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http://italy.indymedia.org/news/2003/01/153070.php Invia anche i commenti.

P.zza Alimonda: Perchè il vicequestore Lauro si *inventa* il sasso?
by Franti Tuesday, Jan. 14, 2003 at 11:42 AM mail:

Uno strano trambusto negli attimi successivi alla morte di Carlo Giuliani in P.zza Alimonda attende una lettura. I magistrati genovesi usano i media per l'indagine? Siamo arrivati al *wanted*...? Si puo' fare? Buono a sapersi. Esistono certamente filmati in mano alle forze dell'ordine che nessuno ha visionato. Ne vogliamo parlare?

Torniamo nuovamente in piazza Alimonda perche' ci e' venuto un dubbio.
Arto e io ne abbiamo discusso una serata intera in chat e non ne siamo venuti a capo, ognuno con una o piu' tesi, ma anche in cuor suo persuaso dei buoni argomenti dell'altro... ragion per cui offriamo pubblicamente la questione, anche per vedere se qualcun* altr* ci ha ragionato su.

P.zza Alimonda, 20 luglio 2001 ore 17,30 circa.
Carlo e' a terra e il cuore sta smettendo di battere. I manifestanti arretrano e il controllo dei quell'angolo di piazza passa per la prima volta nelle mani della polizia e dei cc. L'attimo e' ritratto in questa foto abbastanza nota, qui sotto.

La scena viene ripresa da una videocamera piu' o meno con la stessa angolazione, ma da un punto piu' arretrato... si vede anche il fotografo che scatta la foto in questione.
La sequenza e' presente in un paio di video molto diffusi: la trovate nel film *Carlo Giuliani ragazzo* a partire dal minuto 53,44 ed e' molto interessante: inizia con questo frame...

e termina con quelt'altro ...

Bene, in questi 3/4 secondi succede qualcosa di poco spiegabile, comunque di poco chiaro.
Nel primo frame trovate segnalato con un cerchio il ginocchio piegato di un carabiniere che attraversa la scena da destra a sinistra.
Purtroppo la sequenza inizia bruscamente e non e' possibile capire molto, ma di certo lo scatto e' repentino e la corsa piegata testimonia di uno stato di alterazione... insomma sembra il classico atteggiamento della persona sotto shock a cui si *piegano le gambe*.... la postura del conato di vomito.
Niente di strano, ovviamente. La scena non e' piacevole a vedersi. Registriamola per quello che e'....a uno si piegano le gambe, punto.
Immediatamente dopo il poliziotto in primo piano si avventa sgomitando verso il gruppo di carabinieri, ma con la coda dell'occhio vede a sinistra il reporter con la videocamera che riprende la scena e gli scaglia contro quello che ha in mano, una grossa pietra (o un oggetto squadrato), da cui si distacca qualcosa nel lancio, forse un pezzo di carta che svolazza via.
La videocamera che riprende stacca improvvisamente, colpita.
Guardatela attentamente la sequenza, merita.... sono pochi secondi e nel video e' molto piu' chiaro. Se avete sottomano la cassetta fatelo ora, prima di proseguire.
Riguardatela piu' volte al rallentatore prestando particolare attenzione al gesto del poliziotto e allo scatto con cui lancia il sasso (o quello che e') contro il reporter con un tiro secco e rabbioso.
Puo' aiutarci a capire una delle cose strane successe in quei momenti e anche il comportamento successivo di Lauro.
Perche'... guardate che e' dura da spiegare, quella del sasso!
Tra poco il vicequestore Lauro si produrra' nel noto coup de theatre: *Sei stato TU col tuo sasso* invitando a linciare sul posto uno a caso, il primo manifestante che dopo i fatti lo chiama per nome, professione e grado in una sola parola.
Sintesi felice e ovvia con cui sia io che Arto concordiamo, comunque siano andate le cose.

