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Soldato israeliano si scusa per non aver sparato ad un arabo
by Andrea Giudiceandrea [traduzione] Friday, Jan. 02, 2004 at 3:25 AM mail:

Traduzione di un articolo pubblicato dal Palestine Chronicle sull'inchiesta in merito al ferimento dell'attivista israeliano durante le manifestazioni contro il muro dell'apartheid presso Budrus (Cisgiordania - Palestina Occupata)

dal Palestine Chronicle http://www.palestinechronicle.com

Mercoledì 31 dicembre 2001

Soldato israeliano si scusa per non aver sparato ad un arabo


"<<Sono sicuro, il soldato non sapeva che stava sparando ad un ebreo>>, ha detto Moshe Ya'alon in risposta ad una domanda posta da un membro della Knesset [il parlamento israeliano]"

di Khalid Amayreh


Jerusalemme Occupata (aljazeera) - Un soldato israeliano che tre giorni fa per errore aveva sparato e ferito gravemente un manifestante ebreo nel nord della Cisgiordania, ha detto, a chi lo interrogava, che credeva stesse sparando contro un Palestinese e non contro un ebreo.

<<Mi dispiace, non pensavo stessi sparando contro un ebreo, non sparerei mai contro un ebreo>>, avrebbe detto il soldato.

Gil Nima'ati, l'israeliano ferito, stava protestando contro la costruzione del cosiddetto muro di separazione vicino al paese di Mis-ham, a nord ovest di Nablus, insieme a centinaia di Palestinesi e di attivisti pacifisti internazionali.

Un altro dimostrante, una donna statunitense, era stato ferito durante la sparatoria che in Israele ha acceso una vasta acrimonia e recriminazione per il fatto che un ebreo sia stato coplito.

Il soldato che ha premuto il grilletto - la sua identità non è stata rivelata - avrebbe detto che non poteva riconoscere l'identità dei dimostranti che stavano protestando contro la costruzione del "muro di separazione" nel nord della Cisgiordania.

"L'esercito si comporta diversamente con i Palestinesi... i soldati si sentono minacciati da loro e sparano quando si sentono minacciati. Non avviene lo stesso quando si ha a che fare con ebrei."


Il soldato israeliano di cui non si conosce il nome

<<Pensavo che i manifestanti fossero tutti Palestinesi e non ebrei.>>

Giovedì scorso, il capo di stato maggiore e altri ufficiali israeliani hanno cercato di condere il beneficio del dubbio al soldato in questione, sostenendo che non avrebbe aperto il fuoco se avesse saputo che stava sparando contro un ebreo.

<<Sono sicuro, il soldato non sapeva che stava sparando ad un ebreo>>, ha detto Moshe Ya'alon in risposta ad una domanda posta da un membro della Knesset.


Sparare ai Palestinesi è "differente".

Comunque, quando un altro membro della Knesset ha chiesto a Ya'alon se sarebbe stato considerato legittimo sparare contro un Palestinese nella medesima circostanza, Ya'alon ha tentato di eludere la domanda sostenenendo che <<l'esercito si comporta diversamente con i Palestinesi.>>

<<i soldati si sentono minacciati da loro e sparano quando si sentono minacciati. Non avviene lo stesso quando si ha a che fare con ebrei.>>

Le truppe di occupazione israeliana hanno sparato e ucciso centinaia di Palestinesi e un certo numero di attivisti internazionali in circostanze controverse, spingendo le organizzazioni per i diritti umani ad accusare l'esercito israeliano di adottare la politica dello "sparare per uccidere" nei territori occupati.

All'inizio di quest'anno, il gioranale israeliano in lingua ebraica Ha'aretz ha pubblicato un rapporto che mostra come almeno l'80% dei Palestinesi uccisi dall'inizio dell'intifada di Al-Aqsa sono stati civili innocenti o persone che non sfolgevano alcun ruolo nelle ostilità fra lo Stato di Israele e Palestinesi.

Tuttavia, le uccisioni arbitrarie di civili palestinesi, giornalisti e attivisti pacifisti internazionali da parte dell'esercito di occupazione israeliana hanno fatto sollevare solo esigue offese nella societò israeliana.

Due giorni fa' un gruppo di israeliani di sinistra ha manifestato nella stessa zona in cui Na'amati era stato ferito. Esponevano manifesti con scritto "primo hanno sparato ai palestinesi e noi siamo rimasti in silenzio..."



Fonte: Aljazeera.net


[testo originale in inglese http://www.palestinechronicle.com/story.php?sid=20031231142505899]

[Traduzione di Andrea Giudiceandrea]

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