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Breve commento per introdurre l'articolo nella mail:


http://italy.indymedia.org/news/2004/03/508477.php Nascondi i commenti.

MISTERI !! DALLE DONNE SCOMPARSE A TORINO ALLE STRAGI DI BOLOGNA E DI PIAZZA FONTANA.
by 12 dita Tuesday, Mar. 23, 2004 at 1:22 PM mail:

PARTENDO DAL CASO DELLE DONNE SCOMPARSE A TORINO SI ARRIVA ALLE STRAGI DI BOLOGNA E DI PIAZZA FONTANA.

La trasmissione “Chi l’ha visto” ha messo in luce inquietanti collegamenti tra le sparizioni di diverse donne nella città di Torino ed una persona ex-militante della destra eversiva di terza posizione PAOLO STROPPIANA.

Anche l’allora sua “fidanzata” BEATRICE DELLA CROCE DI DOJOLA” appartenente alla classe dei nobili con discendenza diretta dei SAVOIA sembrerebbe implicata.

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PARTE 1: LE DONNE SCOMPARSE A TORINO

Per le donne scomparse si tratta dei casi di
· Marina di Modica http://www.chilhavisto.rai.it/Clv/misteri/2000-2001/DiModica.htm
· Camilla Bini http://www.chilhavisto.rai.it/clv/lettere/B/Bini.htm


Le scomparse delle donne sopra richiamano in qualche modo la scomparsa di queste altre poiché c’è un elemento di contatto nel fatto che tutte hanno avuto a che fare con delle analisi mediche o che lavoravano in ospedali:

http://www.chilhavisto.rai.it/clv/lettere/T/Teglia.htm
http://www.chilhavisto.rai.it/clv/lettere/b/Badami.htm

Sono stati segnalati altri casi ancora, di cui non ho trovato riferimento nella trasmissione “chi l’ha visto”, e per i quali non ho sottomano altri elementi.
Appena li avrò segnalerò in apposito commento all’articolo.

Ho iniziato ad incuriosirmi di questi fatti seguendo il caso di Erika Ansermin scomparsa da Aosta quasi un anno fa . http://www.chilhavisto.rai.it/clv/lettere/A/AnserminErika.htm
Forse i diversi casi non sono per nulla in relazione però vi sono coincidenze un po’ rilevanti.

Il padre di Marina di Modica era stato professore universitario di chimica del padre di Erika Ansermin. Ed entrambe le loro figlie sono sparite misteriosamente.

Sia il padre di Erika Ansermin che il Prof. Di Modica si occupano, tra le altre cose, di attività nel comparto tessile e colorazione. Anche il padre di Mauro Ansaldi, compare di Paolo Stroppiana in Terza Posizione è nel comparto tessile, poiché proprietario di due fabbriche di abbigliamento – tessile.

Ma tuttavia questa può essere solo una coincidenza che non porta da nessuna parte.

Altro fattore di coincidenza è che pure Erika Ansermin aveva appena fatto delle analisi mediche di cui non ha più ritirato l’esito.

Questo elemento ha fatto parlare di scomparse "legate al traffico d’organi”, ma potrebbe essere un'altra pista sviante..

Altre ombre si addensano su queste vicende.. quali la “fama” di città magica che Torino possiede. E’ risaputo che in questa zona sono sorte molte sette legate al satanismo, o ad altre pratiche magiche più o meno lecite e non bisogna disdegnare nemmeno la triade:
-Occultismo
-Ambienti aristocratici
-Destra
e Torino non si fa mancare nulla riguardo a questi 3 elementi.

Ora speriamo che la magistratura non voglia archiviare così impunemente tutti questi casi anche perché sembrerebbe che durante le indagini ci siano state eclatanti trascuratezze nell’ascoltare testimonianze e valutare prove.

Il fatto è che gli indagati fanno parte di “quegli ex-ragazzi della Torino bene” un po’ intoccabili.

Per quanto riguarda l’intoccabilità di Stroppiana questa sarebbe ascrivibile alla sua partecipazione come testimone pentito contro La Mambro e Fioravanti nella strage del 2 Agosto a bologna e come testimone nella strage di Piazza Fontana di cui tutti abbiamo visto come sono andate a finire le cose.

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PARTE 2: LE STRAGI DI BOLOGNA E PIAZZA FONTANA

Ma ritorniamo ai collegamenti con le stragi di Bologna e Piazza Fontana.

Se vi siete andati a leggere i casi delle donne scomparse attraverso i link segnalati vedrete come i nomi di PAOLO STROPPIANA e l’allora sua “fidanzata” BEATRICE DELLA CROCE DI DOJOLA” siano sempre ben collegati.

Sembrerebbe che nei casi di Camilla Bini e Marina di Modica ognuno dei due abbia salvato l’altro testimoniando su momenti e luoghi..


BEATRICE DELLA CROCE DI DOJOLA
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Della Dojola ho trovato pochi riferimenti se non che si è iscritta ad una associazione VIVANT (Associazione per la Valorizzazione delle Tradizioni Storico Nobiliari)



PAOLO STROPPIANA
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Cercando qualcosa su Paolo Stroppiana sono venute fuori molte cose.

In particolare la sua militanza in terza posizione assieme a “MAURO ANSALDI”, altro soggetto da inquadrare bene, ed il suo coinvolgimento, come testimone, nelle stragi del 2 agosto a Bologna e P.zza Fontana.

Questi due personaggi PAOLO STROPPIANA e MAURO ANSALDI sembrerebbero godere di coperture ed amicizie con i servizi segreti.

Così si legge in un rapporto delle testimonianze sulle stragi …. si elogia ancora il comportamento del duo Stroppiana-Ansaldi, "i quali hanno collaborato senza alcuna riserva ben decisi a rivelare tutto quanto a propria conoscenza una volta intrapresa la strada della dissociazione da ogni attività eversiva"…

Per saperne di più su Paolo Stroppiana : http://www.almanaccodeimisteri.info/destra2002.htm


MAURO ANSALDI
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Mauro Ansaldi (Pinocchio) : http://www.ecn.org/gabrio/Libro_bianco.html





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I due articoli contenuti nei link sopra sono riportati anche di seguito:

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CHI E' PAOLO STROPPIANA
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http://www.almanaccodeimisteri.info/destra2002.htm

15 ottobre 2002 - "La Repubblica" di Torino

Stroppiana, un passato da camerata - ALBERTO CUSTODERO

Testimone in due processi per stragi, si dissociò da Terza Posizione Emergono trascorsi politici e vecchie vicende processuali per l'impiegato della Bolaffi indagato per l'omicidio di Marina Di Modica

Testimoniò al processo sulla strage di Bologna e in quello sulla strage di Piazza Fontana. Ex terrorista nero di Terza Posizione condannato e, poi, qualche anno fa, completamente riabilitato.
Ora l'impiegato della Bolaffi è indagato per l'omicidio di Marina Di Modica: chi è Paolo Stroppiana?
Fin da ragazzo, Stroppiana si è messo in mostra come attivista politico di destra distinguendosi, poco più che quindicenne in alcuni incidenti davanti ad una scuola.
Diciottenne, entrò nel direttivo provinciale del Fronte della gioventù, senza restarvi a lungo.
Sette anni dopo, infatti, il suo nome comparì in un ordine di cattura della procura di Torino accusato di appartenere al gruppo di estrema destra NarTerza Posizione.
Negli anni Ottanta, comparve come testimone nel processo sulla strage di Bologna e, di recente, in quello sulla strage di piazza Fontana contro Delfo Zorzi e Carlo Maria Maggi.
Scontò alcune condanne, alcune per il suo trascorso in Terza Posizione (partecipò a rapine per autofinanziamento), altre, per emissione di assegni a vuoto e lesioni.
Nel libro di Giuseppe De Lutiis (Editori Riuniti), che ha pubblicato l'atto d'accusa dei giudici di Bologna contro gli autori della strage che costò la vita a 85 persone, Stroppiana è citato 13 volte.
I giudici di Bologna definiscono lui e Mauro Ansaldi come due militanti che "fino a tutto il 1982, sono stati nel cuore della lotta armata, in collegamento con i maggiori esponenti latitanti di Terza Posizione, e quindi sono in grado di riferire cose apprese da fonti in un certo qual modo privilegiate".
Un testimone attendibile, Stroppiana, dunque, al punto che i magistrati si lasciano andare in una sorta di complimento sulla sua attendibilità: "le dichiarazioni di Stroppiana e Ansaldi, rese in una serie di procedimenti penali, hanno sempre trovato riscontro".
Nel capitolo intitolato "le dichiarazioni dei neofascisti", si elogia ancora il comportamento del duo Stroppiana-Ansaldi, "i quali hanno collaborato senza alcuna riserva ben decisi a rivelare tutto quanto a propria conoscenza una volta intrapresa la strada della dissociazione da ogni attività eversiva".
Stroppiana, a proposito della strage di Bologna, il 9 maggio del 1983 ebbe a dichiarare: "nell'ambiente di Terza Posizione tutti ritenevano che la strage fosse opera di gruppi facenti capo a Signorelli, Fachini e altri, i quali avevano commesso il fatto su incarico di corpi separati e poteri occulti".
Nel capitolo dedicato a "Gelli-Pazienza, crimine organizzato, vecchia e nuova destra eversiva fra il 1979 e il 1981", a proposito dei legami fra terrorismo nero, Mafia e P2, Stroppiana, il 28 dicembre del 1984, al pm di Bologna così spiegò il retroscena dell'omicidio di un suo camerata, Francesco Mangiameli, detto Ciccio.
"Avevamo accertato che Mangiameli, come noi esponente di Terza Posizione, era stato ammazzato per esclusiva iniziativa di Valerio (Fioravanti Giusva, ndr), poiché era venuto al corrente di rapporti 'strani' con Signorelli e con gli ambienti a lui facenti capo, che noi identificavamo in Ordine Nuovo, Avanguardia Nazionale, Lotta al Popolo, e Costruiamo l'azione.
Signorelli non tollerava che un movimento come Terza Posizione si assumesse un ruolo autonomo sottraendosi al suo controllo". "Noi precisò Stroppiana eravamo schierati contro la vecchia destra filo stragista che aveva contatti con i servizi segreti".
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Altri link relativi a Stroppiana.. (solo alcuni)..
http://www.stragi80.com/bologna/giustizia/prima/prima23.pdf
http://www.comune.bologna.it/iperbole/2agost80/cap3_2.htm



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MAURO ANSALDI (PINOCCHIO)

http://www.ecn.org/gabrio/Libro_bianco.html

L’articolo è molto lungo ma vale la pena di leggerselo bene c’è un sunto fatto bene sulla storia dei gruppi eversivi di destra dalle origini fino a FORZA NUOVA.
Ed è inoltre un atto di accusa e testimonianza delle infiltrazioni degli eversivi di destra nei centri sociali….


CONTRO - INCHIESTA "PINOCCHIO" - STORIA DI UN’AGENTE "SOVVERSIVO"

IL PERCHE' DI UN'INCHIESTA
L’inizio di una storia reale e non di fantasia, nasce da una serie di coincidenze che scattano nel momento più impensabile. Dentro di noi ci siamo sempre augurati di non arrivare mai al punto di dover verificare il passato di una persona che, fino a quel momento, consideravamo tranquillamente "dei nostri". Nelle nostre speranze e nella nostra vita di tutti i giorni evitiamo di pensare che dentro centri sociali, collettivi, possano trovare terreno fertile, integrandosi fortemente e ad alti livelli, soggetti che stanno "dall’altra parte della barricata".
Purtroppo questo invece è avvenuto…qui da noi.
Da alcuni mesi piccoli indizi sono diventati certezze e, purtroppo, ciò che meno sospettavamo è diventata una realtà.
In questo libro bianco denunciamo che un’esponente di spicco dell’eversione di destra torinese, ex pentito e probabile informatore, ha frequentato per oltre due anni il Comitato Chiapas, l’assemblea del Gabrio e quella di altri centri sociali!
Con questa contro-inchiesta abbiamo dovuto ricostruire un puzzle fatto di date, sigle eversive, atti processuali.
Abbiamo lavorato dentro a delle scatole chiuse ermeticamente, facendo il possibile per evitare fughe di notizie, ma soprattutto per evitare che su semplici "sentito dire" si imbastissero facili "processi popolari", preferendo verificare fino in fondo le notizie raccolte, inizialmente in forma del tutto casuale. Abbiamo dunque condotto un'indagine si è svolta all'interno dei canali dell’inchiesta giornalistica, usando materiale d’archivio, articoli.
Esporre troppo in fretta quel briciolo di materiale che avevamo allora, fatto solo d’ipotesi e piccole certezze, avrebbe potuto significare mettere in gioco l'inchiesta stessa e bruciare ogni filo di collegamento tra passato e presente. Per noi era importante capire cosa ci fosse dietro a determinate scelte di determinati personaggi.
Non è una novità che il lavoro di un centro sociale è messo quotidianamente sotto stretta sorveglianza dalle forze palesi e occulte "dell’ordine". Quante perquisizioni abbiamo dovuto sopportare, nei centri, nelle nostre abitazioni. Quante cimici, mini telecamere invadono i nostri spazi liberati. Quanti messaggi minacciosi, strani, abbiamo raccolto, lanciati da chi ogni giorno mina la nostra esistenza.
La storia di Pinocchio parla anche di questo, dei metodi usati dal potere per ingabbiarci, dividerci e smembrare ogni nostra iniziativa.
Abbiamo ragionato solo dopo aver avuto in mano elementi più concreti. Oggi rendiamo pubblico il nostro lavoro.
Quest’inchiesta è servita anche per capire quanto siamo penetrabili, deboli. Agenti provocatori, informatori, infiltrati, purtroppo trovano ancora terreno fertile dentro i nostri giardini. Bisogna quindi stare attenti, ma senza farsi prendere da inutili paranoie scadendo nella "politica del sospetto" con la quale, in passato, si sono autodistrutte delle belle esperienze di lotta e di emancipazione collettiva.
Dentro a questa relazione troverete una piccola mappa storica dei movimenti d’estrema destra italiani di quest’ultimo dopoguerra, un elenco di alcuni "eminenti" personaggi, qualche articolo di giornale.
Speriamo di aver spiegato in maniera decente, in questa introduzione, la nostra logica di lavoro. Speriamo che sia la prima e ultima volta che qualcuno ci costringa ad "indagare" su noi stessi".
Ma soprattutto ci auguriamo in futuro di non aver più a che fare con altri Pinocchio, con altri…


AVVERTENZE PRIMA DELL’USO

Per capire meglio l’intera vicenda Pinocchio è obbligatorio fare alcune distinzioni tra i vari metodi che lo Stato utilizza per controllare la nostra vita politica, sia nel pubblico che nel privato.
Durante un’inchiesta giudiziaria vengono accumulate prove su prove. Uno dei mezzi usati dalla cosiddetta "polizia politica", la Digos per intenderci, e dal Nucleo Informativo dei Carabinieri, sono le intercettazioni telefoniche. Spesso, per fare in modo che esse siano valide in sede processuale, ci vuole un’autorizzazione da parte della magistratura, che va rinnovata ogni 15 giorni, secondo il nuovo codice di procedura penale. Non esistono veri e propri metodi per scoprire che si è "ascoltati". Un’altra forma di "raccolta d’informazioni" è l’intercettazione ambientale. È quasi inutile ripetere che cimici, microfonini e scanner d’ascolto, possono essere facilmente piazzati all’interno di centri e abitazioni, soprattutto dopo una perquisizione "leggera", Solitamente le cosiddette cimici si annidano nelle vicinanze degli impianti elettrici (luci, prese della corrente, etc.).
Ma qui parliamo ancora della forma "legale" di controllo da parte dello Stato, per mezzo dei suoi organi inquirenti (la magistratura). Forme di controllo che sono regolamentate secondo legge e che devono seguire determinate procedure e limitazioni che la stessa legge definisce (tempi di durata delle inchieste, tempi di attuazione e di applicazione dei controlli "ambientali", valore probatorio delle stesse).
A volte questo non può bastare, anche perché certi metodi devono essere motivati e deve esserci, almeno ufficialmente, un’inchiesta in corso. Per necessità lo Stato sviluppa forme di controllo che vanno oltre le sue stesse leggi e che ricadono nell'ambito della extra e della para legalità.
Gli apparati preposti alla repressione e alla prevenzione di fenomeni politici "destabilizzanti" dell'"ordine democratico" ricorrono spesso a forme diverse di controllo extra-legale dei cittadini "sospetti", forzando i coni d'ombra lasciati dalla legge o avvalendosi della copertura della stessa (l'istituzione dei servizi segreti messi a "difesa dell'ordine democratico").
Ed è così che, all'interno di questa zona grigia, entrano in scena tre figure chiave del controllo: l’informatore, l’agente provocatore e l’infiltrato.
L’informatore è colui che passa notizie, di una certa importanza o anche semplici resoconti di un’assemblea, alla polizia e ai carabinieri. In cambio riceve favori: chiudere un occhio su piccole storie di droghe, guai finanziari ("ti presto i soldi per l’affitto"). Può essere anche pagato a "notizia", soprattutto se i "clienti" fanno parte dei servizi segreti.
L’agente provocatore è colui che viene pagato dalle forze occulte dell’ordine per istigare i componenti di un collettivo ad un’azione illegale, ai limiti dell’eversione. Di solito vengono arruolati come agenti provocatori ex militanti dell’estrema destra. Persone insospettabili, i cosiddetti "buoni compagni, ma un po’ testa calda".
L’infiltrato è, invece, un carabiniere o un poliziotto che entra in un gruppo, partecipa alle attività e poi riferisce ai suoi diretti superiori notizie, schedando i componenti di un collettivo. Cambia spesso città e identità e viene utilizzato quando si è certi che qualcosa possa succedere.
Compito dell’agente provocatore e dell’infiltrato è, se "non c’è niente da segnalare", creare ad arte prove inesistenti. I Ros, maestri in quest’arte, come i servizi segreti montano spesso le loro inchieste grazie anche alle panzane costruite dagli esperti del doppio gioco. Come dire: se non c’è eversione la creiamo noi, così giustifichiamo i soldi che il governo ci devolve. Non è una boutade ma la triste realtà, se pensiamo che già a livello di commissione parlamentare stragi è emersa una sostanziale integrità di quelle strutture che a livello di polizia e carabinieri indagarono sui fenomeni del cosiddetto "terrorismo rosso" nei famosi "anni di piombo". Quelle strutture di coordinamento nazionale di "corpi speciali" non sono state mai smantellate, né riciclate nella ben più corposa attività dell'antimafia, tanto da configurare una situazione di anomalo scompenso fra le eccessive
risorse di uomini e mezzi che sono state rivolte all'attività dell'"antiterrorismo" e l'insufficienza di strumenti indirizzati all'azione di lotta al narcotraffico e alla malavita organizzata.
Per lo Stato, ancora nel 2000, il maggior pericolo sono i "sovversivi" di sinistra, non certo i mafiosi, con cui spesso il vecchio potere scende a compromessi per poi conviverci e fare affari insieme.


LE ORGANIZZAZIONI DI ESTREMA DESTRA E DELL'EVERSIONE NERA
Tra la fine degli anni ’60 e gli inizi degli anni ’70 nascono i gruppi extraparlamentari di destra.
Per lo più sono figli del Movimento Sociale, dove vengono ufficiosamente accettati. Vengono finanziati da vecchi nostalgici del fascismo e dai servizi segreti, i quali li utilizzano per stragi e attentati. Sigle d’estrema destra in Italia se ne contano a centinaia, ma solo alcune hanno lasciato il segno. Dopo la loro apparente scomparsa nel nostro paese sono nati gruppi che hanno raccolto, in questi ultimi anni, ciò che era rimasto di loro.
Per capire meglio la vicenda di Pinocchio è molto utile conoscere la storia di questi gruppi e dei suoi attuali parenti.

Terrorismo nero "stragista"
Affonda le sue radici nell'Italia sconfitta della Repubblica Sociale, soffre con estremo disagio l'avanzata delle forze organizzate del movimento operaio negli anni del dopoguerra, ma ancor di più nel periodo emergente del nuovo ciclo di lotte operaie degli anni sessanta.
Le forti rivendicazioni salariali e sull'organizzazione del lavoro, il nuovo slancio conflittuale portato dalla giovane classe operaia di recente formazione, funzionano come un martello pneumatico non solo sulle strutture di domino del cosiddetto neo-capitalismo ma anche su quelle forme di sopravvivenza del passato recente, legato al vecchio padronato, alle vecchie nostalgie dell'Italia contadina dell'"Impero" oppure dell'Italia gestita dai teutoni sotto le insegne della RSI.
L'ipotesi stragista del neofascismo sorto negli anni sessanta rappresenta una reazione quasi automatica all'offensiva irresistibile del movimento operaio di quegli anni. Non a caso la bomba di piazza Fontana scoppia in pieno rinnovamento del contratto nazionale dei metalmeccanici.
Lungi da rappresentare una strategia forte di "via al potere" delle forze più reazionarie e nostalgiche nel nostro paese, il terrorismo stragista verrà immediatamente strumentalizzato dalle componenti più scaltre e moderate della classe politica al potere quale arma di ricatto per contenere le spinte più riformiste e rivendicative dei partiti e dei sindacati di sinistra.
In altri termini il neofascismo fantastico e mistico dei Freda e dei Delle Chiaie servirà da arma di ricatto della Dc per smussare le pretese di cambiamento radicale espresse dal PCI in quegli anni.
Fu una tattica già sperimentata con successo anni prima, all'epoca dei primi governi di centro sinistra, quando la Dc di Moro e Fanfani usò la grande paura provocata dal tentato golpe del generale De Lorenzo per moderare le eccessive rivendicazioni del PSI di Nenni, ringalluzzito dall'essere entrato finalmente nella famosa "stanza dei bottoni".
Ovviamente la politica delle stragi (meglio nota come "strategia della tensione") non sarà la sola arma di pressione usata dalle forze moderate su quelle più progressiste per edulcorarne i programmi: c'erano anche gli americani e la Cia, i pruriti golpisti della destra in doppiopetto, le fughe dei capitali, le crisi petrolifere… Tutto concorreva e occorreva a favorire una svolta in senso moderato delle rivendicazioni della sinistra.
Dunque fu abbastanza chiaro che i deliri di Freda e dei camerati di quegli anni, lungi dal costituire un effettivo pericolo in sé, si prestano oggettivamente a favorire altre scelte politiche. Ragion per cui furono finanziati, infiltrati, manipolati a distanza per servire altri scopi.
L'estrema destra stragista operò in quegli anni come "utile idiota" della Dc e delle forze moderate che continuavano a controllare lo Stato e il paese.

