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Venezuela: cronistoria della serrata
by siero Saturday, Dec. 21, 2002 at 4:27 PM mail:

Dal sito www.noglobal.org la cronistoria della serrata golpista in Venezuela.

dicembre 2002


2-12-02.- Inizia la serrata padronal - sindacale, apparentemente con la benedizione di parte della cupola della internazionale socialista, preceduta da scandalose dichiarazioni del socialdemocrata, ex-presidente Carlos Andres Peres che, non nascondendo il vero obbiettivo del paro, dice che in Venezuela “scorrerà il sangue del lumen proletariato che difenderà a Chavez quando questo cadrà e sarà necessario un periodo di dittatura militareL a maggior parte delle categorie sindacali strategiche (comprese petroliferi ed energia) si sono dichiarate contrarie.

3-12-02.- La serrata che è stata dichiarata per 24 ore si proroga per altre 24, nonostante non si sia fermato quasi niente.

4,5,6-12-02.- La serrata, che si prolunga di 24 in 24 ore, non ferma il paese, le fabbriche aprono o sono costrette ad aprire dagli operai stessi, le industrie strategiche non si sono ancora fermate e da più parti si rilevano defezioni nella categoria degli industriali e del commercio. I media in un crescendo di terrorismo mediatico fanno appelli alla violenza e la insurrezione,addirittura con spot dove appaiono bambini chiamando a i militari a difenderli. Nonostante, non è dichiarato lo stato di emergenza. Questa situazione, ovviamente “autorizza” la gente comune a farsi giustizia da se e aggredire “democraticamente” a chiunque manifesti simpatia per i bolivariani e non aderisce alla serrata.

Alba tra il 6,7-12-02.- Come da più parti si era denunciato e si temeva, la non adesione alla serrata a scatenato una ondata di violenza squadrista da parte delle bande armate della “cordinadora democratica”. Si verifica un grave fatto di sangue nella piazza Altamira nella zona benestante di Caracas, dove uno strano individuo prontamente arrestato e subito reo confesso spara contro la folla che si era concentrata nella piazza dichiarata dalla opposizione “zona liberata”, perciò custodita dalla loro polizia locale al comando del Governatore dello stato Miranda feroce antichavista. Attentato subito attribuito al Governo, che con tempestività cronometrica “provoca” le dimissioni de alti burocrati della compagnia petrolifera dello stato, dando via cosi al blocco e al sabotaggio petrolifero. Tutto si assomiglia a un copione gia visto nel precedente “golpe” del 11 Aprile.

7,8-12 02.- I media internazionali danno rilievo alla notizia sposando - con poche eccezioni - le tesi e le posizioni dei golpisti e della sua stampa e tv, che fa sospettare una regia internazionale, prontamente denunciata dal Presidente Hugo Chavez nel suo programma “Alo presidente”. Nonostante le sue parole siano ferme ma ponderate chiama a raccolta il popolo venezuelano alla difesa pacifica della democrazia e della costituzione.

9,10-12-02.- Si incomincia a temere per un blocco della produzione petrolifera e sono serie e gravi le informazioni dei responsabili del governo su una diminuzione progressiva della produzione di greggio e il rifornimento di Benzina. Il popolo venezuelano in uno scatto di orgoglio e una dimostrazione di maturità e di organizzazione, scende in campo e prende possesso delle raffinerie e le stazioni di rifornimento insieme all’esercito ed impone con molta fatica un inversione di tendenza verso la normalizzazione della produzione e il rifornimento di benzina. Si improvvisano tecnici per riparare le pompe criminalmente danneggiate dalle orde fasciste, e in mancanza de i comandi automatici e informatizzati si riempiono le navi cisterne manualmente. Nonostante questo sforzo, la produzione stenta a normalizzarsi e i ricchi capitani delle navi cisterne tengono in ostaggio le stesse sulla rada di fronte alle coste, bloccando l’esportazione.

11,12,13-12-02.- Incomincia a manifestarsi a livello mondiale la solidarietà internazionale. Si moltiplicano le mobilitazioni dei popoli in Brasile, Spagna, America Latina, Stati Uniti, ect. I presidenti dei paesi della OEA, rifiutano una uscita non democratica della crisi venezuelana e riconoscono la legittimità del Presidente H.Chavez. Gli operai della Unione Sindacale Colombiana del settore petrolifero, dichiarano la loro solidarietà al popolo venezuelano e si rendono disponibili ad aiutare tecnicamente a superare il blocco di PDVSA, i paesi della OPEP si rendono disponibili a sostituire i rifornimenti mancanti. Il presidente eletto in Brasila, Lula da Silva, sceglie proprio gli Stati Uniti per dichiarare il suo appoggio alla democrazia in Venezuela, il gruppo parlamentare europeo verdi e di sinistra dichiarano pubblicamente la loro adesione al governo costituzionale del Venezuela e denunciano la campagna mediatica messa in atto dalla stampa e TV venezuelana. In Italia solo il Movimento dei/lle disobbedienti, Rifondazione comunista e la Rete NoGlobal, si pronunciano apertamente a sostegno del popolo bolivariano del Venezuela e del suo presidente. Il silenzio è sempre complice.

14-12-02.- A tredici giorni del inizio della criminale serrata, si costata una sostanziale normalità delle attività quotidiane, commerciali, industriali e di rifornimento energetico; resta critica la situazione per quanto riguarda l’esportazione del greggio, il terrorismo mediatico e continuano le aggressioni e le violenze della “opposizione democratica” e dei “figli di papa” che si credono giustizieri della notte, con le loro due ruote di grossa cilindrata, codardamente autorizzati dai media ad aggredire chiunque manifesti simpatia per il “regime” chavista. Gli USA danno una mano apertamente ai golpisti invitando Chavez a indire elezioni anticipate, ma il presidente respinge l’appello al mittente considerando scandaloso che un capo di Stato chiami a un altro a violare la sua propria costituzione.

La situazione e di pericoloso stallo, con il popolo nelle strade presidiando i punti strategici, anche di notte, in una manifestazione di maturità, di coscienza di classe mai vista in questo paese. Purtroppo è alta la probabilità di nuovi attentati e atti di violenza, che secondo i servizi d’intelligenza, farebbero parte di una “agenda macabra” della opposizione (e stato sventato un attentato recente e un piano per assassinare il Presidente denunciato da Jose Vicente Rangel Vice presidente).

Tutto sembra avere una forte regia esterna, non si capisce perchè, l’opposizione golpista insista per elezioni a Febbraio o le dimissioni subito quando Chavez ha dichiarato di voler sottomettersi a referendum revocatorio, a metà del suo mandato (Agosto 2003), come previsto dalla costituzione, dopo di aver raccolto i requisiti necessari per legge, a meno che questa regia preveda l’attacco al Irak per quella data e quindi cosi facendo si sposta l’attenzione su un altro fronte, si garantiscono le riserve necessarie di petrolio e possono far passare, senza avere i riflettori dei media puntati, i morti, i massacri, le torture della repressione che ne scaturirà.


Per la Pace e la Democrazia, contro il terrorismo, contro il “paro” golpista

PAN, TRABAJO, SALUD Y VIVIENDA!!!!

In Venezuela


Circolo Bolivarano - Italia

Laboratorio per la disobbedienza sociale

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