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http://italy.indymedia.org/news/2003/08/356134.php Invia anche i commenti.

Palestina: storie di muri e aparthied, distruzione di un villaggio
by ilnonsubire da pengon.org Friday, Aug. 22, 2003 at 12:18 PM mail:

Israele distrugge un’intero centro commerciale e in un solo giorno compie la piu’ grande demolizione mai vista in Cisgiordania: oltre 100 negozi e 5 case demolite a Nazlat ‘Isa per la costruzione del muro.

Palestina: storie di...
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Israele distrugge un’intero centro commerciale e in un solo giorno compie la piu’ grande demolizione mai vista in Cisgiordania: oltre 100 negozi e 5 case demolite a Nazlat ‘Isa per la costruzione del muro.
Segnando la piu’ grande demolizione di palazzo mai vista in Cisgiordania, l’intera area commerciale di Nazlat ‘Isa oggi e’ stata rasa al suolo da circa 15 bulldozers, accompagnati da un largo numero di soldati e di “poliziotti di frontiera”, che sono entrati nel villaggio alle 5 di mattina distruggendo oltre 100 negozi e 5 case. Il mercato (che era un centro commerciale per l’intera area) era gia’ stato colpito a Gennaio 2003 con la distruzione di circa 82 tra negozi e case (vedere: http://italy.indymedia.org/news/2003/08/356449.php)
I bulldozers hanno cominciato le demolizioni nella prima mattinata e hanno continuato indisturbati fino a tarda serata.
Il mercato, appena a est della Green Line nella Cisgiordania occupata, e’ stato raso al suolo per lasciare lo spazio per la costruzione della “barriera di isolamento” – un’estensione del muro - che intrappolera’ la comunita’ e le aree circostanti tra questa area e il muro, in modo da assicurarsi completamente l’isolamento. Le aree commerciali a ridosso della Green Line sono state continuativamente messe sotto attacco con la costruzione del muro che assicura che le comunita’ intrappolate tra il muro (che oltremodo si mangia altri 2 km dei territori occupati) e la Green Line non avranno infrastrutture per sopravvivere.
Oggi, Nazlat ‘Isa ha visto innumerevoli tragici momenti in cui la popolazione frettolosamente doveva svuotare i propri negozi nella speranza di salvare qualcosa dei loro beni per sopravvivere. Tutti quelli intervistati nella zona non erano a conoscenza dell’arrivo dei soldati per le demolizioni. La fabbrica di alluminio demolita, che era il piu’ grande distributore di alluminio nell’area e per una larga clientela dentro Israele, e’ riuscito ad avere l’immediata presenza di un’avvocato per rimandare la demolizione di poche ore per poter rimuovere tutto il materiale presente.
Gia nello scorso gennaio (vedere http://italy.indymedia.org/news/2003/08/356449.php), la demolizione di 782 negozi nella stessa zona commerciale ha ricevuto l’attenzione e la condanna dei media internazionali, e gia’ allora fu chiamata: “La piu’ grande demolizione della West Basnk”. Oggi l’assenza quasi totale dei media e’ stata profondamente notata, visto che molti media sono sparsi in altre zone della Cisgiordania per seguire la situazione attuale tra assassinii mirati ed extra giudiziali e attacchi aerei e terrestri dell’esercito israeliano nelle maggiori citta’ della West Bank.
Decine di villaggi nell’area si rendono conto che questo e’ il maggiore passo fatto da Israele nella distruzione della speranza e nel rendere impossibile la sopravvivenza alla popolazione nella propria terra e nelle proprie case.
La Campagnia contro il muro dell’Apartheid ripete con fiorza che questo atto e’ un crimine e invita a una mobilitazione mondiale contro il muro!
For more information contact:
PENGON/Anti-Apartheid Wall Campaign, +972-67-465350, +972-2-6565890,
+972-52-285610.

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