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Raid a Padova contro la sede del PRC
by Il Mattino di Padova Wednesday, Apr. 16, 2003 at 4:33 PM mail:

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Un raid contro Rifondazione
Croce celtica tracciata sull'insegna del partito comunista
Danni anche all'ingresso della sede di via Monte Solarolo
Il segretario Benvegnù «E' l'intimidazione di una destra violenta rinvigorita dall'esito della guerra»


Nuovo gesto di intolleranza politica in città: la notte scorsa è stata danneggiato l'insegna della federazione di Rifondazione comunista, in via Monte Solarolo, tracciando una firma inequivocabile, la croce celtica, sulla robusta serranda che ne protegge l'entrata, che i teppisti senza volto hanno inutilmente cercato di sollevare, con il probabile intento di infliggere danni di maggior entità. «Atti di questo genere contro il nostro partito non ci stupiscono» dicono a Rifondazione «sia per il chiaro impegno antifascista che profondiamo quotidianamente, ispirato ai valori della Resistenza e della Costituzione».
«Quella costituzione» continuano i comunisti «che la nuova destra che governa il paese vorrebbe cambiare perché di ispirazione "bolscevica"». «Gesti intimidatori di questo tipo non di rado colpiscono le nostre sedi in tutta Italia» spiega il segretario provinciale Paolo Benvegnù «ma non ci sfugge il particolare momento in cui ciò avviene, all'indomani della conclusione televisiva di una guerra ancora in corso, che ha fatto esultare le destre di tutto il mondo, quasi che le guerre diventassero giuste quando vittoriose. L'attacco al movimento pacifista è frontale».
«Dà il la a questa campagna il Presidente del Consiglio» prosegue il dirigente «che dopo aver per 20 giorni dubitato in sintomatico silenzio dell'unica cosa certa di questa guerra, la vittoria delle forze angloamericane, torna a mostrare tutta la sua dentatura in tv, intimando ai milioni di italiani che hanno esposto le bandiere e si sono mobilitati per la pace di procedere ad un rapido pentimento. A cascata si rinvigorisce l'aggressività della destra, ben rappresentata dagli insulti e dalle menzogne quotidiane di certe testate».
«Non ci stupisce perciò che qualche cretino si senta autorizzato a sostenere le ragioni che non ha con atti vandalici che vorrebbero colpire il Prc, una forza politica schierata senza se e senza ma dalla parte della pace e dei diritti per tutti, anche per i lavoratori migranti. Del resto in questa città abbiamo dovuto ascoltare commenti bonari e dichiarazioni di amicizia verso la destra neonazista perfino da assessori. Attenzione, dare spazio a questo estremismo è un gioco pericoloso che può scatenare altri estremismi».
Così, la nota di Rifondazione ribadisce le parole d'ordine lanciate dopo l'11 settembre: opposizione alla guerra e al terrorismo «due facce della stessa medaglia»; e impegno per realizzare «un altro mondo possibile» difendendone la costruzione «da chi non avendo argomenti usa la violenza per ostacolarci».

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