Ordine Nuovo
Formalmente l’organizzazione si scioglie dopo un decreto governativo del 21 novembre 1973. Fu creata nel 1960m da alcuni iscritti al MSI che, come i fondatori d’Avanguardia Nazionale, trovavano troppo moderata la linea del partito. Ordine Nuovo costituì il gruppo forse più aggressivo dell’intero campo neonazista. Esso s’ispirava alle dottrine razzista e nazionalsocialiste del barone Julius Evola, il filosofo dell’idealismo mistico, autore nel 1937 del libro "Il mito del sangue", ma che ancora nel 1967 rimproverava Almirante perché non organizzava apertamente squadre d’azione per "distruggere i centri della sovversione" e "stroncare scioperi".
Il simbolo d’Ordine Nuovo è l’ascia bipenne in cerchio bianco su fondo rosso.
Il motto adottato è quello delle SS naziste: "Il nostro onore si chiama fedeltà".
Per renderci conto di come ragionavano i capi di O.N., basti leggere un brano programmatico, tratto dal giornale di movimento guidato dall’attuale segretario del MS-Fiamma Tricolore Pino Rauti:
"Se ci sentiamo legati al fascismo come al movimento politico autoritario e gerarchico più vicino alle nostre esperienze dirette, più prossimo all’epoca storica nella quale siamo vissuti, non per questo non potremmo più dire che egualmente ci sentiamo vicini alla sostanza e ai valori, ai principi e alle idee fondamentali che informarono l’essenza politica di ogni stato autoritario o aristocratico dei tempi andati.
Siamo vicini tanto alla Repubblica Sociale Italiana che al III Reich, quanto all’impero napoleonico o al Sacro Romano Impero.
Chi viene al nostro fianco avrà un’altra sensazione che è propria del combattente quando a piè fermo attende l’istante per balzare dalla trincea e gettarsi nella mischia per colpire, colpire, colpire!"
Nel ’66 O.N. costituisce un certo numero di comitati di insurrezione nazionale, i CIN, che, con il loro attivismo, avrebbero dovuto strappare al MSI gli iscritti e portarli su posizioni più combattive.
Un fallimento, che portò i principali dirigenti a rientrare nelle fila del partito. Compreso Rauti, che sarà inquisito come uno degli organizzatori dell’attentato a Piazza Fontana.
Ordine Nuovo risultava aver contatti con il Fronte Nazionale di Valerio Borghese, durante il fallito golpe di stato del dicembre 1970.
Dopo lo scioglimento del gruppo del ’73 nasce ORDINE NERO, organizzazione clandestina che dichiara "guerra allo Stato", firmando una serie di attentati nel 1974. Una clandestinità però molto relativa, visto che da vita al giornale "Anno Zero". Un periodico diffuso in molte sezioni missine e di cui alcune copie sono state ritrovate accanto al cadavere dilaniato del neofascista Silvio Ferrari, saltato in aria nel maggio ’74 a Brescia, mentre trasportava una potente carica esplosiva.


Avanguardia Nazionale
È stata una delle formazioni di punta della destra. Il capo era Stefano Delle Chiaie, denunciato svariate volte, tutore politico e "protettore" di Mario Merlino, rimasto a sua volta coinvolto nell’inchiesta sulle bombe di Milano e Roma. Stefano Delle Chiaie entra giovanissimo nel MSI e nel ’57 aderisce ad Ordine Nuovo. Ma nello stesso anno lascia per fondare i Gruppi d’Azione Rivoluzionari, che nel ’59 si trasformano in Avanguardia Nazionale Giovanile.
Come presidente di Avanguardia viene arrestato il 30 giugno 1962, perché ritenuto responsabile di riorganizzare il disciolto partito fascista, ma il Tribunale di Roma lo condanna ad un anno di reclusione e a 240 mila lire di multa per semplice apologia del fascismo. In appello sarà prosciolto per amnistia.
Avanguardia Nazionale si scioglie nel ’64 e Delle Chiaie fonda il nucleo universitario "Nuova Caravella" e successivamente "Avanguardia Europea", di "ispirazione anarcoide".
Nel febbraio del 1970 A.N. rinasce all’università di Roma. I militanti sono circa 1.500-2.000, divisi in nuclei, tra cui uno molto attivo anche a Torino e Vercelli.
Il simbolo di Avanguardia Nazionale è la "runa", un rombo con i lati inferiori incrociati, già simbolo della gioventù hitleriana. In tutto il 1970 A.N. compie circa 50 spedizioni contro operai, studenti, sedi dei partiti di sinistra. Naturalmente nessuno dei militanti fu mai preso o denunciato dalla polizia!
Tra i picchiatori più conosciuti di Avanguardia Nazionale vi erano: Bruno Di Luia, Saverio Ghiacci, Marco Marchetti, Giancarlo Cartocci, Adriano Thilger (attuale segretario di Fronte Nazionale), Beppe Mancini, Mimmo Pidolli, Tonino Fiore e Cesare Perri.

Terrorismo nero "spontaneista"

Lo spontaneismo armato degli anni dopo il 1977 non conosce né strategia politica né alleati. Nasce dalla crisi del terrorismo stragista, dal suo alto livello di compromissione col lo Stato della Dc e con i Servizi Segreti, ma, soprattutto, dalla crisi generata nei gruppi dell'estrema destra dall'insorgente movimento giovanile del '77. Rappresenta un tentativo di adeguarsi ai tempi, di intercettare le nuove mode giovanili di protesta che attingono da humus culturale libertario, controculturale trasgressivo e individuale. In Italia il nuovo movimento di contestazione giovanile è meno subalterno alla cultura ufficiale del movimento operaio e del PCI: è dunque questo un fattore di estremo interesse per le nuove organizzazioni di estrema destra che emergono dalla crisi strategica del vecchio terrorismo stragista di Freda, Tuti, Delle Chiaie, Signorelli.
Per i nuovo fascisti lotta è contro tutti e senza quartiere. Gli atti terroristici costituiscono l’unica azione politica praticabile in quanto potenzialmente suscitatrice di una spinta rivoluzionaria. C'è al loro interno il rifiuto dell'organizzazione fortemente gerarchica, la fascinazione per i piccoli gruppi superorganizzati e quasi informali, in una sorta di impeto anarcoide. Nel triennio 1977-79 si riaccende la violenza e aumentano gli attentati. Nel 1979 saranno 146 gli attentati rivendicati, nel 1978 non rivendicati 367.
I principali gruppi in questa fase sono: Costruiamo l’azione, Terza Posizione e i Nuclei Armati Rivoluzionari. Gran parte dei militanti di queste formazioni provengono dal MSI.


Nuclei Armati Rivoluzionari
Il FUAN di via Siena a Roma diventa punto di riferimento di numerosi elementi della nuova destra. Tra questi ci sono i fratelli Valerio, detto Giusva, e Cristiano Fioravanti, Alessandro Alibrandi, Francesca Mambro, compagna nella vita di Giusva, Walter Sordi, Dario Pedretti, Stefano Serpieri, Alessandro Pucci e altri. Essi compongono il gruppo che fonda i Nuclei Armati rivoluzionari.
I NAR sono il vero gruppo terrorista di destra nel panorama italiano.
La sigla si afferma dal 1978 come quella prevalente del terrorismo nero, insieme ad una notevole effervescenza, la sostanziale coagulazione di un tipo di ambiente intorno ad un modulo rivoluzionario che non richiede l’esistenza di strutture e organizzative perfettamente delineate, come spiega Giusva Fioravanti ai magistrati dopo il suo arresto avvenuto il 5 febbraio 1981 a Padova:
"NAR è una sigla dietro la quale non esiste un’organizzazione unica, con organi dirigenti, con dei capi, con delle riunioni periodiche, con dei programmi. Non esiste un’organizzazione NAR simile alle Brigate Rosse o a Prima Linea. Non esiste neppure un livello minimo di organizzazione. Ogni gruppo fascista armato che si formi anche occasionalmente per una sola azione può usare la sigla NAR. D’altra parte non esisterebbe modo per impedirlo"(dall’interrogatorio del 10 febbraio 1981)

Alessandro Alibrandi confluisce nei NAR dopo aver ucciso Walter Rossi, il 30 settembre 1977 ed aver partecipato a numerosi attentati e rapine, tra le quali quella ai danni dell’armeria Centofanti a Roma, nel corso della quale era rimasto ucciso il 5 marzo 1978 il giovane neofascista Franco Anselmi, amico fraterno di Giusva. Fino ad allora Alibrandi aveva militato nella formazione Terza Posizione. Nel direttivo dei NAR facevano parte anche Giorgio Vale, pure lui ex di TP.
Il nucleo originario dell'ex Fuan di via Siena trovò nella struttura ancora vitale di Terza Posizione un terreno fertile di penetrazione per far proseliti. E' lo stesso Giusva Fioravanti, passato alla clandestinità, a prendere le redini del "nucleo operativo" di TP. Il progetto originale di TP (l'unione fra spontaneismo e organizzativismo) viene fatto saltare dal frazionismo dei nascenti NAR.
Giorgio Vale, Luigi Ciavardini e Dario Mariani con i "soldati politici" Giusva Fioravanti, Gigi Cavallini, Mario Rossi e Gabriele De Francisci abbandoneranno il braccio militare di TP per continuare il loro progetto nei NAR.
Dopo la strage di Bologna del 2 agosto 1980, dove i morti saranno 85 e i feriti 200, i Nar, insieme ad altre organizzazioni eversive fasciste vengono indagate per l’attentato e messe sotto torchio.
Alcuni componenti dei Nar, tra cui Giusva Fioravanti e Francesca Mambro, vengono condannati come autori materiali della strage in primo grado, insieme a Massimiliano Facchini, Sergio Picciafuoco, Roberto Rinani. Questi saranno poi assolti con la sentenza d’appello successivamente annullata. I giudici che condannarono il leader dei NAR Fioravanti come esecutore della strage scrivono:
"E’ costui una sorta di terrorista a tempo pieno che, in virtù dell’audacia e dell’efferatezza, assurge al ruolo di un vero e proprio comandante militare. Il Fioravanti è al tempo stesso fautore della micidiale escalation, propugnatore di obiettivi "militari", vertice operativo, propulsore e animatore del gruppo di fuoco, instancabile procacciatore di armi e documenti per l’organizzazione e, nella sua doppiezza, elemento essenziale di raccordo fra componente tradizionale e quella "giovanile", che dovrebbe essere spontaneistica".
(seconda corte d’assise d’appello di Bologna, sentenza cit., pp. 375-376).
Giusva Fioravanti spiega più volte ai magistrati che lo interrogano il progetto dei Nar, dello spontaneismo armato:
"Quando dico che dovevamo prendere esempio dalle formazioni combattenti di sinistra, intendo dire che dovevamo prendere ad esempio non l’ideologia o il programma politico, ma la loro serietà, il loro impegno totale, la loro perfezione organizzativa"
(interrogatorio del 10 febbraio 1981)
I Nuclei Armati Rivoluzionari spariranno dopo gli arresti di Alessandro Alibrandi, Giorgio Vale e Francesca Mambro.
Costruiamo l’Azione
Fra le iniziative, particolare rilievo assumono quelle riconducibili al progetto alternativo di "Costruiamo l’azione". Formalmente si tratta di una testata giornalistica, ma, nei fatti, è un movimento politico dalle singolari connotazioni. "Costruiamo l’azione" nasce alla fine del 1977 da componenti della destra radicale passati attraverso diverse esperienze. E' la fusione di tre tendenze diverse: quella del vecchio "ordinovismo", quella del giovanilismo di Paolo Signorelli e di Massimiliano Fachini, quella dello svincolamento dai limiti della destra predicato da Sergio Calore e Paolo Aleandri. L'incontro di queste tre linee produce la cosidetta "strategia dell'arcipelago", ovvero dell'"aggregazione nei fatti e per i fatti" delle diverse aree culturali e politiche della destra estrema.
Cessa il mito dell’organizzazione monolitica, ancorata ai presupposti della rigida strutturale e dogmatica, vista ormai come retaggio del passato improponibile agli occhi di quanti intendono mutuare dai fermenti sociali le linee portanti di una strategia antisistema. Comincia la revisione di un disegno rivoluzionario che passa attraverso l’opera di un’avanguardia elitaria. Il progetto di "Costruiamo l’azione" è volto alla creazione di poli di aggregazione per la lotta rivoluzionaria, raccordati sul piano della strategia politica. Non si ferma quindi all’area tradizionale di destra. Avviene quindi il passaggio dalla cosiddetta "strategia dell’attenzione" nei confronti della sinistra rivoluzionaria ai primi fallimentari tentativi di convergenza: viene individuato da "Costruiamo l’azione" nel progetto politico dell’Autonomia Operaia un evidente progetto antisistema. A più riprese sulla loro testata giornalistica auspicano un tentativo di collaborazione con l’Autonomia.
Mentre la minoranza politica di Signorelli tenterà di dare vita a delle comunità agricole (le cop, comunità organiche di popolo), la maggioranza di C.l'A. darà vita al Movimento Rivoluzionario Popolare che cercherà di continuare la linea di "sfondamento a sinistra" della vecchia sigla, senza per altro ottenere grandi risultati. Innumerevoli saranno, soprattutto a Roma, i tentativi di stabilire un rapporto politico e operativo con l'Autonomia e, soprattutto, con la formazione Movimento Comunista Rivoluzionario di Roma-sud.

Terza Posizione
All’inizio del 1977 giunge a maturazione un’altra iniziativa che darà vita al movimento politico "Terza Posizione". Fin dal 1976, il gruppo "Lotta studentesca", diretto da Roberto Fiore (ideologo e oggi segretario di Forza Nuova), Giuseppe Dimitri e Gabriele Adinolfi, sviluppatosi fino ad allora nel settore giovanile e scolastico, in marcato dissenso con l'Msi-Dn, comincia ad avvertire, in consonanza con il generale affermarsi delle tesi contestative del "sistema" di natura movimentista, la possibilità di uno sviluppo.
È in Terza Posizione che il movimento spontaneista e movimentista continuerà sempre a convivere con quello organizzativista. L’approccio teorico è rivoluzionario e qualificabile come proprio radicalismo di destra. Il potere mediante la creazione di un proprio modello di stato. Lo scopo sarà raggiunto con una rivoluzione di popolo che si attuerà gradualmente e sarà preparata dall’attività di avanguardie, le quali costituiranno, all’interno delle scuole, dei quartieri, delle fabbriche e delle campagne, le strutture opportune per educare il popolo e condurlo alla rivoluzione.
La necessità della rivoluzione nasce dal rifiuto sia del sistema capitalistico che di quello marxista, governati, secondo TP, da ideologie massificanti che soffocano gli impulsi creativi individuali corrompendo l’uomo e allontanandolo da se stesso.
L’obbiettivo di Terza Posizione sul piano internazionale è la lotta contro gli imperialismi degli USA e dell’URSS, contro il mercantilismo e il sionismo: "Né Usa, né URSS: Terza Posizione".
Ne consegue il pieno appoggio a tutti i movimenti di liberazione nazionale, che si battono per la salvaguardia delle proprie tradizioni e contro le aggressioni militari e le infiltrazioni economiche delle superpotenze: è il caso dei Baschi, degli Irlandesi, degli Afgani, degli Iraniani, dei nazionalisti Libici, dei Sandinisti del Nicaragua, etc.
Terza Posizione si nasconde dietro a decine di sigle, da Hobbit, Ideogramma, Camelot, Orion, Vento del Nord (anche se questa sigla ha ancora legami con la destra tradizionale), Lotta di Popolo, che oltre ad essere dei piccoli gruppi d’azione, sono testate di periodici, dove la teoria dello "sfondamento a sinistra" prevale. Dunque più vicini a "Costruire l’azione" piuttosto che ai Nuclei Armati Rivoluzionari, con i quali, dopo la strage di Bologna, darà vita ad una violenta guerra fratricida.
Per tutto il periodo del 1978-79 T.P. si dimostra come la formazione emergente di un certo tipo di estremismo nuovo che sa coniugare la "tradizione" allo "spontaneismo" e a un certo ribellismo che in quegli anni sorge da ampi strati del mondo giovanile.
In quegli anni Terza Posizione dispone di una rivista, di un'organizzazione nazionale, di sue strutture rigide di intervento (i Cuib), di nuclei territoriali e di un organismo direttivo centrale, nonché - secondo gli inquirenti - di una propria struttura militare clandestina, il cosiddetto nucleo operativo, guidato da Roberto Nistri.
Il 14 dicembre 1979 vengono arrestati dalla polizia Dimitri, Nistri, Montani. Gli uomini pratici e d'azione sono per il momento fuori gioco, tutto rimane in mano ai teorici come Fiore e Adinolfi.
Questo elemento favorisce lo sgretolamento dell'organizzazione che si trova di fronte a un fenomeno nuovo per la destra che è l'indisciplina, che spinge molti settori giovanili a sottrarsi alle regole del gruppo per divenire "cani sciolti" della rivoluzione nera. Contemporaneamente inizia lo sgretolamento di Costruiamo l'Azione e del Fuan di via Siena a Roma, di cui la presidenza nazionale del Fuan aveva ordinato la chiusura a causa dell'assoluta ingovernabilità dei suoi aderenti.
Nel settembre del 1980 la magistratura romana ordina un blitz contro Terza Posizione, assestandole un colpo quasi mortale. Risultato: 150 perquisizioni, 10 arresti, otto ordini di cattura notificati in carcere.
Ecco le motivazioni:
"Concorso tra loro e comunque diretto un’associazione denominata Terza Posizione, diretta a sovvertire violentemente gli ordini economici e sociali dello Stato, a sopprimere il sistema delle rappresentanze parlamentari, nonché a compiere atti di violenza con fini di terrorismo e d’eversione dell’ordine democratico".
Terza Posizione sopravviverà a se stessa confluendo nei progetti di altre nuove formazioni: nel 91-92, dentro il Movimento Politico d’Occidente e in Meridiano Zero, oggi in Forza Nuova.
Il simbolo di Terza Posizione è il "dente di lupo".

Forza Nuova
Dopo l’esperienza del Movimento Politico, fallito oltre per i duri colpi inflitti dalla magistratura ai vertici del gruppo anche a causa dell’ingestibilità delle schegge impazzite skinheads, nasce Forza Nuova. L’ideologo è Roberto Fiore, ex leader di TP, il cui unico intento è quello di creare un punto d’incontro tra fascisti e le formazioni d’estrema sinistra, incentrando il tutto sull’esaltazione dei combattenti e della rivoluzione.
Al fianco di Fiore c’è Massimo Morsello, cantautore ed intellettuale della "croce celtica".
L’organizzazione FN è una delle più ricche nel panorama dell’estrema destra. Organizzano convegni, colonie estive.
Gestiscono negozi dove si vende solo merce italiana. A Torino i soldi arrivano anche da un’agenzia di viaggi, l’Easy London, specializzata in viaggi per i giovani che cercano esperienze lavorative all’estero.
Forza Nuova ha legami con i camerati francesi di J.Marie Le Pen, con quelli inglesi di Third Position, con gli spagnoli di Fuerza Nueva. Le sezioni di FN vengono inaugurate in continuazione e anche a Torino sono presenti in corso Einaudi. Qui in città il direttivo è formato da 50 persone, ma intorno a Forza Nuova gravitano circa un centinaio di simpatizzanti.
"Forza Nuova traccia una linea oltre la quale è il caos e la resa definitiva delle nostre libertà ad un nemico sempre più anonimo e lontano; oltre tale linea è la morte dell’Italia. Senza attendere improbabili vittorie elettorali, va iniziata la ricostruzione di quell’Italia che è eletta dal cielo a religioso Impero dell’umanità, che non le può essere tolto fino a tanto che sulle umane vicissitudini risplenda il sole".
(scrive Fiore sul manifesto-proclama di Forza Nuova)
In pochi anni i forzisti neri sono aumentati sulla penisola e il progetto di contropotere del movimento si sta sviluppando con rapidità.
Certamente questo è il dato più inquietante!

PERSONAGGI
Per capire meglio la vicenda del nostro Pinocchio, è necessario soffermarsi su alcuni protagonisti dell’eversione nera, visto che alcuni dei nomi che faremo sono collegati, in qualche maniera con il nostro ex compagno:
Stefano Delle Chiaie
Nato a Centurano (Caserta) il 13 settembre 1936, nel 1960 fonda Avanguardia Nazionale Giovanile dopo essere uscito nel 1958 dal centro studi Ordine Nuovo perché non diveniva un "movimento politico". Prima di ANG aveva costituito i Gruppi di Azione Rivoluzionaria. Si diede alla latitanza il 20 luglio 1970 quando fu colpito da un mandato di cattura per falsa testimonianza, nell'ambito della prima inchiesta su Piazza Fontana.
Il 23 marzo 1987 venne arrestato a Caracas in Venezuela mentre stava per costituirsi. Il 31 marzo è stato imbarcato su un aereo diretto in Italia dove lo attendevano due mandati di cattura per la strage di piazza Fontana e di Bologna, un altro per banda armata e un ordine di carcerazione inflittagli per la vecchia condanna subita nel 1976 a due anni per aver fondato Avanguardia Nazionale. Delle Chiaie, inoltre, era stato incriminato per l'assassinio del giudice Vittorio Occorsio e per l'attentato all'ex presidente della Dc cilena Bernard Leighton (6 ottobre 1975).
Durante la sua latitanza era stato però scagionato da queste due ultime accuse.
E' stato scarcerato nel febbraio 1989, dopo essere stato assolto per la strage di Bologna e piazza Fontana.

