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Massacro del San Paolo: l'Arma inchiodata
by dal manifesto Saturday, Sep. 27, 2003 at 12:14 PM mail:

Dax, identificati altri militari autori dei pestaggi.


Sale a sei il numero degli agenti riconosciuti durante i pestaggi avvenuti nel piazzale dell'ospedale milanese San Paolo nella notte dell'omicidio di Davide «Dax» Cesare. A parte il carabiniere già iscritto nel registro degli indagati aperto dalla Procura perché incastrato dal video-choc girato da un amatore che per caso stava assistendo alla scena, sotto accusa sono finiti anche altri due carabinieri e tre poliziotti, individuati grazie alla concordanza di testimonianze fornite da un gran numero di persone. Una versione confermata da almeno una decina di militanti del centro sociale Orso, ma anche da molti tra medici e infermieri di turno al pronto soccorso durante gli scontri. Le violenze più gravi sarebbero da imputare agli uomini dell'Arma: dei due carabinieri riconosciuti, uno avrebbe colpito in testa un ragazzo con la radio di servizio, mentre l'altro avrebbe impedito che i suoi compagni lo difendessero, minacciandoli con una mazza da baseball appena estratta dal cofano della volante. Ma neppure i tre agenti di polizia sarebbero andati per il sottile. A confermarlo è sempre il video amatoriale, dove si vede chiaramente l'immagine di due poliziotti, il primo che tiene fermo Orlando, un militante dell'Orso, mentre viene picchiato dal «collega» dell'Arma, il secondo che bada a tenere lontani i compagni che intervenivano in suo aiuto. Un terzo poliziotto, riconosciuto dagli stessi militanti dei centri sociali mentre stava prestando regolare servizio a una manifestazione in Piazza del Duomo, avrebbe inseguito e pestato altri giovani che avevano cercato rifugio, senza trovarlo, all'interno del Pronto Soccorso.

Nel loro rapporto ufficiale, gli agenti coinvolti tentano di giustificarsi adducendo una serie di motivazioni che sembrerebbero infondate. Le forze dell'ordine sarebbero state costrette a intervenire, scrivono, per placare una violenta sassaiola scatenata contro di loro. Quanto al pestaggio di Orlando, il ragazzo sarebbe «caduto in modo autonomo». Peccato che i rilievi effettuati sulle volanti di polizia e carabinieri non confermano nessun lancio di sassi, e che l'immagine filmata dalla telecamera proponga ben altro che un banale scivolone.

Anche se il lavoro della Procura prosegue con i piedi di piombo, perché l'indagine è molto delicata, una cosa appare certa: che la ricostruzione che si sta delineando su quella lunga notte di metà marzo combacia sempre di più con la versione fornita dai militanti dei centri sociali, e sempre meno con quella «ufficiale» delle forze dell'ordine.



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