Giancarlo Locatelli, 44 anni, è segretario dell'Istituto di Teologia - Trovato in casa sua un catalogo con bimbi dai 6 mesi ai 6 anni
Bari, Frate domenicano collezionava foto pedofile
BARI - Piccoli e smarriti. Bambini dai sei mesi ai sei anni, in tutte le pose, da soli, con altri coetanei o durante giochi involontari con adulti mascherati. Lo squallido book fotografico era conservato nell'abitazione di un padre domenicano, Giancarlo Locatelli, di 44 anni, segretario dell'Istituto di teologia ecumenica "San Nicola" di Bari, uno dei referenti della Parrocchia di San Nicola, presso l'omonima Basilica.
L'uomo è ora accusato di detenzione di materiale pedopornografico. Circa cento fotografie, acquistate via Internet, utilizzando una carta di credito, da una società americana, e poi scaricate sul proprio computer. Il materiale era stato scoperto dai carabinieri durante una perquisizione nell'appartamento, nel 7 maggio 2002, ma se ne è avuta notizia solo ieri, quando è stato chiesto il rinvio a giudizio.
I militari sequestrarono l'hard disk del computer e visionarono l'intero contenuto, isolando le agghiaccianti foto dei bimbi che il prete avrebbe collezionato per un anno, dal 31 maggio 2001 al giorno in cui è avvenuta la perquisizione. Le indagini, coordinate dal pm barese Desirée Digeronimo, sono uno stralcio di una operazione più vasta, denominata "Peter Pan", e che l'8 maggio 2002 impegnò 300 carabinieri del Comando di Biella.
Furono in tutto 150 le perquisizioni in abitazioni e uffici, migliaia i cd rom sequestrati, assieme a videocassette, foto e pc portatili. Oltre al sacerdote barese, tra gli indagati ci sono avvocati, medici, ingegneri, tecnici informatici, 141 persone sparse in 43 province italiane. L'inchiesta, nata un anno prima e coordinata dal sostituto procuratore Rossella Soffio, ha portato alla luce un vero e proprio mercato della pornografia minorile, al quale si affacciavano persone di età compresa fra i 20 e i 60 anni, utilizzando in tutti i casi carte di credito.
Padre Giancarlo Locatelli, interrogato durante le prime fasi dell'inchiesta, si difese dicendo che le carte di credito, utilizzate per navigare nei siti a luci rosse e comprare fotografie di piccoli indifesi, gli erano state rubate giorni prima che fosse registrato l'accesso in Internet. In seguito, il fascicolo passò per competenza (disposta per legge in base al luogo dal quale l'indagato si connetteva al sito pornografico) alla Procura di Bari, che ha avviato altre indagini.
E ha confermato l'ipotesi iniziale, che riteneva l'uomo il solo responsabile del tremendo acquisto: la circostanza delle fotografie, archiviate meticolosamente nel computer della sua abitazione, del resto, non forniva altre possibilità di alibi. E così nei giorni scorsi, il pubblico ministero Digeronimo ha chiesto al gip del tribunale il rinvio a giudizio del prelato.
Sotto choc la Curia barese, che preferisce non commentare la vicenda. Nel frattempo, il sacerdote continua a prestare la propria opera presso la Basilica di San Nicola, come referente tra i padri domenicani, e come segretario dell'Istituto di teologia ecumenica, che due mesi fa ha inaugurato il nuovo anno accademico, consegnando un premio a personalità del mondo religioso distintesi per l'impegno nel dialogo ecumenico.
(3 marzo 2004)
www.repubblica.it
|