Giuseppe Valerio Fioravanti, detto Giusva:
Nato a Rovereto (TN) il 28 marzo del 1958, ma residente a Roma. Diploma di maturità scientifica.
Da bambino lavora in uno sceneggiato come protagonista, "La famiglia Benvenuti", e in altri film, "Le tentazioni del signor Antonio", girato da Fellini come episodio per il lungometraggio Boccaccio ’70 con Peppino De Filippo. Ormai adolescente compare in una delle pellicole con Edwige Fenech, del genere erotico-casalingo, "Grazie Nonna".
Ma il cinema non fa per lui e decide di seguire il fratello Cristiano nell’avventura politica.
Di famiglia anticomunista. Da prima frequenta la sezione missina di via Siena, poi fa il "grande salto" fondando i Nuclei Armati Rivoluzionari. Accusato di strage e omicidio, colleziona ergastoli su ergastoli, è uno dei pochi neri che rimane "coerente" a se stesso senza né dissociarsi né pentirsi.
Viene accusato di essere colui che ha portato la valigia della bomba alla stazione di Bologna il 2 agosto 1980, accusa che - insieme alla Mambro - ha sempre rigettato accanitamente.

Franco Anselmi
Neofascista romano. Incontra Valerio Fioravanti durante il quinto anno dal liceo scientifico privato Federigo Tozzi. Presente durante i disordini del 28 febbraio 1975, dove perderà la vita il venticinquenne greco, dirigente del FUAN, Mikis Mantakas.. Frequenta la sezione-covo di via Ottaviano. Molto legato a Valerio è tra i primi fondatori dei NAR. Partecipa, insieme a Cristiano Fioravanti e Alessandro Alibrandi, all’agguato del 30 settembre 1977, in cui perderà la vita Walter Rossi, 20 anni, ex agente di polizia e militante di Lotta Continua. Partecipa all’agguato del 28 febbraio del 1978, dove perderà la vita Roberto Scialabba, 24anni militante della cosiddetta "nuova sinistra", rivendicato dalla sigla "Gioventù nazional-rivoluzionaria.
Anselmi morirà il 6 marzo 1978, durante una rapina all’armeria Centofanti, colpito a morte dal proprietario del negozio.

Francesca Mambro
Nata a Chieti il 25 aprile del 1959. Titolo di studio, diploma magistrale. Iscritta al Fronte della Gioventù di via Sommacampagna. Milita nelle fila dell’organizzazione Lotta Popolare, appoggiando così la teoria dello "sfondamento a sinistra". Definita dai suoi camerati come una "femminista" e "radicale di destra". Le tematiche che più le stanno a cuore, politicamente, riguardano le fasce più emarginate della popolazione. Conosce in via Siena Valerio Fioravanti, di cui è compagna di vita ancora oggi. Entra nei NAR e partecipa alle azioni. Arrestata il 5 marzo del 1982.
Anche lei viene accusata, con Giusva, di essere l'autrice della strage di Bologna.
A suo discapito dirà:
"Non sono in lista per ottenere premi di sorta, sono 'ergastolana definitiva', eppure la strage di Bologna non l'ho fatta. Contro ogni logica hanno scelto me e Valerio come capri espiatori. Persone dal percorso politico violento quanto si vuole ma lineare; una non voglia di mediazione con i vecchi ambienti che più di una volta ci ha meritato l'epiteto di 'folli senza ideologia'".

Roberto Fiore
Fonda verso la fine del 1977 l’organizzazione fascista "Terza Posizione", formato da ragazzi giovani, i quali dichiarano di non essere più fascisti e rompono con MSI.
Dopo il blitz contro TP del settembre ’80 si rifugia prima in Francia e poi a Londra, da dove fa ritorno solo pochi anni fa per mettere in piedi il movimento "Forza Nuova".
Fioravanti lo definisce uno "scribacchino della rivoluzione". Contro di lui i NAR emettono una condanna a morte, dopo che alcuni di TP avevano collaborato con la magistratura sulla strage di Bologna.

Giorgio Vale
Neo fascista romano. Iscritto al Fronte della Gioventù, militante di Terza Posizione, si unisce ben presto ai NAR. Detto "Drake", anche sei i suoi ex camerati di TP lo chiamano "il negretto", visto che era mulatto. Roberto Fiore e Gabriele Adinolfi sostenevano che di lui "ci possiamo fidare fino ad un certo punto, perché è di razza mista".
Considerato "superlatitante" dei NAR, viene ritrovato "cadavere" il 5 maggio 1981 in un covo del Quadraro di Roma. Si sarebbe opposto a colpi di pistola all'arresto da parte della Digos per poi togliersi la vita. Ma le circostanze della sua morte rimangono dubbie: l'esame del guanto di paraffina è negativo. I suoi genitori e i suoi amici giurano che mai Giorgio Vale avrebbe scelto di uccidersi…

Francesco Mangiameli
Professore di filosofia palermitano. Detto "Ciccio". Amico del neonazista Concutelli. Un picchiatore. Milita nella "Giovane Italia", poi fonda con l’amico "Ordine Nuovo". Fonda il gruppo siciliano di Terza Posizione. Il suo corpo verrà ritrovato 11 settembre 1980 nel laghetto artificiale in località Spinaceto, a Roma. Un’esecuzione in piena regola. A sparare è stato Valerio Fioravanti, insieme a Cristiano e Vale. È l’inizio della guerra tra i NAR e i vertici di Terza Posizione, accusati di aver "rubato i soldi per la rivoluzione" e di essere dei traditori. In questa guerra di vendetta cadranno per mano dei NAR anche Luca Perucci, 18 anni, "delatore", Marco Pizzari, Pino De Luca, Carmelo Cosimo Todaro, Maria Paxou. Paolo Bianchi.

Paolo Signorelli
Nato a Roma il 14 marzo 1932, uscì dal MSI nel 1956 assieme al gruppo di Ordine Nuovo guidato da Pino Rauti, con il quale rientrò nel partito nel 1969. E' stato consigliere comunale di Roma dal 1970 al 1975, anno in cui venne espulso dal MSI. Tra gli animatori del periodico e del gruppo Costruiamo l'Azione, venne arrestato il 28 agosto 1980. Fra le imputazioni più gravi gli omicidi Leandri, Occorsio ed Amato, nonché la strage di Bologna e il tentato omicidio di Leighton.
Professore in filosofia, così racconta la sua formazione politica:
"Chi come me visse quell'esperienza entusiasmante degli anni '50-'60 cercò, tra uno scontro e l'altro, di dare un contenuto culturale alla rabbia e alla ribellione istintuali.
'I proscritti' di Von Salomon e 'Gli uomini e le rovine' di Julius Evola costituirono le fonti prime cui per anni noi si attinse. Poi si cominciarono a coniugare Nietzsche con Sorel, Mosca con Pareto, Spengler con Ortega y Gasset, Pound e Drieu con La Rochelle. Una coniugazione sofferta, una cultura scoperta febbrilmente, costruita autonomamente, senza … nessun maestro"

Cristiano Fioravanti
Fratello di Valerio. Militante del Fronte della Gioventù. Tra i fondatori dai NAR. Dopo il suo arresto collabora con la magistratura ed è uno dei maggiori accusatori del fratello.






· · · · · · · · PINOCCHIO


Nato a Torino il 13 marzo del 1957. Celibe. Residente a Torino. Professione: grafico.
Di famiglia ricca (il padre è proprietario di due fabbriche di abbigliamento – tessile), Pinocchio si iscrive giovanissimo al "Fronte della Gioventù". Nel suo percorso politico si lega subito agli ambienti d’estrema destra. A 17 anni è già un picchiatore che partecipa insieme ad altri fascisti più noti (come Lupo) a vari raid contro militanti e studenti dell'estrema sinistra
Il 17 settembre 1976 organizza e partecipa all’assalto della sede del Partito Comunista Italiano di Pino Torinese. Pinocchio ha 19 anni. Insieme a tre suoi camerati, Osvaldo Campolo. 20 anni, studente di giurisprudenza e oggi segretario regionale del sindacato CISNAL, Giuseppe Perri, 26 anni, e Angelo Cadeddu, 22 anni, raggiunge la sezione del PCI a bordo della sua Fiat 127, cui aveva cambiato la targa usandone una falsa. Qui lanciano due bottiglie molotov contro la porta. Ma commettono un errore. Infatti, a 150 metri dalla sezione si fermano a sostituire la targa falsa con quella vera e vengono notati. I carabinieri arrivano a Pinocchio grazie a questo errore, ma non intervengono subito; preferiscono indagare su questo gruppo.
L'attentato lo rivendicano come SAM (Squadre d'Azione Mussolini).
Le indagini vengono accelerate dopo che un'informatore confida ai CC che Pinocchio e i suoi stanno progettando una strage alla sezione del PCI di via Oropa, in occasione di una riunione della FGCI.
"Utilizzeremo il tritolo", aveva deciso Pinocchio. Ma i carabinieri intervengono. Pinocchio viene arrestato l’8 novembre del 1976, a casa sua, in piazza Chiaves 7.
Nel suo alloggio vengono sequestrati gagliardetti di "Ordine Nuovo", svastiche, opuscoli e programmi eversivi. Inoltre viene ritrovato uno schedario contenente nomi, numeri di targa, abitudini di alcuni militanti di Lotta Continua, del PdUP e del PCI di Torino.
Pinocchio e i suoi avevano intenzione di mettere in piedi un gruppo d’azione legato ad "Ordine Nero". Vengono infatti scoperti alcuni cliché artigianali dell’organizzazione neonazista. Dall’agende di Pinocchio saltano fuori indirizzi di camerati romani e di quelli veneti, questi ultimi legati agli ambienti cui faceva capo Freda.
Il 1 luglio del 1977 viene processato dal tribunale di Torino e condannato a 2 anni e 4 mesi di reclusione in primo grado, che poi diventano 1 anno e 8 mesi in secondo grado con 250 mila lire di multa. L’accusa è di porto illegale di armi in concorso, esplosione di arma da fuoco in concorso, danneggiamento, detenzione illegale di armi e munizioni. Con lui vengono condannati, per favoreggiamento, Roberto Gammusso di 22 anni, Ottavio Cauda di 65 anni, mentre viene scagionato dall’accusa di falsa testimonianza Carlo Romito di 19 anni.
Dal novembre del ’76 fino a settembre del ’77, Pinocchio resterà dietro le sbarre per 8 mesi di carcere preventivo. Poi verrà scarcerato dopo la sentenza di primo grado in virtù della condizionale. Durante l'istruttoria del primo processo Pinocchio dichiarerà di aver cercato collegamenti con altri gruppi eversivi della destra per "contrapporsi alle Brigate Rosse".
Ma il grande salto politico di Pinocchio riguarda l'inizio degli anni ottanta.
Ormai è conosciuto in tutti gli ambienti dell’eversione nera e si caratterizza per la sua militanza nelle formazione di TERZA POSIZIONE. Cerca di creare un collegamento tra TP e l’organizzazione neonazista VENTO DEL NORD, che ha la sua sede torinese in via Verdi 10, presso l’Associazione Nazionale Arditi d’Italia.
Ha stretti contatti con i Nuclei Armati Rivoluzionari e ospita più volte a casa sua Jeanne Cogolli, filo di collegamento con i NAR e TP. Infatti i convegni di Terza Posizione vengono organizzati in quel periodo proprio nella villa sul Trasimeno di Cogolli.
Il gruppo torinese di TERZA POSIZIONE ha come direttivo Paolo Stroppiana, Alberto Maggiora, Guglielmo Allemano, Tommaso Fernandez, Andrea Cosso. A capo di questo gruppo c’è Pinocchio, mentre una seconda cellula di TP (che ha contatti più con il movimento veneto di Freda che con quello romano di Fiore, a cui è vicino il nucleo di Pinocchio) a Torino è guidata da Giuseppe Franza, detto "Beppe", uno dei fondatori dei primi ultras della Juventus.
Il gruppo "Pinocchio" si distingue dagli altri per la "ricchezza di mezzi" e per una buona preparazione militare. Molto denaro circola tra i componenti del gruppo, basti pensare che il padre di Maggiora è il noto industriale dolciario di Collegno Giuseppe Maggiora.
Dunque un’organizzazione ristretta, ma pronta a scendere in campo e fare il grande salto verso l’eversione. Dopo una serie di rapine di autofinanziamento, il gruppo progetta il rapimento Croce, a cui collaborano altri camerati provenienti da altre città.
Ma i sogni eversivi di Pinocchio si frantumano a causa di una vasta operazione nazionale dei Nuclei Antiterrorismo dei Carabinieri. Vengono scoperte tre basi dei terroristi neri e, a Torino, vengono arrestati Pinocchio, Maggiora, Allemano e Fernandez.
L’accusa è di costituzione e organizzazione di banda armata.
All’epoca dei fatti Pinocchio lavorava come rappresentante ed era titolare della "Bossong", una ditta di utensileria per edilizia di via Nazione 25 bis. Pinocchio aveva rilevato la ditta da Guglielmo Allemano, pochi mesi prima dell’arresto. Qui lavorava anche Tommaso Fernandez, che poco prima era impiegato al Banco di Roma.
In una villa ad Almese di proprietà del Maggiora c’è l’arsenale e la base del gruppo: un grosso quantitativo di armi, sagome di cartone per il "tiro", cuccette da campo, auto rubate.
Prima degli arresti, il gruppo entra in contatto con altri esponenti dell'eversione nera, latitanti e no. Si offrono come gruppo logistico per i latitanti (vista la vicinanza e la conoscenza delle frontiere montane), li accolgono in casa, progettano insieme rapine di autofinanziamento, gli forniscono documenti falsi.
Mettono a punto azioni di autofinanziamento, fra queste, quella più grossa, che avrebbe dovuto fruttare più soldi, il rapimento del gioielliere Croce.
All’impresa partecipano anche alcuni latitanti dei Nar, ospitati da Pinocchio, e dei militanti provenienti da altre città (Roma). Fra questi: Roberto Nistri (Nar), Fabrizio Zani (Nar, latitante), Tommaselli, Procopio, Luciano Petrone (Nar, ex-TP), Riccardo Brugia (Nar, ex-TP), Zurlo (Nar) e Jeanne Cogolli (Nar, latitante, ex-TP), Maurizio Bragaglia (latitante, ricercato per la strage di Bologna).
Il rapimento si risolve in un fallimento, la mattina del 28 gennaio dell'82. Comunque con Zani e Cogolli Pinocchio progetterà e metterà a segno altre rapine a delle banche.
All'inzio di ottobre 1982, il 10, Pinocchio viene dunque arrestato nuovamente dai carabinieri. Viene messo in isolamento, come i suoi compari, nelle caserme della cintura e sottoposto a trattamento "speciale".
In un secondo tempo verrà arrestato, dopo un'iniziale stato di fermo, il giovane Andrea Cosso di 20 anni. Reputato sostanzialmente un fiancheggiatore del gruppo verrà poi rilasciato. Qualche anno più tardi verrà ferito in un conflitto a fuoco con la polizia a un posto di blocco allo svincolo autostradale di Alessandria. Rientrava da un tentato disarmo ai danni di ufficiali dell'aeronautica di Roma insieme a altri tre complici. Di questi due moriranno tragicamente (Macciò di 22 aa, Ferrero di 20 aa) e verranno rivendicati come "soldati caduti dei NAR e di TP" da una telefonata anonima all'Ansa. Il gruppo di Cosso, secondo gli accertamenti dei CC, sembrò legato alla nuova formazione Vento del Nord, e dietro a questa sigla ai NAR. Rimesso in libertà provvisoria Cosso verrà riarrestato nel maggio dell'88 per scontare il resto della pena.
Nel carcere Pinocchio matura velocemente un atteggiamento collaborativo verso i magistrati che lo interrogano e i carabinieri che lo custodiscono.
Nell'83 è ufficialmente "collaboratore di giustizia" nel processo di Bologna e in quello contro i Nar celebrato a Roma.
Il 9/5/83 testimonia contro Fachini di fronte al Giudice di Bologna. Il suo intervento è inerente agli ambienti di estrema destra da lui frequentati, alle discussioni, alle frequentazioni, alle ipotesi stragiste che arricchiscono l'humus culturale di ben determinati gruppi neo-fascisti, di cui Pinocchio si dimostra molto interno e ben integrato.
Dirà testualmente:
"Nel corso della mia attività politica ho avuto modo di conoscere e di frequentare Zani Fabrizio e Cogolli Jeanne, fatto che ho ampiamente illustrato al magistrato bolognese che si occupa dell'inchiesta su Quex. In effetti è vero che la donna succitata ebbe a dirmi di avere incontrato nei giorni immediatamente precedenti la strage del 2 agosto 1980, Fachini Massimiliano il quale le disse di andare via il più presto possibile da Bologna perché li a qualche giorno sarebbe accaduto qualcosa di grosso.
Tale dichiarazione la Cogolli me la fece nel gennaio-febbraio 1982 quando era ospite a Torino a casa mia insieme con lo Zani per la preparazione di un sequestro a scopo di rapina di un gioielliere (…). Io chiesi a Cogolli se era a conoscenza, allora della partecipazione del Fachini alla strage ed ella mi rispose dicendomi che la cosa era possibile in quanto Fachini era rimasto legato al vecchio ambiente della destra - per intenderci quello di Freda - e frequentemente continuava ad essere portatore di ideologie 'stragiste'. Comunque Cogollli disse che a suo parere il Fachini era a conoscenza quantomeno dell'ambiente dal quale era scaturito l'attentato alla stazione".
Da questa deposizione emerge la psicologia dell'informatore, del raccoglitore di notizie "piccanti", sempre buone da spendere come moneta di scambio con altri ambienti per altri servigi.
Cosa che viene ampiamente confermata dalla dichiarazione rilasciata sempre al processo di Bologna del 1/10/85 in merito ai rapporti fra Gelli, Semerari e Signorelli:
"La prima persona che me ne parlò fu Adinolfi nell'autunno del 1980, quando lo stesso, dopo la strage di Bologna, diventò latitante, entrò in contatto con noi. In questa fase della nostra conoscenza furono fatti anche diversi discorsi politici e tra le cose dette ricordo che Adinolfi dichiarò di essere a conoscenza del fatto che Signorelli, Semerari e Gelli si conoscevano perché si erano incontrati in almeno un'occasione (…).
Successivamente - verso il mese di marzo 1982 - dopo che Zani era rientrato in Italia dalla Francia, seppi da costui altre notizie sui rapporti tra Signorelli, Semerari e Gelli. Infatti Zani - confermando in questo senso quanto già mi aveva detto Adinolfi - mi disse che era a sua conoscenza il fatto che Signorelli si era incontrato con Gelli tramite Semerari. Non disse dove, come e quando questo incontro sarebbe avvenuto, ma io lo interpretai come una conferma dell'incontro al ristorante di cui aveva parlato Adinolfi.
Successivamente tornarono sull'argomento Adinolfi e Spedicato che - rientrati in Italia nel periodo pasquale del 1982 - nel corso di una conversazione, mi dissero che avevano le prove che gli incontri tra Signorelli, Semerari e Gelli erano almeno tre".
Nella testimonianza- Pinocchio - aggiunge altri argomenti tra cui i rapporti tra Signorelli, Fachini e Delle Chiaie nonché sulle "responsabilità di quest'ultimo nelle finalità stragiste condivise tanto dai vertici di Avanguardia nazionale che quelle di Ordine Nero".
L'informatore nero è dunque ben dentro al flusso di notizie che turbinano sui mandanti e sugli autori materiali delle stragi che hanno dilaniato il nostro paese in quest'ultimo dopoguerra, alimentando la "strategia della tensione" anticomunista. Una collocazione e un ruolo non da poco, che si gioca in cambio della libertà provvisoria e il vincolo di un'attività politica di basso profilo.
Il 19/6/85 viene emessa la sentenza del processo di Pisa in cui Pinocchio insieme a Paolo Stroppiana ha collaborato a incastrare Zani e Cogolli con l'accusa di essere gli autori materiali dell’omicidio dell'"infame" Mennucci su mandato di Mario Tuti.
Nella prima parte dell'86 partecipa in quanto imputato e pentito al processo romano contro i NAR.
Con la sentenza del 29 luglio 86 del tribunale di Roma viene condannato a 3 anni di reclusione, beneficiando della legge sui pentiti, con l'imputazione di banda armata, rapina, violazione di domicilio, detenzione illegale di armi e munizioni, ricettazione in concorso per tentato sequestro, rapina e porto illegale di armi. Nello stesso processo Fioravanti e Mambro - non pentiti - si prendono l'ergastolo. La condanna gli viene confermata in appello nel giugno '88.
Il 17/11/87 testimonia nuovamente a Bologna. Insieme allo Stroppiana contribuisce a incriminare Massimiliano Fachini quale autore responsabile della strage, sulla semplice base delle "confidenze" ricevute da Cogolli e Zani.
Nel giugno del 1988 viene emessa la prima sentenza sulla strage di Bologna, in cui Fachini insieme a Mambro e Fioravanti vengono condannati all'ergastolo.
In corrispondenza della sentenza bolognese, in un comunicato stampa, il "Comitato di Solidarietà pro Detenuti Politici" di Rovereto bolla Pinocchio come "pentito" al "servizio speciale del pm Mancuso" con cui avrebbe concordato "privatamente" la propria deposizione. Una denuncia pubblica che può pure valere una "condanna a morte", per certi ambienti della destra radicale rivoluzionaria…
Malgrado le condanne e le minacce, la vita di Pinocchio continua, lontano dai riflettori della politica.
Con ordinanza del tribunale di Roma del 17/10/90 viene affidato al servizio sociale.
Si fa 5 mesi di "affidamento sociale" al termine dei quali il tribunale di Torino dichiara estinta la pena per "esito positivo" dell'affidamento. Nel maggio del '91 il tribunale di Roma gli condona la residua reclusione. Nel settembre '91 gli vengono ulteriormente scontate le pene inflitte fra il '78 e l'88; nell'ottobre del '91 gli vengono condonati gli ultimi mesi di reclusione.
Dal '92 risulta nuovamente residente a Torino.
Ormai liberato dalle vecchie pendenze, può orientare la sua attività politico-informativa su nuovi orizzonti, dato che quelli vecchi risultavano alquanto bruciati dalla propria attività di solerte confidente.
Si iscrive al circolo di Vanchiglia della Lega Nord. Presto matura una forte dissidenza interna, riuscendo a pilotare tutto il circolo al di fuori del partito. Cerca contatti con l’esterno, li trova col Partito Umanista. Nel ’95 si tessera al Movimento Umanista. Ha modo di utilizzare quest'ambiente cuscinetto per iniziare il proprio transito osservativo/informativo verso i settori della sinistra movimentista e più estrema.
Qui si presenta come ex-anarchico, ex-settantasettino romano aderente al Movimento Comunista Rivoluzionario, insomma: un militante che ha praticato la classica violenza di movimento (di bassa intensità) e rispetto alla quale presenta alcune remore a ripudiare (gli umanisti sono rigorosamente non violenti). Il partito umanista ideologicamente si presta bene al suo riciclaggio politico: è ufficialmente un movimento né di destra, né di sinistra, alla ricerca di una terza via fra capitalismo mondialista e socialismo burocratico. Una terza via che trova nel sistema cooperativo e nella tutela della piccola proprietà, una terza via che col crollo dei regimi dell'est tende sempre più a flettere a sinistra, verso i nu

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EMANUELA ORLANDI
by belzeblù? bu bú ... Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:11 PM mail:

EMANUELA ORLANDI...
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satanismo,P2,magia nera,occultismo in vaticano?

