QUESTA MATTINA LA SCUOLA E' CHIUSA
Questa mattina la scuola delle scienze sociali Agnesi è stata chiusa, è stato interrotto il rito quotidiano, nessuno è entrato in silenzio nelle classi per ascoltare la solita lezione, abbiamo provato a capire quello che ci succede intorno, abbiamo fatto parlare i nostri sogni. Oggi abbiamo deciso di conquistarci questo diritto perché oramai abbiamo imparato che loro non ci concederanno mai niente: loro, quelli delle Riforme calate dall'alto, che poi sono gli stessi delle guerre, della polizia davanti alle scuole, delle cancellate intorno ai parchi, di tutti i diritti negati, le libertà proibite in nome dell'ordine, del neoliberismo, non in nostro nome.
Nella sede di via tabacchi alle sette e mezza un camioncino ha cominciato la musica e ha dato il via all'azione, ad aiutare il collettivo dell'Agnesi erano studenti del Manzoni, del Virgilio e del San Vito nessuno o soltanto pochissimi sono entrati nelle classi. Nel frattempo alla succursale di via Bazzi insieme a studenti del Severi, del Tenca, del Marie Curie, dell'ITSOS, Varalli e altri ancora venivano bloccati i cancelli ed è cominciata un'assemblea che ha aperto una discussione costruttiva e finalmente aperta.
All'Agnesi dovrebbe cominciare quest'anno la sperimentazione della Riforma Moratti, ma nessuno ne parla. Il preside ha negato un'assemblea, dicendo di preferire una cogestione di poche ore, ma ha rimandato anche questa, più volte, all'infinito, oggi, quando lo abbiamo costretto a parlare e a spiegarsi ha sostenuto di non sapere niente della sperimentazione. Sembra che tutto questo non sia affare per noi che la scuola la popoliamo tutti i giorni con i nostri corpi, le nostre idee, i nostri bisogni. Sembra che neanche i professori si debbano interessare di queste cose, né il personale A.T.A., c'è già qualcuno che ha deciso per tutti noi e tra poco quello che ora è sperimentale diventerà realtà concreta e poi vita di tutti i giorni, sulla nostra pelle.
Autorità invece di auto-formazione, religione invece di inter-cultura, lavoro gratis chiamato stage aziendale. nonostante i soldi promessi non ci siano la Riforma parte lo stesso e non ci riporta solo indietro di quaranta anni nella divisione classista tra formazione professionale e licei, costruisce l'impianto dell'educazione nel nuovo mondo globalizzato che non riconosce le differenze e ha una sola legge, quella del mercato. La Riforma distrugge la scuola pubblica e i suoi elementi perché qualcuno possa guadagnare sulla nostra pelle, perché gli studenti si abituino a essere oggetti e non soggetti, subordinati agli interessi economici, ora e sempre fino a quando loro ci considereranno utili.
E intanto la mattinata continua ed in questo momento sono in corso gruppi di lavoro e collettivi "per il da farsi" nell'immediato e già si parla di un'0assemblea che il preside se non vuole domani sarà costretto a concedere....
Oggi lunedì 22 aprile dalla mattinata autogestita......
......A tutti quelli che ci ascoltano e che avranno voglia di ascoltarci, a quelli che non ci ascoltano e non avranno voglia di ascoltarci, agli studenti come noi, ai genitori (come quelli che abbiamo noi), ai professori (come quelli che insegnano a noi nelle nostre scuole) ed ai lavoratori della scuola, materiali e immateriali, attuali e futuri, precari, sfruttati, ai giornalisti, oggi a voi ci rivolgiamo tutt'altro che solennemente, per dare spazio alle idee da troppo tempo represse.
Ci rivolgiamo a voi per dirvi che quelli che agli occhi di tutti oggi, si sono messi in gioco chiudendo fisicamente questa scuola, non sono mostri, brutti e cattivi, ne sono estremisti pochi e determinati.
Siamo vostri simili, che vivono i vostri stessi disagi; la maggior parte vive "nella scuola dal basso", siamo studenti, il cui lavoro è pensare per produrre, rendere nuovo e fiorente il mercato dello sfruttamento. Siamo quelli che la mattina si svegliano a mettono il proprio cervello a disposizione dell'impero.. o che almeno dovrebbero farlo.o non dovrebbero accorgersi di farlo.viviamo il disagio di chi già da tempo e all'oggi ancora di più grazie alla Moratti ed alla sua riforma, deve passare mattinate della propria gioventù ( dai 14 ai 18 anni) seduto ad un banco, studiando su un libro ciò che è giusto, anziché poterlo vedere coi propri occhi o poterlo scoprire.o decidere.camminare domandando.
Viviamo il disagio di chi sceglie che se vuole studiare non può campare e allora non studia, sceglie "un indirizzo di sperimentazione professionale" e dovrà passare i prossimi anni in stage ( lavori veri propri) non retribuiti e obbligatori, e mai potrà essere come gli "altri", Capiamo il disagio e la rabbia di chi non è più studente, di chi ha bisogno dei soldi per mantenere una famiglia, di tutti i lavoratori veri e di chi insegna soprattutto, sperando che non abbia gia perso la voglia di farlo davvero, e continua a battersi per poterlo fare e preservare i propri diritti al contempo.
Da questi disagi parte quello che voi vedete, e che sta succedendo, una scuola chiusa, in sciopero se così lo si vuol chiamare, non disposta a vedere ripartire tutto da capo come da copione; non disposta a veder partire la riforma Moratti con ritmi devastanti per i diritti di tutti: studenti, professori e personale non docente, dalla scuola elementare all'università.
