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Milano: il Corriere della Sera sulla Mayday
by info Friday, May. 02, 2003 at 5:15 PM mail:

Primo maggio tra cortei e musica. Senza incidenti le due manistazioni di ieri: 10mila persone in quella dei sindacati, clima di festa in quella degli antagonisti.

Milano: il Corriere ...
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Corteo all'insegna dell'unitą, senza fischi e divisioni, quello che ha sfilato in mattinata guidato da Cgil, Cisl e Uil e manifestazione senza episodi di violenza per il Mayday degli autonomi e degli antagonisti. Dopo le contestazioni e gli incidenti del 25 aprile, si temeva un Primo Maggio ad alta tensione. Invece tutto č filato liscio, a parte la contestazione dell'enorme drappo tricolore (24 metri quadrati) in corso Garibaldi, sul balcone del vicepresidente del Consiglio Regionale, Piergianni Prosperini (An), che si č affacciato durante il corteo. Poi hanno tracciato scritte minacciose vicino al portone e imbrattato il citofono.

SINDACATI UNITI - Una manifestazione tranquilla e ordinata, quasi la celebrazione di un rito: diecimila lavoratori in marcia a Milano dietro lo striscione di Cgil Cisl e Uil che richiama ai valori della pace e dei diritti. Dopo le contestazioni del 25 aprile (e la preoccupazione per gli atti di vandalismo contro la sede della Cisl della vigilia a Torino e quella, ripetuta anche l'altra notte, di Sesto San Giovanni) il sindacato milanese ha celebrato il Primo Maggio all'insegna dell'unitą privilegiando quello che unisce e tralasciando accuratamente quello che invece divide. Ma anche senza fischi e senza slogan non si č potuto fare a meno di notare la gigantesca bandiera della pace calata dal terrazzo dell' Arengario con la scritta 'art. 18 per tutti, vota si, nč le pettorine gialle del Comitato per il Sģ al referendum indossate anche da alcuni dirigenti sindacali della Cgil.

CORTEO ANTAGONISTA - Diverse migliaia di persone, anche se la Questura non fa cifre ufficialmente, 50mila secondo gli organizzatori: sono stati comunque tanti, quelli che hanno sfilato pacificamente in un clima di festa al MayDay, appuntamento ormai tradizionale dell'antagonismo sociale e del sindacalismo di base, in piazza contro il precariato e la progressiva perdita dei diritti nel lavoro, per il reddito garantito «di cittadinanza», in opposizione alla «guerra infinita». Durante il lungo corteo, che ha attraversato le vie del centro cittadino e che si č concluso con un concerto del nuovo progetto di Zulł dei 99 Posse, non si sono registrati episodi di violenza. C'č stata qualche isolata scritta con lo spray, su numerose vetrine di negozi chiusi sono stati affissi adesivi di contestazione agli attuali meccanismi del mondo del lavoro, č stato incendiato un manifesto che gli stessi manifestanti avevano collocato in prossimitą di un bancomat (senza che lo sportello automatico venisse comunque danneggiato). In corso Garibaldi, dove č esposto ad un balcone un enorme drappo tricolore (24 metri quadrati), alcuni manifestanti hanno rumorosamente contestato l'autore dell'iniziativa, il vicepresidente del Consiglio Regionale, Piergianni Prosperini (An), che si era affacciato al balcone. Poi hanno tracciato scritte minacciose vicino al portone e imbrattato il citofono. Numerosi negli striscioni e nei cartelli anche i riferimenti favorevoli al prossimo referendum per l'estensione dell'art. 18 alle aziende con meno di 15 dipendenti. Per il sindacalismo di base questa č stata la parola d'ordine della giornata, mentre migliaia di ragazzi hanno bevuto, suonato e ballato per ore, senza intonare slogan o portare striscioni. Ingente ma discreto lo spiegamento di polizia e carabinieri, che hanno presidiato quelli che potevano essere gli obiettivi sensibili di qualche azione dimostrativa (banche, aziende di lavoro temporaneo, fast-food di multinazionali) lungo il percorso del corteo. La cittą, praticamente deserta nel giorno festivo, si č potuta accorgere dell'iniziativa o per la musica assordante generata da numerosi carri o per le trasmissioni di una televisione di strada che ha momentaneamente occupato alcune frequenze libere con lo slogan «Il precariato sociale si ribella».


foto su: http://www.corriere.it/vivimilano/speciali/gallerie/galleria.html?milano/primomaggio&1

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