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http://italy.indymedia.org/news/2002/12/137900.php Nascondi i commenti.

Piano regionale di bonifica Merse
by boka Friday, Dec. 20, 2002 at 6:15 PM mail:

Mp3 con risposte dei tecnici di Geoscienze durante la conferenza stampa di S. Galgano

audio: MP3 at 1.4 mebibytes

Domanda: Voi sostenete che le ceneri di pirite sono stoccate in zone di
stagnazione. I comitati però sostengono che non è vero in quanto i rifiuti
tossici, e questo viene da testimonianze di minatori, sono stati collocati,
abusivamente, un po' ovunque all'interno della miniera. Come rispondete?

Risposta del dott. Geol. Framcesco Bianchi di Geoscienze S.r.l., la società a
cui la regione Toscana ha affidato lo studio della situazione e delle soluzioni:

dott. Bianchi: E' chiaro che nessuno al momento può accedere alla miniera,
quindi tutto, diciamo, si basa su [?], l'importante è capirsi bene, le venute di
acqua, le principali, quelle sulle quali esiste un record di misura della
portata in eruzione sull'arco che va dal 77 al 94 noi sappiamo diciamo in buona
misura bisettimalnale, settimanale, quant'era la portata in uscita da quelle
che... sono sulla rampa, quindi diciamo che siccome lo stoccaggio delle ceneri
era uno stoccaggio che doveva avvenire per le tecniche di coltivazione della
miniera, cioè la miniera avanzava e quando la nave (?) era esaurita veniva
riempita di inerti miscelati a ceneri. Quindi tutta quella parte lì dove sono le
camere di coltivazione con tutte le gallerie di [?] dei minerali, è inferiore a
quota +38 si parte da quota -20 che è il livello di gesta (?) della miniera, ma
il primo livello coltivato seriamente è -80. Quindi al di sotto del +38 che è la
venuta principale che ha fatto un po' la storia di tutta la miniera, ci sono
state delle piccole venute, come una a livello [?], sono venute che si sono
esaurite nel giro di tre-quattro mesi. In più bisogna anche considerare questo,
cioè noi dobbiamopensare che la zona minierarizzata era una specie di piano
inclinato a 45°, in cui io continuo la parte superficiale con la miniera Merse e
trovo acque acide [?] termale e tutta sta situazione. Poi interoompo la
coltivazione, faccio una rampa elicoidale e a quota +38 cioè 400 mt. più in
basso rinterseco la [?]. Allora sezione della galleria 5x5, [?] asciutto, secco.
[una serie di parole incomprensibili] so' scappati tutti! Tant'è che la miniera,
erano a quota +38, si è allagata fino a 300 mt. Successivamente, presa sotto
controllo questa venuta, la miniera si è sviluppata in profondità, con tutte le
venute. Cioè, voglio dire, la circolazione principale dell'acqua è esterna alla
zona coltivata. Doveva essere fatta perchè se no non poteva essere tenuta in
sicurezza e sviluppata la miniera. Comunque diciamo che il problema di avere la
stagnazione o la non stagnazione, perchè, ci sono anche... cioè io sono andato
molto di fretta, sorvolando il problema delle ceneri, ovviamente la cosa più
interessante so' le soluzioni, cioè intervenire sul problema, comunque le ceneri
è un macello, ho detto per primo, che deve comunque essere affrontato e nessuno
vuole nascondere. Dobbiamo pensare che in tutte le miniere del mondo ci sono
problemi di drenaggio acido senza le ceneri, quindi noi questo problema lo
avremmo avuto lo stesso. Forse se fossero stati fatti certi interventi in corso
d'opera o altre cose potremmo dire “no, questo problema pota essere già visto
prima”, però anche se 'un c'era le ceneri c'era acque acide, perchè quelle ci so
un record storico [?]. Non solo ma, insieme alle ceneri, a parte diciamo la
minerarizzazione esposta perchè dove aveva spessore inferiore a 5 mt. non
veniva coltivata allora veniva esposta, le gallerie ci passavano. Non solo, ma
lo sterile di coltivazione è un misto che contiene un po' di pirite sempre, se
uno va in una discarica che è piena di [?] e di argilliti, ma in generale una
percentuale di pirite non trascurabile c'è sempre. Quella, non importa che io ci
mandi sopra una soluzione acida per ottenera acqua in un contenuto menuato (?),
per così dire, fuori dai limiti, basta acqua piovana, quindi, voglio dire, se
io faccio uno stoccaggio nelle camere di ceneri e una piena mista a pirite, da
lì qualcosa può venire comunque. Ora, in generale, l'allagamento della miniera
è una soluzione che nel mondo viene attuato per prevenire il drenaggio acido.
Cioè, per esempio, certe discariche in certe miniere norvegesi e canadesi
vengono stoccate nei laghi, perchè in condizione di stagnazione sott'acqua il
processo non parte o parte in maniera molto più limitata. Il problema è se
queste rimangono in una zona dove c'è o forte circolazione d'acqua oppure c'è
circolazione d'aria e ricambio di acque [?]. Quindi diciamo, non è solo il
problema di dire: “ ma ci sarà un gradiente idraulico basso o comunque
limitato?”, benissimo l'unica cosa che possiamo dire è che laggiù il gradiente
idraulico è del posto(?) perchè le regole(?) principali sono sopra quindi le
acque fanno [?] a venire a giorno attraverso la rampa alle gallerie di drenaggio
che non a [?]

