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Palestina: report 29 agosto
by ilnonsubire e http://www.imemc.org/ Saturday, Aug. 30, 2003 at 2:16 AM mail:

Palestina: report 29 agosto

La situazione nei territori palestinesi non migliora. Mentre gli occhi dei media si stancano anche delle poche notizia che raramente danno sul conflitto... quaggiu i problemi restano.

Anche oggi un'altra oggi di violenza e oppressione da parte di Israele e del suo esercito. Ancora una volta una giornata fatta di false giustificazioni e giochi poltici sporchi. Portavoci di turno del governo israeliano lanciano ultimatum... a cosa pero' non si sa, visto che al momento sono gli unici protagonisti di questo "massacro" e umiliazione verso un'intero popolo.

Arafat intanto invece prova estrenuamente a portare l'attenzione sull'altro lato del conflitto, e viste le continue chiusure da parte di Israele, lancia un nuovo appello alla comunita' internazionale: "l'escalation militare israeliana non fa altro che distruggere la Road Map e la speranza e possibilita' di una pace reale, come invece sottilenato nuovamente dal Summit Arabo e dalla proposta di pace dell'Arabia Saudita". Arafat ha quindi invitato il "quartetto della road map" a mandare urgentemente osservatori internazioneli e forze di pace per salvare il processo di pace.
Il presidente, rispondendo poi a una domanda riguardante la preparazione di una possibile larga invasione della Striscia di Gaza, ha ricordato le sparatorie, le incursioni e la divisione che Israele sta gia' conducendo a Gaza e in quasi tutta la Cisgiordania, "E' gia' in coso una larga invasione della Palestina". Ricordando la verita, o meglio la realta' dei fatti, Arafat ha sottolineato che "Israele come sempre sta assassinando Palestinesi e distruggendo con carri armati e bulldozer palazzi e terreni. Israele non ha mai interroto, durante il periodo di tregua, i raid che sono andati avanti regolarmente in lamento un paio di citta' Palestinesi, cosi come non ha mai smesso di annettersi, strappandoci, ulteriore terra attraverso la costruzione del muro".

Ma Israle non sende e continua per la sua strada...

La mattina inizia a Gerusalemme. E' venerdi. Giorno sacro e di "festa" per tutti gli arabi di fede mussulmana. Giorno di preghiera in cui ci
si reca alla moschea. Israele si prepara, come ogni venerdi (con la scusa di "piu' sicurezza" e la paura di attentati) alla giornata. L'acceso alla citta' e' difficilissimo. Controlli continui ovunque. Chiuso il traddico nella parte araba della citta'. L'intera citta' vecchia viene circondata da poliziotti ed esercito in assetto antisommosa. Le porte della parte araba vengono chiuse. Cecchini e poliziotti addetti al lancio di lacrimogeni sono appostati su tutte le mure. Cavalli antisommossa pronti a intervenire. Camionette e jeep ovunque. Un'elicottero sorvola la citta'. Sembra la calma prima della tempesta. Dentro la citta' soldati e poliziotti, anche in borghese, armati fino ai denti a ogni angolo. Entriamo nella citta' e scopriamo il perche'. Israele non poteva perdere questa ulteriore provocazione. L'intera moschea stessa e' circondata da decine di centinaia di soldati pronti a tutto. Qualsiasi cosa succede che vada fuori dagli schemi decisi e imposti da Israele... e sara' il massacro. Per fortuna non succede nulla...

Intato a Jenin i soldati hanno continuato a imporre il coprifuoco per quasi tutta la giornata. In mattinata sembrava che i soldati se ne fossero andati, ma subito dopo la "ritirata", gli abitanti di Jenin hanno scoperto la presenza di una forza speciale in borghese in uno dei palazzi della citta'. Una volta accerchiata l'unita' sono iniziati gli scontri. L'esercito, dopo l'ennesima provocazione, e' cosi rientro in citta' e nel campo profughi di Jenin.

Stessa sorte anche per Jericho, Nablus e Hebron dove per quasi tutta la giornata c'e' stato il coprifuoco. Non si registrano per il momento cmq grossi movimenti di truppe o di operazioni militari. Mentre continua lo scipero della fame lanciato dagli oltre 6000 detenuti palestinesi nelle carceri israeliani. Dopo 10 giorni di scioero della fame per protestare contro le inumani condizioni, il prigioniero Naser Uwais inizia a peggiorare fisicamente. Ma per il momento resta chiuso nella sua cella di confinamento nella prigione di Bri Sheva.

e Israle continua per la sua strada...

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