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Torino: azione diretta contro il militarismo
by FAI Torino Wednesday, Nov. 05, 2003 at 7:37 AM mail: fat@inrete.it

In conclusione di tre giorni di intervento antimilitarista nella prima serata del 4 novembre azioni dirette hanno segnato due luoghi simbolo del militarismo nella nostra città: la "Scuola di applicazione militare" e la "Microtecnica". Foto delle azioni del 4 e del presidio di sabato 1.

Torino: azione diret...
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Torino 4 novembre: azione diretta contro il militarismo

Nella prima serata del 4 novembre azioni dirette hanno segnato due luoghi simbolo del militarismo nella nostra città: la "Scuola di applicazione militare" e la "Microtecnica". In entrambi i posti sono stati appesi striscioni di denuncia antimilitarista. In barba alle telecamere situate in ogni angolo, sotto l’ingresso dell’"università dei militari" in corso Matteotti è stato piazzato uno striscione con la scritta "scuola di assassini" e la firma "FAI". Contemporaneamente alla "Microtecnica" di piazza Graf, dove vengono realizzate apparecchiature elettroniche per l’aviazione militare commercializzate su scala internazionale, è stato collocato lo striscione "chiudere le fabbriche di morte - FAI". Durante quest’azione due compagni sono stati fermati da una volante e trattenuti per oltre un’ora e mezza dalla Digos, prima di potersi allontanare. In questo modo si sono concluse tre giornate di lotta alla guerra ed al militarismo.
Si è cominciato sabato 1°novembre. Nella centralissima piazza Castello numerosi sono stati gli anarchici, gli antimilitaristi ed i pacifisti che hanno preso parte al presidio indetto dalla Federazione Anarchica Torinese. Un’occasione importante per ricordare che il nostro paese è ancora in guerra, che truppe italiane sono in Iraq ed in Afganistan, due paesi la cui popolazione non ha gradito la "libertà duratura" portata dall’esercito statunitense e dai servili alleati della potenza USA.
Gli anarchici come sempre sono in prima fila nell’opposizione alla guerra ed al militarismo.
Piazza Castello è stata riempita di manichini, bambole bruciate, divise strappate e fucili di polistirolo: numerosi passanti di sono fermati incuriositi a guardare questa "scena di guerra" nel cuore di un tranquillo sabato pomeriggio. In particolare catalizzava gli sguardi la scritta "questa è la nostra democrazia".
Musiche antimilitariste e interventi si sono susseguiti per l’intero pomeriggio. In particolare è stato rilevato come "anche l’Italia, in barba a numerose convenzioni internazionali sottoscritte, si accinga a dotare di mezzi più ‘moderni’ le proprie forze armate. Il militarismo, anche quando si cela dietro l’ipocrisia dell’intervento ‘umanitario’ non manca di celebrare i propri fasti con la capacità di uccidere, mutilare, distruggere: anche nei ‘nostri’ arsenali stanno quindi per entrare armi chimiche e batteriologiche. D’altro canto è nota la dottrina USA che definisce ‘canaglie’ quei paesi che si dotano di armi di distruzione di massa, mentre le forze armate americane fanno largo uso di giocattolini quali bombe e missili nucleari, armi chimiche e batteriologiche, bombe a frammentazione e mine antiuomo. Questi strumenti di morte in mano a chi si arroga il compito di gendarme mondiale, si trasformano magicamente in portatori di pace.". Come si leggeva nel volantino distribuito in piazza "Noi antimilitaristi riteniamo che per avere la pace occorra preparare la pace e non la guerra, siamo convinti che la pace degli eserciti non sia che una tregua armata in attesa della prossima guerra. La pace degli eserciti è quella dei cimiteri, delle funebri parate del 4 novembre quando ogni anno, dal 1918, nel nostro paese si celebra un massacro.
Opporsi alle guerre, a tutte le guerre, significa quindi opporsi all’esercito, a tutti gli eserciti." È stata altresì espressa pubblicamente espressa la solidarietà al compagno torinese Marco della Commissione Antimilitarista della FAI che nei giorni precedenti si era visto recapitare un avviso di garanzia per aver "offeso l’onore ed il prestigio delle forze armate" nella propria dichiarazione di non sottomissione al servizio militare e civile. Una performance di Salvatore Corvaio ha catturato l’attenzione dei passanti che l’azione scenica ha portato alla cruda realtà della feroce guerra in corso. Ottima diffusione di stampa e libri.
Nella notte tra il 3 ed il 4 novembre numerose scritte antimilitariste hanno fatto la loro comparsa sui muri di Torino, specie nei luoghi più simbolici della ferocia militarista. Il giorno successivo per la "festa" delle forze armate facevano mostra di sé scritte quali "fuori l’esercito dalla storia"; "obietta, diserta", "l’uomo finisce dove inizia il soldato".
Contro tutti gli eserciti, contro tutte le guerre, azione diretta contro il militarismo!

Federazione Anarchica Torinese FAI
corso Palermo 46 - la sede è aperta ogni giovedì dopo le 21,15
mail fat@inrete.it
011 857850 338 6594361

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