Emanuela Orlandi è scomparsa il 22 giugno 1983 dopo le 19.00. Figlia di Ercole Orlandi, un dipendente del Vaticano, al momento della scomparsa Emanuela aveva 15 anni, frequentava il liceo scientifico e, nel pomeriggio, la scuola di musica Ludovico Da Victoria in Piazza santa Apollinare.
Il pomeriggio del 22 giugno Emanuela arrivò a lezione di flauto in ritardo; un ritardo spiegato in seguito, alle ore 19, con una telefonata alla sorella, nella quale Emanuela riferisce di aver ricevuto un'offerta di lavoro da un rappresentante della ditta di cosmetici Avon per promuovere i prodotti in occasione di una sfilata. La sorella le suggerisce di parlarne con i genitori prima di prendere qualsiasi decisione in merito.
Emanuela avrebbe incontrato il sedicente rappresentante poco prima di recarsi alla lezione di musica. Al termine della lezione Emanuela si confida della questione anche con l'amica Raffaella Monzi, che si congeda da Emanuela alla fermata dell'autobus, lasciandola con una ragazza sconosciuta e mai in seguito identificata. Qualcuno l'avrebbe poi vista salire su una grossa auto scura. Da questo momento in Emanuela si perdono le tracce. I familiari lanciano subito appelli sui giornali. La città viene tappezzata dai manifesti con le foto di Emanuela. Comincia così un mistero che coinvolgerà anche il Vaticano e che è rimasto tuttora senza soluzione.

Il 14 maggio 2001, padre Giovanni Ranieri Lucci, il parroco della chiesa di San Gregorio VII a Roma, ha ritrovato nel confessionale un teschio chiuso in due buste; tra la prima e la seconda busta c'era un santino di Padre Pio. Il parroco, convinto che si trattasse di un macabro scherzo, si è rivolto comunque ai carabinieri.
Si trattava di un teschio piccolo, privo della mandibola, con i denti dell'arcata superiore mancanti. Il teschio, con ogni probabilità, era stato lasciato nella chiesa il giorno prima, il 13 maggio. Proprio quel giorno, a poche decine di metri, in piazza San Pietro, il Papa stava parlando alla folla di fedeli dell'attentato avvenuto esattamente vent'anni prima. Una semplice coincidenza o un segnale? Probabilmente un messaggio inviato a chi sa interpretare il linguaggio dei simboli nella vicenda che da vent'anni vede protagonista il Papa. Il primo simbolo è nella data: il 13 maggio 1917 è il giorno dell'apparizione di Fatima. In uno dei segreti di Fatima c'è la visione del vescovo vestito di bianco colpito a morte in una grande piazza. Chi ha ordinato l'attentato contro Carol Wojtyla - un Papa particolarmente devoto alla Madonna - proprio il 13 maggio 1981 doveva conoscere molto bene questi simboli.
Il rapimento di Emanuela Orlandi, unica cittadina minorenne del Vaticano, è stata probabilmente la più potente arma di ricatto che ignoti interlocutori potessero mettere in campo contro il Papa. Quello di Emanuela diventò presto un caso internazionale: messaggi, rivendicazioni e segnali lasciati soprattutto all'interno di diverse chiese romane, collegavano la vicenda al Papa e al suo attentatore. E ora c'è chi pensa che quel teschio ritrovato a San Gregorio potrebbe essere proprio quello della ragazza scomparsa diciotto anni fa, la cui abitazione, tra l'altro, si trova a poche decine di metri dalla chiesa.

Gli studi effettuati dal professor Francesco Bruno, criminologo, sulla vicenda Orlandi, portano a conclusioni allarmanti: "Penso che la ragazza sia morta allora - spiega il professore -. Quelli che sono arrivati al punto di rapirla, non hanno avuto certo alcuno scrupolo ad ucciderla. Non potevano rischiare di avere un testimone così importante e pericoloso. Non l'hanno rapita per avere in cambio dei soldi, ma per realizzare un ricatto morale potentissimo. Quasi tutti quelli che hanno agito in questa spedizione, sono poi morti, uccisi a loro volta: non potevano restare testimoni".

Dalla prima perizia effettuata sul cranio, viste le piccole dimensioni, si è supposto che potrebbe essere quello di una ragazza, forse morta quindici o venti anni fa. "Una data compatibile con l'eventuale morte di Emanuela - spiega Bruno -; il teschio sarebbe rimasto sepolto nella terra durante questi anni. I denti potrebbero essere stati estratti quando la ragazza era ancora in vita, o successivamente, nell'intento di non rendere possibile il suo riconoscimento. Il teschio potrebbe aver subìto dei colpi che forse hanno tramortito la vittima. Si tratta sicuramente di un corpo di reato: quella persona non è morta naturalmente".
Da un primo tentativo di comparazione tra la foto del teschio e quella del viso di Emanuela Orlandi risulterebbe una straordinaria coincidenza di caratteristiche. E' stato disposto l'esame del Dna e i genitori della giovane scomparsa, anche se sono convinti che non si tratti di loro figlia, si sono resi disponibili alla comparazione.

"Il teschio è stato scelto con attenzione - aggiunge il professore -: perché o si tratta di quello di Emanuela, oppure deve ricordarlo. Dietro a un'operazione apparentemente semplice c'è un'organizzazione complessa, di servizi segreti capaci di svolgere azioni come questa, con modalità che lasciano dei dubbi per sempre".

Una vicenda dunque volutamente ambigua: si è trattato di un macabro scherzo - come pensa padre Giovanni - o di un segnale molto serio?

http://italy.indymedia.org//news/2003/04/262599_comment.php#319782

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/134725.php

http://italy.indymedia.org//news/2002/12/133006_comment.php#280559

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132584.php

COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2

(Legge 23 settembre 1981, n. 527)
RELAZIONE DI MAGGIORANZA
dell'onorevole TINA ANSELMI

INDICE:
COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE PARLAMENTARE D'INCHIESTA SULLA LOGGIA MASSONICA P2

INTRODUZIONE

La massoneria di Palazzo Giustiniani e le altre "famiglie" massoniche

La prima fase della Loggia P2: dal 1965 al 1974

La seconda fase della Loggia P2: dal 1974 al 1981

LICIO GELLI, LA LOGGIA PROPAGANDA DUE E LA MASSONERIA. CONCLUSIONI

IL SEQUESTRO DI CASTIGLION FIBOCCHI

AUTENTICITA' ED ATTENDIBILITA' DELLE LISTE
LA STRUTTURA ASSOCIATIVA DELLA LOGGIA P2
LA POSIZIONE PERSONALE DEGLI ISCRITTI
GLI APPARATI MILITARI E I SERVIZI SEGRETI - LA DOCUMENTAZIONE ANTERIORE ALL'INFORMATIVA COMINFORM
L'INFORMATIVA COMINFORM ED I SUOI SVILUPPI
LA DOCUMENTAZIONE SUCCESSIVA ALL'INFORMATIVA COMINFORM
ANALISI DEI DOCUMENTI
GLI APPARATI MILITARI. CONCLUSIONI
I COLLEGAMENTI CON L'EVERSIONE - CONTATTI CON L'EVERSIONE NERA
CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE
L'AFFARE MORO
LA LOGGIA P2, LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E LA MAGISTRATURA - I RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE
I RAPPORTI CON LA MAGISTRATURA
IL MONDO DEGLI AFFARI - IL MONDO DEGLI AFFARI E DELL'EDITORIA
I RAPPORTI INTERNAZIONALI
LA LOGGIA P2 E IL MONDO POLITICO
LA LOGGIA P2 COME ASSOCIAZIONE POLITICA
IL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA ED IL PRINCIPIO DEL CONTROLLO
CONCLUSIONI
CONSIDERAZIONI FINALI E PROPOSTE

http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/index.html
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132366.php

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sacrifici a satana
by solferi no Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:17 PM mail:

ecco una serie di articoli sconcertanti:buon pro vi faccia !!!
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L’OMICIDIO DI SAMUELE E L’IPOTESI ESOTERICA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm
Il Tribunale della libertà ha accolto l’istanza di scarcerazione di Anna Maria Franzoni presentata dall’avv. Grosso. A mio parere era inevitabile tale decisione. Contro la madre del piccolo Samuele c’era solo un’enorme quantità di indizi ma nessuna prova certa, solo una mole di atti, verbali, perizie, relazioni e controrelazioni, ma anche il loro esatto contrario, insomma nessuna certezza investigativa. Non può essere stata la madre ad uccidere e in quel modo orribile il piccolo Samuele. Non vi sono prove, si è arrivati ad indagarla per "esclusione", cioé senza una sola prova certa ma solo sulla base di indizi. Gli inquirenti hanno agito così dopo aver escluso la pista della vendetta, del serial killer e quella del "Mostro" e, perciò, a questo punto, restava solo la madre. Ma come è possibile che questa donna, con un vissuto normale, all'improvviso si sdoppia, uccide, poi, si dimentica di quella manciata di minuti e tutto ritorna come prima e regge, senza crollare, più interrogatori e oltre quaranta giorni sotto i riflettori? E, in ultimo, come avrebbe potuto fare tutto da sola in circa dieci minuti: uccidere, depistare, cancellare ogni impronta, poi lavarsi, pulirsi gli schizzi di sangue (che l'avranno certamente attinta al viso e ai capelli), rassettarsi, vestirsi e riprendere normalmente la vita di tutti i giorni come se nulla fosse avvenuto? Inverosimile. L’accusa colloca l’omicidio, del piccolo Samuele, tra le 8,05 e le 8,15, ma, da quanto raccontato dal fratellino Davide, ciò è impossibile perché il bambino afferma di aver salutato, come ogni giorno, Samuele qualche minuto prima di uscire con la mamma. Questo prova che Samuele, quando Anna e l’altro figlio Davide escono, è ancora vivo. La difesa asserisce che il delitto sarebbe stato commesso tra le 8,15 e le 8,24, mentre la signora Franzoni era ancora fuori. Anna Maria al rientro, alle 8,24, trova il piccolo Samuele sotto la coperta, tutto imbrattato di sangue. Secondo quanto dirà il prof. Viglino, consulente del p.m., la morte è avvenuta, minuto più minuto meno, tra le 8,32 e le 8,35. I colpi, che hanno ucciso Samuele, sono stati inferti, all’incirca, alle 8,20 e la morte sarebbe sopraggiunta 10-12 minuti dopo. Si è appurato che il bambino è stato colpito ferocemente (tanto da sfondargli il cranio), da una mano adulta, che ha colpito 17 volte, mai al viso, ma alla fronte e alle tempie. E’ impossibile che sia stata la madre e un alibi d’acciaio ad Anna Maria lo dà l’autista dello scuolabus, poiché, proprio alle 8,20, osserva la donna salutare Davide, appena salito sul mezzo. Anche accogliendo la tesi dei magistrati che fissano l’ora del delitto alle 8,10, le cose non cambiano granché, perché, essendo uscita di casa alle 8,16, avrebbe avuto a disposizione solo 6 minuti, troppo pochi. Resta il fatto che un bambino di soli tre anni è stato orribilmente massacrato e qualcuno dev’essere stato. Quello del piccolo Samuele è un delitto assurdo, misterioso e atroce, senza spiegazioni. Tutta questa maledetta storia non sembra inquadrabile in alcuna modalità omicidiaria, non c’è movente e l’arma che ha colpito a morte sembra essersi volatilizzata nel nulla. Sulla tragedia di Cogne sembrano spirare, da abissi insondabili, vapori sulfurei, misteriosi e terrificanti. In quel delitto crudele vi è un’assenza totale di umanità e una volontà, sinistra e gelida, che ha dilaniato le carni di quel bambino. La tenebra di quell’atto feroce, è calata sulle valli silenziose e innevate del piccolo centro, come una sorta di oppressione maligna, che sembra adombrare un sentiero infero, di cui non si conosce, ancora, l’esatta ubicazione. I più terribili fatti di sangue, da alcuni anni a questa parte, ricondurrebbero a veri e propri sacrifici umani. Gli esempi più inquietanti sono, tanto per citarne alcuni, l’omicidio di suor Maria Laura Mainetti, perpetrato da tre ragazze come una sorta di celebrazione a Satana; il delitto di Nadia Roccia, che sarebbe stata sacrificata da due sue amiche; l’omicidio, ancora insoluto, di Serena Mollicone, che sarebbe stato perpetrato all’apice di un oscuro rituale esoterico e, poi, i tristemente noti delitti attribuiti al "Mostro di Firenze" che, recentemente, hanno svelato una matrice diabolica. Forse, anche il feroce omicidio del piccolo Samuele potrebbe celare qualcosa di simile. La fase lunare di quel maledetto 30 gennaio è quella di luna piena, periodo molto importante per alcuni riti magici. Il 2 febbraio cade la festa della Candelora (Candlemass), detta anche festa di santa Brigida, giorno in cui si svolge un importante sabba stregonesco, dedicato, tra l’altro, alla consacrazione delle candele e dei lumi che verranno utilizzati nei riti dei mesi successivi. Ma è anche la notte nella quale gli apprendisti stregoni hanno la loro cerimonia di iniziazione. Questa festa è considerata una delle quattro più importanti festività del calendario satanico; le altre cadono il 30 aprile (Valpurga), il 1° agosto (Lammas) e il 31 ottobre (Halloween). In queste quattro date vengono compiuti particolari rituali, evocazione dei demoni, invio di anatemi e altro ancora che, pur con alcune rielaborazioni da parte di ogni congrega, hanno caratteristiche simili che evidenziano i concetti magici e gnostici ai quali si rifanno. Il 2 febbraio del 1986 si verificò un fatto che sconvolse l’opinione pubblica americana: un giovane, Lloyd Gamble, fu ferocemente assassinato dal fratello minore, che racconterà di aver compiuto quel crimine in onore di Satana, spiegando che Candlemass (la Candelora) è il sabba in cui si celebra l’ "inverno del diavolo". L’uccisione rituale è praticata da tempi immemorabili. In antichi testi magici, diversi riti la prevedono. Questo sacrificio, nei Grimori antichi, era effettuato molto prima del giorno sabbatico, ciò potrebbe spiegare il perché l’assassinio del bambino non è associato con la cerimonia stessa, cioè non è stato compiuto il giorno stesso del sabba, il 2 di febbraio, ma il piccolo Samuele è stato ucciso qualche giorno prima. Solo nei Grimori successivi, il sacrificio tenderà ad essere più strettamente attuato con la cerimonia stessa. Tra le tante segnalazioni giunte ai carabinieri, nei giorni del delitto di Cogne, ve ne è una riguardante misteriosi rituali esoterici celebrati in un bosco nei pressi di Ozein, una frazione di Aymavilles ubicata lungo la valle che porta a Cogne. Un uomo raccontò di avere visto alcuni individui che celebravano una sorta di rito magico. C’è anche chi ha osservato che i nomi dei componenti la famigliola: Anna, Samuele, Davide, hanno reminiscenze bibliche, infatti, nell’Antico Testamento si legge che la madre di Samuele si chiama Anna. La storia di Samuele è così raccontata: Anna era una donna sterile, si reca al tempio chiedendo a Jahvè la Grazia e facendo voto di offrire al sacerdozio il frutto del suo grembo. La donna era moglie di Elqana, un levita, che quindi legittimava la via al sacerdozio di quel figlio eventuale. Jahvè fu di parola, come lo fu Anna e Samuele, il bambino, sarebbe diventato colui con cui Dio avrebbe ripreso il dialogo con il suo popolo: un nuovo profeta. E c’è anche la storia del candelabro scomparso, di cui avrebbe parlato la Franzoni. E’ esistito davvero quest’oggetto? E chi lo avrebbe fatto sparire e perché? Potrebbe essere stato l’arma del delitto? Nell’armamentario della magia è sempre presente, oltre al pugnale, i pantacli, ed altro ancora, un candelabro. Quello di Samuele fu un omicidio maturato in questi ambienti? Nell’ottica esoterica, l'arma che ha ucciso il bambino è introvabile perché, impregnata del sangue del bambino, è divenuta un feticcio rituale e, perciò, portata via dall'assassino. Se qualcosa del genere è accaduta a Cogne sarà molto difficile trovare l’arma del delitto se non si trova prima l’assassino. Cosa che potrebbe essere tutt’altro che facile perché i crimini satanisti sono commessi segretamente, in modi imprevedibili, senza un apparente motivo e, molto spesso, vengono imputati ad esplosioni di follia. E’ assai difficile, per colui che non è esperto in questo campo, identificare gli indizi rituali sulla scena di un delitto, che, non di rado, possono sembrare, a prima vista, insignificanti. Che non sia per questo che è così difficile decifrare lo spaventoso omicidio di Cogne?
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Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze: inquietanti analogie

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm

Di tutti i crimini seriali, quelli attribuiti a “Jack lo Squartatore”, sono tra i più efferati. Le povere vittime, tutte prostitute, furono: Mary Ann Nichols uccisa il 31 agosto 1888 a Bucks Row, le fu tagliata la gola e fu mutilata all’addome; l’8 settembre fu la volta di Annie Chapman, trucidata ad Hanbury Street, l’assassino le tagliò la gola e le mutilò orribilmente il ventre e gli organi sessuali; il 30 settembre toccò ad Elizabeth Stride, a Berner Street, fu trovata con la gola squarciata; lo stesso giorno fu trucidata Catherine Eddowes, a Mitre Square: gola recisa e mutilazioni orribili al viso e al basso ventre; Mary Jane Kelly, fu seviziata il 9 novembre, a Miller’s Court, gola recisa e tutto il corpo mutilato nella maniera più atroce tanto che fu definito il delitto più spaventoso di Jack lo Squartatore e ricordato come “l’Orrore di Miller’s Court”. Cinque povere vittime in sole dieci settimane da incubo in quel lontano 1888.

Nessuna di queste donne fu violentata, tutti i corpi presentavano orrende mutilazioni e si parlò anche allora di mutilazioni “rituali”, come nel caso dei terribili delitti di Firenze (commessi, questi ultimi, in fase di luna nuova, con l’escissione del pube di alcune delle giovani donne. Ben cinque coppie su sette sono, poi, state barbaramente assassinate il sesto giorno della settimana, cioè di sabato, giorno, particolarmente, importante nella magia nera e in quella satanica, ma gli elementi rituali sono tanti altri ancora). Jack lo Squartatore, dopo l’ultima vittima, sembrò volatilizzarsi nel nulla, di lui Scotland Yard conserva ancora un fascicolo aperto: non si è mai riusciti ad identificarlo e anche sul “mostro” (o i “mostri”) di Firenze regna ancora il più assoluto mistero.

Le vittime fiorentine furono 14. Furono delitti esoterici, questo ormai è incontestabile. Lo ha detto il capo della squadra mobile, Michele Giuttari, sottolineando che <<abbiamo le prove documentali>>. Si tratta di alcune foto che ritraggono tre cerchi simbolici, a pochi metri dal luogo dove le ultime vittime, i due turisti francesi, si erano accampati. Secondo gli esperti di essoterismo, i cerchi rappresentano un rituale. Gli omicidi sono avvenuti, quasi sempre, di sabato. Curiosità. Lo stesso Pacciani sarà trovato morto, pure, di sabato, intorno alla mezzanotte (21/22 febbraio 1998). Le vittime, uccise sempre con una Beretta calibro 22, furono: Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore (14 settembre 1974), il corpo della ragazza fu orribilmente deturpato, le furono inflitte ben novantasei ferite da taglio nel torace e nella zona pubica e le fu infilato un tralcio di vite nella vagina; Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi (6 giugno 1981), alla disgraziata giovane fu reciso e prelevato il pube.

Susanna Cambi e Stefano Baldi (22 ottobre 1981), sono stati assassinati di giovedì, alla donna fu asportato totalmente il pube con tre tagli netti; Antonella Migliorini e Paolo Mainardi (19 giugno 1982), a differenza della altre volte sul corpo della donna non furono compiuti scempi; Jens Uwe Rush e Friedrich Meyer (9 settembre 1983), due ragazzi tedeschi in vacanza, forse fu un errore del “Mostro”; Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984), alla poveretta viene asportato il pube e la mammella sinistra. L’ultimo omicidio è quello di Nadine Mauriot e J. Michel Kraveichvili (8 settembre 1985), anche stavolta si ripete il macabro rituale, alla donna viene asportato pube e seno sinistro.

