Il Comitato contro la privatizzazione dell'Acqua di Napoli, insieme all'Assise di Palazzo Marigliano, invita la cittadinanza, i lavoratori e i movimenti ad un pubblico dibattito domenica 26 novembre 2006 alle ore 10,30 sul tema "NO ALLE PRIVATIZZAZIONI- IL DDL LANZILLOTTA UNISCE LE LOTTE" presso la Sala Tinto di Rosso in Via San Biagio dei Librai, 39
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NO ALLE PRIVATIZZAZIONI - IL DDL LANZILLOTTA UNISCE LE LOTTE
Per una gestione dell’acqua fuori dalle logiche del profitto e del mercato.
Ad oltre 10 mesi dalla revoca della delibera che voleva affidare ai privati la gestione dell’acqua a Napoli ed in altri 135 Comuni, nulla è cambiato. L’impegno, imposto dai comitati antiprivatizzazione, del 30 Gennaio 2006 all’assemblea dei sindaci di ATO2, di procedere in tempi brevi alla costituzione di un’ipotesi di gestione che accoglieva le richieste del movimento è rimasto lettera morta. Il Consiglio di Amministrazione è ancora al suo posto, nonostante abbia dimostrato più volte di essere incapace e inefficiente. Sia il nuovo Governo che i partiti che lo compongono – dopo le promesse elettorali – si sono limitati a prorogare al 31 Dicembre 2007 il termine ultimo per procedere agli affidamenti del servizio idrico integrato, senza escludere la formula della Società per Azioni, come opzione societaria per gli affidamenti. Ma se per il Servizio Idrico Integrato hanno preso tempo, lo stesso non può dirsi per il resto dei servizi pubblici locali. Già a Giugno – con la delibera da parte del Consiglio dei Ministri del D.l.l. "Lanzillotta" – le politiche del Governo Prodi hanno iniziato a svelare la propria natura neoliberista. Con questo disegno di legge si vuole "riordinare" il sistema dei servizi pubblici locali, aprendo al mercato e alla concorrenza e, quindi, all’ingresso dei privati con conseguente aumento delle tariffe, peggioramento della qualità e ulteriore precarizzazione dei rapporti di lavoro. La strada verso le liberalizzazioni, aperta dal ministro Bersani, avallata dal primo ministro Prodi, è definita dal ministro Lanzillotta. Su questa scia anche lo stesso Comune di Napoli prefigura la trasformazione delle società pubbliche in società miste, con la partecipazione dei privati fino al 49% del capitale sociale. Ciò riguarderebbe le società di trasporti, la gestione dei rifiuti, ma anche l’ARIN, a conferma di come l’utilizzo delle società partecipate pubbliche sia il primo passo in direzione di una effettiva privatizzazione. Risulta necessario, per contrastare tale disarmo della politica, individuare, in collaborazione con tutte le comunità in lotta, un percorso condiviso per una politica dei beni comuni.
IL COMITATO CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA insieme ALL’ASSISE DI PALAZZO MARIGLIANO INVITANO LA CITTADINANZA, I LAVORATORI E I MOVIMENTI AD UN DIBATTITO PUBBLICO DOMENICA 26 NOVEMBRE ORE 10,30 A PALAZZO MARIGLIANO Via San Biagio dei Librai, 39
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