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Un affare di Stato | ||
by -continua- Monday, Dec. 08, 2003 at 7:53 PM | mail: | |
La mattina del 12 dicembre '69 a Roma vengono segnalati movimenti di truppe e carriarmati: alle 16,37 del pomeriggio un ordigno contenente sette chili di tritolo esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura
In realtà già allora la sinistra rivoluzionaria seppe dimostrare che non vi era nulla di oscuro nelle scelte delle classi dominanti, democristiani, industriali, servizi segreti, carabinieri, ps e fascisti, impauriti dalle lotte proletarie ed operaie del biennio '68/'69 reagirono con tutti i metodi per tentare di isolare, criminalizzare e reprimere i movimenti antagonisti e di classe. La mattina del 12 dicembre '69 a Roma vengono segnalati movimenti di truppe e carriarmati: alle 16,37 del pomeriggio un ordigno contenente sette chili di tritolo esplode nella sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura, in piazza Fontana, a Milano: "sul pavimento del salone, che recava al centro un ampio squarcio, giacevano, fra calcinacci e resti di suppellettili, vari corpi senza vita ed orrendamente mutilati, mentre persone sanguinanti urlavano il loro terrore". Il bilancio delle vittime è di 16 morti e 87 feriti : La "strategia della tensione" teorizzzata nel convegno dell'Hotel Parco dei Principi diventa operativa. Nel 1965 nel celebre convegno del Parco dei Principi, organizzato da un istituto di studi strategici finanziato dagli ambienti militari e dai servizi segreti italiani, presenti molti appartenenti alle gerarchie militari, accanto ad alcuni dei protagonisti, a vario titolo, della successiva stagione di bombe e depistaggi: Guido Giannettini , Pino Rauti, Stefano Delle Chiaie, Mario Merlino, Edgardo Beltrametti.In quel convegno viene teorizzata la dottrina della «guerra non ortodossa» al comunismo, la stagione dell’infiltrazione a sinistra, delle «bombe anarchiche», delle stragi da attribuire ai «rossi». Sul settimanale Epoca dell' 11 dicembre '69 in un'articolo del giornalista Pietro Zullino( vicino ai socialdemocratici) si legge : "….Se tuttavia la classe politica non riuscisse a risolvere il problema dei rapporti del PCI con lo Stato, se la confusione diventasse drammatica, e se -nell'ipotesi di nuove elezioni- la sinistra non accettasse il risultato delle urne, le Forze Armate potrebbero essere chiamate a ristabilire immediatamente la legalita repubblicana. Questo non sarebbe un colpo di Stato ma un atto di volonta politica a tutela della liberta' e della democrazia. Cosi, dopo averli a lungo onorati del nostro disinteresse piu' completo, potremmo trovarci di colpo a dovere della gratitudine ai militari." L'articolo poi si chiude con una richiesta di Repubblica Presidenziale:"Perche' non possiamo imparare qualcosa dalle grandi democrazie dell'Occidente. Perche' non ci poniamo seriamente il problema della Repubblica presidenziale, l'unicaca pace di dare forza e stabilita al potere esecutivo. Vi sono giorni in cui la storia impone riflessioni di questo tipo. Forse questi giorni sono venuti. Questi giorni, forse, noi li stiamo gia' vivendo." La strage di dicembre doveva essere il detonatore che avrebbe dovuto consentire alle autorita' politiche, militari ed istituzionali di proclamare lo "stato di emergenza". Il piano non riusci' e l'allora presidente del consiglio Mariano Rumor non decreto' lo "stato di emergenza" atto essenziale per l'instaurazione di un regime autoritario. Tuttavia la strategia della tensione non si arrestera'.Qualcuno, comunque credette di poter ripercorrere le strade sperimentate con successo da Hitler e dai nazisti con l’incendio del Reichstag e nei decenni successivi continuera' a spargere sangue nel paese.Continuera' non solo a teorizzare ma anche ad utilizzare la strage come strumento di lotta politica con la complicita' mai venuta meno dei servizi segreti, la Nato e la massoneria dove si incontrano contemporaneamente agenti segreti, grandi finanzieri, banchieri e industriali. Quella del 12 dicembre '69 fu l'esplosione
