La Jornada - Sabato 21 febbraio 2004
Si deve riconoscere l'importanza dell'insurrezione zapatista
Luis H. Alvarez disconosce la presenza di paramilitari nelle zone dei
profughi
Il coordinatore per il Dialogo ed il Negoziato in Chiapas, Luis H. Alvarez, ha assicurato ieri che non si è riscontrato la presenza di paramilitari nelle aree dove si trovano i profughi per il conflitto interno. "Il Chiapas ha vissuto circostanze molto speciali. È stato l'ultimo stato a formar parte della nazione e per l'assenza di processi democratici si sono generati feudi che rispondevano ad interessi molto privati. Però non si è generata una situazione che possa preoccupare il paese". Dopo aver partecipare alla chiusura del Seminario Regionale su Profughi Interni in America, organizzata dalla Segreteria per le Relazioni Estere, il funzionario ha ribadito la sua disponibilità a dialogare con l'Esercito Zapatista di Liberazione Nazionale e quando gli si è chiesto se il subcomandante Marcos continua ad influire sulla scena chiapaneca, ha risposto che: "Non si può disconoscere l'importanza del fatto che l'EZLN si sia pronunciato nei termini in cui l'ha fatto e che abbia mostrato disponibilità ad abbandonare e lasciare da parte l'uso delle armi. La figura di Marcos non tocca a me giudicarla. Ha avuto il suo momento di auge, glielo si deve riconoscere".
(tradotto dal Comitato Chiapas di Torino)
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