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http://italy.indymedia.org/news/2003/05/284381.php Invia anche i commenti.

ombelico della monnezza
by cronopios Wednesday, May. 14, 2003 at 8:11 PM mail:

a quello de prima je mancava il pezzo finale



Nomi e cognomi
dell’ombelico della “mondezza”

La sproporzionalità macroscopica tra la capacità ricettiva delle discariche e degli inceneritori della Provincia di Terni (ATO 4) e la quantità totale dei rifiuti prodotti dai cittadini di quel comprensorio permette al “compagno” Danilo Monelli di assurgere al ruolo di benefattore eco-solidale. Mentre Berlusconi (Presidente-Operaio) si trasforma da usurpatore in usurpato il suo alter-ego umbro Assessore-Operaio trasforma la tutela di ingenti profitti privati (Agarini) in un atto di mirabolante generosità. Visto l’anomalo ripetersi del fenomeno campano non è forse che queste 20.000 tonnellate da discaricare si possono considerare una forma di collaborazione indiretta con il gestore unico dei rifiuti in Campania: sua maestà la Camorra?
A parte queste “sciocchezze”, va sottolineato come mentre Foligno, Trevi e Narni da anni si disputano il riconoscimento del centro geografico d’Italia l’Assessore-Operaio è riuscito senza possibilità di smentita (l’ha capito anche il centro-destra) a far si che la provincia ternana (suo luogo di elezione) divenisse il centro per discaricare o incenerire (la possibilità di scelta è la base della democrazia) i rifiuti dell’Italia intera. Jovanotti la definirebbe l’ombelico della mondezza.
Tanto di cappello allora al Sindaco di Terni Paolo Raffaelli da sempre alfiere della termovalorizzazione e da sempre primo tutore degli interessi di sua signoria Don Luigi Agarini. Per lo meno lui, a differenza di Monelli Robin Hood a chiacchiere e sceriffo di Nottingham nei fatti, ha avuto sempre una sola parola. Fedele al volere del Padrone.
L’antifascismo è il perno della parte formale della nostra Costituzione e la linfa vitale della parte materiale, detto questo non si può non riconoscere come con la scusa del: “sennò ce vanno li fascisti” i compagni della Conca ternana, siano essi giornalisti primi-cittadini o tute blu “assessoriate” fanno il bello ed il cattivo tempo agli ordini dei poteri forti di turno.
C’è chi può e chi non può. Io può rispose fiero Danilo Monelli, disorientato dal ghigno in sottofondo del dirimpettaio Paolo Raffaelli.

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