finale di ben 140 attentati durante l'arco di quell'anno, stimati forse
per difetto.Le bombe avevano cominciato a esplodere, a decine, nel 1969, sui
treni, all’università di Padova, alla Fiera di Milano, nei palazzi
di giustizia di Torino, di Milano, di Roma.Colpevoli preventivamente designati,
gli anarchici, la sinistra. Alle 16,37 del venerdi 12 dicembre viene compiuta una strage: In serata il
prefetto di Milano Libero Mazza telegrafa al presidente del Consiglio Mariano
Rumor e detta: "L'ipotesi attendibile che deve formularsi indirizza le
indagini verso gruppi anarcoidi".Si scoprirà anni dopo che la pista
anarchica è un’invenzione
dell’Ufficio
Affari Riservati diretto da Federico Umberto
D’Amato. E’ una sorta di polizia parallela che tutto controlla
attraverso uomini fidati, messi nei punti chiave delle Istituzioni. Le indagini? La mancata defascistizzazione degli apparati dello stato dopo la guerra garantisce alle forze che spingono verso una soluzione autoritaria del quadro politico un sostegno attivo in un opera di sistematico depistaggio delle indagini: insabbiamenti, distruzioni di prove, segreti, bugie, morti accidentali di militanti anarchici, sottrazione di testimoni.... Il coinvolgimento pieno dei vertici dei servizi segreti militari(Sifar poi Sid), degli alti gradi delle forze armate(in particolare dei carabinieri), di importanti funzionari dello Stato nella "strategia della tensione" creo' una ragnatela impenetrabile di metodiche attivta' di sviamento delle indagini, di occultamento della verita' e di copertura degli esecutori delle stragi Principalmente Ordine Nuovo di Pino Rauti e Avanguardia Nazionale di Stefano delle Chiaie, La Fenice di Giancarlo Rognoni La stampa non tardera ad unirsi al coro degli inquirenti. Fin dall'indomani, come studiata in anticipo, parte un'incredibile campagna contro gli "estremisti di sinistra". I quotidiani si scatenano, circolano le informazioni più inverosimili. Le indagini sono di una stupefacente rapidità; in tre giorni vengono arrestate una decina di persone sulle quali, come dichiara la polizia, «gravano pesanti indizi»."Le indagini sfiorano qualche elemento di estrema destra, ma risparmiano Ordine Nuovo e Avanguardia nazionale, i gruppi più importanti in attività in quegli anni. E' a sinistra che si guarda e lo si dichiara apertamente. Come il commissario Luigi Calabresi: “Certo è in questo settore che noi dobbiamo puntare: estremismo ma di sinistra. Sono dissidenti di sinistra: anarchici, cinesi, operaisti”. Stupisce la rapidità del primo lavoro di poliziotti, carabinieri e magistrati. Oltre ottanta fermati e arrestati. Su una decina di persone “gravano pesanti indizi”. Sono tutti anarchici dei circoli Bakunin e 22 Marzo." Nella notte del 12/12/1969 sono illegalmente fermate circa 84 persone quasi tutte anarchiche, tra cui Giuseppe Pinelli. Il lunedi 15/12 viene arrestato con l'accusa di strage Pietro Valpreda, anarchico. Dopo due anni di galera, innocente sarà completamente assolto. I giornali partono con una campagna stampa di calunnia e denigrazioni sposando le tesi della questura. In un'articolo del Corriere della Sera dell'epoca si puo' leggere:"Drammatico colpo di scena, questa notte, nel corso delle indagini sulla strage di Piazza Fontana. Alle ore 23.50 uno degli indiziati che si trovavano da venerdì a disposizione della polizia si è ucciso gettandosi da una finestra del quarto piano di via Fatebenefratelli