Come si e' formata una idea cosi' sgangherata nella testa di Lauro?
Perche' Lauro dice ad alta voce, sapendo di essere ripreso e di fronte a molti giornalisti che sono giunti nel frattempo, una balla di quelle dimensioni?
Mentre urla stentoreo quell'enormita' ....fa' la passerella davanti al reporter e la videocamera percorre 120 gradi per riprendere la scena.
Essere ripreso in quel momento pare non gli dia fastidio.
Invece solo poco prima un suo collega (forse non di truppa, uno senza scudo) si incazza come una biscia perche' c'e' uno che riprende... perche'?
Perche rompono la macchina fotografica di Eligio Paoni, gli tolgono la pellicola e gli spezzano una mano, come leggerete tra poco?
Che c'e da nascondere?
Il piu' sembra fatto, purtroppo, eppure c'e' ancora qualcosa da nascondere, evidentemente.

Le uniche ginocchia piegate nella sequenza in questione sono quelle del carabiniere shockato, nessuno raccoglie niente da terra in quell'attimo, e tuttavia la pietra (o l'oggetto) compare di colpo nelle mani del poliziotto che la lancia. Con buona mira.
Resta da stabilire se la pietra (o l'oggetto) viene presa al carabiniere oppure se e' gia' in possesso del poliziotto. Questo non si capisce bene.
Ma e' pacifico che in quel momento c'e' qualcuno, poliziotto o cc, in piedi con delle grosse pietre (o oggetti contundenti simili) in mano che non gradisce essere ripreso.

E qui cominciano i grattamenti di testa perche' ci sono due ordini di problemi irrisolti fin dall'inizio:
  • La questione della ferita incongrua, la ferita non sanguinante prodottasi dopo la morte di Carlo di cui parla l'autopsia (che rivela un atto orribile, se vera). Come si e' prodotta? Quando? Per mano di chi?
  • La questione del teatrino di Lauro, che stride, non ha nulla di naturale eppure e' ancora li' in attesa di spiegazione, e questo non e' bello. Su questo Arto ed io siamo unanimi.

Partiamo dal secondo punto.
Sentiamo come se la cava Lauro in Commissione d'inchiesta Parlamentare sui fatti del G8 (riportiamo eclusivamente i brani che attengono alla pietra e il trattamento avuto da 2 giornalisti in alcune fasi degli avvenimenti, ma l'audizione di Lauro e Fiorillo e' un documento estremamente istruttivo, alla luce delle ultime acquisizioni fotografiche) :


LUCIANO VIOLANTE. ....Quando si è reso conto che era stato colpito con un'arma? Vicino al corpo vi erano delle pietre o una pietra insanguinata ?
Risulterebbe da qualche relazione di servizio o da alcune dichiarazioni che ad un certo punto un ragazzo è scappato verso la scalinata della chiesa ed è stato inseguito non so bene se da poliziotti o da carabinieri, che ritenevano che avesse colpito il ragazzo morto con un sasso o qualcosa del genere. ...

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
... Io stavo a dieci metri di distanza e credevo che fosse stata una pietra; infatti, mentre andavo in quella direzione anch'io sono stato colpito da alcune pietre dietro la schiena. Quando ho visto il ragazzo per terra e ho visto un «fuggi fuggi» generale; mi sono avvicinato a quel lago di sangue che usciva e ho visto una pietra, come quella che ha visto il dottor Fiorillo, intrisa di sangue e molto vicina alla tempia; dunque ho pensato che il giovane fosse stato colpito dalla pietra. In parte ero convinto che fosse stata la pietra, in parte credevo che se loro non avessero attaccato, non sarebbe accaduto questo fatto; ecco il senso di quella frase famosa.

MARCO BOATO. Il senso della frase famosa quale sarebbe?

