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Linciaggio pubblico
by Marta Tuesday, Nov. 21, 2006 at 12:17 PM mail:

Linciaggio pubblico

Vi racconto cosa mi è successo ieri:
Stavo sul 409, l’autobus alla fermata di Casalbertone rimane per alcuni minuti fermo con le porte aperte, ad un certo punto salgono correndo due persone che suppongo fossero di nazionalità marocchina, immediatamente dopo li raggiunge un gruppo ( 5 o 6 persone) di uomini che prendono per la giacca uno dei due marocchini che era rimasto più esposto, lui ovviamente si ritrae, ma loro insistono fino che uno dei passeggeri chiede loro “che cosa ha fatto?” e uno di questi tizi risponde: “ha rubato una borsa”. A quel punto ottenuta la legittimazione della platea uno dei ragazzi tira il marocchino con maggiore forza fino a farlo scendere dall’autobus. Una volta sceso lo perquisiscono e gli chiedono minacciosamente dove sia la borsa, lui suppongo col cuore in gola risponde incredulo che non ne sa nulla. Ricomincia la ricerca con la collaborazione dell’autista che intanto aspetta con l’autobus fermo. Chiedono a noi sull’autobus se abbiamo visto un altro marocchino salire con quell’altro, rispondiamo di no. Poi forse un giustizialista all’interno dell’autobus costringe il presunto ladro a farsi avanti. Fanno scendere con violenza anche lui. Stesso trattamento, ovvero perquisizione, e a questo punto la vittima del reato trova la refurtiva all’interno della giacca del secondo marocchino. Neanche si riappropria della borsa che parte un ceffone. Vedo il derubato che porta in un angolo il malcapitato e continua a prenderlo a pizze con l’incoraggiamento di tutti i presenti, sia dei ragazzi che l’avevano sostenuto nella ricerca del colpevole sia dei passeggeri che con espressioni di vario tipo dimostrano approvazione e soddisfazione per il linciaggio in corso.
Il tempo di realizzare quanto accade e scendo dall’autobus urlando e vado a fermare quella scena che mi scorreva davanti agli occhi senza che nessuno, a parte due passanti, sembrasse disapprovare. Mi sono beccata un po’ di insulti, ma sono riuscita ad evitare che si consumasse altra violenza. Il derubato ha cominciato a dirmi che mi dovevo fare gli affari miei e starmi zitta che c’erano molti soldi dentro la sua borsa e che era giusto picchiare il ladro. Ovviamente alle mie frasi tipo” viviamo in uno stato di diritto non ti puoi fare giustizia da solo” mi sono state date risposte, cito testualmente, come:”Sta zitta che te non capisci un cazzo” oppure “ma tanto che te credi che i poliziotti ne hanno picchiati pochi di stì marocchini de merda che sò ospiti e rubano” oppure “ non so se sei più marocchina te o lui” e io candidamente: “ ma perché da quando in qua marocchino è un insulto!”. Nel frattempo per fortuna i due stranieri sono riusciti a scappare.

Non posso che pensare a gravi derive fasciste o fascistoidi che dir si voglia. Secondo loro stavano facendo la cosa giusta, stavano semplicemente facendo ciò che la polizia avrebbe comunque fatto al posto loro, quindi in qualche modo un atto di pubblica utilità!

Non lo so, forse vi saranno capitate scene analoghe, ma vedere queste persone ignoranti e violente che si sentivano spalleggiate dalle forze dell’ordine mi ha fatto riflettere. Sicuramente è vero che i poliziotti spesso non si limitano a svolgere il loro lavoro secondo il protocollo, ma, se è possibile, forse è ancora più grave che si sia creato un apparato informale che promuove la repressione illegalmente. Poi di quanto sia legale la repressione attuata dalle forze dell’ordine possiamo parlane….

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