Il "Natale precario" di Milano.

L'iniziativa del "Natale Precario" è stata interessante.
La prima cosa positiva è stata un notevole aumento della partecipazione rispetto al "Circo Precario" di Giugno.
La scelta della giornata di sabato si è dimostrata azzeccata visto lo "sciopero alla milanese" dei trasporti (con molti compagni che venivano dai presidi di solidarietà ai depositi ATM).
L'intento di bloccare le grandi catene del centro di Milano è riuscito in parte così come la "spesa precaria" in cui si cercava di convincevano i "capi" dei negozi a smollare qualche dono gratuitamente.
Sono state toccate le grandi catene Decathlon, Benetton, McDonald's, Vodafone e FNAC. Quest'ultima si ammanta di progressismo ma tratta i lavoratori nel peggiore dei modi.
Divertente vedere i funzionari Digos correre avanti ed indietro per il corteo. Poco piacevole avere i celerini ai lati della manifestazione (una pratica che non deve passare).
La gente sembrava piuttosto interessata anche se molti non capivano immediatamente il senso delle azioni (migliorare la comunicazione).
L'iniziativa si è conclusa alle Colonne con una liberatoria partita a calcio. Una simbolica liberazione di uno dei luoghi di socialità ed aggregazione giovanile a Milano ridotto ad un mortorio dal super-controllo poliziesco (come Vetra e mille altri posti del resto).
Sarebbe necessario moltiplicare il Circo Precario nei luoghi della precarietà, ma altrettanto necessaria sarebbe una presa di coscienza dei precari.
L'esempio delle lotte alla Vodafone-Omnitel è significativo. Lì il mediattivismo coniugato alla capacità dei rappresentanti sindacali ha fatto aumentare il livello di partecipazione agli scioperi in maniera impressionante.