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
... Tra l'altro, io ero certo che fosse morto - ho una certa esperienza -, mentre due esponenti del Global social forum con la Croce rossa, che sono intervenuti e sono stati i primi a toglierli il cappuccio, pensavano ancora che si potesse salvare, hanno cercato di rianimarlo e mi hanno chiesto di fare intervenire un'unità di rianimazione, che ho chiesto via radio. Quindi, se fosse venuto un sacerdote per dargli la benedizione (Interruzione del deputato Violante)...
Dopo un po' è arrivata l'ambulanza che avevo chiamato; infatti, lì non c'era alcun medico. A questo punto è arrivato il medico con un'altra persona che indossava un casco con disegnata la croce rossa e io li ho fatti passare, in quanto pensavo che fosse personale infermieristico; hanno cominciato ad armeggiare intorno alla persona, a soccorrerla, a cercare di rianimarla, a prestargli le cure del caso. Dopo un po', circa cinque minuti, questa persona che aveva il caschetto con la croce... anzi è venuto un poliziotto a dirmi che c'era una persona che sosteneva di aver trovato un bossolo. Ho detto di indicarmelo, ed era proprio l'uomo con il casco. Questa persona mi ha detto di essere un giornalista de La Repubblica, di scrivere per il giornale di Genova - adesso non ricordo il nome - e di aver trovato un bossolo a circa tre metri di distanza. A quel punto gli ho detto che con il suo comportamento mi aveva preso in giro, in quanto io lo avevo fatto passare perché pensavo fosse un medico. Egli mi ha risposto che conosceva il dottore che gli avrebbe chiesto di dargli una mano. Sul momento ho detto « va bene», comunque mi sentivo preso in giro da questa situazione.
Questa è stata la giustificazione che mi ha fornito.
Per quanto riguarda il bossolo, non si fidava neanche di darmelo in mano, pensava che io l'avrei fatto sparire. Così gli ho detto che di certo non sarei arrivato a tanto.
Dopo di che è intervenuto il magistrato, il capo della mobile e, alla fine, si è convinto e mi ha dato il bossolo. Io gliel'ho ridato in attesa che arrivasse la mobile e il magistrato per consegnarlo a loro e così è stato.
LUCIANO VIOLANTE. E arrivato il magistrato?
ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. Sì, il procuratore
capo, credo si chiami Meloni (Commenti). (Il procuratore arriva alle 19, nota mia)

(Nota mia: Di questo istante di intense relazioni umane forse abbiamo un'immagine)

SAURO TURRONI. Un'ultima domanda riguarda la questione del giornalista Eligio Paoni. Non so se il filmato che ho potuto vedere individui l'aggressione che subisce il giornalista Paoni.
Vediamo una persona che indossa una divisa e un casco e che si butta addosso a questo giornalista, gli dà una randellata e gli afferra la macchina fotografica. Ne segue una colluttazione ed il poliziotto (o il carabiniere) che ha aggredito il fotografo - il quale ha la pettorina gialla - viene trattenuto da un altro; il giornalista si allontana, ma un altro lo insegue e lo cattura nuovamente; vi è una seconda colluttazione ed infine egli riesce a divincolarsi. Non so se questa persona fosse Eligio Paoni, ma sappiamo che la macchina di Eligio Paoni è stata distrutta, gli è stata sottratta la pellicola fotografica, ha una mano rotta ed è stato picchiato alla testa.
Tali episodi si sono verificati al termine della vicenda, quando essa si era conclusa ormai tragicamente: il corpo era a terra e costoro si erano avvicinati per riprendere la scena. Vorremmo sapere qualcosa di più e se abbiate potuto identificare chi si è reso responsabile di questi atti che, credo, debbano essere perseguiti.

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
...A questo punto posso rispondere alla seconda domanda che mi ha rivolto relativa all'aggressione del giornalista. Sinceramente, dal quel momento, la mia preoccupazione è stata il ragazzo in terra; non mi sono più occupato di alcunché. Ho visto che la piazza era sgombra perché i manifestanti se ne erano andati, e c'era il ragazzo a terra. Mi sono collegato via radio per chiamare i soccorsi (poi vi è stato l'episodio di quel manifestante che io, un po' sconvolto, pensavo, ripeto, che fosse stato lui). Tra l'altro, c'è stato quel giornalista che, approfittando un po' della situazione, è riuscito ad entrare in quel gruppo.
Mi sono occupato del ragazzo personalmente. Probabilmente ricordo di aver dato l'ordine al gruppo di carabinieri e poliziotti di non far avvicinare più nessuno, però dall'ordinare di non far avvicinare nessuno al dire « correte dietro al fotografo» ce ne vuole, anche perché, sinceramente, abbiamo operato per tre giorni - e lo sapevamo da tempo - con le telecamere; quindi, qualsiasi gesto da parte nostra... Se io avessi impedito ad un fotografo di riprendermi sapevo che lo avrebbero fatto altre dieci telecamere: nessuno del mio gruppo credo abbia fatto altrettanto. Ripeto, ho cercato di soccorrere il ragazzo, per quanto fosse possibile. (notare che poco sopra ha appena detto: Tra l'altro, io ero certo che fosse morto - ho una certa esperienza -, mentre due esponenti del Global social forum con la Croce rossa, che sono intervenuti e sono stati i primi a toglierli il cappuccio, pensavano ancora che si potesse salvare..., nota mia)

