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cagliari: 13 gennaio riprende il processo per i fatti del 22 ottobre
by pseudo & post Thursday, Jan. 08, 2004 at 10:40 AM mail:

Il 13 gennaio 2004 riprende il processo contro tre dei compagni anarchici, arrestati nel corso della dura repressione della manifestazione di protesta per l'arresto di Massimo Leonardi, che si è svolta a Cagliari il 22 ottobre 2003.
Massimo, Luisa e Matteo, processati per direttissima e Fabrizio, che andrà a stralcio e sarà quindi processato in data da destinarsi, sono accusati di danneggiamento, resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale e , solo Luisa e Fabrizio, anche di porto di coltello in pubblica riunione. Altri 10 manifestanti sono stati denunciati, a piede libero, per i medesimi reati.
Massimo Leonardi ha vissuto a Cagliari per molti anni e vi ha mantenuto solide amicizie. Anche per questo, il presidio del 22 ottobre è stato indetto da un insieme eterogeneo di amic* di Massimo, compagn* anarchic* e altri attivist* politici, comunque sensibili alla montatura mediatico-giudiziaria e alla repressione poliziesca che ha riguardato il nostro compagno Leonardi.
Per circa due ore abbiamo esposto striscioni e distribuito volantini di solidarietà con Massimo. Fino a quel momento polizia e carabinieri si sono limitati ad osservarci a distanza. A fine serata abbiamo improvvisato un breve corteo per distribuire volantini nelle vie del centro. E' stato allora che l'intenzione sbirresca, quella di chiuderci in trappola e legnarci, si è palesata chiaramente. Proprio per sfuggire alla trappola, abbiamo improvvisato varie deviazioni fino alla centralissima Via Roma (la via del porto) dove ci siamo dispersi, un attimo prima di trovarci totalmente circondati da celerini e agenti digos, presenti in numero soverchiante (oltre il doppio di noi). La successiva "caccia all'uomo", con inseguimenti, fermi e pestaggi, si è svolta in mezzo ai passanti allibiti. Due compagni sono stati ricoverati: Fabrizio per trauma cranico (ha ricevuto la notifica di arresto in ospedale), l'altro, per sospette lesioni interne che, fortunatamente, si sono rivelate lievi e reversibili. Altri compagni hanno dovuto ricorrere a cure mediche, così come tre poliziotti. Agli arrestati è stato permesso di nominare un avvocato, ma di fatto gli è stato impedito di contattarlo (esistono ricevute "farlocche" di fax mai inviati agli avvocati). Solo la presenza dei compagn* che presidiavano la questura, durante la notte, e il tribunale, il mattino dopo, ha consentito agli arrestati di avere una difesa di loro fiducia e non d'ufficio.
La repressione del presidio del 22 ottobre non è giunta improvvisa. Nell'ultimo anno, a Cagliari, la presenza dei compagn* anarchic* è sempre stata rilevante nelle mobilitazioni antifasciste e anticarcerarie. Nelle giornate del 25 aprile e del 9 maggio, ad esempio, gruppi nazifascisti locali, con finanziamento delle istituzioni, hanno organizzato giornate commemorative della repubblica di salò, con la partecipazione di Pino Rauti e dello stragista Mario Merlino. In quelle occasioni, la polizia si è impegnata per allontanare e disperdere i presidi antifascisti, con corpo a corpo e cariche di alleggerimento, in un confronto di piazza che è diventato, via via, più acceso.
Da mesi la stampa regionale e nazionale dedica articoli, sempre più deliranti, all'anarchismo sardo, mentre il controllo locale di individui e movimenti s' intensifica in modo capillare e soffocante. A carico dei compagn* esistono, da almeno dieci anni, indagini in merito a fantomatiche associazioni sovversive, che hanno portato a perquisizioni e installazioni di microcamere e cimici, nelle case e nelle sedi di movimento; le occupazioni di questi ultimi anni, sia a scopo collettivo che abitativo, sono state sgomberate; alcuni compagn* hanno subìto autentiche intimidazioni da parte di agenti digos e sono sottoposti a pedinamenti.
Ribadiamo con più forza, difronte alla repressione, il nostro impegno antifascista e la nostra lotta contro le istituzioni totali (carcere, psichiatria, scuola autoritaria ecc.).
Su questi temi e nella lotta contro la militarizzazione, lo sfruttamento e la miseria, la nostra presenza e il nostro impegno, anche in piazza, non si lascerà scoraggiare da intimidazioni e tentativi di criminalizzazione.





documento redatto da un'assemblea anarchica e sottoscritto da Luisa, Massimo e Matteo

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