APPENA OCCUPATA L'AREA EX-ETRURIA All'interno stabilito un media center

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7-8-9 Novembre 2003
REBELDìA RELOADED
Occupato lo stabile Ex-Etruria.
Tre giornate di discussione, disobbedienza e socialità.


Rebeldìa è adesso e per tre giorni presso lo stabile Ex-Etruria, in via Diotisalvi, di fronte alla Facoltà di Ingegneria. Dal 7 al 9 Novembre 2003 uno spazio occupato e liberato per discutere, divertirsi, guardare in faccia la realtà.

Nei giorni dello sciopero della FIOM-CGIL e del sindacalismo di base e dell'opposizione sociale alle politiche del Governo Berlusconi contro lo stato sociale si riapre il progetto per una città impegnata, aperta, solidale. Rebeldia riapre le porte a tutti i cittadini e a tutte le cittadine per ricostruire quel tessuto sociale rappresentato da associazioni, circoli, assemblee, comunità, quartieri, liso dallo sviluppo della città-mercato, della città dormitorio, della città-campus

Ancora una volta apriamo una proprietà inutilizzata da tempo dell'Università di Pisa (Supremae Dignitate), apriamo uno spazio che mettiamo a disposizione di tutta la città di Pisa. Troppo spesso, troppe volte l’ateneo non si apre alla nostra città. Preferisce l’autoreferenzialità, preferisce non utilizzare gli immobili che detiene non avvalendosi, così, delle ricchezze e delle potenzialità della società civile e del ricco tessuto associativo. I vertici del Rettorato si nascondono dietro una politica degli annunci, esponendo progetti faraonici (da libro dei sogni), senza avere finanziamenti effettivi. Inoltre, anche in presenza di progetti parzialmente finanziati, che vedranno l’apertura dei cantieri come minimo tra 3 o 4 anni (come per l’Ex-Etruria), non si pensa ad un utilizzo temporaneo. Continuiamo a dire, come nei mesi scorsi, che la speculazione edilizia in questa città ha le forme del degrado urbano e dell'abbandono ma si riflette negli affitti esosi e nello sproporzionato costo delle case.

L'Università di Pisa, durante l' occupazione durata oltre cinquanta giorni dell'area Ex-Asnu, ha preferito al dialogo il linguaggio della Questura negando un'identità a tutti quegli uomini e donne che, nei mesi di Giugno e Luglio, hanno trasformato una discarica in un mercatino, un ritrovo, una mensa, una sala conferenze, una sala concerti, un teatro, un'officina, per cervelli e biciclette arrugginiti.

Per tre giorni il Laboratorio delle disobbedienze Rebeldìa libera uno spazio per riaprire un confronto pubblico sugli spazi sociali e per connettere le lotte dei lavoratori e delle lavoratrici con quelle dei precari, dei disoccupati, degli studenti.

Invitiamo tutti e tutte a venire a Rebeldìa a costruire, inventare e moltiplicare con noi percorsi di disobbedienza sociale nella città dell’obbedienza ai poteri Forti.
Via Diotisalvi (di fronte alla facoltà di Ingegneria)