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Vertice Ue, tensione e scontri new global verso la zona rossa
by da repubblica Friday, Sep. 05, 2003 at 3:18 PM mail:

Riva del Garda, manifestanti forzano un blocco e la polizia li respinge a colpi di manganello. Imbrattate 4 auto degli agenti. Casarini esulta: "E' già un grande successo per noi".

Vertice Ue, tensione...
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RIVA DEL GARDA (Trento) - Prima l'assedio per terra e per mare, poi la musica a 8.000 volt che si sente fin dentro il palacongressi dove si trovano i ministri degli Esteri dell'Unione e i bengala che scoppiano sopra la sede del vertice, "razzi disobbedienti" li chiama Luca Casarini. Non potendo entrare nell'area protetta, la zona rossa, i Disobbedienti affidano quindi alle onde sonore la loro protesta ed il loro disturbo alla riunione dei ministri, le stesse onde sonore che portano in tutta Riva del Garda le parole del subcomandante Marcos che parla a Radio Insurgiente oltre alle note tranquillizzanti dei canti degli indios. Musica latinoamericana che mette fine alla tensione che c'è stata quando le forze dell'ordine hanno tentato di bloccare il corteo dei Disobbedienti ben fuori dalla zona Rossa, troppo fuori secondo Casarini e compagni che quindi hanno forzato la situazione e si sono beccati delle manganellate finché non è arrivato l'ordine alle truppe antisommossa di indietreggiare fino alla zona rossa. Quello che volevano i contestatori.

La giornata era iniziata presto per i ragazzi che hanno dormito alla Baltera, la fiera di Riva dove si svolge il controvertice. Alle 8 casco alla cintola e megafono in mano un giovane ha cominciato a chiamare a raccolta i no global: stavano per partire i due cortei. Era il tempo di andare a bloccare le due strade che avrebbero dovuto portare le delegazioni in centro città. Due gruppi uno sulla Gardesana orientale ed una su quella occidentale si sono messi in mezzo alla strada ed hanno provocato enormi code, anche di 4 chilometri, bloccando giornalisti, delegati, impiegati, addetti al vertice. "Un successo", gongolava Casarini.

E mentre a terra i ragazzi sdraiati sulla strada prendevano il sole, sul lago una flottiglia di canotti, kajak, copertoni stile balzeros cubani improvvisava una danza con le vedette della polizia andando il più vicino alla sede del vertice che si trova proprio sulla riva del Lago. Bandiere della pace e uno striscione che divideva "acqua, sanità, istruzione sono diritti e non merce" sventolati sotto le finestre dei ministri della Ue che di quegli argomenti dovranno parlare in vista del Wto di Cancun.

Alla fine del blocco si parte. Camion con la musica, in testa circa 400 ragazzi imboccano la zona turistica di Riva. Davanti si trovano un funzionario di polizia ed un'auto messa di traverso. I giovani aggirano il blocco mentre il funzionario è a colloquio con i suoi superiori in attesa di istruzioni, dopo, però, fra i vecchi turisti inglesi seduti ai bar, trovano l'opposizione delle forze antisommossa, caschi in testa, così con molti ragazzi, e manganelli in mano, c'è un primo confronto con qualche manganellata che parte. Poi, arrivano i rinforzi dall'altro blocco e i Disobbedienti sfondano. La tensione sale all'improvviso quando ormai i due fronti sono disgregati e nella massima confusione, mentre la polizia indietreggiava, l'ordine evidentemente era di non creare tensioni, arriva un plotone di carabinieri che si schiera ma il funzionario della polizia li fa indietreggiare.

I contestatori, non solo i Disobbedienti ma tutte le componenti del Forum sociale, arrivano alla zona rossa, un altro confronto, questa volta con gli scudi dei Disobbedienti a fare da barriera, poi Casarini e i suoi decidono che può bastare. "Volevano impedirci di protestare, abbiamo difeso questo diritto a costo di manganellate. Abbiamo conquistato la piazza e l'abbiamo restituita ai cittadini di Riva e abbiamo difeso la democrazia e il diritto a manifestare", dice l'ex leader delle Tute Bianche. A questo punto inizia il bombardamento sonoro di musica e bengala. Andava bene così: alle forze dell'ordine che tutto sommato hanno evitato il peggio, solo quattro auto civetta sfondate e imbrattate con scritte Stop Wto e "da revisionare" e ai giovani no global che, in qualche modo, sono riusciti a far sentire la loro voce al "vertice illegittimo" da piazza Garibaldi rinominata "piazza liberata".


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