Oltre a questi omicidi vennero compiuti, in quel periodo, tanti altri omicidi misteriosi; su “Il Giornale” del 19 Marzo 2001, in un articolo a firma B. Gualazzini, si legge, tra l’altro: <<…va detto che la scia di morti ammazzati lasciati dietro di sé dal mostro, secondo molti di coloro che si sono interessati, a vario titolo, di questo incubo, tuttora senza colpevoli convincenti, conterebbe tra i fidanzati uccisi, le loro amiche e altri che ne sapevano troppo, omosessuali, lenoni e prostitute almeno 35 vittime…>>.

Sull’identità di Jack si fecero, analogamente ai fatti di Firenze, una ridda di ipotesi ma non si giunse a nulla di concreto. Tutto fu reso più difficile e complicato per la misteriosa sparizione di documenti e reperti. Tra le tante congetture, la più inquietante è quella che ipotizza che “Jack lo Squartatore” facesse parte di una sètta satanica ed i suoi, in realtà, erano paurosi rituali di morte decisi dalla congrega, che esigevano sacrifici umani. Analogamente la pista che percorrono ora gli investigatori delle sfortunate coppie fiorentine punta su una pericolosissima sètta che avrebbe commissionato gli omicidi. Se il nome della feroce sètta è, come sostiene taluno: "La rosa rossa", si può pensare che la misteriosa confraternita potrebbe avere parentele strettissime con “L’Ordine della Roseae Rubeae et Aureae Crucis”. Vediamo meglio di che si tratta e quali sarebbero le analogie tra i delitti di Jack e quelli di Firenze.

Nel panorama dei movimenti magici, alcune organizzazioni, di origine inglese, con importanti filiazioni italiane, che hanno rilevante spicco e profonda conoscenza di certe ritualità, in relazione all’utilizzo tenebroso della magia sessuale, si collegano agli insegnamenti segreti del mago inglese Aleister Crowley (1875-1947). Egli fu iniziato all’Ordine della società esoterica “Hermetic Order of the Golden Down”, presieduta dal mago Samuel Liddel Mathers sposato con la sorella del filosofo Henri Bergson, Moira. Nel tempo furono fondate altre società, collegate, in qualche modo, alla “Golden Dawn” che, a sua volta, si divideva in tre Ordini. Il primo ordine, o della Golden Dawn in Outer, comprendeva i primi cinque gradi inferiori. Il secondo Ordine fu fondato nel 1891, quando un adepto, “frater Lux e Tenebris”, passò a Mathers i rituali necessari per stabilire un Ordine Interno, un Secondo Ordine: l’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro (Roseae Rubeae et Aureae Crucis).

Sulla base delle rivelazioni fornite, fu stabilita anche una “Cripta degli Adepti”, che divenne l’organismo guida dei Templi della Golden Dawn. Il terzo ed ultimo Ordine era riservato ai Capi Segreti. Il nome “Rosa Rossa+Croce d’Oro” richiama immediatamente al simbolismo esoterico massone. La sètta dei Rosa+Croce, fondata nel XII secolo da Raimondo IV, conte di Tolosa, uno dei capi della prima crociata fu, in un certo senso, d’ispirazione, nel XVIII secolo, alla Massoneria. A proposito della “Golden Dawn” è interessante sapere che si verificarono eventi strani e inquietanti, dopo un anno dalla sua fondazione; si registrarono a Londra, infatti, parecchi crimini sessuali, da taluni addebitati a segreti rituali dell’Ordine, relativi ad un particolare tipo di alchimia sessuale.

Vittorio Fincati nel suo saggio (2° ediz. Aggiornata) “I mostri di Firenze e l’alchimia” (Carpe Librum, Nove (VI) 2001), scrive che: <<…interpretazioni devianti dell’alchimia – quella stessa che secondo Renè Guénon sarebbe degenerata a partire da Basilio Valentino e Paracelso – sono ben evidenti nelle opere manoscritte e a stampa di un gran numero di scritti di derivazione paracelsiana, in cui primeggiano quelli che parlano della confezione di elixir di lunga vita o nel famoso Testamentum Fraternitatis Rosae et Aureae Crucis, nel quale si afferma, senza possibilità di interpretazione allegorica, di impossessarsi di parti di cadaveri, umani e/o animali e di aggiungervi sangue umano e/o animale al fine di ottenere delle realizzazioni di ordine magico-stregonico…>>. Ottenere potere, forza, salute, e chissà cos’altro ancora.

Ritualità estreme. Il medico e mago, Franz Hartmann, scriveva che i corpi di quelli, morti violentemente, uccisi, <<...hanno grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte sofferenze...>> (Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982). Theophrastus Paracelsus (1493-1541), il mago del Cinquecento, era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente, può essere captato, da un esperto occultista, il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili. La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa.

Dopo i delitti, i poveri corpi delle donne, sia nel caso di Jack lo Squartatore, sia in quello del Mostro di Firenze, sono stati mutilati. A. Corbin in “La violenza sessuale nella storia” (Laterza, Bari 1992) racconta che le vittime dello “Squartatore”dopo essere state uccise subirono: <<mutilazioni sessuali, effettuate da mani che apparivano esperte, abbastanza al corrente dell’anatomia femminile. (…) l’assassino, come rilevò il dott. Halsted dell’ospedale di Londra, aveva prelevato certi organi del corpo che nella buona società di solito non si nominano…>>. Dovette presentarsi agli investigatori uno spettacolo atroce. Corbin, nell’opera citata, è molto esplicito: <<…Winne Baxter rivelò che l’assassino aveva prelevato l’utero dal corpo della vittima… e che con queste mutilazioni aveva dato prove di sicure conoscenze anatomiche>>. <<In numerosi casi, tagliò le parti genitali interne ed esterne, portandole con sé…>> (Krafft-Ebing, Psychopathia sexualis, Payot, Paris 1931).

Analogamente, nei delitti di Firenze, a quattro delle sei donne uccise fu escisso il pube con tagli netti e precisi, quasi da professionista e le ultime due furono anche mutilate del seno sinistro. Sinistri feticci sessuali da usare in orripilanti rituali satanici o di magia nera. Da questi abissi di tenebra emergono, infatti, indizi inquietanti che farebbero, appunto, supporre che il <<secondo livello>>, ipotizzato da Giuttari e Lucarelli nel libro “Compagni di sangue” (Le Lettere, Firenze 1998), potrebbe essere costituito da una “schola” dei misteri, con una sua origine che si perde nei secoli e arriva fino ai RosaCroce, celata dietro ai delitti di Firenze e a quelli attribuiti a Jack lo Squartatore, che si tramanda nei secoli, da adepto ad adepto, terrificanti rituali.

C’è dell’altro che accomuna il Mostro di Firenze allo squartatore. A Nadine Mauriot, la donna della coppia assassinata l’8 settembre 1985, anche in questo caso, viene escisso il pube e il seno sinistro. Il giorno verrà spedito un lembo del seno della poveretta al sostituto procuratore Silvia Della Monica. Anche Jack sfidò gli inquirenti, oltre che lasciando indizi sulla sua identità, egli indirizzò a giornali e commissariati i macabri souvenir delle sue imprese. Più volte gli ispettori, che indagavano su The Ripper, ricevettero plichi postali contenenti raccapriccianti resti umani.

A favore della tesi esoterica, dei delitti commessi dallo “Squartatore”, Giorgio Galli nel suo “Hitler e il nazismo magico” (Rizzoli, Milano 1997), scrive che Jack compare, contemporaneamente, alla nascita, nel 1887, dell’Ordine esoterico della “Golden Dawn”. In effetti, dopo circa un anno dalla fondazione dell’Ordine esoterico, si verificarono, a Londra, diversi spaventosi omicidi. Un collegamento tra alcuni particolari delitti e il satanismo era stato già suggerito dal giornalista Maury Terry che aveva scritto, in relazione a certi serial killer, che i loro crimini solo apparentemente sembrano incomprensibili, ma acquistavano significato se studiati in relazione a certi rituali satanici.

Jack lo Squartatore sarebbe stato in realtà l’avvocato Montague John Druitt, che morì, si disse, suicida. Nel 1964 lo scrittore Daniel Parson pubblicò una serie di prove, che attesterebbe che Druitt era adepto di una sètta satanica “Gli Apostoli” e che il suo non fu suicidio, ma un assassinio deciso dai membri della confraternita, per eliminare il pericoloso adepto, che avrebbe potuto portare a loro. Se si appurasse, dall’esito della perizia ancora non depositata, che, anche, Pacciani è stato assassinato per chiudergli per sempre la bocca, questa sarebbe un’altra inquietante analogia tra i due casi. Giorgio Galli, nel suo libro citato, in relazione a Montague John Druitt, scrive ancora: <<Il suo corpo con le tasche piene di pietre era stato ripescato nel fiume a pochi metri da Osiers, una dimora privata di Cheswick che veniva utilizzata per le riunioni di un club detto degli Apostoli, una società dai fini oscuri alla quale Druitt apparteneva e della quale erano membri molti aristocratici e anche un possibile erede al trono d’Inghilterra, Albert Victor (Eddy) duca di Clarence, nipote della regina Vittoria, a sua volta sospettato di essere the Ripper>>.

Galli osserva inoltre che <<L’accostamento delle date (il duca di Clarence si ammalò nel corso del 1890 e morì nel 1891 o secondo altri nel 1892) permette un’ipotesi: vi è una tradizione di magia sessuale e di magia nera, che provoca discussioni e divisioni nei circoli occultistici, che si rinverdisce con l’incontro tra Eliphas Levi e Bulwer Lytton, che in parte è presente nella fondazione della ‘Golden Dawn’ (1887), che può essere connessa con gli assassinii, verosimilmente, rituali del 1888, come tali presentati in una storia ritenuta fantastica negli anni Quaranta, ai quali segue una sorta di epurazione nelle società occultistiche. Queste vicende coinvolgono settori dell’aristocrazia inglese…>>. Analogamente, nei delitti di Firenze, si parla di personaggi molto potenti e insospettabili, che commissionarono i delitti e che avrebbero goduto di incredibili protezioni.

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IL MOSTRO DI FIRENZE:la pista esoterica

http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm

Analizzando l’insoluto mistero del "mostro di Firenze" ci si accorge che non è stato sufficientemente approfondito un elemento importante, quello esoterico. L’assassino (o gli assassini?), preferisce agire in notti calde, non ha ucciso in inverno e in notti di luna piena. Ha scelto, infatti, sempre notti senza luna, precedenti o successive la domenica (è un elemento rituale?). Ha agito tra giugno e settembre e una sola volta in ottobre. Dal corpo delle vittime donne prende il feticcio cimelio, escissione del pube e/o della mammella (donna offerta come vittima sacrificale?). Tra gli investigatori che si sono occupati del caso, c’è chi pensa che le sue vittime sarebbero, in realtà, molte di più di quelle conosciute.

Gli omicidi seguono un rituale ben preciso e prestabilito. Ecco riassunti i trenta anni di delitti, scanditi da date-chiave.Tutto ha inizio il 21 agosto del 1968. Quella notte vengono uccisi, nelle vicinanze del cimitero di Lastra, a Signa, una coppia di amanti, il 29enne Antonio Lo Bianco e la 32enne Barbara Locci (non tutti attribuiscono, tuttavia, questo primo omicidio al "Mostro"). Sabato, 14 settembre 1974, è il turno dei fidanzati Pasquale Gentilcore, 19 anni, e di Stefania Pettini 18 anni. La donna viene colpita con 96 coltellate al torace e al pube. Alla fine l’assassino le infila, nella vagina, un tralcio di vite (ritualità?). Sabato 6 Giugno 1981, tocca ad altri due fidanzati, il 30enne Giovanni Foggi e la 21enne Carmela De Nuccio; alla poveretta viene asportato il pube.

Giovedì 22 ottobre dello stesso anno, è la volta di Stefano Baldi, 26 anni, e di Susanna Cambi 24. Anche a lei viene asportato il pube. Sabato 19 giugno 1982, vengono assassinati Paolo Mainardi di 22 anni e Antonella Migliorini di 19. Sabato 9 settembre 1983, è la volta di due maschi (un errore del mostro?) J. Uwe Rush e Friedrich Meyer, due amici tedeschi 24enni. Sabato 29 luglio 1984, sono massacrati il 22enne Claudio Stefanacci e la 18enne Pia Rontini, alla ragazza vengono asportati il pube e il seno sinistro. Domenica 8 settembre 1985, Nadine Mauriot di 36 anni e Jean Michel Kravechvili di 25, una coppia di conviventi. Anche in questo caso la donna viene mutilata del pube e del seno sinistro. E’ la prima volta che il mostro uccide di domenica. L’assassino, il giorno dopo, spedirà un lembo del seno al sostituto procuratore Silvia Della Monica.

In relazione a quest’ultimo fatto vi è un accadimento quantomeno inquietante. Andiamo con ordine. Sulla webzine "L’Aspide" (http://www.aspide.org/sommario.htm) è pubblicata l’inchiesta: "I Mostri di Firenze" firmata da un "Anonimo cistercense". All’inizio del documento la redazione spiega: "…siamo rimasti stupefatti quando una e-mail diretta al nostro Direttore e proveniente da fonte non identificabile, ci invitava a recarci presso l’antica Abbazia Benedettina di Trisulti, dove avremmo trovato un plico a noi indirizzato, contenente inedite verità sul/i mostro/i di Firenze. …il plico esisteva davvero e, inoltre, prometteva, per il futuro, altre rivelazioni. Il contenuto delle pagine che seguono è tratto dal plico anonimo che conteneva una perizia (anch’essa anonima) ‘in merito alla vicenda giudiziaria relativa ai delitti attribuiti al c.d. Mostro di Firenze, in base ad un’accurata analisi storica’. Noi la riportiamo, così come l’anonimo ce l’ha fatta pervenire, ed attendiamo altri sviluppi del caso…".

E’ in base a questo documento che riassumo i tre fatti che seguono. L’anonimo redattore ci informa di un accadimento quantomeno inquietante, pubblicato, spiega, da "La Nazione", che riportò solo le iniziali della giovane donna, che narrava quanto accadutole mentre era in treno nella zona di Scandicci. Il mostro aveva da poco assassinato i due francesi. La donna racconta che un signore, molto distinto, di mezza età, le rivolse la parola e le chiese se aveva timore a viaggiare da sola dopo quanto era accaduto e aggiunse: "Ma lei non legge i giornali?". Proseguì dicendole che in quel giorno era stato fatto pervenire al Sostituto Procuratore Della Monica un brandello di seno di una donna assassinata dal "mostro". La ragazza giunse a destinazione e dimenticò quello strano individuo e il truce racconto con l’orrido particolare. Quando venti giorni dopo, lesse sui quotidiani della lettera anonima alla dottoressa Della Monica accompagnata dal lembo di seno ebbe uno choc. Chi era quel misterioso uomo e come faceva a sapere di quell’altro terribile omicidio con venti giorni d’anticipo?

Sempre dall’anonimo cistercense un altro mistero. Riassumo anche questo caso. Tra i tanti misteri relativi al mostro di Firenze vale la pena ricordare quanto racconterà Natalino Mele, il figlio di Barbara Locci, la prima vittima. Egli era rannicchiato sul sedile posteriore dell’auto e semi addormentato mentre la madre e il suo amante Lo Bianco venivano assassinati. All’epoca della tragedia aveva otto anni. Egli avrebbe lamentato, anni dopo, da grande, di avere nella memoria tanti vuoti, black-out strani nella loro manifestazione che lo avrebbero convinto e portato a sostenere che le sue non erano parziali amnesie provocate da choc, ma qualcosa di diverso, di più complesso. Egli, in sostanza, sosterrebbe di essere stato vittima di un "lavaggio del cervello". Se è andata così, chi avrebbe sottoposto alla tecnica del "brainwasch" il giovane? Non è neppure dato sapere a cosa è dovuta questa convinzione e neanche se l’essere stato sottoposto a tale intervento gli fu prospettato, come diagnosi finale, da qualche medico che, dopo aver studiato il suo caso, si espresse in tal modo. Sta di fatto che la cosa non fu mai presa nella dovuta considerazione.

Infine l’ultima vicenda narrata dal misterioso anonimo redattore si svolge quando Pietro Pacciani, nel ’96, tornò a casa assolto dalla Corte d’Assise d’Appello. Nella sua abitazione di Mercatale non trovò sua moglie Angiolina. Nessuno sapeva dove era finita l’anziana donna. Era fuggita o era stata portata via? Per quale motivo gli avvocati di Pacciani presentarono una denuncia per sequestro di persona e contro chi? Si seppe che qualcheduno dei vicini di casa vide la donna, che si dibatteva e urlava, trascinata via di forza, quasi di peso e da diverse persone. Sembra che la poveretta sia stata internata in una casa di cura, ma per quale motivo? Da parte del Servizio Sociale o il tutto fu deciso da personaggi influenti? Sembra anche che il suo internamento sarebbe stato deciso dal Servizio Assistenza Sociale della USL. Le carte della richiesta di ricovero e il motivo erano sparite. Sembra che qualcuno abbia voluto far tacere Angiolina, ma perché? Questo qualcuno è colui che poi ha ucciso Pacciani? Perché Pietro Pacciani, verosimilmente, è stato assassinato. A marzo 2001 la procura di Firenze apre un fascicolo contro ignoti sul decesso dell'agricoltore morto nel '98, mentre era in attesa del secondo processo d'appello.


Tra le tante cose inspiegabili del personaggio Pacciani vi è la sua incredibile disponibilità economica che "…iniziava a crescere vertiginosamente proprio a partire dagli anni del ciclo seriale degli omicidi… lascia effettivamente pensare alla presenza di un secondo livello, che ordinava i delitti e riceveva le parti asportate alle ragazze uccise… Questa disponibilità finanziaria e patrimoniale equivale, secondo i calcoli presentati nel processo da un legale di parte civile, ad una cifra attuale di circa 900 milioni di lire. Dall’analisi dei movimenti di quel denaro si poteva constatare che l’acquisto della quasi totalità di buoni era avvenuto tra il 1981 e il 1987 e, cioè, nell’arco di tempo, in cui erano stati realizzati i delitti con le macabre asportazioni" (Michele Giuttari e Carlo Lucarelli, Compagni di sangue, Le Lettere, Firenze 1998). Come poteva Pacciani possedere tanto denaro? Chi gli ha dato tutti quei soldi e per cosa?

Come spiegare, poi, tutte quelle strane morti come quella di Renato Malatesta, coniuge di Antonietta Sperduto, che era stata oggetto di violenze da parte di Pacciani e Vanni, e padre di Milvia Malatesta, bruciata nella sua Panda con il figlio Mirko di 3 anni nel 1993? Malatesta fu trovato impiccato il 24 dicembre 1980 nella stalla della sua casa. Francesco Vinci fu invece trovato morto con un pastore, Angelo Vargiu, in un'auto nel '93, pochi giorni dopo la morte di Milvia Malatesta e del suo bambino. Vinci avrebbe avuto una relazione con la Malatesta. Il figlio di Vinci conviveva con una prostituta, Anna Milvia Mattei, trovata anche lei uccisa, con il fuoco, il 25 maggio del '94. Cinque morti: Vinci, Vargiu, la Malatesta ed il bimbo, la Mattei e, forse, il sesto sarebbe Pacciani. Uccisi da chi? E perché?

E c’è anche il mistero del pittore C. F.. Di quali segreti è a conoscenza l’artista svizzero, di spessore internazionale, che risiede in Francia, ma per tre anni aveva occupato due suites di una villa situata su una collina, tra San Casciano e Mercatale? Nel citato libro di M. Giuttari, capo della Squadra Mobile di Firenze dove ha dato una svolta decisiva al caso del "mostro", portando alla luce elementi del tutto nuovi che erano stati trascurati e C. Lucarelli, scrittore di gialli, leggiamo che, tra l’altro, dove visse il pittore furono trovati: "Armi e un’abbondante documentazione pornografica. C’era un revolver calibro 38, alcuni coltelli particolari, foto raffiguranti scene pornografiche impressionanti, molto simili ad alcune scene dei delitti. C’erano numerosissime riviste pornografiche di edizione francese, disegni e quadri raffiguranti, prevalentemente, una femminilità violentata e deturpata… I proprietari della villa e l’artista francese risultano dediti alla magia, così come Pacciani… Tra il materiale sequestrato, c’era una rivista francese… che riproduceva nudi femminili con varie menomazioni, come il taglio del seno sinistro e del pube…" (ibid).

Il pittore, recentemente, sarebbe uscito di scena. Lui con il mostro di Firenze non c'entrerebbe nulla. E' soltanto una persona informata sui fatti. Il pittore sarebbe passato dalla posizione di indagato per detenzione di armi, in un procedimento collegato alle vicende del mostro, a teste dell'accusa nell'inchiesta ter sui duplici efferati delitti. L’interesse degli investigatori ora si potrebbe spostare sulle due donne, proprietarie della villa di San Casciano. E’ possibile che siano state loro a cercare di scaricare su Falbriand tutti i sospetti, forse, per sviare l'attenzione degli inquirenti dalle pratiche poco limpide (magia nera? satanismo?) che si sarebbero svolte nella villa?

In tutto, i delitti sicuramente accertati del "mostro di Firenze", se escludiamo la coppia di amanti Lo Bianco e Barbara Locci, furono 14. Quattordici è un numero importante in esoterismo, al punto che qualcuno si è chiesto se può esserci un riferimento alle morti delle 14 coppie di giovani nel mitologico Labirinto del Minotauro. Il numero 14 ha l’equivalente nella lettera ebraica nun. Il simbolo arcano di questo numero, scrive Isidore Koznimsky, è: "…Osiride mutilato. La mitologia racconta che Set, dopo aver assassinato Osiride, ne tagliò il corpo in 14 parti" (I. Kozminsky, I numeri magici, Garzanti – Vallardi, Milano 1978). Potremmo, in relazione ai tragici fatti di Firenze, trovarci dinanzi all’esito di feroci rituali di morte, commissionati da una potente sètta satanica bisognosa di un certo genere di feticci. E, poi, c’è la ricorrenza del numero tre, simbolizzante la tripla natura del mondo e il dinamismo elettromagnetico dell’universo. Ancora Kozminsky ci informa che: "nelle religioni antiche e moderne predomina la trinità. Il triangolo ha 3 punte; con la punta rivolta verso l’alto significa il fuoco e le potenze celesti; con la punta rivolta verso il basso significa l’acqua e le schiere infernali" (ibid). Il ripetersi del 3 potrebbe stare a significare una relazione rituale tra questi delitti e l’antico "culto di Iside".

