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BATTAGLIA AEREA POI LA TRAGEDIA
by NINO TILOTTA Monday, Feb. 03, 2003 at 4:51 PM mail:

Esclusivo:Un militare in pensione racconta cosa accadde quella notte:Un missile del furioso duello nei cieli fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico caduto sulla Sila abbattè il DC9 Itavia

BATTAGLIA AEREA POI ...
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"La tragedia di Ustica fu causata da una battaglia aerea fra due Tomcat americani e il Mig 23 libico precipitato sui monti della Sila. Non è forse tutta la verità, ma è certo la verità". Parla per la prima volta G.S. un maresciallo ora in pensione addetto al controllo del traffico aereo sui confini dei Paesi alleati, in servizio quella notte del 27 giugno 1980 allo SHAPE (Supreme Headquarters Allied Powers Europe), il quartiere generale NATO situato ad una sessantina di chilometri da Bruxelles: Il "cervello" dell'Alleanza Atlantica.

Preferisce che non si faccia il suo nome: "Credo che vari servizi segreti siano curiosi di identificarmi -dice - e se ancora non ci sono riusciti non voglio facilitar loro il lavoro".

Si tratta del maresciallo che chiamò "Telefono giallo" durante la trasmissione che Augias dedicò al "Caso Ustica". Siamo riusciti a rintracciarlo.

"Augias mi fece parlare poco in quell'occasione - dice - perché quando mi chiese in modo perentorio se potevo dirgli cosa era successo quella notte, io risposi di no. Diedi però delle indicazioni precise, che interessarono il giudice Priore, in seguito. Non potevo fare altrimenti, allora.Un militare che, come me, ha prestato giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana e all'Alleanza Atlantica è obbligato a tenere fede a quel giuramento ancora per due anni dopo aver lasciato il servizio. Nel frattempo non ci saranno più "prove". I codici (Scramble) cambiano ogni due mesi. Una registrazione, un nastro, se si vuole, scompare in trenta secondi".

"Io quella notte entrai in servizio alle 24, quando erano trascorse oltre tre ore dagli attimi fatali. In sala operativa notai una strana agitazione. Mi resi subito conto che il quartiere generale era mobilitato. Mi dissero che c'era stato un incidente che ci riguardava. Allo SHAPE era arrivato in elicottero il Su.C.Eur., il comandante supremo delle forze NATO in Europa. Non ricordo se in quel momento fosse il generale Alexander Haig o il generale Rogers. Allo SHAPE , infatti, qualsiasi "movimento" militare riguardi lo spazio dei Paesi alleati deve essere tempestivamente comunicato.

Così avvenne anche quella sera.

Il mio compito era proprio quello di controllare il traffico aereo sui Paesi della NATO. L'"equipaggio", cioè l'equipe, è composto in genere da personale di tutti i Paesi Alleati. Qualche italiano che era in servizio il turno precedente al mio e che certo avrà visto tutto, c'è".

Ma lei, maresciallo, ha dati tali che le hanno consentito di maturare una versione della tragedia?

"Si. E per quel che mi riguarda sono certo che quella notte le cose siano andate proprio così: il satellite americano (ma anche i sovietici ne hanno uno analogo, quindi anche loro sanno tutto) ha rilevato il decollo dalla Libia di un aereo diretto nell'area mediterranea. Scatta allora una procedura semplicissima. Il Sac (Strategic Air Command), che noi chiamiamo "la Casa Bianca in volo", ordina il decollo di due Tomcat . Gli intercettori, di solito, partono dalla base NATO più vicina. In Sicilia ci sono Marsala e Sigonella. Ambedue le basi però sono sprovviste di Tomcat, gli unici caccia in grado di battere tecnicamente i Mig 23. I Tomcat si trovano a bordo di una portaerei americana in navigazione nel mediterraneo. E' da qui, che decollano i due intercettori.

Tra l'altro in aria, quella sera, c'erano anche due Atlantic francesi, aerei in grado di scandagliare il mare metro per metro, alla ricerca di sommergibili. Ma per quel che ne so nella vicenda non hanno avuto ruoli particolari. I due intercettori si avvicinano all'aereo e comunica allo SHAPE il relativo "SCRAMBLE". Ciò è importante, perché riduce le responsabilità dell'Aeronautica Italiana, essendo lo SCRAMBLE un codice segreto traducibile solo dallo SHAPE.

