Denunciarli? No, certa gente non merita attenzione. da La Stampa del 11/5/2003

Prima ironizza: «Tutti i leader europei prima o poi si sono ricevuti una torta in faccia. Questa è la prima per me, e non è neppure detto che sia l'ultima». Poi si fa serio: «Se sono preoccupato? No, perchè si tratta di un piccolo gruppo legato a fasce minoritarie dell'area anarchica: gente che non conosce le regole civili e non c'entra niente con quel Balon che millanta di voler difendere». E' l'ora di pranzo e il sindaco Chiamparino è appena tornato a Porta Palazzo. E' diretto alla Bocciofila Mossetto, come da programma, dopo essersi andato a cambiare a casa, il completo blu con la cravatta di Hermès: «Grazie alla rapidità con cui la mia scorta mi ha difeso ho ricevuto addosso soltanto qualche piccolo schizzo, ma sono comunque dovuto andare a casa: la colla di pesce o quel che era, non aveva certo un profumo gradevole»


Sindaco che cosa trae da questa brutta esperienza?

«Due cose. Prima di tutto che se avevamo bisogno di ulteriori conferme di stare facendo la cosa giusta per il Balon, ce l'hanno data. Per quanto invece riguarda l'aspetto politico, posso soltanto ribadire quanto aveva già espresso prima di essere bersagliato dalle torte, per esempio dal palco del 1° maggio: certe pseudo espressioni di sinistra vanno isolate politicamente».

Pensa di denunciarli?

«No, penso di ignorarli così come ha fatto la gente presente all'inaugurazione nonostante loro abbiamo fatto grandi sforzi per scatenare lo show. Mi creda, certa gente non merita neppure di essere considerata un avversario con cui misurarsi in un braccio di ferro».

La accusano di aver fatto un Balon elitario, che ha perso quell'atmosfera magica da «Donna della domenica», come replica?

«Che è una stupidaggine. Quando questa gente parla di Balon non elitario ha soltanto in mente un Balon senza regole dal punto di vista commerciale o, ancor peggio, da quello dell'ordine pubblico. E poi, volendo restare sull'argomento credo che il "popolo" frequenti più volentieri luoghi che sono, prima di tutto, sicuri».