Milano, oscurati 69 vigilantes elettronici: «Sciopero spontaneo delle telecamere».

Telecamere in «sciopero» a Milano. O meglio: 69 telecamere a circuito chiuso, appartenenti a privati, banche e alla pubblica amministrazione del capoluogo lombardo sono state spente durante la notte da ignoti. Servivano per controllare traffico e movimenti di persone, ufficialmente per motivi di sicurezza.

Un comunicato inviato via e-mail all’Ansa e ad alcuni giornali, rivendica l'azione. Lo fa con un linbguaggio inusuale per comunicati di questo genere: nell'e-mailsi parla di «uno sciopero spontaneo degli occhi elettronici». Una forma di protesta contro l'eccesso di controllo e la mancata tutela della privacy.

Questo è il «secondo sciopero delle videocamere a circuito chiuso di Milano, a cui hanno aderito 69 telecamere», si legge nel messaggio. Segue l’elenco, con l’indicazione esatta dei punti della città colpiti, delle 69 telecamere che avrebbero «aderito allo sciopero», strada per strada.

Sono state oscurate tra le altre, è scritto nell'elenco, le telecamere in via Festa del Perdono, all'Università Statale, al Teatro Strehler, a «casadiberlusconi», nei piazzali e nelle vie corrispondenti a molte fermate del metrò.

«Noi conosciamo te, le tue abitudini, le/i tue/tuoi amanti e quanto sei bravo/a a tirare su una canna: per questo, con ogni mezzo, abbiamo fatto in modo di disattivarci», affermano le telecamere milanesi nel messaggio firmato «69 vcc, videovoyeur contro il controllo».Gli investigatori della Questura stanno ora cercando di risalire al mittente della mail. Già nella notte tra il 22 e il 23 ottobre 2003 un'azione simile aveva coinvolto 101 telecamere.