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Manifestazioni 18 gennaio 03
by imc italia Tuesday, Jan. 21, 2003 at 5:09 PM mail:

Sabato 18 gennaio centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro la guerra.

Sabato 18 gennaio centinaia di migliaia di persone hanno protestato contro la guerra. Da Tokio a Londra, a San Francisco, nelle principali città dei cinque continenti, sono scese nelle strade per protestare contro la presenza dei soldati Usa nell’area del Golfo. Le manifestazioni più imponenti si sono tenute proprio negli Stati Uniti: Washington, San Francisco, Chicago, Tampa, come ai tempi delle dimostrazioni contro il Vietnam. E come allora sta crescendo lentamente ma in modo irreversibile il rifiuto verso un modo di concepire la politica internazionale che considera la violenza, sia guerra armata o guerra commerciale, come regola. Decine di migliaia di persone di diversa età ed estrazione etnica hanno sfidato le temperature glaciali di Washington e si sono raccolte pacificamente davanti al Congresso per opporsi alla guerra e chiedere pace e giustizia.
Nel gioco delle stime della della partecipazione, la polizia ha parlato di 30.000 persone, mentre per gli organizzatori il numero è 500.000. Molti osservatori indipendenti hanno stimato che la partecipazione sia stata di circa 200.000 persone, il che vuol dire che è stata circa due volte più ampia dell'ultima manifestazione contro la guerra a Washington in ottobre.
L'evento a Washington è stato organizzato dalla coalizione International ANSWER, che si è guadagnata la reputazione di organizzare delle iniziative molto controllate e disciplinate.
Tuttavia, la manifestazione è diventata una manifestazione aperta a tutti quando ha raggiunto il punto fissato di destinazione -- il lussuoso Washington Navy Yard nel sudest -- perché l'amministrazione cittadina ha rifiutato il permesso agli organizzare di montare il palco e il sound system. Senza un punto di raccolta finale, la gente ha continuato a marciare nelle strade ed è ritornata verso quel Parlamento che ha dato a Bush un quasi-unanime appoggio per attaccare l'Iraq. Il significato dell'evento è stato subito evidente. Forse per la prima volta nella storia, un'imponente manifestazione contro la guerra si è mossa liberamente davanti al parlamento, appropriandosi delle strade, senza mostrare nessun segno di fermarsi.
Manifestazioni di protesta sono state organizzate anche in Medio Oriente e in Turchia. A Beirut migliaia di persone hanno intrecciato bandiere irachene e palestinesi. Anche in Siria, a Damasco, centinaia di persone hanno bloccato il traffico contro quello che viene letto come un attacco americano a uno stato arabo. Ne centro de Il Cairo mille dimostranti hanno chiesto al governo egiziano di intervenire per bloccare l’accesso del canale di Suez alle navi che viaggiano verso l’Iraq. A Rawalpindi, in Pakistan, è stata formata una catena umana.In Giappone, a Tokio, 4000 manifestanti si sono riuniti vestiti con gli abiti trdizionali. In Europa, l’appuntamento per le manifestazioni contro la guerra è spostato al 15 febbraio. Diverse persone si sono riunite in Irlanda , Francia, Belgio, Germania, Olanda, Russia, Svezia, Inghilterra, Australia
In Italia si sono tenute manifestazioni a Roma, Saronno, Vicenza,Pisa

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