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«Intermittenti» a Roma
by dal manifesto Friday, Jan. 02, 2004 at 1:43 PM mail:

Occupata ieri dai precari dello spettacolo francesi l'Academie de France a Villa Medici.

E' un capodanno delle lotte sociali d'oltralpe degli ultimi mesi, in trasferta romana, quello che il coordinamento degli «intermittenti» e dei precari francesi di Roma ha festeggiato occupando ieri a Roma l'Academie de France di Villa Medici. Occupazione alquanto singolare, per la bellezza e austerità della villa e per il fatto che il blitz è sì avvenuto in Italia, ma in qualche modo - le vie della diplomazia sono complesse - su territorio francese. L'occupazione, in una Roma ancora assonnata, è avvenuta in mattinata quando un gruppo di circa 50 persone, con l'aiuto degli studenti che risiedono all'Accademia, si introdotto all'interno della Villa dove è stato esposto uno striscione con la richiesta di maggiori diritti; subito dopo, dal balcone che affaccia su Trinità dei Monti, sono stati lanciati volantini in francese con richieste molto semplici. In una zona affollata di turisti e di romani nel giorno di festa, l'iniziativa ha destato non poca curiosità.

A Villa Medici il clima è stato di fermento tutto il giorno: oltre ai francesi c'era un gruppo di precari italiani che cercavano di comunicare l'avvenuta occupazione ad altre realtà sociali romane. La partecipazione all'iniziativa sarebbe stata maggiore se il personale non avesse di fatto chiuso tutti gli accessi alla accademia. Nell'arco della giornata si sono tenute diverse assemblee tematiche che hanno prodotto vari documenti e una lettera aperta all'ambasciatore. Il coordinamento degli intermittenti ha rivendicato l'occupazione con la richiesta di abrogare il protocollo Unedic, l'accordo sulle condizioni dell'indennità di disoccupazione, e sostenuto la piattaforma elaborata a Lille il 6 dicembre dai coordinamenti e dai collettivi. In serata l'assemblea degli occupanti era ancora in corso, dopo aver annunciato nuove iniziative per oggi.

Per gli intermittenti e i precari francesi è stato un anno di grande lotta e di visibilità, dopo anni di «subalternità» rispetto ai lavoratori tradizionali. Con l'avvento del nuovo anno vengono applicate le nuove leggi varate dal governo francese, che prevedono il taglio a molti diritti e l'abolizione di tutele minime.

Le lotte dei lavoratori dello spettacolo non sono soltanto nuove lotte salariali, costituite sul rapporto, salariale e giuridico, di subordinazione a un «padrone» privato o statale. Interrogano anche la natura della creazione e della realizzazione dei beni culturali/pedagogici, nei dispositivi istituzionali e tecnologici necessari alla loro creazione e distribuzione. Su questo terreno gli intermittenti si sono mobilitati, dall'estate del 2003, insieme ai disoccupati e ai precari. Gli uni e gli altri dipendono da uno stesso accordo sull'indennità di assicurazione che è entrato in vigore da ieri e che prevede per 850.000 disoccupati l'esclusione dalle indennità o la loro riduzione, e per gli intermittenti un licenziamento di massa.



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