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Nemi: il Prc Lazio propone una legge per la salvaguardia dei Colli Albani
by Alessandro Ambrosin Tuesday, Nov. 21, 2006 at 9:56 PM mail:

Il 18 novembre, si è svolto a Nemi in provincia di Roma, la presentazione della proposta di legge regionale del Prc inerente la salvaguardia idrogeologica e la valorizzazione agro-ambientale dei Colli Albani.

Una giornata fitta di interventi che ha visto ospiti illustri, sia nel campo ambientale che politico in difesa della tutela e salvaguardia dell'ambiente nei colli albani.
Già qualche settimana fa era stato divulgato uno studio mirato sulla situazione deficitaria ambientale nella zona dei castelli romani, al quale hanno partecipato l 'Università degli studi di Roma Tre e l'Istituto superiore della sanità.

Sono i risultati espressi in questo documento, che attribuiscono un attenzione più consapevole all'ambiente, e danno successivamente il via ad una proposta di legge su queste tematiche importanti.

Abbiamo incontrato Ivano Ciccarelli, dell' Area Urbanistica e ambientale del Gruppo Consiliare Prc Lazio, tra i promotori dell'evento.

Le foto della presentazione
Rassegna stampa
Come nasce l' idea di produrre un documento tanto complesso quanto esauriente sull'aspetto ambientale dei castelli romani?
Il Gruppo PRC-Sinistra Europea alla Regione Lazio, per quanto riguarda le questioni ambientali, ha in agenda alcune priorità che provengono dai territori e dalle non poche emergenze per le quali avanziamo risoluzioni in sintonia con i precisi impegni del nostro Partito in tema di Beni Comuni, ma non sempre con l’intera Coalizione dell’attuale governo regionale. Una tra queste è sicuramente la crisi idrogeologica ai Colli Albani che non scopro ne io ne tantomeno il Gruppo, ma è nota oramai da anni nella sua drammaticità.

A chi sono imputabili le cause maggiori di responsabilità nell'area dei colli albani?
Vi sono una serie di concause, prima fra tutte l’abusivismo edilizio. Il Dipartimento di Scienze Geologiche dell’Università Roma Tre ci dice che ai Colli Albani abbiamo 50.000 pozzi censiti che, probabilmente, rappresentano il 30% dell’esistente per un’emungimento alla falda di proporzioni inaudite pari a 12 metri cubi al secondo, come dice il prof. Capelli… una portata spaventosa!

Il dossier prodotto riassume nella sua completezza tutte le caratteristiche di un disastro ecologico annunciato...
Nel dossier curato per il Gruppo da me e dal dott. Giovanni Pizzuti, abbiamo inserito gli studi più recenti come quelli dell’Università Roma Tre e dell’Istituto Superiore di Sanità, entrambi prodotti in base ad una convenzione con la Regione Lazio che li ha ricevuti nel settembre 2005 e mai pubblicati. A questi, tra le altre cose, abbiamo affiancato le analisi delle acque superficiali procurate dall’Associazionismo ambientalista.

Perchè siamo arrivati ad una situazione cosi' drammatica?
Anche qui si intrecciano più cause, un ruolo fondamentale lo hanno le politiche ambientali dello scorso Governo nazionale e regionale che, con il commissariamento di tutte le agenzie ambientali e dei parchi ne hanno di fatto decretato la paralisi. Vi sono, poi, le scellerate decisioni in campo urbanistico come i tre condoni edilizi rilasciati dal 2001 al 2005. Questi, un pò ovunque in Italia, hanno generato un segno negativo anche ai Colli Albani dove regna una sorta di Far West edilizio. Intendiamoci, non che l’abusivismo ai Castelli Romani sia un fenomeno dell’ultimora, ma oggi assistiamo alla devastazione iniziata negli anni ’70, e purtroppo mai arrestata. Vi sono poi responsabilità attribuibili alla poca sensibilità da parte dei Privati. Ad esempio ai Castelli abbiamo luoghi un tempo deputati al solo Culto religioso, oggi trasformati in attrazioni turistiche come il Convento di Palazzolo dove quest’anno è entrata in funzione la terza piscina. Vi è poi, il cattivo governo di alcune amministrazioni locali: per esempio tra il 2002 e 2003 l’Istituto Superiore di Sanità ha chiuso uno scarico fognario abusivo del Comune di Genzano diretto nel lago di Nemi. Negli ultimi dieci anni ad oggi sono triplicate le concessioni edilizie, i cambi di destinazioni d’uso e il rilascio di licenze commerciali nel lago Albano, nonostante gli amministratori di quei luoghi sanno benissimo che non dispongono di sistema fognario adeguato,....

