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MO: L'Autorità palestinese denuncia ostacoli alla "road map"
by gap Monday, Aug. 04, 2003 at 10:04 AM mail:

1 ago 2003 - Le Monde - traduz: gap

http://www.lemonde.fr/article/0,5987,3218--329464-,00.html


L'Autorità palestinese denuncia ostacoli alla "road map"

Circa duecento palestinesi e pacifisti stranieri hanno manifestato, giovedi 31 luglio, a Kalkiliya (nord della Cisgiordania), contro la costruzione del "muro di sicurezza" che evoca, secondo loro, il muro di Berlino. I palestinesi hanno reclamato, giovedi 31 luglio, un intervento internazionali che obblighi Israele ad applicare la "road map" mentre lo Stato ebraico accusa loro di non rispettare i propri impegni. "La dirigenza palestinese chiede al "quartetto" di riunirsi d'urgenza per prendere delle decisioni difronte alle misure israeliane" ha dichiarato Nabil Abu Roudeina, un consigliere del presidente dell'Autorità Palestinese Yasser Arafat. L'appello al "quartetto" (Stati Uniti, Unione Europea, Russia e Nazioni Unite) che ha proposto il piano di pace battezzato "road map", è stato lanciato nell'ambito di una riunione alla quale hanno partecipato Arafat, il primo ministro Mahmoud Abbas e i principali ministri del suo governo.

Nel tentativo di attirare i favori di Washington, la dirigenza palestinese ha giudicato "positivo ed importante" l'incontro tra il presidente americano Bush e il palestinese Abbas, il 25 luglio alla Casa Bianca, chiedendo agli Stati Uniti di proseguire i loro sforzi per obbligare il governo israeliano "a non sfuggire dagli impegni presi".

Prima dell'inizio della riunione Abu Roudeina aveva indicato che avrebbero esaminato l'escalation israeliana che si è manifestata nel non-rilascio dei prigionieri palestinese, per il proseguimento della colonizzazione, per il rifiuto di ritirare il suo esercito dalle zone urbane e per la continua costruzione del mur in Cisgiordania.

"Colonia ideologica"
Giovedi, Israele ha lanciato per la prima volta da un anno una d'appalto per la costruzione di 22 abitazione supplementari in una colonia ebraica della Striscia di Gaza, benché la "road map" preveda il congelamento degli insediamenti. Si tratta del primo appello di questo tipo a Gaza da più di quasi due anni. I pacifisti israeliani e palestinesei hanno criticato questa decisione. "Il governo israliano ha preso una misura molto pericolosa", ha commentato Nabil Abu Rdeneh, consigliere del presidente Arafat. "Sembra che gli israeliani abbiano male interpretato il messaggio che il presidente Bush ha tentato di inviare alle due parti, o che l'abbiano preso come un semaforo verde per violare la "road map"". Yariv Oppenheimer, del
movimento di Peace Now, ha stimato che, contrariamente agli argomenti avanzati dal governo israeliano, l'espansione della colonia di Neve Dekalim non ha per obiettivo quello di rispondere alla crescita demografica della colonia. Secondo Oppenheimer "è una costruzione governativa in una colonia ideologica, non un problema di abitazione". La gara d'appalto
precisa che 10 dei 22 moduli sono destinati agli abitanti di Neve Dekalim, mentre le altre saranno offerte agli israeliani nel loro insieme.

Nello stesso giorno, il ministro israeliano della difesa ha annunciato la fine dei lavori del primo troncone (140 km) del "muro di sicurezza" e ha riaffermato la posizione d'Israele secondo cui questa linea "è una misura difensiva atta a fermare il passaggio dei terroristi, di armi e di esplosivo nel territorio israeliano e a salvare delle vite e non ad annettere dei Territori" palestinesi. Questo muro di difesa, costruita da Israele alla sua frontiera con la Cisgiordania, sconfina per diversi chilometri nei territori palestinesi. I palestinesi si oppongono alla costruzione del "muro" nel quale intravedono una volontà israeliana di annettere una parte di questo territorio e delimitare unilateralmente la frontiera di un futuro Stato palestinese. Quasi duecento palestinesi e pacifisti stranieri hanno manifestato a Kalkiliya (nord) dove questa linea ha l'aspetto di una muraglia di cemento di otto metri d'altezza, contro l'edificazione di un muro che evoca, secondo loro, il muro di Berlino, Un gruppo di pacifisti israeliani ha manifestato in solidarietà dall'altra parte della linea.

Rivolta sedata in una prigione
Poliziotti e guardie della prigione israeliana di Ashkelon, a sud di Tel Aviv, hanno fatto uso di gas lacrimogeni per mettere fine ai tumulti originati da dei detenuti palestinesi che si opponevano a una ispezione delle celle. Quasi 6000 palestinesei sono incarcerati nelle prigioni israeliani e la loro liberazione è una delle priorità palestinesi nel quadro del processo di conclusione del conflitto. Inoltre un palestinese è rimasto ferito giovedi sera dal tiro di soldati israeliani, durante una perquisizione nel villaggio di Salem (nord della Cisgiordania), nella quale la polizia israeliana che ha effettuato un raid nel villaggio palestinese di Numan ha interrogato 27 palestinesi "senza permesso di soggiorno".

La Knesset (parlamento israeliano) ha definitivamente approvato una legge che impedisce ai palestinesi sposati con arabe israeliane di ottenere la cittadinanza israeliana. La legge, considerata "razzista" dai deputati arabi, mette in avanti degli imperativi di sicurezza. la deputata d'opposizione Zeeva Galon. "E' una legge razzista che attenta ai diritti dell'uomo", ha aggiunto. La legislazione precedente permetteva ad un palestinese che sposasse un'araba israeliana, o viceversa, di richiedere lo status di residente per la cittadinanza israeliana, così come tutti i diritti sociali accordati agli israeliani.

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