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Como Social Forum su Davos
by Como Social Forum Sunday, Jan. 26, 2003 at 9:57 PM mail:

Comunicato stampa del Como Social Forum su DAVOS

Comunicato stampa

Mentre a Porto Alegre il Forum Sociale Mondiale discute pacificamente come costruire un'alternativa concreta ai disastri della globalizzazione neoliberista, a Davos, in una città blindata, i potenti della terra si accordano su come proseguire nell'opera di privatizzazione e di globalizzazione dei profitti e su come gestire la guerra globale prossima ventura.

Il Como Social Forum, consapevole che la costruzione di un Altro Mondo Possibile è una necessità ed un compito collettivo, da due anni opera per portare all'attenzione della città i temi del movimento dei movimenti, per dare risposte anche locali ai problemi di portata mondiale, per coordinare gli sforzi collettivi di opporsi alle logiche di guerra e di rapina.

Anche in occasione del World Economic Forum (WEF) di Davos, il Como Social Forum ha promosso momenti di sensibilizzazione e di dibattito, e ha partecipato alla costruzione di manifestazioni di protesta pacifiche, creative e comunicative.

Il Como Social Forum inoltre, in queste occasioni, ha portato l’attenzione sull’importanza del fatto che ognuno cerchi di fare propri, nella vita quotidiana, lo spirito di Porto Alegre e la ricerca di soluzioni concrete per un Altro Mondo Possibile, per fornire risposte alternative alla crisi del modello neoliberista.

Smentendo i profeti di sventura, e dimostrando ancora una volta il carattere costruttivo del movimento, il passaggio della frontiera a Ponte Chiasso, nel corso della manifestazione di venerdì 24 gennaio, si è svolto in un clima di assoluta tranquillità.

L'atteggiamento delle autorità, nel corso del confronto da noi attuato con loro, non è stato questa volta sordo alle richieste del movimento. In particolare, la disponibilità della scuola "E. Toti" di Monte Olimpino (come punto di accoglienza nel caso di chiusura delle frontiere svizzere) è un fatto che il Como Social Forum valuta positivamente, auspicando che in futuro anche altre proposte su altri problemi possano trovare analogo ascolto da parte delle autorità del territorio

Al contrario, del tutto provocatorie e pretestuose si sono dimostrate le polemiche sollevate da alcuni Consiglieri Comunali. A coloro che agitavano lo spauracchio di eventuali danneggiamenti, si deve ricordare che proprio la scuola Toti è stata in passato oggetto di atti vandalici da parte di forze razziste e xenofobe, che, a quanto pare, continuano a trovare eco in alcune forze politiche della maggioranza del Consiglio Comunale. Con questi precedenti, quindi, se la scuola per una notte fosse servita a dimostrare che anche Como è una città aperta e con vocazione all’ospitalità, sarebbe stato solo un fatto positivo.

Il Como Social Forum, infine, condanna categoricamente e con fermezza l’atteggiamento della Polizia Svizzera a Landquart nella giornata di sabato 25 gennaio, dove i manifestanti sono stati caricati brutalmente nonostante la manifestazione fosse stata autorizzata.
Per l’ennesima volta si conferma la volontà dei “Padroni della Terra” di rispondere con le blindature e con la violenza repressiva a chi desidera esercitare il diritto fondamentale di manifestare liberamente la propria avversione alla globalizzazione neoliberista e alle sue guerre preventive croniche ed infinite.



Como Social Forum

26/01/2003

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