L'Aeronautica italiana, quindi, anche se "vede" sul radar le tracce , non sa in realtà di "cosa" o di "chi "si tratti. Sa solo che, a quel punto, il compito di difesa dello spazio aereo viene assolto dalla NATO. Non interviene neanche".

"Allo SHAPE si traduce lo "SCRAMBLE". Si identifica un Mig 23 libico e, dopo i rituali "inviti" ed "avvertimenti" se ne ordina l'abbattimento.

Inizia così un war game aereo tra gli intercettori americani e l'aereo nemico. Ma fin qui, badiamo bene, non c'è gran chè di eccezionale. Di queste battaglie se ne facevano tante, in quel periodo di tensione con Gheddafi. Specie sul Golfo della Sirte. Quel mare è pieno di carcasse di Mig abbattuti dagli americani. Solo che, quella maledetta notte, per motivi misteriosi, o solo per sfuggire ai Tomacats, il pilota si portò oltre il Canale di Sicilia, sulla rotta del DC 9 Itavia, o comunque nelle sue vicinanze.

Un missile, che non so se sparato da uno dei due caccia americani o dallo stesso Mig, sarà stato attratto dall'enorme calore dell'aereo di linea. E fu la tragedia. I due Tomcats hanno poi fatto fuori l'aereo , precipitato sulla Sila, e sono rientrati sulla portaerei. Le cose, per quel che mi riguarda, credo proprio siano andate così".

Ma Marsala, anche se non sapeva per via dello "SCRAMBLE", chi fossero gli artefici di questo war game, almeno le tracce sul radar le avrà pur viste, no?

"Certo. Quelle tracce si trovano nel famoso pezzo di nastro mancante. Quella notte a Marsala, lo so per certo, è atterrato un aereo militare, venuto per sequestrare proprio quelle registrazioni.

Rimangono molti interrogativi. Intanto: quale poteva essere la missione del Mig libico?

"Non lo so. Credo che fosse la "solita". Come ho già detto in quel periodo ci arrivavano spesso allo SHAPE "SCRAMBLE" da decodificare. Molto spesso si trattava di Mig libici che arrivavano in modo provocatorio fino quasi a Pantelleria. Gheddafi, come si ricorderà, rivendicava come proprio lo spazio aereo sul golfo della Sirte. Ma gli americani non erano d'accordo. O magari il Mig poteva essere un diversivo per consentire ai libici qualche particolare manovra".

E la storia che quella notte si aspettasse Gheddafi per farlo fuori?

"Io posso dire del traffico aereo sui Paesi alleati. Non su chi stava su questi aerei. Una cosa però è certa: il Mig 23 è un monoposto. E nessuno avrebbe mai potuto pensare che a pilotarlo ci fosse un Gheddafi così imbecille da avventurarsi da solo nei cieli controllati palmo a palmo dalla NATO".

Perché, se è andata come dice lei, si è creata questa serie di bugie ed omissioni?

"Perché l'Italia ha fatto un patto di alleanza che vieta a tutti i Membri di divulgare informazioni militari. Non poteva venir meno a questo patto. Si è limitata a dire: "l'Aeronautica Italiana in questa faccenda non c'entra". In fondo è la verità. Almeno parte della verità. Solo se venisse sciolto il segreto militare che vincola le Forze armate NATO, sapremmo esattamente cos'è accaduto. Se togliessero questo segreto, vedrebbe quanti militari sarebbero felici di togliersi questa "spina dal cuore", come l'ha definita Cossiga.

Ma il clima è ancora tanto rovente. Si figuri che un avvocato di parte civile, che difende i familiari delle vittime della strage, mi ha detto che il giornalista Purgatori, protagonista del film "Il muro di gomma" non ha potuto presenziare ad una conferenza sulla questione perché il suo direttore lo avrebbe diffidato dall'occuparsi ancora del caso.

Se il clima è ancora questo, dopo dodici anni, se ci sono tali pressioni, allora la verità forse non verrà mai fuori. Tutta, almeno".

Till-News ricordi di Nino Tilotta
http://tillnews.freeweb.supereva.it/page10.htm

http://www.stragi80.com/ustica/press.html

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