Anche se la scuola superiore non è immediatamente investita dall'ondata Moratti, al più presto lo sarà e per molti aspetti lo è già.....anche per questo stamattina abbiamo chiesto spiegazioni concrete a chi dovrebbe saperne e poterne dare.. il preside e i suoi collaboratori.
Niente si sa però e non a caso sulla sperimentazione nelle scuole superiori, se non che parte in 8 scuole in tutta Italia di cui due nella nostra città.
I soldi?
I famosi soldi che mancavano per far partire la sperimentazione, non sono solo quelli per i famosi professori e ATA delle scuole "inferiori", ma sono anche quelli che servono ai laboratori, e agli studenti quindi, per svilupparsi riprendendosi un sacrosanto diritto, cioè quello di usare i vecchi e ormai decadenti edifici scolastici per il proprio accrescimento ed il proprio protagonismo. Non c'è neanche più di tanto da chiedersi perché non ci siano questi soldi, visto che appena due giorni fa sono partiti i vecchi ma sempre più attuali "buoni scuola".
Per chi si iscrive ad una scuola privata, quest'anno ci sono 30 milioni di euro alla faccia degli 8 stanziati per la pubblica istruzione.
L'assemblea che stamattina ha riempito il cortile della succursale dell'Agnesi, accompagnata da un furgone e un impianto, ha visto partecipare gli studenti della sede arrivati in corteo da via tabacchi, quelli della succurale, spaesati dall'inattesa azione, e molti studenti da altre scuole ed ha posto richieste e contenuti concreti che passano oltre allo sterile dibattito di internità o meno alla scuola, e distruggono l'insensato blocco che crea la cosiddetta legalità ormai anch'essa funzionale al "potere".
Nel mondo che vogliono loro e' legale uccidere e reprimere quindi, nelle piazze e nei vicoli, con pistole o coltelli, divise o celtiche , ma il mondo che oggi all'agnesi abbiamo costruito è un mondo diverso, fatto di condivisione e protagonismo in cui pretendere e riprendere i prorpi delitti non è reato ma appunto sacrosanto diritto, è uno dei tanti mondi che siamo pronti a costruire.
Viviamo il disagio di chi non rivendica la prorpia appartenenza alla prorpia scuola, ma l'appartenenza degli studenti alle scuole, o delle scuole agli studenti e per questo agiamo in un edificio che non è quello in cui tutti giorni facciamo lezione... c'è sperimentazione e sperimentazione, luogo e luogo, scuola e scuola.
E' per questo che ci sembra normale che studenti di tante scuole e non solo dell'agnesi questa mattina fossero a chiudere la scuola.
Di fronte a questo diventa sacrosanto decidere di agire. Non continuare a dire che tante cose sono sbagliate, ma fare in modo di farle girare nel verso giusto per renderle giuste. Che si faccia lezione nel silenzio è sbagliato, che si entri a scuola a far calpestare i propri diritti è sbagliato, che la scuola sia creata perché funzionale all'economia ed al commercio, allo sviluppo ed allo sfruttamento, comunque si prospetti, che sia quello immateriale delle menti degli studenti ormai poco interessati al loro futuro, o quello materiale di chi deve campare e quindi lavorare, questo è sbagliato ed ingiusto e quindi va fermato; e allora non si farà più lezione nel silenzio, non si èntrerà più a scuola a far calpestare i propri diritti, e la scuola diventerà funzionale ai bisogni di tutti.
Non c'è niente di più dietro a tanto lavoro, se non voglia di ribellione e fuga, spazi e vita, tempi e libertà. Non c'è nient'altro se non la certezza di smuovere gli animi di chi si è assopito davanti ad una play station cercando una scappatoia, nient'altro se non la voglia di vedere non uno, non due, non cento ma mille di questi disagi e bisogni sfogati nell'azione diretta, per migliorare concretamente il proprio futuro, in occupazioni, manifestazioni, collettivi e quant'altro. chi vorrà potrà fare.
Oggi abbiamo deciso di conquistarci questo diritto perché oramai abbiamo imparato che loro non ci concederanno mai niente: loro, quelli delle Riforme calate dall'alto, che poi sono gli stessi delle guerre, della polizia davanti alle scuole, delle cancellate intorno ai parchi, di tutti i diritti negati, le libertà proibite in nome dell'ordine e del neoliberismo, non in nostro nome.
Questo è solo l'inizio, e l'unica cosa che possiamo dire a chi avrà da lamentarsi sul fatto che è presto per vedere gli studenti mobilitati, è che il seguito arriverà presto, molto presto, ancora più presto, perché tanti non vogliono che parta tranquillamente una riforma che porta vantaggio a pochi e già da oggi dà delle piccole conquiste come ad esempio un collettivo immediato che dalla fine della mattinata sta discutendo per organizzare il futuro e domani al massimo darà vita ad una assemblea.
A chi vorrebbe tanto etichettarci come pochi isolati diciamo che presto sarà travolto dal fiume che i pochi isolati riusciranno a creare, perché noi abbiamo ragione e voi avete torto e di questo siamo certi.
Non può aver ragione chi assoggetta tutto e tutti ad una unica via, quella "giusta" del neoliberismo sfrenato, ed è pronto a reprimere per assicurarsi che tutto vada bene, potrete reprimere quanto vogliono ma noi saremo sempre dove voi vorrete stare senza di noi, dove non ci aspettate e non vorreste doverci aspettare...
COORDINAMENTO DEI COLETTIVI STUDENTESCHI DI MILANO E PROVINCIA
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