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NICARAGUA -BANANEROS
by totoro (by the way g.t.) Wednesday, Feb. 11, 2004 at 6:12 PM mail: itanica@iol.it

Una moltitudine in marcia è finalmente arrivata a Managua. Più di 5.000 persone si sono riunite oggi di fronte all'Assemblea Nazionale, per ottenere l'appoggio ufficiale dei deputati contro le multinazionali delle banane che negli anni '70 e '80 li hanno avvelenati con il pesticida Nemagon.

NICARAGUA -BANANEROS...
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Sono a Managua... Justicia y Dignidad!!

L'ultima tappa verso Managua parte alle 8 in punto.
Una fila impressionante di persone, compatti e in perfetto ordine. Alla fine saranno circa 5 mila, occupando poco meno di un chilometro e mezzo di lunghezza.
620 di loro hanno dovuto far ritorno a casa per i problemi di saluti insorti durante gli 11 giorni di marcia, ma almeno un centinaio sono ritornati oggi per non perdersi lo storico momento.
Giunge anche la notizia che durante questi giorni di assenza da Chinandega e dintorni, tre persone sono morte portando così a 723 il numero dei deceduti a causa del Nemagòn .
 
La marcia parte e al contrario dell'ultima che avevano effettuato in difesa della Legge speciale 364, é carica di slogan che accompagneranno le persone fino alle soglie del Parlamento e di cartelli e striscioni che riportano le loro richieste.
"Justicia y dignidad" é la frase che si ascolta maggiormente, ma anche numerose chiamate al governo e al Presidente della Repubblica affinché si schieri apertamente con loro e contro le multinazionali che li vogliono far passare per truffatori mafiosi.
Le continue grida sono un chiaro segnale che la pazienza sta finendo e forse é già finita da tempo.
 
Dopo parecchi chilometri si giunge all'Ambasciata degli Stati Uniti dove quattro rappresentanti dei bananeros consegnano una lettera di protesta chiedendo il rispetto della sovranità nazionale e dei loro diritti lesi in modo tanto inumano da parte delle compagnie nordamericane.
Anche davanti all'ambasciata i cori non smettono un solo momento, mentre decine di giornalisti si lanciano a intervistare, chiedere, filmare, trovando una disponibilità totale da parte degli uomini e donne in fila e soprattutto, una padronanza assoluto dei temi relazionati alla loro condizione e al significato di questa marcia. Decine di contadini e contadine, spesso con una scarsa alfabetizzazione, che rispondono ai giornalisti senza la minima esitazione, segno di una coscienza altissima e di una partecipazione attiva alla loro lotta .
 
La marcia riprende e alle 10 e 30 si giunge nei pressi del Parlamento. A questo punto inizia la sistemazione per i prossimi giorni. Ognuno attacca la propria amaca agli alberi, si toglie le scarpe e comincia la distribuzione delle vivande e del caffé, ma l'attenzione é sempre rivolta ai prossimi passi che saranno quelli decisivi.
Il presidente della Asotraexdan, Victorino Espinales, espone ai numerosi giornalisti i motivi di questa marcia e la ferma intenzione a rimanere a tempo indefinito. Da lì non si muoveranno fino a che la Asamblea Nacional, il Presidente della Repubblica e la Corte Suprema de Justicia non dichiarino il loro appoggio e il rifiuto alla denuncia delle multinazionali appoggiate dal governo Bush.
 
Intanto il Comune di Managua sta installando alcune letrine, bidoni per l'immondizia e rifornisce con due camion pieni di acqua le borracce e le bottiglie delle migliaia di persone presenti.
Una parte della gente, quella che sta peggio fisicamente, farà ritorno oggi a Chinandega, ma almeno tre mila persone non si muoveranno da lì.
Per domani é anche previsto l'arrivo di brigate mediche del Ministero di Salute per controllare la situazione delle persone.
 
Nelle prime ore del pomeriggio una delegazione dei bananeros viene ricevuta da esponenti dei gruppi parlamentari del FSLN e del Partido Liberal . Gli Azul y Blanco, che appoggiano il governo e il partito evangelico Camino Cristiano non si fanno vedere.
I tre deputati garantiscono che esistono già i voti necessari per far passare una mozione che li appoggi totalmente e per domani (oggi per chi legge) é previsto un incontro alle 14 (21 italiane) con una commissione speciale del Parlamento per affrontare le due richieste dei bananeros: una sessione speciale per loro e un'interpellanza parlamentare per il presidente Bolaños che dovrà finalmente rompere gli indugi e decidere se accetta denunciare l'atto vergognoso della denuncia delle multinazionali contro i bananeros e contro gli stessi poteri dello Stato.
La sessione quindi dovrebbe svolgersi tra giovedì e venerdì e la permanenza delle persone a Managua dipenderà da ciò che si deciderà durante la riunione di domani.
 
Verso le 16.30 il sole é già più basso e il calore ha smesso di bruciare sulla pelle.
Si preparano le casse acustiche e il motore a benzina per farle funzionare.
In pochi secondi si alza la musica. La "Cumbia chinandegana", famosa canzone nicaraguense, fa si che 4 o 5 persone comincino a ballare tra le risate, le urla e i fischi di centinaia di persone. Si forma un enorme cerchio ed é incredibile come tante persone, con i piedi gonfi, mal nutrite e arrivate da 150 chilometri di camminata abbiano ancora voglia di ridere, scherzare e divertirsi insieme. E' ancora quell'essere nicaraguensi e quella voglia e capacità di affrontare la vita con il sorriso sulle labbra nonostante la realtà consiglierebbe tutto il contrario.
A un certo punto la musica finisce e inizia l'atto di lettura dei numerosissimi messaggi di solidarietà arrivati dall'Italia. La lettura procede lenta, ma l'attenzione é infinita. Nessuno si muove dal cerchio, l'ascolto é totale e ad ogni messaggio segue un forte applauso. Si continua così per quasi un'ora e alla fine é chiaro il messaggio che non sono soli e che c'é tanta gente dall'altra parte del mondo che marcia con loro.
Un messaggio viene ripreso da Victorino Espinales: "La lotta che si perde é quella che non si combatte" e il messaggio é chiaro senza nessun bisogno di altre spiegazioni.
Dopo la lettura, i ringraziamenti per la solidarietà e i messaggi inviati (e chi non l'ha fatto ha perso un'importante occasione), vengono chiamate le persone che hanno permesso l'organizzazione perfetta di questa marcia e sono nuovi scosci di applausi. Poi riparte la musica, i balli e le risate.
 
Domani é un altro giorno impegnativo e di lotta e andandomene sono ancora stupito di tanta forza, coraggio e voglia di arrivare fino alla fine.

Giorgio Trucchi, da Managua, Nicaragua C.A.

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