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Familiari delle vittime: «Non ci si può credere». Gli anarchici: «Ancora strage di Stato»
by dall'unità Friday, Mar. 12, 2004 at 6:24 PM mail:

Familiari delle vittime: «Non ci si può credere». Gli anarchici: «Ancora strage di Stato».

Il sostituto procuratore generale al processo di appello per la strage di Piazza Fontana, Laura Bertolè Viale, ha preannunciato il ricorso in Cassazione ma non ha voluto commentare la sentenza. Lo fa invece la parte civile. «Conclusioni sorprendenti»: dice a caldo di Federico Sinicato, avvocato che rappresenta l’Associazione dei familiari delle vittime della strage del ‘69. «Non immaginavo che la Corte, che ha seguito accuratamente il dibattimento e sentito le dichiarazioni di Siciliano, potesse arrivare a un verdetto di non colpevolezza», ha detto Sinicato, che si è riservato di capire meglio il percorso che ha portato all'assoluzione quando leggerà le motivazioni della Corte.

Incredulità e amarezza sono stati espressi al termine della lettura della sentenza dai parenti delle vittime della strage presenti in aula. «Dopo 35 anni dalla strage - ha detto la vedova Mocchi - sono conclusioni che devono far riflettere su come va la giustizia nel nostro Paese».

«Una sentenza inaccettabile, assurda perché vuole cancellare anche la memoria storica radicata nelle coscienze democratiche»: protestano gli anarchici milanesi del circolo anarchico Ponte della Ghisolfa. Mauro Decortes, che ne è il portavoce è stato tra l'altro grande amico di Pietro Valpreda, implicato nella vicenda come tentativo di depistare le indagini sulla pista anarchica. In carcere dal 15 dicembre 1969 fino al 1972, ma scagionato solo molti anni dopo, nel 1985, Valpreda è morto nel luglio di due anni fa. .Per gli anarchici la sentenza di appello che decide l’assoluzione dei neofascisti, e con questo fa piazza pulita della richiesta d’estradizione avanzata dall’Italia al Giappone dove vive da decenni Zorzi, è «una ingiustizia» e «rientra in quella che è sempre stata la strategia della tensione». «Per noi – dice Decortes - resta che Valpreda era innocente e che la strage è di Stato».



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