Quali sono state le politiche adottate precedentemente in seno a questi problemi ambientali?
Per quanto riguarda la specificità della crisi idrogeologica ai Colli Albani, la Regione Lazio adottò con delibera di Giunta n.1317 del 5 dicembre 2003, le norme temporanee di salvaguardia idrogeologica per questa area geografica. Ma in pratica non furono mai applicate perché l’allora Presidente Storace, in tutta fretta, le rimodulò nel giro di un paio di settimane, svuotandole dei suoi valori fondamentali.

I castelli romani rappresentano un polmone per l'intera regione laziale, eppure gli stupri ambientali continuano a perpetuare. Quali sono i punti cardini di questa proposta di legge presentata dal Prc?
I Castelli Romani ritengo siano un polmone piuttosto sforacchiato.... mi spiego. Dagli anni 60 si è invertita la politica ambientale tesa alla salvaguardia dell' ambiente. Mi riferisco ad una ventina di borghi medievali immersi nel verde, di orti, vigneti e boschi secolari, che oggi sono divenute un’unica area urbanizzata con qua e là, a macchia di leopardo, zone verdi. A rendere il tutto ancor più triste vi sono Enti gestori di due Parchi e una Comunità Montana che, evidentemente, contano poco più di nulla. Tant’è che in queste aree, oltre alla criticità del sistema idrogeologico, incombe la nocività del cono di volo dell’aeroporto di Ciampino e uno tra i maggiori siti di inquinamento elettromagnetico a Monte Cavo. Per questo, almeno io, non credo si tratti di preservare il “polmone” ma quanto di “salvare il salvabile”. In quanto alla proposta di legge del Gruppo PRC-Sinistra Europea tende ad accudire l’emergenza idrogeologica attuale.

Considerando che l'area in oggetto è deputata dalla giurisdizione di tante realtà territoriali, diverse anche politicamente tra di loro, pensi si possa trovare un percorso comune al fine di evitare il peggio per quest'area cosi' importante?
Occorre cambiare mentalità e questo spesso equivale al cambio generazionale di buona parte dell’attuale classe politica dei Castelli Romani nella quale -ti assicuro- non vi è partito più trasversale se non quello dei bottegai, dei costruttori, del cosiddetto mattone.

Il Living planet report 2006 si è appena concluso e i dati emersi sono di una drammaticità allarmante che assumono una sorta di presagio catastrofico a livello mondiale. Eppure questa tematica è ancora poco considerata. A fronte di questo fatto, secondo te quali possono essere gli strumenti, oltre a leggi studiate ad hoc, per far crescere questa consapevolezza tra la gente?
Vi sono persone che hanno previsto il “Living planet report 2006” o lo stesso Protocollo di Kioto, 30-40 anni fa, indicando quella che oggi è la questione primaria: il limite delle risorse naturali. Nonostante ciò, il controllo di quelle disponibili ha scatenato la peggiore delle ipotesi; le guerre!! Occorrono, dunque, donne e uomini coraggiosi, capaci di riportare la Politica tra la gente e la Gente alle decisioni. Capaci di diluire il potere istituzionale tra molti, tra tutti, ed è esattamente quello che oggi qualcuno, al di là dei voli pindarici o estremismi verbali, sta sperimentando. Siamo in una fase iniziale ed è ovvio che c' è molto...moltissimo da fare. Purtroppo per alcune questioni c' è bisogno di un azione tempestiva, e immediata. Specialmente per il sistema idrogeologico dei Colli Albani.
Il dossier è in distribuzione gratuita presso:
Librerie "Le Baruffe" P.zza G: Carducci,20 Albano LAziale
tel. 06 9321360 lebaruffe@libero.it

Libreria Odadrek
Via dei banchi Vecchi, 57 Roma
06 6833451 odadrek@tiscali.it

Per maggiori informazioni
iciccarelli@regione.lazio.it

http://www.rifondazionelazio.it

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