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Provvedimenti contro neofascisti a Pavia
by CSA Barattolo Saturday, May. 10, 2003 at 1:06 AM mail: barattolo@ecn.org

Naziskin, scattano i primi provvedimenti

Come svegliarsi, leggere la Provincia, ed essere almeno per una volta contenti...
Buona Lettura!

Naziskin, scattano i primi provvedimenti.
I due residenti a Pavia non potranno lasciare la città, altri 4 non potranno venirci per un mese.
Lo ha ordinato il Gip per sei degli undici giovani denunciati.

PAVIA. Undici estremisti di destra denunciati e, per sei del gruppo, sono stati emessi anche provvedimenti cautelari. E' la conclusioni delle indagini per i disordini avvenuti la sera del 28 marzo scorso al Barattolo. Nel corso dei tafferugli quattro agenti di polizia sono rimasti feriti nel tentativo di impedire agli estremisti di destra di entrare nel centro sociale. Due naziskin residenti a Pavia non potranno lasciare la città per un mese mentri gli altri quattro, che abitano in centri della provincia, non potranno entrare in città per lo stesso periodo di tempo.
I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del tribunale di Pavia che ha esaminato i rapporti inviati dalla Digos. Il questore, Gianni Calesini, nei loro confronti ha anche emesso un avviso orale. Gli estremisti sono stati invitati ad abbandonare qualsiasi forma di violenza contro le persone, in caso contrario saranno presi altri provvedimenti.
Gli undici estremisti identificati dalla polizia dovranno rispondere a pesanti accuse: resistenza a pubblico ufficiale, minacce, accensioni pericolose (per il petardo lanciato vicino al Barattolo), danneggiamento, violenza ed anche lesioni. Nel corso delle perquisizioni di ieri è stato sequestrato un manganello telescopico.
Gli incidenti si erano verificati la sera del 28 marzo scorso, un venerdì. Al Barattolo stava iniziando un dibattito sul tema: "Le nuove destre: un pericolo per la convivenza civile".
Davanti all'ingresso c'erano tre pattuglie della Digos. Gli assalitori avevano usato una tecnica militare. Avevano fatto esplodere due petardi molto potenti vicino al Barattolo e così alcuni agenti di guardia si erano spostati di un centinaio di metri per rendersi conto di cosa stava succedendo. In realtà era solo una trappola perchè gli skinheads avevano subito attaccato cercando di entrare al Barattolo.
Per fortuna altri agenti erano rimasti fermi e con l'aiuto del personale del centro sociale erano riusciti a chiudere in tempo il cancello. Agenti della Digos e della volante erano rimasti lievemente contusi ma nessun estremista di destra era riuscito ad entrare nei locali del Barattolo.
Intanto era arrivato in auto un militante di sinistra che era in compagnia di una ragazza austriaca. Gli estremisti lo avevano aggredito e gli avevano sfasciato la vettura con pugni e calci. Erano stati attimi drammatici e l'intervento della polizia aveva evitato il peggio.
Le indagini idella Digos avevano permesso di identificare gli skinheads che avevano partecipato all'assalto.
«Il discorso politico non ci interessa - ha spiegato il questore Gianni Calesini - le denunce e gli altri provvedimenti sono stati presi per gli atti violenti».


Tanti piccoli episodi e qualche spedizione punitiva
Una tensione sempre alta sfociata nella violenza


PAVIA. L'assalto al Barattolo era stato l'ultimo di una serie di episodi che avevano avuto il centro sociale autogestito di via dei Mille nel mirino. Atti vandalici, scritte sui muri. Ma i locali che ospitano il Barattolo erano stati fatti oggetto anche di un attentato incendiario alla vigilia di un 25 aprile, un gesto al quale si era dato un forte signficato simbolico. Degli episodi precedenti, peraltro, non si erano mai accertati i veri responsabili. Solo sospetti, ma nessuna denuncia.
Quella sera, invece, la sera del 28 marzo scorso, gli skinheads erano andati a viso scoperto a protestare fuori dal Barattolo. Oggetto della loro protesta era Saverio Ferrari, uno dei relatori del convegno «Le nuove destre, un pericolo per la convivenza civile», protagonista di un vecchio episodio di contrapposizione a Milano e da allora nel mirino degli estremisti dell'opposta fazione. Ad appoggiare gli skin pavesi erano arrivati «rinforzi» da fuori. La situazione era presto trascesa e si era passati alle vie di fatto, nonostante gli skin stessero fuori dal cancello e fossero presenti ben tre pattuglie di polizia, di cui una con personale in borghese. Quattro agenti della Digos e una ragazza austriaca sono stati medicati all'ospedale.
La convivenza tra skin e giovani di sinistra, per il resto, è punteggiata ormai da mesi da piccole e grandi provocazioni. Dai battibecchi in piazza della Vittoria a qualche spedizione punitiva (le ultime, fuori da un cinema e nel piazzale della stazione ferroviaria), tanti segnali di una preoccupante tensione.


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