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Ferro, articolo da Il Manifesto
by Comitato di Base Lavoratori Ferro Wednesday, Aug. 27, 2003 at 12:30 PM mail: X

Ringraziamo Guido per l'interesse e la sensibilità

Un comitato operaio a Cannara
Perugia: i lavoratori autorganizzati occupano la Ferro Italia, e ne impediscono la chiusura
La statunitense Ferro Corporation inchiodata dalle richieste dei dipendenti è costretta ad aprire un confronto sull'eventuale liquidazione
GUIDO MARASPIN
PERUGIA
Una vicenda che viene definita senza mezzi termini «mafia multinazionale», quella che coinvolge i lavoratori della Ferro Italia riuniti nel Comitato di base, l'unico coordinamento sindacale completamente autorganizzato che si batte da più di un mese contro la chiusura dello stabilimento di Cannara, piccolo centro tra Perugia e Assisi. Lunedì mattina, al rientro dalle ferie, un'affollatissima assemblea alla presenza dei Sindaci di Cannara e Bevagna e dei rappresentanti provinciali di Cgil, Cisl e Uil, ha riscritto con voto unanime le richieste dei lavoratori contro la chiusura dell'impianto che, fino ad oggi, ha creato ricchezza minimizzando il rischio infortuni. Ora su questa base si dovrà aprire un confronto con i vertici aziendali, che come previsto non si sono fatti vedere. La fabbrica invece è praticamente occupata anche se le produzioni continuano e il magazzino è presidiato per evitare l'impoverimento delle scorte.

La Ferro Italia (azienda del gruppo statunitense Ferro Corporation, leader nella produzione di materiali destinati all'industria ceramica) può vantare infatti un fatturato di 71 milioni di euro, un profitto di oltre 4,6 milioni, un programma di prevenzione degli infortuni che ha azzerato gli incidenti sul lavoro, un organico di 110 dipendenti con altri 50 occupati nell'indotto, la certificazione di qualità. Insomma, una specie d'isola felice fino a quando gli operai non hanno annusato puzza di bruciato.

Oltre un mese fa infatti le scorte dei magazzini si erano preoccupantemente assottigliate con l'invio dei prodotti alla consorella di Modena, non venivano più previste le attività di manutenzione per il periodo delle ferie estive, mentre la dirigenza aziendale si chiudeva in un mutismo imbarazzato di fronte alla richiesta di spiegazioni. Così è saltato fuori il rospo: l'azienda dovrà chiudere, per i lavoratori la richiesta di ammortizzatori «in uscita», i diritti totalmente calpestati. Da qui la mobilitazione, l'autorganizzazione operaia, l'apertura di una vertenza approdata il 24 luglio scorso al ministero delle attività produttive con la presenza dei parlamentari umbri Giuseppe Giulietti (Ds), Benedetti Valentini (AN) e Pierluigi Castellani (Margherita) e proseguita il 30 luglio alle presenza delle istituzioni regionali e dell'Assoindustria.

Una prima, piccola, ma importante vittoria del Comitato di base che, appoggiato dai sindaci di Cannara e Bevagna, è riuscito a trascinare nella lotta anche i confederali. All'inizio piuttosto freddi per essere stati scavalcati dalla mobilitazione spontanea dei lavoratori e poco convinti degli obiettivi.

Da domani però le richieste dei lavoratori sul tavolo della trattativa sono altre: mantenere in attività l'impianto fino alla fine dell'anno, come limite temporale minimo per lo studio di soluzioni alternative mirate alla rioccupazione di tutti i dipendenti; la disponibilità della Ferro Corporation a mettere in vendita la fabbrica anche ad altre aziende che operano nello stesso settore garantendo un valore di mercato; istituire un tavolo di discussione con le istituzioni regionali e le associazioni di categoria per l'eventuale ricorso agli «ammortizzatori» in uscita.

Nel frattempo la fabbrica è presidiata per evitare ulteriori danni agli impianti e alle scorte. Tutti sono convinti dell'utilità di tenere aperto il tavolo della trattativa fino allo sblocco della situazione.

I lavoratori vogliono però che vengano alla luce le vere ragioni di una chiusura coatta che deprime il già delicato settore della chimica umbra, e soprattutto chiedono solidarietà nei confronti della loro lotta.

Indymedia Umbria ha pubblicato tutti i comunicati del Comitato di base della Ferro (http://italy.indymedia.org/features/umbria/).

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