KATIA ZANOTTI. Vorrei invece chiedere al dottor Lauro perché nel rispondere alla domanda del presidente Violante ha segnalato la presenza della pietra sporca di sangue molto vicina alla testa di Carlo Giuliani. Dalle immagini televisive che abbiamo visto e che sono depositate presso il Comitato non abbiamo avuto modo di riscontrare la presenza di questa pietra.
Con riferimento alle immagini successive, dove si vede il ragazzo sui gradini della chiesa che urla «assassini» e voi che rispondete: «l'avete ucciso voi!» (in realta' dice *L'hai ucciso tu*; nota mia), vorrei chiedere se, per un attimo, avete avuto l'impressione che la dinamica dei fatti fosse stata questa.

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma.
... Per quanto riguarda la pietra, l'ho vista. C'erano dei soldi vicino alla pietra; ricordo chiaramente di aver visto una banconota da 10.000 lire ed un mucchietto di soldi. (tenete a mente il particolare della banconota, nota mia) Poi credo sia intervenuta la scientifica per fare i rilievi necessari. Credo che la pietra sia stata refertata.
La mia impressione che il ragazzo fosse stato colpito da una pietra nasceva proprio dalla vista di quella pietra per terra. L'ho detto prima.
MAURIZIO FIORILLO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Napoli. La pietra l'ho vista anch'io, non ricordo se fosse insanguinata, ma era vicina al morto come pure l'estintore.

GRAZIA LABATE. ...Per quanto riguarda la famosa questione della pietra, mentre trovo nel verbale del dottor Lauro la dichiarazione di aver visto vicino alla testa una pietra insanguinata, nelle dichiarazioni del dottor Fiorillo non si fa menzione della pietra ma si parla solo di un estintore vicino al corpo, a terra.
Dunque il dubbio c'è, perché abbiamo ben 13 videocassette, più alcune videocassette delle tv locali ed anche le immagini mandate in onda la sera stessa dai telegiornali mostravano la testa in una pozza di sangue e credo che una pietra - lasciamo perdere il colore - grande o piccola, sarebbe stata visibile.
Nelle immagini a nostra disposizione non abbiamo avuto modo di vedere la pietra ma può darsi che ciò sia dovuto soltanto al fatto che ci hanno fornito delle immagini dove non si riesce a vederla. Tuttavia questo elemento rimane non chiaro ma, lo ripeto, non si tratta di un'accusa, stiamo cercando soltanto di fare chiarezza perché vorremmo capire la dinamica degli avvenimenti.

ADRIANO LAURO, Vicequestore aggiunto presso la questura di Roma. Ho citato la questione della pietra, probabilmente, nella relazione che ho redatto: ho subito avuto quella reazione perché ho visto quella pietra ed anche quelle che erano fischiate dietro la mia testa: avevo il casco, ho visto questo ragazzo con il passamontagna ed ho, forse ingenuamente, pensato che potesse essere stata una pietra. Sinceramente, ho avuto quella reazione.
Avanzo un'altra interpretazione: se non ci avesse lanciato le pietre, ciò non sarebbe successo.
Quindi fornisco una mia duplice interpretazione.

PRESIDENTE. Dottor Fiorillo, ha altro da aggiungere, oltre a ciò che ha dichiarato il suo collega?
MAURIZIO FIORILLO. Vicequestore aggiunto presso la questura di Napoli. Volevo precisare che non ho citato la pietra nella relazione, ma la pietra c'era, non ricordo se con il sangue. La mia attenzione si è focalizzata su ben altro, visto che abbiamo accertato in loco che la morte del ragazzo era avvenuta non a causa della pietra stessa, ma di altro, essa è diventata un particolare irrilevante che avrò dimenticato, ma che non aveva alcuna consistenza. Posso in ogni momento, se mi viene chiesto, riferire quanto ho visto: c'era una pietra, non ricordo se insanguinata, vicino al cadavere, a terra, vicino alla testa .