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sono tesi insostenibili
by Roberto Barocci Thursday, Dec. 26, 2002 at 9:34 PM mail:

La Regione Toscana propone di bonificare la miniera di Campiano lasciando al suo interno le acque cariche di metalli tossici e chiudendo le uscite. Per costruire consenso attorno a questa soluzione, l’Assessorato all'Ambiente sostiene che i 70.000 mc di rifiuti tossici, stoccati illegalmente dall’ENI nella miniera, sono ininfluenti nella composizione degli inquinanti che dalla miniera si riversano sul fiume Merse, e i geologi di Geoscienze srl, selezionati dalla Regione Toscana per studiare la soluzione, affermano che: "la circolazione principale di acqua (all’interno della miniera allagata) è esterna alla zona coltivata".
Poichè i rifiuti furono depositati per lo più nella zona coltivata, che è collocata al di sotto della quota -80, e poichè la maggiore portata di acqua in entrata è a quota +38, i geologi deducono che le acque presenti nella zona coltivata e a contatto con i rifiuti sono in uno stato di quiete o “di stagnazione” e che, pertanto, non risalgono in superficie a quota +412.
Inoltre tali geologi, rispondendo alla domanda del giornalista di indymedia (ascolta il successivo audio), affermano che: "Dobbiamo pensare che le rocce incassanti della mineralizzazione sono impermeabili o pochissimo permeabili."
E così la tesi della "stagnazione" delle acque profonde all’interno della miniera, collegata alla tesi della “impermeabilità”delle rocce circostanti, porta alla conclusione della ininfluenza della presenza dei rifiuti nell’inquinamento delle acque del Merse e all’accettazione della loro permanenza all’interno della miniera.
Ma tali tesi non sono verificate e non dovrebbero neppure essere sostenute alla luce delle conoscenze obiettive disponibili.
Infatti:
a) ci sono sicuramente delle uscite di acqua dalle cavità della miniera poiché il giacimento di pirite al di sotto di quota –75, è incassato tra rocce altamente permeabili tant’è che le acque, per fuoriuscire dalla sommità, nella fase di riempimento della miniera (tra il 1996 e il 2001), impiegarono tre anni in più del tempo previsto, calcolato nell'ipotesi dell’ impermeabilità della miniera.
La insostenibilità della impermeabilità è palese se si tiene conto anche di quello che scrissero gli stessi dirigenti tecnici della Solmine spa (ENI), che gestivano la miniera di Campiano, quando questa era ancora aperta e in esercizio, in un momento, il 1987, in cui non vi erano motivi per nascondere la realtà tecnico-scientifica del giacimento in sfruttamento (vedi il commento aggiunto alla successiva registrazione).
b) a quota +38 entra nelle cavità della miniera acqua di falda, che scende dalla superficie a temperatura relativamente più fredda. Se si pensa che a quota -200 la roccia ha una temperatura di 74°, è normale che le acque più fredde tendano a scendere, mentre quelle più calde tendano a risalire, tant'è che le acque in uscita sulla Merse a quota +412 fanno registrare una temperatura tra i 36-38 °, quando le rocce superficiali hanno una temperatura di 11-13°.
Quindi se c’è acqua in uscita e acqua in entrata che scende e risale. sicuramente i rifiuti tossici smaltiti in miniera contribuiscono all'inquinamento della Merse e non si capisce quali interessi abbiano i geologi di Geoscienze ad escludere tale evidenza.

Pertanto tombare nella miniera di Campiano acque acide tossiche è una scelta che trasferirà sicuramente l'inquinamento dalla miniera alle falde idriche dello stesso bacino idrogeologico.
D’altra parte se le cavità all'interno della miniera di Campiano fossero state davvero impermeabili e incapaci di favorire scambi con le falde idriche circostanti, come sostengono oggi l'Assessore regionale all’Ambiente e Geoscienze srl, non si capisce quali impedimenti avrebbero avuto i dirigenti ENI e i funzionari regionali alla realizzazione e alla autorizzazione in quelle cavità di una discarica legalmente riconosciuta, anzichè nascondere per tanti anni la reale natura delle ceneri di pirite, fatte passare per inerti attraverso analisi false.

Roberto Barocci
Forum Ambientalista

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