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http://italy.indymedia.org/news/2003/11/433426.php Invia anche i commenti.

Sulle Udienze Preliminari in corso a Genova per i processi del G8
by Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà Saturday, Nov. 29, 2003 at 1:41 PM mail: anarcos@ghostmail.net

Prime valutazioni e considerazioni sull'andamento delle prime Udienze preliminari in corso a Genova per i processi del G8. Riferimenti all'inchiesta-processo partita con l'ordinanza del GIP d'Aloiso il 4 Dicembre 2002.

Con richiesta massima diffusione!

Il 25 e 26 Novembre sono iniziate nel Tribunale blindato di Genova le udienze preliminari del primo grande processo per i c.d. fatti del G8. L'inchiesta-processo era partita il 4 Dicembre dello scorso anno con l'ordinanza del G.I.P. D'Aloiso, che emise 23 provvedimenti di restrizione della libertà (più precisamente: 9 custodie cautelari in carcere, 4 arresti domiciliari e diversi altri di obbligo di firma e residenza).
Tutti ricorderanno le iniziali manifestazioni di solidarietà, andate via via scemando sino quasi a scomparire del tutto, e il procedere delle indagini, sino al deposito della chiusura delle medesime in Ottobre. Il 21 Novembre, a pochi giorni dall'inizio delle udienze preliminari, vengono concessi gli arresti domiciliari a Jimmy Puglisi, ultimo tra i compagni indagati ad essere ancora detenuto in carcere.
E' piuttosto singolare (limitiamoci ad un eufemismo!) la scelta della Procura di formalizzare il tutto - dopo il deposito della chiusura indagini, e quindi trascorsi i termini di legge - con la fissazione e notifica del calendario delle prime udienze preliminari tramite la stampa.
"Visto il rilevantissimo numero delle parti offese nel presente procedimento.Rilevata la pratica impossibilità di procedere nelle forme ordinarie alla notifica alle stesse del presente avviso (si fa riferimento al testo pubblicato sui giornali e affisso nelle bacheche del tribunale, N.D.R.) di fissazione di udienza preliminare con allegata richiesta di rinvio a giudizio dei PM. (Canepa e Canciani, N.D.R.)
Visto l'articolo 155 C.P.P. dispone che la notifica alle parti offese di cui sopra (più di 400, che per ovvi motivi non riproduciamo. N.D.R.) sia eseguita mediante pubblici annunci ed estratto sia inserito nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica entro IL 13.11.2003. Dispone altresì la pubblicazione per estratto e per una sola volta sui quotidiani 'Il Secolo XIX, Corriere della sera e la Repubblica-Il Lavoro - La Stampa-Corriere Mercantile' entro il 10.11.2003. Genova 29.10.2003"
La firma è del Presidente Aggiunto la Sezione G.I.P., R.Fucigna.
Da cui, le udienze risultano fissate per i giorni 25-26 Nov. e 2-3-9-10 Dic. Ricoprdiamo che, intanto, nei mesi scorsi gli imputati da 23 erano diventati 26, dopo interrogatori e ulteriori indagini.
Nella prima udienza preliminare del 25 Nov. si va per le spiccie per ridurre (arbitrariamente) i tempi e le più di 400 presunte parti lese, attraverso la riformulazione delle accuse da parte dei PM in un equilibrio formale e giuridico tutto particolare e non privo di incongruenze e forzature (e che ora sarebbe troppo lungo e noioso da dettagliare), che vengono ridotte a sole 32. Tale mossa consente, inoltre, di eliminare la presunta incompatibilità per un Giudice presente nel collegio giudicante e contemporaneamente parte lesa. Su tale aspetto parte dei difensori degli imputati si era soffermato nell'intento di ottenere il trasferimento del processo a Torino. Sostanzialmente però, viene accolto soltanto lo stralcio dell'imputato Omid Tabar Firouzi per un difetto di notifica. Per il resto non si guarda tanto per il sottile.Si taglia, si ricuce e si reimposta con l'obiettivo primario di chiudere il tutto entro la quarta udienza di Mercoledì 3 Dicembre, con il rinvio a giudizio degli imputati.
Viene anche respinta una eccezione relativa agli atti del procedimento che comprendono un documento-testimonianza anonimo di un presunto "black bloc".
Ancora una volta, e sinceramente non ci stupiamo, sembra di vedere lo svolgersi di un copione già scritto. E servono a poco gli equilibrismi ondivaghi della Procura genovese che vorrebbe recitare il ruolo di imparzialità dicendosi pronta a perseguire qualsiasi reato sia che riguardi normali cittadini, militanti politici o agenti e responsabili delle forze dell'ordine.
Il rischio in questo caso per giudici e PM è soprattutto quello relativo alla scadenza dei termini, che cade il 4 Dicembre, per i provvedimenti di restrizione della libertà emessi un anno fa. Se scadono i termini i compagni ancora sottoposti a misure restrittive ritornano a piede libero.
Naturalmente questo non piace, ed è evidente che le pressioni sicuramente esercitate a più livelli (dal Governo sino alle forze dell'ordine) dovranno avere come risultato il rimediare a tale rischio: non che la legge e i codici non consentano soluzioni suppletive o altri rimedi ma certo meglio sarebbe - nel copione già scritto - rispettare gli obiettivi in termini ordinari.
Giunti a questo punto, lasciamo le controversie in materia giuridica, le leggi e i codici, e soffermiamoci sulla sostanza.
A pochi giorni da quelle che sembrano poter essere le ultime udienze preliminari che con il rinvio a giudizio degli indagati prorogheranno i termini di restrizione delle libertà di un altro anno (entro il quale dovrebbe concludersi il processo di primo grado) è necessario intensificare la mobilitazione ovunque. Per non arrendersi all'idea del Tribunale di Genova come nuova "zona rossa", per non lasciare soli i compagni indagati, per contrastare copioni di indagini, udienze e processi che sembrano già scritti.
Occorre anche, a questo punto, tradurre le analisi in fatti, gli appelli in mobilitazione e solidarietà concreta. Occorre agire nella consapevolezza che il giochino dei distinguo (che favorisce sempre e soltanto lo Stato e la repressione nonchè - evidentemente - coloro che per pararsi il culo additano responsabilità negli altri) si deve e si può superare, a benificio della reale liberazione dei compagni.
Per non assistere domani ad ulteriori penose scene nei tribunali e fuori e per impedire che il processo della nuova democrazia-totalitaria proceda a pieno regime.

Per la libertà...ora più che mai!
Per la solidarietà e la liberazione dei compagni!
Riprendiamo la lotta e la mobilitazione non solo a Genova ma ovunque, non solo il 3 Dicembre ma fin da subito!


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Comitato Anarchico di Difesa e Solidarietà
Piazza Embriaci 5/13 16123 - Genova
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Conto Corrente Postale n°37158185
- intestato a: "Circolo culturale Biblioteca Libertaria F.Ferrer"
- causale:
= "Pro CADS"[genericamente a favore del Comitato]
= "Pro CADS/detenuti"[Difesa Legale e supporto Diretto]
Il Comitato raccoglie fondi a favore dei compagn* anarchici e libertari. Difende - nel limite del possibile - tutte le vittime della repressione post-G8 ma cura in primo luogo gli interessi di quei compagn* che si rifanno al movimento anarchico e libertario e infine risponde solo ed esclusivamente dei fondi che esso amministra.
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