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Israele: vince il partito di Sharon
by aliga Wednesday, Jan. 29, 2003 at 4:05 PM mail:

Netta la vittoria di Sharon alle elezioni in Israele.

Il responso ufficiale delle urne conferma le proiezioni degli exit poll, che alla chiusura assegnavano ad Ariel Sharon e al suo partito, il Likud, la netta vittoria alle elezioni di ieri in Israele. Al termine dello scrutinio, l’altro dato che emerge è la clamorosa e annunciata sconfitta dei laburisti, che toccano il loro minimo storico.
Scarsa l’affluenza ai seggi, dove si è recato a votare soltanto il 68% degli aventi diritto, la percentuale più bassa della storia di Israele.Bassissima anche l'affluenza degli arabi cittadini dello Stato ebraico, solo il 40 per cento di loro è uscito di casa per esprimere la propria preferenza.

Nella nuova Knesset, il Parlamento, la formazione del primo ministro avrà 37 deputati, 19 invece i seggi che andranno ai laburisti, guidati da Amram Mitzna. Il terzo partito dell’assemblea sarà la formazione laica Shinui, guidata dall’ex giornalista Tommy Lapid, che con 15 deputati ha ottenuto un successo previsto ma clamoroso. Undici seggi andranno agli ultraortodossi dello Shas, mentre il partito di estrema destra Unione Nazionale ne ha guadagnati 7.

Crollo, ed anche questo era nell’aria, dell’altro partito della sinistra, il Meretz. Solo 6 i deputati che sederanno nella Knesset e le dimissioni del leader Yossi Sarid appaiono a questo punto probabili. Gli altri seggi, destinati alle formazioni minori, saranno suddivisi tra il Partito Nazionale Religioso, il partito del Giudaismo Unito nella Torah, e tre diversi raggruppamenti arabo-israeliani.
I risultati definitivi, compreso il voto dei soldati e dei diplomatici all’estero, sono attesi per giovedì sera.

Comunque,i sostenitori del Likud sono scesi in strada a festeggiare la vittoria.
La formazione di Sharon infatti è quasi riuscita a raddoppiare i 19 seggi precedenti. Un risultato positivo ma che potrebbe non bastare a costruire una maggioranza stabile in parlamento. Dalle urne emerge, infatti, un panorama estremamente frastagliato, caratterizzato da una netta spaccatura tra laici e religiosi e tra fautori della linea dura con i palestinesi a cui si contrappongono quelli favorevoli al dialogo.
In molti profetizzano un governo di unità nazionale tra Likud, Labour e Shinui, ma le posizioni dei tre schieramenti al momento risultano difficilmente conciliabili.

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