Dunque una pietra, che viene vista da Lauro e anche da Fiorillo (ma solo a voce in commissione e non nella relazione di servizio). Ma come fa' a pensare l'uomo di esperienza, come si e' appena vantato, che una pietra di rimbalzo abbia prodotto un decesso fulminante in un impressionante lago di sangue....
C'e' o no da grattarsi la testa?
Lauro afferma che la pietra e' stata repertata, ma nessuno in commissione va a vedere se e' vero, non lo possono fare, non ne hanno i poteri e quindi qualsiasi balla passa per buona.
Ma la domanda rimane: perche' Lauro si gioca questa carta sul momento? Perche' tira fuori poi il dettaglio *inutile* delle 10.000 lire in Commissione Parlamentare? Perche' e' ovvio che se la gioca convinto, non dico che ci creda... non ci puo' credere nessuno, dico che la gioca convinto.
Basta vedere questa immagine, per capire che non puo' essersi trattato di una pietra... basta avere gli occhi.

Inoltre c'e' una risposta che Lauro fornisce ai commissari che lascia esterrefatti: *ho, forse ingenuamente, pensato che potesse essere stata una pietra. Sinceramente, ho avuto quella reazione. Avanzo un'altra interpretazione: se non ci avesse lanciato le pietre, ciò non sarebbe successo.
Quindi fornisco una mia duplice interpretazione.*

Ma e' fuori? Gli chiedono la ragione del perche' vengono aizzati i poliziotti e i carabinieri contro un povero cristo che gli ha urlato assassino e lui offre la *duplice interpretazione*? E' stato il manifestante o no? Credeva fosse stato lui o no? Perche', se invece erano stati *loro*, avrebbe dovuto dire *siete stati VOI coi VOSTRI sassi*.
Invece Lauro dice: decidete voi onorevoli, quella che vi sta meglio.
Pare basti e Ascierto gli fa' pure un lavoro di bocca (nel senso di domande retoriche compiacenti: gergo giornalistico) per mandarlo via contento.

Quindi?
Quindi niente, tocca mettere i fatti in fila per quello che sono.

  1. Carlo ha una ferita significativa in fronte prodotta dopo la sua morte e dopo che il controllo della piazza passa alla polizia
  2. Su questa ferita Lauro costruisce (forse costruisce per gli altri, forse ci sta solo pensando... ma poi la rabbia la spinge fuori) la storia del *sei stato tu col tuo sasso*
  3. Del sasso insanguinato non c'e' traccia alcuna, ne' delle 10.000 e rotte lire.

Pero' abbiamo nella sequenza sopra citata un poliziotto che non gradisce riprese e lancia un sasso (o un oggetto) di un certo volume da cui si distacca un pezzo di carta in un momento particolare e teso (ma tra di loro... tra cc e ps)... e abbiamo un fotografo menato di brutto e col materiale sequestrato.
Poi la strada finisce nel nulla, nel momento in cui cerchiamo di capire come si produce l'idea e come viene cortocircuitata dalla lingua.
Ci sono troppe possibilita' e troppo poche verifiche, mancano fotogrammi. Troppe ipotesi e nessun riscontro, ma su un'ultima cosa siamo d'accordo e con questa torniamo al primo punto: se qualcuno infierisce su Carlo dopo la sua morte e' logico presumere che cio' sia avvenuto nei primissimi momenti, quando c'e meno gente e comunque prima del grido di Lauro. E in ogni caso alla scena hanno assistito in molti. Forse non tutti hanno gradito.
Ma poi e' buio fitto e ci sono molte spiegazioni plausibili, se ammettiamo che Lauro non e' uno sciocco. Ce ne sono il doppio se ammettiamo che lo e', e con Lauro non siamo in grado di ammettere nulla.
E quindi non ne parliamo, per il momento.

