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Friuli: duro colpo al fronte pro Tav
by Coordinamento No Tav Friday, Nov. 24, 2006 at 5:22 PM mail:

Rotto lo fronte favorevole al "Protocollo Sonego" Già 4 Comuni (Porpetto, Villa Vicentina, Teor e Pocenia)hanno detto no

Messaggero Veneto
VENERDÌ, 24 NOVEMBRE 2006

Pagina 19 - Udine

Tav, fronte spaccato Paviotti si rammarica

Il sindaco di Cervignano: sono stupito




CERVIGNANO. Inatteso l’atteggiamento dei sindaci verso il cosiddetto “Protocollo Sonego”. Il sindaco Pietro Paviotti non nasconde amarezza dopo la bocciatura da parte del consiglio di Villa Vicentina che ha votato contro il protocollo che avrebbe consentito, a detta dell'assessore Sonego, di partecipare a un tavolo tecnico. Una bocciatura che segue quella di Porpetto e che quindi fa cadere l'unità dei sindaci della Bassa in merito alla Tav (tratta ad alta velocità). «Mi stupisco - commenta Paviotti - che dopo l’incontro di Bagnaria Arsa, con l’assessore Sonego, i Comuni prendano strade diverse. All’incontro sembrava ci fosse la volontà di seguire un percorso comune». E continua: «Dove un consiglio comunale boccia il protocollo in questione, dando forza ai comitati “No Tav, significa che il sindaco disattende alla linea concordata a Bagnaria». Accettando il protocollo, precisa Paviotti, ci veniva semplicemente offerta la possibilità di sedere ad un tavolo, ogni sindaco avrebbe poi avuto mandato per esporre le proprie perplessità e valutazioni. Così facendo rischiamo di delegare ad altri le decisioni».
Parla di posizione laica il primo cittadino di Cervignano, quella che ogni suo collega avrebbe dovuto mantenere di fronte a questa scelta. «Io l’ho mantenuta, precisa, perché voglio conoscere e capire prima di approvare o bocciare. Chi boccia evidentemente parte dal presupposto di sapere già le cose. Ma in questo caso ben poco si sa. E solo il protocollo ci avrebbe consentito di approfondire le intenzioni della Regione e delle Ferrovie». «Ora, con tanti e diversi protocolli, le cose si complicano», conclude.

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Il Gazzettino 24 novembre
by Coordinamento No Tav Friday, Nov. 24, 2006 at 5:34 PM mail:


Venerdì, 24 Novembre 2006

Tav, si rompe il fronte dei sindaci
Sul protocollo con la Regione, dopo Porpetto arriva il no di Villa Vicentina. Paviotti perplesso.


Villa Vicentina

Il protocollo d'intesa sulla Tav spacca il consiglio comunale, ma corre il rischio con il suo risultato di mettere in crisi il tavolo della trattativa tra le amministrazioni e la Regione.

Questa la novità emersa dall'assise cittadina svoltasi martedì sera nel corso di una seduta aperta alla partecipazione attiva popolare. Diverse le persone che hanno preso la parola, tutte unite da una richiesta comune: invitare i consiglieri a vigilare con la massima attenzione sui futuri sviluppi progettuali della Tav. Oltre a portare in votazione il protocollo d'intesa proposto dalla Regione, il sindaco Mario Romolo Pischedda ha infatti presentato una copia del documento «emendata in alcuni punti di fondamentale importanza». «In particolare - ha sottolineato il primo cittadino - vogliamo cambiare il metodo di confronto sin qui seguito, riportando al centro il ruolo delle amministrazioni comunali, lasciando aperta ogni soluzione, compresa l'opzione zero: ovvero il potenziamento della linea esistente».

Testo approvato, con annessa bocciatura del protocollo proposto dalla Regione. Il tutto coi soli voti della maggioranza. Entrambi gli schieramenti di opposizione, infatti, hanno espresso la propria contrarietà al documento di Pischedda, promuovendo invece il protocollo regionale.

Immediata la replica da parte del sindaco di Cervignano Pietro Paviotti: «Chi boccia o modifica il Protocollo ha già giudicato e non vuole affrontare l'argomento Tav».

Una tabella di marcia, dunque, che ha presto incontrato i primi ostacoli. Scelte che restano di difficile comprensione per il primo cittadino cervignanese: «Nei fatti, il Protocollo istituisce solamente il tavolo tecnico per lo studio del problema Tav con competenza. Al momento dell'incontro con Sonego, il documento fu emendato fino a raggiungere l'accordo di tutti i sindaci. Ora invece ognuno sta andando per la sua strada».

La rottura del fronte delle Amministrazioni locali potrebbe ora rappresentare un limite sull'effettiva capacità del territorio di incidere sull'argomento. «I consigli che hanno operato queste scelte hanno accettato la diffida presentata dai comitati No Tav- ha aggiunto Paviotti- ma tuttavia, è necessaria una scelta laica, priva di pregiudizi, per capire e conoscere il problema. Diversamente, finiremo per firmare quindici protocolli e creare quindici tavoli tecnici, il che è evidentemente improponibile».

Simone Bearzot

Andrea Doncovio

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