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Berna: 40mila contro la guerra
by bluloop Saturday, Feb. 15, 2003 at 6:52 PM mail:

una manifestazione cosi' grande non si era mai vista, nella capitale federale svizzera

Niente sangue per il petrolio, con questo slogan un corteo di 40mila persone ha attraversato Berna, capitale federale svizzera. la mobilitazione e' stata promossa da un cartello di organizzazioni non governative (caritas e altre) e sostenuta da 120 associazioni di ogni genere: "Non succede spesso, che organizzazioni umanitarie scendano in campo e nelle strade: c'e' che siamo stuf* di andare a raccogliere i morti e i feriti che decisioni politiche hanno provocato", hanno gridato dal palco sulla piazza principale di Berna, la Bundeshausplatz, sede del Parlamento e del governo federali. nel corteo c'erano le associazioni di migrant*, di profughi kurdi e iracheni, i sindacati. avevano aderito i verdi e il partito socialista. cartelloni inneggiavano alla ministra degli esteri, la socialista ginevrina micheline calmy-rey, che nelle scorse settimane ha suscitato rimbrotti e proteste nel governo: a Davos ha preteso di incontrare colin powell e contro il parere del resto dell'esecutivo gli ha proposto una conferenza di pace dell'ultima ora insieme all'iraq. In seguito ha messo su una conferenza internazionale sulle conseguenze umanitarie della guerra (l'ha detto alle commissioni esteri del parlamento e poi in una conferenza stampa improvvisata: il governo, di nuovo, non ne sapeva niente). Conferenza che si e' aperta proprio oggi a Ginevra: partecipano tutti gli stati vicini e coinvolti, l'unione europea, le organizzazioni umanitarie. Grande assente ingiustificato: gli stati uniti. Non e' stato invitato l'iraq, "per evitare di caratterizzare politicamente l'agenda dei lavori" (sic!). critico il commento del Gruppo per una Svizzera senza esercito: "convocare una conferenza del genere significa dire: la guerra ci sara'. sarebbe ora, invece, di dire basta alla vergogna dell'embargo, che da oltre dieci anni sta martoriando il popolo iracheno". Da basilea, comunque, un gruppo di giovanissim* si e' presentato con cartelloni Micheline Calmy-Rey for president, e spiegavano: "la nostra ministra al posto di bush, bitte". al corteo c'era il comitato antiWTO svizzero, reduce dalla batosta di Davos. c'era un piccolo ma rumoroso spezzone pink (le magliette: Riot Girl, ovviamente rosa). c'era un signore che portava sulle spalle una ventina di chili almeno: aveva posata sulle spalle l'imbragatura delle mucche svizzere, addobbata con campane (da mucca), tantissimi fiori, cartelli no bush e via delirando. portava la sua croce da solo con un'espressione seria in faccia. c'erano un sacco di persone venute da sole, da ogni parte della confederazione con cartelli individuali: Bush psicopatico.Tante carrozzine, persone anziane e fricchettoni con tanto di bongo (ahia). c'erano pure i raheliani, con volantini rosa che inneggiavano alla Pace e all'Amore universali e il loro portavoce, occhiali da sole con lenti arancioni e vistoso cappello da cow boy con spilletta I love Rahel, spiegava: "rahel e' il nuovo profeta, dopo maometto budda e gesu' cristo. la bambina raheliana? clonaid e' vicina alle nostre idee, di piu' non sappiamo e non possiamo dire".
fra gli slogan: Drop Bush, not bombs. e soprattutto Make Love, Not war. Tanta fricchettonaggine non si e' fatta abbattere neanche dalla temperatura decisamente nordica: alle 14, nonostante il pallido sole bernese, il termometro segnava meno cinque.

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