Esaminiamo lo stato psicologico in cui si trova Lauro in quei momenti.
Naturalmente partiamo dal presupposto che quello che Lauro afferma sia vero fino a prova contraria.
Lui dice di essere li' con 100 uomini (in realta' sono la meta') e col Cap. Cappello al quale chiede se se la senta di attaccare il Carlini sul fianco. Cappello dice si' e le prende. Risultato un morto sparato in faccia.
Cappello d'altro canto dice l'esatto contrario, ma ora non divaghiamo.
E' nella merda ed e' naturale che pensi al rapporto. Cosa cazzo ci scrivera'? Non ha molto tempo per pensare, c'e' un ragazzo a terra morto, in fondo e' colpa sua.
Non sappiamo quanto tempo passa tra la riconquista della Piazza e la trovata di Lauro, ma poco, si puo' calcolare. Ebbene, e' quello che succede in questo poco tempo, quello che vede, quello che sente, le prime sommarie informazioni che si raccolgono in quelle frazioni di secondo: che e' stato?, come e' successo?... che permettono a Lauro di dire quello che dice, il formarsi della parola (del problema?) *sasso*.
Insomma Lauro non si inventa dal nulla il sasso... Lauro forse sta' pensando ad un sasso, un sasso che ha visto. Chi puo' sapere che Carlo e' stato colpito da un sasso? Chi ha visto sassi insanguinati e banconote? Magari c'erano davvero, magari sono stati gettati via. Magari sono stati ripresi da una camera. Magari.
Lauro dice in commissione di essere sicuro che la pietra e' stata repertata....
Io tendo a credergli. Sul fatto che lui l'ha vista, intendo. C'e' stato sicuramente un oggetto che ha ferito Carlo su quella piazza e Lauro l'ha visto o glielo hanno raccontato.
Ci sta' pensando, in quella situazione del cazzo...e arriva quello a urlargli *assassino*.... ma si puo'!
Non e' veloce, Lauro. E la lingua lo frega, e' piu' veloce di lui. Cambia solo il segno e rispedisce l'accusa al mittente. Assassino a me? Tu sei l'assassino!
Gia'... ma con cosa l'ha ucciso? Cosa ha Lauro a disposizione da dire, cos'ha in testa? Pistole no... sassi. Sassi visti, forse filmati.

Stop alle congetture. Con le congetture non si va' da nessuna parte. Serve materiale da incrociare, servono spezzoni video, servono foto nuove.
E noi siamo incartati. Tutti sembrano incartati, anche i magistrati.
Come se ne escono i magistrati quando sono incartati?
Pubblicano foto di *sconosciuti* sui media. Gente che non e' accusata di nulla, fino a quel momento, ma potrebbe sapere com'e' andata. Ci sara' tempo di accusarla dopo, vedendo come butta.
Disgustoso.

Anche noi faremo una cosa riprovevole ma a fin di bene e a favore dei magistrati, facendogli risparmiare anche un po' di soldi pubblici.
Perche', vedete, non sappiamo dire *davvero* come sono andate le cose e comunque non lo possiamo provare, al momento. Ma sappiamo chi forse lo sa' e ha le prove. Bisogna cercarli e farli mettere in contatto con i magistrati.
Di nuovo in Pzza Alimonda, ma per poco.

Questi signori non dovrebbero essere carabinieri, e' piu' probabile che si tratti di una squadra della digos, magari aggregata al contingente del vicequestore Fiorillo che e' in fondo. Sono presenti a tutta la scena e la seguono attentamente.


Non solo osservano, ma riprendono tutto. Diciamo che non dovrebbero essere carabinieri per la semplice ragione che i carabinieri non hanno bisogno di riprendere nulla: hanno le telecamere incorporate.

Dal Verbale di Assunzioni di Informazioni reso al PM Franz il giorno 11/09/2001 dal Capitano Cappello, pagina 2:
... Effettivamente nella mia unita' vi erano due carabinieri con i rispettivi caschi contenenti una telecamera che hanno sicuramente ripreso almeno in parte gli accadimenti della giornata. Tali registrazioni furono etichettate e consegnate al Col. Leso responsabile della struttura.

Di questi filmati nessuno ha saputo nulla. Il PM Franz non li ha mai acquisiti ed e' un vero e autentico peccato.
Speriamo che qualcuno conosca i soggetti ritratti e riesca a dargli un nome, in modo che possano con solerzia presentarsi ai magistrati e ridurne in questo modo l'affanno.
Chissa' se qualcuno dei molti carabinieri e poliziotti che c'erano (e che sono stati ritratti in faccia a lungo prima che la polizia mortuaria portasse via Carlo per un lungo viaggio verso il Galliera) ha visto qualcosa?
Magari ci sono coscienze, oltre che ginocchia, piegate.

Franti e Arto

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