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G8 di Genova, accuse alla polizia confermate
by agenzia Friday, Sep. 12, 2003 at 6:45 PM mail:

Genova, chiuse le inchieste sui fatti della scuola Diaz e della caserma Bolzaneto: confermate le imputazioni contro i capi di Sco, Ucigos e Mobile.



ROMA - Con l’avviso di conclusione delle indagini preliminari (il cosiddetto Acip), notificato oggi agli imputati, la Procura di Genova chiude i principali filoni del G8 - la perquisizione alla Diaz e quella alla Pascoli
e le vicende di Bolzaneto – scegliendo di accusare i dirigenti delle operazioni e archiviando di fatto la posizione della maggior parte dei gradi inferiori.
Per Diaz e Pascoli di oltre 160 indagati, restano imputate trenta persone.
Per Bolzaneto da una settantina di avvisi di garanzia, restano nell’Acip 43 persone indagate tra poliziotti, agenti della penitenziaria e personale medico.

Secondo il pool di magistrati (Cardona Albini, Miniati, Patentini, Petruziello, Pinto e Zucca) trenta tra i principali dirigenti della polizia (Sco, Ucigos e Mobile) devono essere processati per calunnia, falso, lesioni
e abuso d’ufficio. Sono quelli che presero parte alle due riunioni in Questura la notte del sabato 21 luglio, che furono coinvolti nell’irruzione e nella fabbricazione della prova delle false molotov che da corso Italia
furono portate all’interno della scuola e nell’episodio che secondo la Procura è stato costruito ad arte del taglio alla giacca dell’agente Massimo Nucera (inserito nei nomi di quelli che andranno a giudizio).
Tra di loro insomma ci sono i dirigenti che, dalla ricostruzione dei magistrati, organizzarono e presero parte all’operazione Diaz finita con quasi la totalità dei 93 manifestanti presenti all’interno della scuola feriti.

Nell’Acip, tra gli altri, figurano Vincenzo Canterini responsabile del primo reparto della Mobile di Roma e del VII nucleo antisommossa creato appositamente per il G8, il suo vice Michelangelo Fournier e i capisquadra;
Francesco Gratteri allora direttore dello Sco (Servizio centrale operativo) e il suo vice Gilberto Caldarozzi, Gianni Luperi allora vice di Arnaldo La Barbera capo dell’Ucigos, Spartaco Mortola ex capo della Digos genovese,
Pietro Troiani della Mobile di Roma e il suo autista Michele Burgio e Massimiliano Di Bernardini, Lorenzo Mugolo alle dirette dipendenze del vice capo della polizia Andreassi (che non figura nell’Acip), il dirigente della
Mobile di Spezia Filippo Ferri e il commissario Fabio Ciccimarra della Mobile di Napoli. Per la perquisizione alla Pascoli tre dirigenti tra cui il capo della Mobile di Nuoro Salvatore Gava.

Sulla copertina dell’atto i magistrati hanno scelto di mettere la foto di uno dei 93 della Diaz, Lena Zuhlke, la tedesca che uscì in barella dalla scuola. In dieci pagine il pool tira le fila di oltre due anni di indagini e
42 faldoni, per lo più interrogatori, molti reiterati, e testimonianze raccolte anche con le rogatorie all’estero dei 93 manifestanti che al momento sono ancora accusati di associazione a delinquere (il reato di resistenza è stato archiviato lo scorso maggio).

Per Bolzaneto, sede del VI reparto Mobile di Genova che divenne il centro di registrazione degli arrestati nei giorni del G8, nella fase delle indagini preliminari erano stati mandati oltre settanta avvisi di garanzia.
Ora nell’Acip figurano 43 persone tra cui dirigenti e quadri intermedi della polizia e della penitenziaria e il personale sanitario. Le accuse sono di abusi, lesioni, ingiurie, omissione di atti d’ufficio e omissione di
referti. Tra gli altri Alessandro Perugini allora vice capo della Digos genovese e buona parte del personale medico, tra cui i dottori Giacomo Toccafondi e Amoaldo Amenta. Ora gli indagati hanno 20 giorni per chiedere di essere ancora interrogati. Poi potrebbero già arrivare i veri e propri
rinvii a giudizio.

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