mentre veniva interrogato." E su "Epoca" : "La sera di lunedì 15, Pinelli viene sottoposto a un nuovo, stringente interrogatorio in una stanza al quarto piano della questura. Il riserbo che circonda l'inchiesta non consente di sapere che cosa esattamente sia emerso: ma è presumibile che nei confronti dell'indiziato siano state formulate gravi contestazioni. Sta di fatto che dieci minuti prima di mezzanotte, in una pausa dell'interrogatorio, il ferroviere raggiunge con un balzo la finestra socchiusa e si lancia nel vuoto." La stampa italiana (compreso il quotidiano del PCI) si presta unanime all'operazione
di offrire Pietro
Valpreda in pasto all'opinione pubblica come mostro di Piazza Fontana.L'anarchico
sarà poi riconosciuto estraneo a tutte le accuse. Infatti la sentenza
di primo grado (23 febbraio 1979) condanna all’ergastolo Franco Freda e
Giovanni Ventura (esponenti del neonazismo più violento) insieme a Guido
Giannettini (uomo dei servizi segreti) e assolve Valpreda, indicando 15 elementi
schiaccianti che provano la colpevolezza dei neofascisti e riconoscendo le trame
tessute per far ricadere le colpe
sugli anarchici. Gia' all'arresto di Valpreda, all'omicidio di Pinelli, la sinistra rivoluzionaria
rispose individuando - da subito - l'innegabile responsabilità diretta
degli apparati dello stato e della DC nella strategia delle stragi.Ma e' solo
a meta' degli anni ''70 che nel buio dell'informazione di regime la verita'
cominciera' ad emergere grazie ad un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare
che conducono una controinchiesta
poi pubblicata nel libro: "La
Strage di Stato" Qualcuno oggi in questo paese vuol dimenticare. Una volta vinte le elezioni politiche nel 2001, la Casa delle Libertà, pensò bene di sciogliere la Commissione parlamentare d’inchiesta sulle stragi. Davvero troppi gli imbarazzi e le situazioni critiche su cui si vorrebbe stendere definitivamente un velo.
26 settembre 1970 3 marzo 1972 20 ottobre 1972 29 dicembre 1972 1973 Alla fine del 1973 veniva consegnato al giudice istruttore di Milano Gerardo
D'Ambrosio un appunto dei servizi segreti (sid) scritto pochi giorni dopo gli
attentati del 12 In esso si evocano gli attentati di Roma e se ne indicano gli autori in due
neofascisti: Stefano Delle «- a Roma ha contatti con Stefano Delle Chiaie;A parte alcuni dettagli
- Guérin Sérac è francese e nontedesco, la sua agenzia
di stampa si chiama Aginter-Presse e non Ager-Interpress, Leroy risiede nel
Sud della Francia e non a Parigi -, tutto il resto è assolutamente esatto.
È la pi- 18 marzo del 1974 (nel '75 entra in vigore la cosiddetta "legge Reale" che dà
alle forze dell'ordine quella licenza di uccidere che sarà l'impunita
causa della morte di moltissimi militanti della sinistra) .Catanzaro 18 gennaio 1977 La sentenza: ergastolo per Freda, Ventura e Giannettini, assolti Valpreda e
Merlino. entitre febbraio
1979. Catanzaro 13 dicembre 1984 Primo agosto 1985. La Corte d' Assise d'Appello di Bari assolve Freda, Ventura e Valpreda per la strage. Conferma invece le condanne dai 12 ai 14 anni a Freda e Ventura per alcuni attentati precedenti al dicembre '69, compresi alcuni effettuati sui treni. Riduce la condanna a Gianadelio Maletti ad un anno e quella per Labruna a dieci mesi. Il 17 gennaio 1987 la Cassazione conferma la sentenza di assoluzione emessa a Bari. 1990 5 luglio 1991 2001- 19 gennaio
2002 - PIAZZA FONTANA: DEPOSITATE MOTIVAZIONI SENTENZA C’era una volta la "Strage di Stato" La sentenza di Milano, infatti, non contribuisce affatto a fare luce su chi avrebbe potuto trarre giovamento dalle bombe, dalla violenza e dalle stragi che insanguinarono e sconvolsero per oltre un decennio l’Italia. 2003 |
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