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http://italy.indymedia.org/news/2003/11/419167.php Invia anche i commenti.

solidarietà a reload
by s. Tuesday, Nov. 11, 2003 at 4:41 PM mail:

da s.

Ho appena letto dello sgombero di Reload, incredibile, ogni volta che si
cominciano ad elaborare proposte concrete e di vera utilità sociale per
chiunque ma soprattutto per la parte più debole della società (io, in quanto
studentessa e lavoratrice precaria mi sento coinvolta) che normalmente rimane
esclusa dalla possibilità di accedere a spazi sociali, culturali, l'unico
modo in cui l'amministrazione sa rispondere è con lo sgombero. L'uso della
forza è significativo dell'incapacità di ascoltare, ma non solo, si tratta
di incapacità di proporre qualcosa che vada oltre gli interessi privati,
incapacità di creare progetti, politiche che riescano realmente ad includere
tutti i soggetti. Reload in via Confalonieri era scomodo, innanzitutto per
la sua posizione nella parte sud del quartiere Isola, l'area maggiormente
interessata dal progetto 'Città della moda', e poi naturalmente per i progetti
che propone, progetti che riflettono 'il vuoto delle amministrazioni locali,
la mancanza di proposte/progetti per gli spazi' e che offrono invece 'opportunità
di valorizzare autonomia, creatività e protagonismo giovanile.'(dal testo
dell'invito all'Assemblea Metropolitana).
Reload voleva aprire uno spazio chiuso da anni, uno spazio inutilizzato,
sprecato, lo stava trasformando, o meglio, le persone che iniziavano ad
entrarci e a viverlo lo stavano trasformando, gli stavano attribuendo un
nuovo significato. Voleva diventare un luogo di incontro, di condivisione
delle esperienze e delle competenze, di scambio di saperi per arricchire
di conoscenze chiunque fosse entrato a farne parte e per rendere protagonisti
del territorio abitanti del quartiere, e non, che fino a quel momento stavano
solamente subendo le trasformazioni del proprio territorio e di conseguenza
della propria identità.
Inoltre le diverse realtà stavano iniziando una sorta di percorso comune
attraverso la costituzione dell?Assemblea Metropolitana, quindi non si trattava
più soltanto di una piccola realtà di quartiere, di un piccolo spazio (tre
vetrine) isolato dal resto della città, questo probabilmente ha spaventato
l'amministrazione locale. Ma reagendo con lo sgombero credo abbia fatto
la scelta più sbagliata perché non è reprimendo che si può eliminare qualcosa
che dà fastidio, soprattutto se questo 'qualcosa' sta 'creando' progetti
di questa importanza e non soltanto con le sue forze, ma con le forze di
tutte le realtà della metropoli milanese e di tutte le individualità già
interessate.


Io sono convinta che questi progetti andranno avanti comunque e sono pronta
a dare una mano se vi posso essere utile (io sono quella della tesi di sociologia
sulle politiche sociali e rigenerazione dei quartieri).
ciao e a presto!

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