Iside, la più importante delle divinità egizie, è spesso raffigurata, secondo il mito riferito da Plutarco (De Iside et Osiride, 12, 19) alla ricerca del corpo di suo fratello, e allo stesso tempo sposo, Osiride, ucciso e poi fatto a pezzi da Seth e gettato nel Nilo, che la dea restituisce alla vita col suo soffio divino. E’ anche frequentemente rappresentata mentre tiene in braccio e allatta il figlioletto Horus. Iside è, pure, la protettrice dei defunti. Essa fu adorata in Medio Oriente, in Grecia, a Roma e in tutto il bacino del Mediterraneo come la dea suprema. In tutti i circoli esoterici verrà considerata come l’Iniziatrice, incarnante il principio femminile, che detiene il potere della vita, della morte e della risurrezione.

Sua rappresentazione è la croce cosiddetta ansata o Ankh, oppure nodo. Una sua valenza infera si è fatta luce nella vicenda di Castelluccio dei Sauri (Foggia), che ha visto sul banco degli imputati due giovani studentesse, Annamaria Botticelli e Mariena Sica, per lo strangolamento della loro amica Nadia Roccia. Si è parlato del ritorno in auge di sètte sataniche, che celebrano i misteri di Iside associata, in epoca medievale, anche al culto del diavolo. Assai significativo è, a tal proposito, il ritrovamento, da parte di studiosi, di un incantesimo dove, accanto al nome di Iside, vi sono quelli di tre divinità infernali: Ortho, Baubo ed Ereskigal; ciò può voler dire che, se considerata in relazione alla sua congiunzione con la luna, Iside diventa una potenza ctonica. Taluni editori hanno inserito un inno magico nella Nékya omerica, a sua volta interpolata (Odissea XI, 34-50), il potere ctonico di Iside, tra altre divinità e demoni del mondo dei morti, era invocato da Ulisse nel visitare il regno degli Inferi. Accanto all’Iside celeste, come si può ben capire, vi è anche un’Iside infernale, simbolizzata da quella, discesa nel Nun con la sorella Nefti, per cercarvi Osiride. Kenneth Grant ne: "Il risveglio della magia" (Astrolabio, Roma 1973), scrive: "la Nuit terrena è Iside, la Donna Scarlatta…". Nel diario magico Aleyster Crowley, il mago nero inglese, annota: "la Donna Scarlatta, cavalcando la Bestia va, bevendo il sangue dei Santi, adultera, Signora del Mutamento, dell’Energia, della Vita…". Ecco la Iside infernale.

L’ anonimo cistercense, nel documento "I Mostri di Firenze" spiega che "alcuni studiosi, rimasti inascoltati, portarono l’attenzione sulla vicinanza rituale fra i delitti del ‘mostro’ e l’antico ‘culto di Iside’. Nella simbologia numerica, tre sono gli elementi dell’uccidere relativamente al corpo della donna: un’arma da punta, una da taglio, una da fuoco". In tale schema simbolico, l’arma da punta fu utilizzata, post-mortem, intorno al pube di quelle povere donne, per imprigionare, ritualmente, l’anima nel corpo. Il tre simbolizza anche la trinità infera. Il sacrificio umano per i satanisti è connesso materialmente con la forza vitale, col sangue, ed è spargendo il sangue, loro credono, che si può ottenere quella magica forza, che obbliga anche i demòni a presentarsi all’officiante. Essi sono convinti anche che bevendo il sangue si acquista la sua qualità divina. La teoria che sta all’origine dei riti di sangue si basa sull’identità fra sangue e vita, come attesta la Bibbia (Genesi 9, IV). Il patto satanico è firmato col sangue perché così si trasmette, loro pensano, al segno grafico, una parte della propria vita.

Giorgio Medail durante la sua inchiesta "Italia Misteriosa" venne in contatto con uno strano personaggio, che disse di aver fatto lunghe ricerche sui delitti di Firenze e, tra l’altro, affermò: "Esiste una tradizione... secondo cui il sacrificio migliore per evocare i demoni è quello degli esseri umani. E, infatti, ad esempio, nella dottrina di Aleister Crowley si afferma che la morte più favorevole è quella che avviene durante l’orgasmo ed è chiamata ‘mors giusti’. Perché è scritto: – ...fatemi morire la morte del giusto e fate che la mia fine estrema sia come la sua –".

Il giornalista commenta: "Una simile affermazione non poteva che condurre agli innumerevoli e ancora misteriosi delitti del ‘mostro di Firenze’ che, guarda caso, colpisce le sue vittime proprio mentre fanno l’amore. Secondo quest’interpretazione, infatti, il ‘mostro’ altro non sarebbe che una frangia impazzita di un certo satanismo che prevede il sacrificio proprio in quel fatale momento. ‘Ci sono - continua F.B. - nel caso del mostro, tutti gli ingredienti necessari: l’orgasmo unito al momento del trapasso, il colpo vibrato con la pistola, col fuoco. In quel momento, si liberano potenti energie, indispensabili per il mago che rafforza se stesso e il rituale che deve celebrare’".

Nel caso degli assassini del mostro di Firenze "chiedo - (scrive Medail, ndr) - vi sono state orribili deturpazioni delle vittime. Possono anch’esse essere ricondotte a rituali diabolici?". "Sì (risponde il suo interlocutore, ndr). Nel caso dell’omicidio del ‘74 non ci fu l’asportazione del pube. Si pensa che si tratti di un prologo e il simbolo del tralcio di vite tra le gambe della ragazza uccisa ce lo conferma. E’ l’inizio di un cammino per raggiungere una Grande Opera. Nei casi successivi c’è questa asportazione che può voler dire esperimenti anche chimici sulle secrezioni delle donne che qui in Occidente sono poco conosciuti". Il giornalista domanda a F.B.: "E’ pericoloso dire queste cose? Lei vuol mantenere l’anonimato...". "Sì, (è la risposta pronta di F.B., ndr) si toccano mondi molto pericolosi" (G. Medail, Italia Misteriosa, Editoriale Albero, Milano 1987).

Taluni esperti sono sempre più convinti che dietro i "mostri di Firenze" ci sarebbe una "cupola" segretissima di intoccabili. La torinese Maria Consolata Corti, regista alla RAI per dieci anni, al giornalista Maurizio Caravella ha raccontato: "Il mostro di Firenze è un personaggio molto noto e potente, con una doppia identità, e fa parte di una terribile sètta satanica. Mi ha confessato che i membri della sètta uccidono l’uomo e la donna nell’atto di accoppiarsi, per uccidere l’amore e colpire Dio. Mi ha detto anche: - io strappo il pube o il seno con un coltello milleusi, e lo faccio non solo per odio, ma perché, secondo la sètta, durante l’atto sessuale il corpo libera energie di cui ci si può servire anche per curarsi o per aumentare la forza fisica – " ("Visto", n.46, novembre 1990).

Per quanto concerne la pratica del sesso orgiastico rituale, l’esoterismo spiega la delicata questione con la necessità, in alcune cerimonie, di liberare e utilizzare particolari energie sessuali. Kenneth Grant nell’opera citata, al proposito scrive, in parte riassumendo anche quanto affermato dallo psicologo Havelock Ellis nel libro: "Studies in the Psychology of Sex), che: "solo quattordici delle diciassette secrezioni organiche note ai tantrici sono riconosciute dalla scienza occidentale. (…). Le secrezioni sono, a loro volta, in relazione con i giorni e le notti delle quindicine oscure e luminose che costituiscono un ciclo lunare, culminante nella luna piena, chiamata talvolta il sedicesimo dito della luna. La scienza riguardante queste zone è estremamente complessa ed è comunicata durante l’iniziazione sotto il velo del segreto". A proposito dell’importanza del ciclo lunare, richiamo l’attenzione sul fatto che i delitti del "mostro" sono avvenuti tutti in periodo di novilunio.

Altro elemento importante è la constatazione che i delitti sono avvenuti, quasi sempre di sabato. C’è da spiegare che il termine "sabba", dato alle riunioni notturne delle streghe è etimologicamente identico a sabato. Il sabato, nella tradizione stregonesca, sarebbe la festa della luna piena (shabat, cessare; la luna cessa di crescere); più tardi questa festa avrebbe comprese ognuna delle quattro fasi lunari, ricongiungendosi a quella del settimo giorno. E’ a questa antichissima tradizione che si riferisce il sabato o sabba della stregoneria. Durante questa notte, secondo le leggende, avvenivano scene spaventose, orge e profanazioni. E’ il simbolismo del settimo giorno della creazione del mondo, quando Dio si riposa e i demoni si agitano. Il sabato, poi, secondo la tradizione astrologica, è attribuito al pianeta Saturno, il pianeta più oscuro a cui è stato assegnato il nome di "Grande Malefico". I segni zodiacali in cui ha domicilio sono il Capricorno e l’Acquario, opposti a quelli delle illuminazioni, quindi alla luce e alla gioia della vita. Nelle tradizioni ermetiche Saturno è un altro nome di Satana.

Dietro i delitti di Firenze effettivamente potrebbe nascondersi una segretissima lobby satanica composta da persone eccellenti, innominabili. Segnalazioni, informazioni, denunce anonime, avrebbero asserito proprio questo, ma, non hanno mai avuto seguito, data l’enorme rilevanza dei personaggi che sarebbero implicati. Alchimie infere, che prescrivono l’omicidio e la pedofilia, quella rituale, che considera un crimine pedofilo come "atto iniziatico". Vi sono libri su oscure perversioni, testi come quello di Bernard Sergent (ediz. Payot, Parigi): "Homosexualité Iniziatique". Maurizio Blondet, a questo punto, si chiede: "che non vi sia, al centro d’Europa, un ‘cuore di tenebra’? …purtroppo l’autorità, anche politica, quanto più s’allontana da Dio, diventa mero potere: e può ben rovesciarsi in una ‘sacralità’ che ha come centro il culto del Principe di Questo Mondo, Colui che dà il potere, se placato con sacrifici atroci" (M. Blondet, Pedofilia e mondialismo, in "La Tradizione Cattolica" n.4 (45) – 2000).

Ritualità estreme di cui, ogni tanto, si fa velatamente cenno. Il medico e mago, Franz Hartmann, scriveva che i corpi di quelli, morti violentemente, uccisi, "...hanno grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte sofferenze..." (Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982, pag. 112). Theophrastus Paracelsus (1493-1541), il mago del Cinquecento, era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente, può essere captato, da un esperto occultista, il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili. La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa. Ritornando ai delitti di Firenze, forse, il vertice della piramide che ha ordinato quegli orribili massacri sacrificali è composto da illustri e insospettabili personaggi, con una vita segreta immersa in mondi di tenebra. Forse, per risolvere questo terribile mistero, è necessario aprire la porta di questi inferni.

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INDAGINE SUL SATANISMO IN CALABRIA

http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm

Al diavolo crede, secondo un’indagine Ispes, il 34% degli italiani. Il satanismo nasce, principalmente, dallecorrenti dualistiche che, in periodo ellenistico, presero ad attecchire in ambienti ebraici e gnostici, perinfluenze manichee. Addirittura alcune dottrine gnostiche insegnarono che il creatore e il padrone delmondo fosse Satana. Esistono diversi tipi di satanismo, ma qui elencherò soltanto i più importanti. Il verosatanista è l’adoratore del demonio, ci si riferisce ovviamente al diavolo della Bibbia, che contamina i rituali della Chiesa per l’odio che nutre verso Dio. Questa forma di culto è detta satanismo occultista.

Vi è, poi, un satanismo cosiddetto razionalista, in quanto considera Satana semplicemente il simbolo della rivolta contro ogni tipo di morale e, naturalmente, contro la religione cristiana. Esiste anche un satanismo, altamente più pericoloso perché dedito ad atti criminosi. Si origina dalle esaltazioni drogastiche di individui con scarse conoscenze di occultismo, ma convinti di vedere il demonio durante le allucinazioni, che l’esperienza psichedelica comporta. Sono organizzati in microgruppi. In ultimo, troviamo un satanismo o, più esattamente, luciferismo, di espressione gnostica.

Gli "amici di Satana" non violano alcun codice per il culto celebrato al demonio. La nostra Costituzione concede il diritto a chiunque di professare il proprio credo religioso, nella forma ritenuta più opportuna, da soli o assieme ad altre persone, pubblicamente o in privato, finché non siano compiuti atti contrari alla morale. Il reato si profila soltanto quando una setta o un gruppo, satanico o no viola le norme penali, quali abusi rituali, elementi centrali dei culti satanici, che possono consistere in abusi psicologici, fisici o sessuali e arrivare fino all’omicidio.

Sono queste le ipotesi che interessano gli investigatori di Catanzaro, in Calabria. Elementi di una certa importanza accaduti, recentemente e non, in città e provincia, giustificherebbero le indagini del Vicequestore dott. Roberto Coppola, dirigente della sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Catanzaro e dei suoi uomini. Cerchiamo di fare il punto sulla questione.

D.:<<Dottore Coppola il satanismo è un fenomeno preoccupante e poi, sempre più frequentemente, i praticanti sono persone molto colte appartenenti a quel mondo che conta. I pericoli che si intravedono alle soglie del terzo millennio non sono da sottovalutare in tal senso, non crede?>>

R.:<<Ne sono convinto. L’allarme è stato lanciato da più parti e, non ultimo, il Rapporto del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, del Febbraio 1998: "Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia" che mette chiaramente in guardia sul pericolo che, in vicinanza del Giubileo, è più che diffuso il timore che individui o gruppi, senza alcun controllo, contagiati da qualche delirio a sfondo ‘mistico’, siano tentati di attribuire qualche significato di particolare valenza simbolica allo scadere del secondo millennio e, per tale motivo, possano rendersi autori di atti efferati o di gravi devianze. Un altro segnale inquietante è la constatazione che sono nate diverse nuove aziende specializzate nel fornire tutto ciò che serve per rendere culto a Satana, il che significa che le richieste sono decisamente aumentate e anche questo è un segnale da non prendere alla leggera>>.

D.:<<In che tipo di reati possono incorrere i satanisti?>>

R.:<<I reati ipotizzabili, parlando di queste organizzazioni, sono vari e si possono suddividere in: reati patrimoniali (truffa ed estorsione accompagnate da minacce varie); reati di natura sessuale (atti sessuali a cui sono costrette, anche con droghe, giovani adepte e, non di rado, bambini); in questi casi si configurano reati contro la persona (tecniche di manipolazione mentale, violenze psicologiche e fisiche). C’è poi, con una certa frequenza, la violazione di salme. I reati configurabili sono: "violazione di sepolcri", "vilipendio di tombe", "vilipendio di cadaveri" e "distruzione, eliminazione o rimozione di cadavere". C’è da dire che, come anche Lei scrive nei suoi libri, l’utilizzo di cadaveri è frequentissimo nel satanismo>>.

D.:<<E’ vero che ci sono indagini in corso per accertare la presenza o meno di satanisti pericolosi anche in Calabria, a Catanzaro e provincia per l’esattezza?>>

R.:<<Si tratta, per ora, di indagini a livello conoscitivo svolte con lo scopo di accertare la presenza o meno, in città e provincia, di eventuali sette potenzialmente pericolose. Abbiamo trovato dei riscontri ai nostri sospetti, anche documentati, in inquietanti prove fotografiche. Mi riferisco, tra l’altro, a cerchi magici con tutt’intorno nomi satanici tracciati per terra, usati verosimilmente per evocazioni ed altri reperti diabolici. Tutte cose note anche a Lei, che è il nostro consulente in materia esoterica. Sono indizi inquietanti. Tutto ciò ed altro ancora dimostra che certe attività, da noi, si praticano sicuramente, ma, potrebbe trattarsi, per lo più, di giovani influenzati dall’enorme letteratura su riti occulti e pratiche sataniche che oggi abbonda. C’è anche da aggiungere che, nel Sud il fenomeno presenta connotazioni diverse da quanto avviene in altre zone d’Italia e nessun gruppo organizzato di adoratori di Satana è stato, fino ad ora, identificato. Occorre, però, porre molta attenzione a certi fatti verificatisi in città negli ultimi tempi e ai reperti trovati e aggiungo che il dossier, da noi raccolto, presenta un certo interesse e delinea scenari, per alcuni versi, insospettabili per una città come Catanzaro. Il punto è ora sapere se sono stati commessi dei reati e ci stiamo muovendo anche in tal senso>>.

D.:<<Quando dice che c’è dell’altro degno di interesse investigativo a Catanzaro, cosa intende? Si riferisce ad alcune di quelle strane morti, per lo più suicidi, mai del tutto spiegati, che si son verificati, negli ultimi anni, in città?>>

R.:<<Anche. Devo aggiungere che, fortunatamente, in Italia non si sono verificati i fatti allarmanti registrati in altri paesi, come i suicidi di massa di persone appartenenti a sette. Per far capire quanto il problema sia grave altrove, voglio aggiungere che, in 20 anni, nel mondo, si sono suicidati 1.300 adepti di sette. In città e provincia, da alcuni anni a questa parte, si sono verificate, invero, alcune strane morti di giovani, per lo più, come ha detto Lei, suicidi, apparentemente immotivati, inspiegabili. Morti sospette insomma. Sull’argomento non posso aggiungere altro, perché sono in corso ulteriori indagini e il più stretto riserbo è d’obbligo>>.

D.:<<Pensa che persone organizzate, in gruppi più o meno piccoli, a Catanzaro, si stiano dando da fare, diciamo, un po’ pericolosamente?>>

R.:<<Ci sono pervenute segnalazioni interessanti dal punto di vista investigativo e stiamo indagando. C’è, anche, da dire che, in posti diversi, sono stati rinvenuti disegni di crocifissi capovolti, mozziconi di candele nere, pentagrammi rovesciati e il numero della bestia, dell’Anticristo, il 666, tracciati su muri e sul terreno, a questo punto direi che più di qualcuno sta giocando col diavolo>>.

Resta ancora da chiedersi il perché la nuova ‘religiosità’ del postmoderno ha un tale potere d’attrazione, perché le sette riescono a catturare tanta gente. Forse ha ragione Oswald Spleugh che nel "Tramonto dell’Occidente" scrive che la nostra società è in decadenza, vive una crisi di grande confusione spirituale, ormai, incapace di difendere i valori dell’autentica spiritualità. Una società impantanata in una solitudine cosmica, che cerca di risuscitarsi e invece precipita sempre più giù.

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C’E’ UN LEGAME TRA EFFERATI OMICIDI SERIALI E LE IDEOLOGIE SATANICHE? FORSE SI.

http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm


L’America sforna il 75% dei serial killer viventi sulla Terra. I serial killer secondo statistiche dell’FBI sono aumentati, nell’ultimo decennio, di quasi il 500%. Uno dei dati più sconvolgenti è, sempre secondo l’FBI, che ben 3.500 efferati omicidi insoluti, su 20.000, sono stati compiuti da questi mostri. La misura di questi orrori ce la dà Piero Scaruffi (Piero Scaruffi, Il terzo secolo. Almanacco della società americana alla fine del millennio, Feltrinelli, Milano 1996, pagg. 188-189) che ci fornisce un elenco di questi mostri con i loro efferati crimini. Riassumo. Nell’epoca moderna il primo serial killer fu Ed Gein. Famosi film furono tratti dalla sua storia. Ricordo Psycho, Texas Chainsaw Massacre (Non aprite quella porta) e Silence of the Lambs (Il silenzio degli innocenti). Ed Gein compì i suoi spietati delitti nel Wisconsin a metà degli anni ’50. Charles Manson, colpevole della strage di Bel Air del 1969 in cui morì la moglie del regista Polansky, fu il più famoso di tutti, ma uccise solo sette persone.

L’attrice 26enne Sharon Tate, moglie del regista Roman Polansky, incinta di otto mesi, seviziata e uccisa nella sua villa al numero 10050 di Cielo Drive, Bel Air, Los Angeles, California (USA), il 9 Agosto 1969 tra mezzanotte e le 2, dalla sètta del satanista Manson, che ebbe contatti con la chiesa di Satana di Anton Szandor LaVey (LaVey fondò, a San Francisco, la prima Chiesa di Satana, alla mezzanotte del 30 aprile del 1966, data importante per i satanisti, è la notte di Valpurga), sarebbe stata lei stessa una seguace del diavolo. Il settimanale "Rosa&Nero", nel numero del 14 Aprile 1995, sostiene che a dirlo è la stessa sorella di Sharon, Patty, che nel suo libro "Synonymous With Evil?", tra l’altro, racconta: <<Pochi sanno che mia sorella era affascinata dal demonio. Sharon… quando aveva incontrato Roman Polansky, si era subito interessata a lui per la fama diabolica che il regista polacco si era conquistata con la sua opera e anche con alcuni episodi della sua vita…>>.

Una curiosità. "Helter skelter" è il titolo di una canzone dei Beatles che, pare, abbia ispirato la strage compiuta, nel 1969, dal satanista Charles Manson e dai suoi seguaci. Il movente, come confessarono, era accendere l’Helter Skelter, ossia scatenare il caos, dal titolo del brano dei Beatles. Manson affermerà che il testo in questione lo avrebbe ispirato. In ogni caso, agli atti del processo per la strage di Bel Air è allegata la convocazione, da parte della Corte, di McCartney e di Jonn Lennon.

Negli anni tra 1976 e il 1977 ecco scatenarsi David Berkowitz, a New York si lasciò dietro sei morti. Sempre nel 1976, a Detroit, massacrò orrendamente sette bambini il "Babysitter", che non fu mai catturato. Poi, i numeri ebbero una vertiginosa impennata e iniziò la strage Henry Lee Lucas, che nel Texas, fra il 1971 e il 1983 soppresse qualche centinaio di persone, tra queste la propria madre. Henry Lee Lucas detiene il tragico primato mondiale per il numero di morti che lasciò dietro di sé. Il suo macabro record è insidiato solo da Donald Evans, un altro texano, che ha raccontato di aver compiuto una sessantina di omicidi, ma gli inquirenti hanno la netta convinzione che siano molti di più.

