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La necessità di spazi in cui i valori dominanti non siano dettati dal guadagno e dallo sfruttamento, il bisogno di un luogo dove si possa manifestare in maniera del tutto indipendente la libertà di pensiero e di dissenso e la riflessione sulla riqualificazione delle aree dismesse della città sono alla base del percorso politico che il Collettivo Monzese ha portato avanti nell'ultimo anno e mezzo, riuscendo a creare un consenso esteso che ha portato alla scelta di questa occupazione.

Il 12 luglio è arrivato un chiaro messaggio alla Giunta comunale di Monza, ed alle promesse che per oltre un anno sono state spese intorno al progetto del Collettivo Monzese, senza mai concretizzarsi in una reale volontà di risolvere i problemi degli spazi giovanili con tempi e modi consoni alle esigenze sopra espresse.

Uno degli obiettivi dell'occupazione e' stato anche rilanciare sul piano dell'opinione pubblica la necessità di questa forma di dialogo e della sua attuazione nella maniera più seria e determinata possibile, attirando l'attenzione sull’Ex Macello, uno spazio che e' estremamente significativo per il tessuto di relazioni a cui fa riferimento. L’ex Macello di Monza infatti, secondo la campagna elettorale del sindaco Faglia, sarebbe dovuto diventare un’area dedicata ai giovani. Quali sono ora le prospettive che si profilano all’orizzonte? La sistemazione, in quella zona, di discoteche, disco-pub e locali di svago del genere, in cui la mercificazione del tempo libero mortifica la volontà di espressione giovanile, e la riduce ad un impoverimento sociale, politico e culturale. Il Collettivo Monzese ritiene che dovrebbe essere differente il comportamento di una Giunta comunale che, seppur con alleanze acrobatiche, per la prima volta a Monza è occupata dal Centro-Sinistra.