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palestinesi senza più casa
by indica Friday, Feb. 21, 2003 at 3:58 PM mail:

Migliaia di palestinesi resi senzatetto

Documento originale Thousands of Palestinians Rendered Homeless

14 febbraio 2003

Migliaia di palestinesi resi senzatetto


Kristen Ess


"La notte scorsa trenta soldati israeliani hanno invaso una casa ai margini di un campo rifugiati a Betlemme. Giunti a mezzanotte su 12 jeep pesantemente armate, le luci blu lampeggianti, hanno misurato la casa - dimora di diversi nuclei famigliari imparentati - e quella accanto. Quest'ultima è piccola, abitata dalla nonna di qualcuno. Lei sta su una sedia nel suo frondoso giardino di fronte. Sta fissando l'altra parte, senza parlare né piangere. La casa più grande, per raggiungere cui i soldati butteranno giù quella della nonna, ha un tetto [probabilmente a terrazza, ndt] ove in molte notti di coprifuoco la gente si ritrova e fa un barbeque in una vecchia latta. Impossibile incontrarsi in caffè o ristoranti, molti sono chiusi e comunque i soldi scarseggiano.

Nella notte, dopo che i soldati sono andati via, gente del campo esce di casa per aiutare le famiglie a mettere in salvo il possibile: una riproduzione della moschea Al Aqsa, una televisione mezza rotta, coperte, valigie... una giovane ragazza esce dalla porta con uno zaino, mano nella mano a un'amica. Deve trovare un nuovo posto per dormire, come quasi tutti gli altri. Amici del campo stringono loro la mano, uno mi viene incontro e alza le spalle. Il proprietario della casa dice "Grazie", "Col volere di dio". Oggi, le donne sono sedute in fila di traverso allo stretto vicolo della casa, ricevendo strette di mano e baci sulla guancia dai vicini venuti ad esprimere cordoglio. Ora sono tutte senzatetto.

I soldati hanno detto che torneranno per buttare giù le case. Forse adesso, forse più tardi. Nessuno lo sa ed è normale: il governo militare israeliano usa il terrore psicologico per fare la guerra alla popolazione palestinese. Hanno fatto la stessa cosa al campo Deheisha quattro mesi fa e lì sono ancora in attesa, fuori dalla loro casa perché i militari potrebbero arrivare in ogni momento a demolirla.

I soldati hanno tirato su un blocco stradale nella via principale di Beit Sahour, una barriera alta più di due auto. Una vecchia del posto mi parla del suo giardino di fiori che era sempre tanto bello, della così bella cinta in pietra di fronte alla strada... Vi sono carri armati sulla collina retrostante, jeep passano correndo su una strada ora diventata fango. Gli amici del posto continuano a dirmi che domani è san Valentino."










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