Ted Bundy, un altro psicopatico, trucidò, dallo Utah alla Florida, almeno una trentina di donne e, in California, Edmund Kemper seviziò e uccise con infinita crudeltà moltissime donne. Si ignora il numero esatto delle sue povere vittime. Kemper letteralmente le faceva a pezzi e, poi, violentava i miseri resti. John Wayne Gacy a Chicago, nel 1980, eliminò 33 uomini. La prima serial killer donna fu la prostituta Aileen Wuornos, ammazzò 7 uomini. Dopo di lei salì alla ribalta della cronaca nera Virginia McGinnis, soprannominata per la sua crudeltà "Ice Lady" (La signora di ghiaccio) del Kentucky. In vent’anni di attività uccise con grande ferocia il secondo marito, la figlioletta di 3 anni e la propria madre. Tra il 1978 e 1l 1991 il cannibale Jeffrey Dahmer, a Milwaukee (Wisconsin), assassinò con inaudita brutalità, fece a pezzettini e divorò 17 persone. Questa macabra lista di mostri e di orrori è ancora molto lunga.

Statistiche dell’FBI stimano il numero dei serial killer, in libera circolazione nel 1993, non inferiore a 500. L’agenzia federale è convinta che, in USA, 3.500 feroci omicidi, dei 20.000 non risolti, sono opera di serial killer a tutt’oggi liberi, che, sicuramente, spargeranno altro sangue innocente. La cosa più incredibile è il constatare come questi mostri siano diventati dei veri e propri miti. Basti come esempio, di questo truculento businnes, quanto la Editrice americana "Eclipse Enerprise", nel 1993, ha avuto il cattivo gusto di fare. Ha stampato le foto di questi mostri creando figurine, come quelle dei calciatori, e lanciandole cinicamente sul mercato con tanto di pubblicità. Il successo è stato enorme.

Mostruosità e mostri di questa nostra società, che, invece di innalzarsi, si annienta sempre di più nel pantano delle tenebre inferiori, nei cunicoli sotterranei, che conducono in terre infere, senza speranza e senza ritorno. Inferni. E non è fievole, come potrebbe sembrare, il legame che unisce questi crimini alle ideologie sataniche. Il satanismo, come scelta per il terribile, il ripugnante, il mostruoso, è presente più di quanto si creda, anche se con aspetti differenti, in tutto il nostro pianeta. Esistono innumerevoli prove che molti tra i satanici, come Manson, sono cellule oscure di una qualche congrega. Esseri demoniaci, che professano culti tremendi, che, non di rado, prescrivono omicidi rituali si muovono, nella nostra società, spesso accanto a persone comuni, che inorridirebbero se solo immaginassero i pensieri dei loro occasionali vicini.

Nella sola America nel 1946, a quanto scrive R. Noblet professore all’Università del Sud-California, erano attive 10.000 congreghe sataniche che nel 1976 diventarono 48.000 e nel 1985 addirittura 135.000. I satanisti operanti negli USA, sempre secondo Noblet, sono attualmente più di un 1.135.000 (J.P. Bourre, Le sectes lucifériennes aujourd’hui, Paris 1978). Nella trattazione del satanismo criminoso non si può fare a meno di riportare quanto Aleister Crowley, nel liber legis, annotava, assicurando, sotto dettatura del demonio Set: <<Il sangue migliore è quello mensile della Luna; poi il sangue fresco, di un bambino, sgocciolante dalla schiera celeste; poi quello dei nemici; poi quello del sacerdote o dei fedeli; infine quello di qualche animale. Brucialo: fanne pani e mangialo in mio onore...>>. Michele Del Re, avvocato e professore universitario di diritto penale che ha girato il mondo per studiare i culti emergenti, in qualità di direttore di ricerca del C.N.R., osserva: <<Inequivocabilmente ci si riferisce al sacrificio umano>> e riporta dal "liber legis" di Aleister Crowley, pericoloso mago nero che in Sicilia fondò l’abbazia di Thelema:

<<Il rito supremo dovrebbe creare un’atmosfera particolare attraverso la morte della vittima. Con questo rito si potrebbe raggiungere il vertice dell’Arte Magica. La cosa migliore sarebbe sacrificare una fanciulla, possibilmente vittima volontaria, perché, se fosse maldisposta al sacrificio, potrebbe introdurre una corrente ostile. La fanciulla dovrebbe venir violentata, poi tagliata in nove pezzi. La testa, le braccia e le gambe dovrebbero venire amputate, e il tronco tagliato in quattro parti. Sulla pelle andrebbero scritti i nomi di altrettanti dèi: poi le braccia andrebbero scuoiate e bruciate in onore di Pan o di Vesta; le gambe, dopo un procedimento eguale, andrebbero offerte a Priapo, Hermes o Giunone; la spalla destra è sacra a Giove, la sinistra a Saturno; la metà inferiore destra del tronco a Marte, quella sinistra a Venere. La testa non andrebbe scuoiata, ma semplicemente bruciata in onore di Giunone o di Minerva. Questo rito non dovrebbe essere usato in occasioni ordinarie, ma raramente, e soltanto per scopi importantissimi; e non dovrebbe venire mai rivelato ai profani>> (Michele C. Del Re, Riti e crimini del satanismo. Pubblicazioni della Facoltà di

Giurisprudenza dell’Università di Camerino, Jovene Editore 1994, pag. 54). In questo nostro civile mondo si consumano, nel delirio dell’adorazione di Satana, delitti tremendi, molti dei quali restano impuniti. Il professore Michele C. Del Re, esprimendosi su una valutazione dei crimini satanici, tra l’altro, scrive: <<se i crimini portati a conoscenza del pubblico, di natura satanista sono all’incirca 1.500 ogni anno (mi riferisco al mondo occidentale, esclusa l’America latina), si può ritenere che il numero oscuro, quello che resta ignoto, è di 10 volte 1.500. Di questi quindicimila crimini satanici dovrebbero essere autori congreghe ed isolati, nel complesso circa 150.000 persone. Questo numero indicativo – cui portano anche altri indizi – si riferisce, ripeto, soltanto al mondo occidentale. (…). Comunque, la densità maggiore, per quanto dice la stampa, di satanisti, si ha in Europa, nelle città vertici del triangolo del Demonio, Torino, Praga e Lione, dove i satanisti credono che vi siano <<punti di forza satanica affiorante, oppure sentieri sotterranei che conducono agli inferi, o templi sepolti e dimenticati di adorazione al Grande avversario…>> (Ibid., pagg. 310-311).

La concentrazione degli adoratori di Satana, in Italia, è piuttosto varia. Del Re, nell’opera citata, ci informa che: <<Per le campagne della Toscana meridionale, si parla di quattromila sacerdoti satanici, con quarantamila seguaci; nelle Marche esistono (scrive Fattinostri, giugno 1993) almeno cinque congreghe sataniste, di cui 2 nel fermano, 2 nel p................

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132384.php
http://italy.indymedia.org//news/2002/12/132442_comment.php#132461

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Fossero le sole
by Child Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:21 PM mail:

C'è una parte del Vaticano che lavora di comune accordo con i Cavalieri di Malta e la sezione esoterica della Cia. Il rapimento di fanciulle non ha soltanto scopi sessuali, ve ne sono anche altri purtroppo. Basta dire che solamente negli stati Uniti vengono rapiti circa 50.000 minori l'anno. L'Orlandi ha fatto scalpore, poiché direttamente collegata al Vaticano, ma non tutta la Chiesa è coinvolta, solo in parte. Il Papa, ad es., non ha nulla a che fare con questo. In altre parole vi è una lotta interna anche all'interno del Vaticano, tra filo-americani e no.

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A nessuno importa niente Di Emanuela Orlandi?
by padre fesso Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:28 PM mail:

A nessuno importa ni...
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ORLANDI,il satanismo,la P2,il mostro di Firenze,la 1 Bianca!

Jack lo Squartatore sarebbe stato in realtà l’avvocato Montague John Druitt,che morì,si disse,suicida.Nel 1964 lo scrittore Daniel Parson pubblicò una serie di prove,che attesterebbe che Druitt era adepto di una sètta satanica“Gli Apostoli”e che il suo non fu suicidio,ma un

Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze:

inquietanti analogie

Di tutti i crimini seriali, quelli attribuiti a “Jack lo Squartatore”, sono tra i più efferati. Le povere vittime, tutte prostitute, furono: Mary Ann Nichols uccisa il 31 agosto 1888 a Bucks Row, le fu tagliata la gola e fu mutilata all’addome; l’8 settembre fu la volta di Annie Chapman, trucidata ad Hanbury Street, l’assassino le tagliò la gola e le mutilò orribilmente il ventre e gli organi sessuali; il 30 settembre toccò ad Elizabeth Stride, a Berner Street, fu trovata con la gola squarciata; lo stesso giorno fu trucidata Catherine Eddowes, a Mitre Square: gola recisa e mutilazioni orribili al viso e al basso ventre; Mary Jane Kelly, fu seviziata il 9 novembre, a Miller’s Court, gola recisa e tutto il corpo mutilato nella maniera più atroce tanto che fu definito il delitto più spaventoso di Jack lo Squartatore e ricordato come “l’Orrore di Miller’s Court”. Cinque povere vittime in sole dieci settimane da incubo in quel lontano 1888.

Nessuna di queste donne fu violentata, tutti i corpi presentavano orrende mutilazioni e si parlò anche allora di mutilazioni “rituali”, come nel caso dei terribili delitti di Firenze (commessi, questi ultimi, in fase di luna nuova, con l’escissione del pube di alcune delle giovani donne. Ben cinque coppie su sette sono, poi, state barbaramente assassinate il sesto giorno della settimana, cioè di sabato, giorno, particolarmente, importante nella magia nera e in quella satanica, ma gli elementi rituali sono tanti altri ancora). Jack lo Squartatore, dopo l’ultima vittima, sembrò volatilizzarsi nel nulla, di lui Scotland Yard conserva ancora un fascicolo aperto: non si è mai riusciti ad identificarlo e anche sul “mostro” (o i “mostri”) di Firenze regna ancora il più assoluto mistero.

Le vittime fiorentine furono 14. Furono delitti esoterici, questo ormai è incontestabile. Lo ha detto il capo della squadra mobile, Michele Giuttari, sottolineando che <<abbiamo le prove documentali>>. Si tratta di alcune foto che ritraggono tre cerchi simbolici, a pochi metri dal luogo dove le ultime vittime, i due turisti francesi, si erano accampati. Secondo gli esperti di essoterismo, i cerchi rappresentano un rituale. Gli omicidi sono avvenuti, quasi sempre, di sabato. Curiosità. Lo stesso Pacciani sarà trovato morto, pure, di sabato, intorno alla mezzanotte (21/22 febbraio 1998). Le vittime, uccise sempre con una Beretta calibro 22, furono: Stefania Pettini e Pasquale Gentilcore (14 settembre 1974), il corpo della ragazza fu orribilmente deturpato, le furono inflitte ben novantasei ferite da taglio nel torace e nella zona pubica e le fu infilato un tralcio di vite nella vagina; Carmela De Nuccio e Giovanni Foggi (6 giugno 1981), alla disgraziata giovane fu reciso e prelevato il pube.

Susanna Cambi e Stefano Baldi (22 ottobre 1981), sono stati assassinati di giovedì, alla donna fu asportato totalmente il pube con tre tagli netti; Antonella Migliorini e Paolo Mainardi (19 giugno 1982), a differenza della altre volte sul corpo della donna non furono compiuti scempi; Jens Uwe Rush e Friedrich Meyer (9 settembre 1983), due ragazzi tedeschi in vacanza, forse fu un errore del “Mostro”; Pia Rontini e Claudio Stefanacci (29 luglio 1984), alla poveretta viene asportato il pube e la mammella sinistra. L’ultimo omicidio è quello di Nadine Mauriot e J. Michel Kraveichvili (8 settembre 1985), anche stavolta si ripete il macabro rituale, alla donna viene asportato pube e seno sinistro.

Oltre a questi omicidi vennero compiuti, in quel periodo, tanti altri omicidi misteriosi; su “Il Giornale” del 19 Marzo 2001, in un articolo a firma B. Gualazzini, si legge, tra l’altro: <<…va detto che la scia di morti ammazzati lasciati dietro di sé dal mostro, secondo molti di coloro che si sono interessati, a vario titolo, di questo incubo, tuttora senza colpevoli convincenti, conterebbe tra i fidanzati uccisi, le loro amiche e altri che ne sapevano troppo, omosessuali, lenoni e prostitute almeno 35 vittime…>>.

Sull’identità di Jack si fecero, analogamente ai fatti di Firenze, una ridda di ipotesi ma non si giunse a nulla di concreto. Tutto fu reso più difficile e complicato per la misteriosa sparizione di documenti e reperti. Tra le tante congetture, la più inquietante è quella che ipotizza che “Jack lo Squartatore” facesse parte di una sètta satanica ed i suoi, in realtà, erano paurosi rituali di morte decisi dalla congrega, che esigevano sacrifici umani. Analogamente la pista che percorrono ora gli investigatori delle sfortunate coppie fiorentine punta su una pericolosissima sètta che avrebbe commissionato gli omicidi. Se il nome della feroce sètta è, come sostiene taluno: "La rosa rossa", si può pensare che la misteriosa confraternita potrebbe avere parentele strettissime con “L’Ordine della Roseae Rubeae et Aureae Crucis”. Vediamo meglio di che si tratta e quali sarebbero le analogie tra i delitti di Jack e quelli di Firenze.

Nel panorama dei movimenti magici, alcune organizzazioni, di origine inglese, con importanti filiazioni italiane, che hanno rilevante spicco e profonda conoscenza di certe ritualità, in relazione all’utilizzo tenebroso della magia sessuale, si collegano agli insegnamenti segreti del mago inglese Aleister Crowley (1875-1947). Egli fu iniziato all’Ordine della società esoterica “Hermetic Order of the Golden Down”, presieduta dal mago Samuel Liddel Mathers sposato con la sorella del filosofo Henri Bergson, Moira. Nel tempo furono fondate altre società, collegate, in qualche modo, alla “Golden Dawn” che, a sua volta, si divideva in tre Ordini. Il primo ordine, o della Golden Dawn in Outer, comprendeva i primi cinque gradi inferiori. Il secondo Ordine fu fondato nel 1891, quando un adepto, “frater Lux e Tenebris”, passò a Mathers i rituali necessari per stabilire un Ordine Interno, un Secondo Ordine: l’Ordine della Rosa Rossa e della Croce d’Oro (Roseae Rubeae et Aureae Crucis).

Sulla base delle rivelazioni fornite, fu stabilita anche una “Cripta degli Adepti”, che divenne l’organismo guida dei Templi della Golden Dawn. Il terzo ed ultimo Ordine era riservato ai Capi Segreti. Il nome “Rosa Rossa+Croce d’Oro” richiama immediatamente al simbolismo esoterico massone. La sètta dei Rosa+Croce, fondata nel XII secolo da Raimondo IV, conte di Tolosa, uno dei capi della prima crociata fu, in un certo senso, d’ispirazione, nel XVIII secolo, alla Massoneria. A proposito della “Golden Dawn” è interessante sapere che si verificarono eventi strani e inquietanti, dopo un anno dalla sua fondazione; si registrarono a Londra, infatti, parecchi crimini sessuali, da taluni addebitati a segreti rituali dell’Ordine, relativi ad un particolare tipo di alchimia sessuale.

Vittorio Fincati nel suo saggio (2° ediz. Aggiornata) “I mostri di Firenze e l’alchimia” (Carpe Librum, Nove (VI) 2001), scrive che: <<…interpretazioni devianti dell’alchimia – quella stessa che secondo Renè Guénon sarebbe degenerata a partire da Basilio Valentino e Paracelso – sono ben evidenti nelle opere manoscritte e a stampa di un gran numero di scritti di derivazione paracelsiana, in cui primeggiano quelli che parlano della confezione di elixir di lunga vita o nel famoso Testamentum Fraternitatis Rosae et Aureae Crucis, nel quale si afferma, senza possibilità di interpretazione allegorica, di impossessarsi di parti di cadaveri, umani e/o animali e di aggiungervi sangue umano e/o animale al fine di ottenere delle realizzazioni di ordine magico-stregonico…>>. Ottenere potere, forza, salute, e chissà cos’altro ancora.

Ritualità estreme. Il medico e mago, Franz Hartmann, scriveva che i corpi di quelli, morti violentemente, uccisi, <<...hanno grandi poteri occulti. Essi non contengono vita, bensì il balsamo della vita, ed è anche una fortuna che questo fatto non sia pubblicamente conosciuto, perché se persone mal disposte conoscessero queste cose e l’uso che se ne può fare, potrebbero servirsene per stregonerie e scopi malvagi, e infliggere agli altri molte sofferenze...>> (Franz Hartmann, Il mondo magico di Paracelso, Mediterranee, Roma 1982). Theophrastus Paracelsus (1493-1541), il mago del Cinquecento, era anch’esso convinto che ad una persona morta d’improvviso e violentemente, può essere captato, da un esperto occultista, il suo corpo astrale e questi se ne può servire per gli scopi più diversi ed orribili. La dottrina esoterica orientale insegna la medesima cosa.

Dopo i delitti, i poveri corpi delle donne, sia nel caso di Jack lo Squartatore, sia in quello del Mostro di Firenze, sono stati mutilati. A. Corbin in “La violenza sessuale nella storia” (Laterza, Bari 1992) racconta che le vittime dello “Squartatore”dopo essere state uccise subirono: <<mutilazioni sessuali, effettuate da mani che apparivano esperte, abbastanza al corrente dell’anatomia femminile. (…) l’assassino, come rilevò il dott. Halsted dell’ospedale di Londra, aveva prelevato certi organi del corpo che nella buona società di solito non si nominano…>>. Dovette presentarsi agli investigatori uno spettacolo atroce. Corbin, nell’opera citata, è molto esplicito: <<…Winne Baxter rivelò che l’assassino aveva prelevato l’utero dal corpo della vittima… e che con queste mutilazioni aveva dato prove di sicure conoscenze anatomiche>>. <<In numerosi casi, tagliò le parti genitali interne ed esterne, portandole con sé…>> (Krafft-Ebing, Psychopathia sexualis, Payot, Paris 1931).

Analogamente, nei delitti di Firenze, a quattro delle sei donne uccise fu escisso il pube con tagli netti e precisi, quasi da professionista e le ultime due furono anche mutilate del seno sinistro. Sinistri feticci sessuali da usare in orripilanti rituali satanici o di magia nera. Da questi abissi di tenebra emergono, infatti, indizi inquietanti che farebbero, appunto, supporre che il <<secondo livello>>, ipotizzato da Giuttari e Lucarelli nel libro “Compagni di sangue” (Le Lettere, Firenze 1998), potrebbe essere costituito da una “schola” dei misteri, con una sua origine che si perde nei secoli e arriva fino ai RosaCroce, celata dietro ai delitti di Firenze e a quelli attribuiti a Jack lo Squartatore, che si tramanda nei secoli, da adepto ad adepto, terrificanti rituali.

C’è dell’altro che accomuna il Mostro di Firenze allo squartatore. A Nadine Mauriot, la donna della coppia assassinata l’8 settembre 1985, anche in questo caso, viene escisso il pube e il seno sinistro. Il giorno verrà spedito un lembo del seno della poveretta al sostituto procuratore Silvia Della Monica. Anche Jack sfidò gli inquirenti, oltre che lasciando indizi sulla sua identità, egli indirizzò a giornali e commissariati i macabri souvenir delle sue imprese. Più volte gli ispettori, che indagavano su The Ripper, ricevettero plichi postali contenenti raccapriccianti resti umani.

A favore della tesi esoterica, dei delitti commessi dallo “Squartatore”, Giorgio Galli nel suo “Hitler e il nazismo magico” (Rizzoli, Milano 1997), scrive che Jack compare, contemporaneamente, alla nascita, nel 1887, dell’Ordine esoterico della “Golden Dawn”. In effetti, dopo circa un anno dalla fondazione dell’Ordine esoterico, si verificarono, a Londra, diversi spaventosi omicidi. Un collegamento tra alcuni particolari delitti e il satanismo era stato già suggerito dal giornalista Maury Terry che aveva scritto, in relazione a certi serial killer, che i loro crimini solo apparentemente sembrano incomprensibili, ma acquistavano significato se studiati in relazione a certi rituali satanici.

Jack lo Squartatore sarebbe stato in realtà l’avvocato Montague John Druitt, che morì, si disse, suicida. Nel 1964 lo scrittore Daniel Parson pubblicò una serie di prove, che attesterebbe che Druitt era adepto di una sètta satanica “Gli Apostoli” e che il suo non fu suicidio, ma un assassinio deciso dai membri della confraternita, per eliminare il pericoloso adepto, che avrebbe potuto portare a loro. Se si appurasse, dall’esito della perizia ancora non depositata, che, anche, Pacciani è stato assassinato per chiudergli per sempre la bocca, questa sarebbe un’altra inquietante analogia tra i due casi. Giorgio Galli, nel suo libro citato, in relazione a Montague John Druitt, scrive ancora: <<Il suo corpo con le tasche piene di pietre era stato ripescato nel fiume a pochi metri da Osiers, una dimora privata di Cheswick che veniva utilizzata per le riunioni di un club detto degli Apostoli, una società dai fini oscuri alla quale Druitt apparteneva e della quale erano membri molti aristocratici e anche un possibile erede al trono d’Inghilterra, Albert Victor (Eddy) duca di Clarence, nipote della regina Vittoria, a sua volta sospettato di essere the Ripper>>.

Galli osserva inoltre che <<L’accostamento delle date (il duca di Clarence si ammalò nel corso del 1890 e morì nel 1891 o secondo altri nel 1892) permette un’ipotesi: vi è una tradizione di magia sessuale e di magia nera, che provoca discussioni e divisioni nei circoli occultistici, che si rinverdisce con l’incontro tra Eliphas Levi e Bulwer Lytton, che in parte è presente nella fondazione della ‘Golden Dawn’ (1887), che può essere connessa con gli assassinii, verosimilmente, rituali del 1888, come tali presentati in una storia ritenuta fantastica negli anni Quaranta, ai quali segue una sorta di epurazione nelle società occultistiche. Queste vicende coinvolgono settori dell’aristocrazia inglese…>>. Analogamente, nei delitti di Firenze, si parla di personaggi molto potenti e insospettabili, che commissionarono i delitti e che avrebbero goduto di incredibili protezioni.

A nessuno importa niente Di Emanuela Orlandi?
Bisogna farle GIUSTIZIA a lei ed a TUTTE le vittime della menzogna,morte grazie alle perversioni di sette spesso rifugiate in ambiti 'rispettabili'come chiese,logge massoniche,sette e monasteri:vi prego occupatevene

Vi prego pubblicate un resoconto nella colonna centrale:
ecco alcune documentazioni che io ho trovate su indymedia ...

ciao e grazie ! ...satanismo in vaticano e cose del genere!Assurditá? Leggere please!
A proposito dei sacrifici a satana
L’OMICIDIO DI SAMUELE E L’IPOTESI ESOTERICA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm

Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze: inquietanti analogie
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm

IL MOSTRO DI FIRENZE:la pista esoterica
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm
http://www.aspide.org/sommario.htm

INDAGINE SUL SATANISMO IN CALABRIA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm

C’E’ UN LEGAME TRA EFFERATI OMICIDI SERIALI E LE IDEOLOGIE SATANICHE? FORSE SI.
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132384.php
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http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/sesso.htm
Intervista a Giuseppe Cosco tratta da "Il Quotidiano" (della Calabria) di mercoledì 10

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132625.php

Altri crimini atroci !
Nei quali sarebbero coinvolte logge maSSoniche,cosche malavitose (la banda della 1 bianca),P2,serVIZI segreti(servi dei loro stessi VIZI a quanto pare:e poco segreti,tanto poSSono agire in tutta e sfacciata impuni´tá!) ;o(

Leggetevi i seguenti articolini dai:

http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132340_comment.php#132572

Affiora un mosaico di orrori
http://www.italy.indymedia.org/news/2002/12/132433.php

EMANUELA ORLANDI
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132442.php

Vi piacciono le notizie 'forti'?
http://www.lapadania.com/1998/giugno/26/260698p02a3.htm
http://www.italy.indymedia.org/news/2002/12/132433.php

volete una notizia 'schok'?
http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/index.html
http://www.italy.indymedia.org/news/2002/12/132366.php

A proposito di p2,servizi segreti,massoneria ... satanismo in vaticano e cose del genere!Assurditá?Leggere please!

A proposito dei sacrifici a satana
L’OMICIDIO DI SAMUELE E L’IPOTESI ESOTERICA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/samuele.htm

Jack lo Squartatore e il Mostro di Firenze: inquietanti analogie
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/jack_lo_squartatore.htm

IL MOSTRO DI FIRENZE:la pista esoterica
http://cosco-giuseppe.tripod.com/esoterismo/il_mostro_di_firenze.htm
http://www.aspide.org/sommario.htm

INDAGINE SUL SATANISMO IN CALABRIA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/doc19.htm

C’E’ UN LEGAME TRA EFFERATI OMICIDI SERIALI E LE IDEOLOGIE SATANICHE? FORSE SI.
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/serial_killer.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132384.php
-----------------------------------
http://cosco-giuseppe.tripod.com/mitologia/sesso.htm

STREGONERIA E POTERE POLITICO E MILITARE
http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/stregoneria.htm

ORRORI DI UNA SCIENZA ASSERVITA AL MALE
http://cosco-giuseppe.tripod.com/storia/scienza.htm

PEDOFILIA, INTERNET E LA REALTA’ SPAVENTOSA DELLA FAMIGLIA
http://cosco-giuseppe.tripod.com/tendenze/pedofilia.htm

massoneria,P2,stragi di stato
http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/rel14p2.htm

I RAPPORTI INTERNAZIONALI
http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/rel20p2.htm

LA LOGGIA P2 E IL MONDO POLITICO
http://www.strano.net/stragi/tstragi/relmp2/rel21p2.htm
http://members.xoom.virgilio.it/desnaz/DestraNazionale.htm
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132366.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/127647.php
http://italy.indymedia.org/news/2002/12/132340_comment.php#132572

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orge sacrifici e potere occulto: anche il vaticANO ne sarebbe coinvolto ?
by derrik Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:35 PM mail:

IL DIO OCCULTO DEI TEMPLARI
All’inizio del XIV secolo cominciarono a correre strane voci sull’Ordine dei cavalieri del Tempio, che, ben presto, divennero accuse gravissime: apostasia, idolatria, sacrilegio, sodomia, stregoneria e omicidi rituali. Tra le accuse più gravi mosse ai Templari vi era anche quella di adorare orribili idoli dopo aver rinnegato Cristo, come attestano alcune delle dichiarazioni rese al processo. Un templare morente, Il 14 aprile del 1309, ad una commissione, dichiarò: <<Sono stato ricevuto nell’Ordine quaranta anni fa alla Rochelle dal Fratello de Legione, oggi defunto. Egli mi disse che bisognava rinnegare Nostro Signore. Non mi ricordo se si servì della parola Gesù Cristo oppure crocifisso; è tutt’uno, disse lui (sed dixit ipsi testi quod totum est unum). Io risposi che se anche lo avessi rinnegato sarebbe stato un atto di bocca e non di cuore; cosa che feci... Il Fratello Legione mi ordinò di sputare su una piccola croce ed io sputai una volta nella direzione della croce, e non sopra>> (Jean Marquès-Rivière, Storia delle dottrine esoteriche, Mediterranee, Roma 1984).

Pur se con delle varianti il tenore delle deposizioni continua in tal senso. Bisogna convenire con gli scrivani ecclesiastici del secolo XIV, tra i quali Angerius de Béziers, che i cavalieri del Tempio erano depositari di un misterioso culto <<falso ed ingannevole>>? Sembrerebbe ormai assodato che in seno all’Ordine si celebrassero rituali segretissimi. E’ anche certo "che i filosofi arabi abbiano influenzato i rudi soldati del Tempio... Se si dice influenza materiale, si intende impregnazione spirituale ed anche <<osmosi mistica>>, in un certo senso" (Ibid.). Sicuramente l’Ordine accolse elementi dottrinari e rituali dell’esoterismo orientale. Subì l’influsso delle confraternite esoteriche musulmane insieme al disegno di un’unificazione del mondo e di un nuovo ordinamento sociale.

Le altre gravi accuse, mosse contro l’Ordine, furono quelle di tenere "costumi deplorevoli" e di adorare i bafometi (teste ed immagini misteriose). Per quanto concerne questi strani idoli ecco quanto riporta l’accusa lanciata dalla corte romana:


Art. 46 - In tutte le provincie essi possedevano idoli, teste con tre facce, con una sola o anche crani umani.

Art. 47 e sgg. - Nelle loro assemblee e soprattutto nei grandi Capitoli, essi adoravano l’idolo come un Dio, come il loro Salvatore, affermavano che questa testa poteva salvarli, che concedeva all’Ordine tutte le sue ricchezze, e che faceva fiorire gli alberi e germinare le piante della terra.

C’è da sottolineare che vi sono varie testimonianze e confessioni, sull’esistenza degli idoli. Questo è uno dei maggiori misteri dei Templari. Alcune testimonianze conservate nei "Documenti inediti della Storia di Francia", dimostrano che essi adoravano una <<testa barbuta>>. Jean Marquès-Rivière scrive: "Il fratello Jean Taillefer, della diocesi di Langres, dichiarò che al tempo della sua ammissione, gli era stato mostrato un idolo dalla figura umana. Ugo di Bures, fratello borgognone, parla di una testa contenuta in un armadio della cappella. Questo idolo era a suo parere d’argento, di rame o d’oro, e raffigurava una testa umana con una lunga barba che egli riteneva bianca.

"Il templare Rodolfo di Gisi dichiarò di aver assistito ad un Capitolo generale tenuto dal fratello di Villers, nella diocesi di Troyes, durante il quale il fratello Ugo di Besancon appoggiò su un banco una testa d’idolo. A quel punto lo spavento del neofito fu talmente grande, che egli uscì dal Capitolo senza attendere l’assoluzione. Lo stesso Rodolfo di Gisi, nuovamente interrogato, confessò di aver visto una testa simile in sette Capitoli, e, a suo dire, l’idolo aveva un’aria terribile e demoniaca; ogni volta che appariva la testa, egli poteva a malapena guardarla, perché lo riempiva di terrore" (Jean Marquès-Rivière, Amuleti, talismani e pantacoli, Mediterranee, Roma 1972).

Altre confessioni sconvolgenti provano il culto diabolico praticato dall’Ordine ad una strana testa e ad un ancor più misterioso idolo. Marquès-Rivière precisa ancora: "Non bisogna confondere la TESTA dei Templari con la statua intera; Fratello Giovanni di Turn, tesoriere del Tempio di Parigi, confessò di aver visto l’immagine di un uomo, che a suo parere poteva essere un santo, su una tavoletta che gli avevano ordinato di adorare. Arnoldo di Goerte, della diocesi di Saintes, aveva udito parlare di un idolo contenuto nella casa del Tempio di Rupelle; la deposizione di Pierre Girald di Marsac è più dettagliata, egli afferma che il suo iniziatore, il fratello Thibault, estrasse dal suo abito una piccola immagine di donna e gli disse che tutto si sarebbe volto in bene se avesse avuto fiducia nell’immagine".

Ai commissari incaricati di istruire il processo, Guglielmo Pidoye, amministratore e guardiano dei beni del Tempio, "…mostrò loro un grande idolo d’argento perfettamente dorato che raffigurava una donna. Il testo afferma (Doc. in., t. II, pag. 218) che su una stoffa rossa attaccata dietro il busto, un biglietto consumato recava la dicitura: Caput LVIII (58a testa). Matter, nella sua Storia dello Gnosticismo, scrive: <<Al rinnegamento seguiva l’adorazione di un idolo, una testa che variava nella forma e nell’espressione, nel materiale e nel colore. Ne esistevano svariate copie che i Templari custodivano nei cofanetti>>. Presto si venne a creare una confusione fra la testa e l’idolo, e spesso l’una era scambiata con l’altro" (Ibid.).

Va considerato dopo quanto detto, l’androginia dell’idolo chiamato Baphomet, in quanto, esso aveva la barba ma anche il seno femminile. Il suo nome è stato oggetto di diverse interpretazioni. Alcuni lo hanno considerato "una variante di Maometto (Mahomet, Machomet, Maphomet, Baphomet)" (Massimo Izzi, Il dizionario illustrato dei mostri, Gremese Editore, Roma 1989). Per altri è "una abbreviazione di AB PPHibus TEMplum, il Tempio (deriva il suo potere) dai serpenti" (Ibid.). Tra le numerose scuole e sette di gnostici derivate da i maestri principali della gnosi Simon Mago, Meandro, Saturnino, Carpocrate, Basilide, Valentino e Marcione, uno di questi gruppi, gli ofiti, veneravano il Serpente del Paradiso terrestre. Taluni studiosi, per questo ed altro, affermano che le dottrine templari procedevano dagli ofiti.

La soterologia gnostica vede il mondo materiale come una prigione, l’aborto di un dio inferiore, il regno delle tenebre, quello della Materia-eterna che si contrappone a quello della Luce, il regno di Dio. Il mondo della materia, secondo loro, è stato creato dal dio demiurgo (l’artefice) del cosmo che era "o l’ultimo degli eoni, il più lontano dal Dio-Abisso, o un Demone che aveva rapito una scintilla della Pienezza divina - il Pleroma - onde animarne la materia" (Leone Cristiani, Breve storia delle eresie, Paoline, Catania 1957).

Gli ofiti dei primi secoli cristiani praticavano gli stessi rituali di cui erano accusati i Templari. Secondo Origene bestemmiavano Gesù Cristo, praticavano la sodomia e celebravano un culto orgiastico di tipo fallico. L’orientalista Joseph Hammer affermò anche che: "la leggenda medievale del Santo Graal fosse di origine gnostica, e che i Templari avessero ripreso direttamente dagli gnostici certi atti di adorazione a cui si supponeva che la leggenda del Graal avesse dato origine. (…). Il Graal stesso era per Hammer un vaso gnostico, simbolo della conoscenza gnostica e senza alcun significato cristiano" (Peter Partner, I Templari, Einaudi, Torino 1993).

Jean Marquès-Rivière, nel suo: "Amuleti, talismani e pantacoli", ancora a proposito del Baphomet, cita Porfirio, che nello Styx, riporta la descrizione di Bardesane di una statua che "si trovava <<nel paese dei Brahmani>>; questa statua <<aveva le mani disposte a croce, la faccia destra era quella di un uomo, la sinistra quella di una donna; il lato destro aveva attributi maschili, il sinistro femminili. Sul seno destro era scolpito il sole e sul sinistro la luna; le braccia erano circondate da angeli...>>".

Maschio e femmina erano questi idoli. Maurizio Blondet ci informa che "Gershom Scholem ci ha avvertito che già nella tradizione ebraica maggioritaria <<Dio ha due ‘configurazioni’ (parsufim), un volto maschile e uno femminile>>. E ci ha spiegato che, da questa paradossale androginia di Dio presa alla lettera, i seguaci di Sabbatai Zevi hanno dedotto le loro crude pratiche orgiastiche, <<manifestamente riprese dal culto della Grande Madre, che continuò a essere praticato da piccoli gruppi dell’Asia Minore sotto spoglie islamiche>>" (Maurizio Blondet, Gli <<Adelphi>> della dissoluzione, Strategie culturali del potere iniziatico, Ediz. Ares, Milano 1994).

Val la pena di considerare anche che "Nel processo dei Templari si ebbero due testimonianze indipendenti e concordanti sull’origine del Baphomet. Questo sarebbe stato la testa barbuta nata miracolosamente dal coito contro natura di un nobile signore di Sidone con il cadavere di una fanciulla di cui era follemente innamorato. De Sede ritiene che questa testa la si possa identificare con quella celeberrima che si dice essere stata realizzata verso l’anno 1000 da papa Silvestro II, il dottissimo Gerberto d’Aurillac, testa che era in grado di rispondere affermativamente o negativamente a qualsiasi domanda" (Massimo Izzi, Il dizionario illustrato dei mostri, cit.).

L’immagine di un essere barbuto con le corna è posta sul portale di due chiese, una si trova a Parigi, è la chiesa di Saint-Méry, l’altra a Provins, è la chiesa di Sainte-Croix. Il "mostro" è visibile anche su un edificio di Saint-Briss-Le-Vineux, nei pressi di Auxerre, appartenuto ai Templari. Quali segreti celava il misterioso idolo? Le supposizioni sono ancora tante ma il mistero rimane, assieme agli altri che avvolgono l’Ordine. Joseph Hammer nel suo "Mystery of Baphomet Revealed" identificò il dio bisessuale dei Templari come una divinità androgina, supponendo che riti sessuali e orge rituali ne caratterizzarono l’adorazione.

I cavalieri del Tempio erano molto profondi nella magia e H. Cornelius Agrippa, nel XVI secolo, disse di loro che erano esperti maghi. E’ se il loro Baphomet fosse stato un talismano prodigioso che, nella sua androginia, celava l’unione fra le due grandi polarità del cosmo? Serge Hutin, a tal proposito, racconta la straordinaria ipotesi di Maurice Magre e cioè che: "i Templari fossero in possesso di una figura baphometica carica di magico potere, …loro sottratta nel corso di uno scontro armato tra i cristiani e i mongoli invasori" e per l’Ordine fu l’inizio della fine.

http://italy.indymedia.org//news/2002/12/133006_comment.php#280559

sono un credente ma ...
l'affare emanuela orlandi ormai mi corrode !
O so quello che fa la chiesa in merito ....
o mi dichiareró ATEO!

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derrik
by ha(a)cke Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:40 PM mail:

derrik...
emanuela_orlandi.gifxhpdmb.gif, image/gif, 534x747

"sono un credente ma...l'affare emanuela orlandi ormai mi corrode!O so quello che fa la chiesa in merito....o mi dichiareró ATEO!"

mavaffanculo frocio guarda che IO lo so quello che gli è suCESSO ! su da bravo guardalo un po anche tu piccino di mamma ...........
derrik ...CERTO CHE TU PER ESSERE CRISTIANO ...
COSE' PREGHI IDDIO E FOTTI IL PROSSIMO...... perche non vai a impegnarti sul volontariato a servir messa o a fare pompini al tuo prevosto..che parrocchia freguenti...e quale estremasinistra....forse sei mancino...attento che indy è peccaminosa...ti induce in tentazione...vai a messa che è già domenica e fra poco nasce gesù bambino e se fai il cattivo poi non trovi niente sotto l' albero..ti piace il presepio....

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cosco cerchi?
by beppe Tuesday, Mar. 23, 2004 at 2:41 PM mail:

Chiunque tu sia stai appositamente depistando il senso del post che punta contro le stragi e l'eversione nera.

Se ti vuoi occupare di satanismo fallo in maniera più consona su un tuo apposito post.

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ansaldi infiltrato al toroc
by ;) Tuesday, Mar. 23, 2004 at 8:35 PM mail:

http://www.torino2006.org/passione/autore.php?ida=100061&idm=100201

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e che sia sessista è il meno
by admin togli 'sta merda sessista Tuesday, Mar. 23, 2004 at 8:58 PM mail:

tre commenti sopra, il caro haacke o come cazzo si scrive.
offensivo oltre ogni limite.

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2 di 3
by Richiamo per Admin Wednesday, Mar. 24, 2004 at 3:19 AM mail:

Concordo con l'autore del post sopra, ADMIN c'è da cancellare il post di ha(a)cke.
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"Ansaldi infiltrato al toroc".

Interessante sapere che Ansaldi si interessa di alpinismo e similari.
In questo allora ha mantenuto gli stessi interessi con il suo compare Stroppiana che è diventato istruttore alpinista.

stroppiana
http://www.arpnet.it/caigerva/ (istruttori)
http://www.caitorino.it/MV_SOC_07.htm
http://www.club4000.it/membri.html

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Facendo una ricerca col nome Mauro Ansaldi viene fuori un omonimo che è coordinatore della Caritas internazionale in Iran. Ditemi che non si tratta dello stesso Mauro Ansaldi.. SAREBBE UN INCUBO.


http://www.db.caritas.glauco.it/caritas/Evidenza_dx/Terremoto_Iran/Iran20040116.pdf

http://www.db.caritas.glauco.it/caritas/Evidenza_dx/Donna/armenia.htm

http://www.vaticanradio.org/radiogiornale/ore14/2004/gennaio/04_01_23.htm

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vi preghiamo di rimandare sulla lista di ecn dei centri sociali il nostro comunicato su Mauro Ansaldi

COMUNICATO DEL COMITATO CHIAPAS DI TORINO SU MARIO ANSALDI

Ieri, 23 giugno 2000, abbiamo preso atto della contro-inchiesta svolta dal Centro Sociale Gabrio su Mauro Ansaldi, che da alcuni anni collaborava con il Comitato Chiapas e frequentava centri sociali e numerose altre realtà politiche, torinesi e non. La contro-inchiesta ha svelato il suo passato di eversione nera, squadrista e bombarola. In questo momento, in base ai dati resi noti (vedi (http://www.ecn.org/gabrio/Libro_bianco.html), i nostri dubbi si spingono fino alla possibilità che Mauro Ansaldi sia un agente provocatore. Di sicuro, ci siamo trovati di fronte ad un mentitore, che ha fornito nomi, sigle e ricordi fasulli per vantare in molte occasioni un presunto passato di estrema sinistra. Anche se noi stessi siamo caduti nel raggiro, non può non rimanerci l'amaro in bocca per il fatto che, avvalendosi della partecipazione al Comitato, abbia potuto ingannare altre persone e organizzazioni politiche. Ieri sera Mauro Ansaldi è stato convocato ed allontanato dal Comitato. Questo non è un lieto fine. E' un'ennesima occasione per prendere in seria considerazione il problema delle infiltrazioni e delle provocazioni nell'area del movimento e dell'internazionalismo, per iniziare una riflessione in comune. Torino, 24 giugno 2000

Comitato Chiapas di Torino
http://www.ecn.org/b18/ansaldi2.htm

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Basta con le torture, basta con le uccisioni
by basta con la destra Wednesday, Jun. 16, 2004 at 8:02 PM mail:

al ballottagio,
ricordatevelo

per lanciare un segnale forte e chiaro
agli aguzini
e
dire basta
alle torture stragi
e
ma$$acri

V O T A R E
CENTROSINISTRA O SINISTRA.

ciao
a pugno chiuso.

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ULTIMI AGGIORNAMENTI - CASO STROPPIANA
by Beatrice Monday, Jul. 12, 2004 at 12:08 PM mail:


Aggiornamento

(22 marzo 2004)

Mai indagato per il caso di Camilla Bini, dall'autunno 2002 Paolo Stroppiana lo è stato invece per il caso di Marina Di Modica. Ma il Pubblico Ministero che lo aveva sottoposto a indagine ha richiesto l'archiviazione dicendo in sostanza: "Stroppiana ha certamente mentito. Ci sono stranezze e bugie di tanti tipi, ma sono solo indizi. Non ci sono elementi per sostenere nei suoi confronti l'accusa di aver ucciso Marina Di Modica". All'archiviazione del caso si è però opposto il professor Di Modica, padre di Marina, i cui legali sottolineano che, come nel caso della Bini, troppi elementi sarebbero stati trascurati nelle prime indagini. In particolare si fa riferimento ad accertamenti tardivi, parziali o mai effettuati, per esempio sull'auto della scomparsa o sulle abitazioni e le armi di Stroppiana. Nell'atto di opposizione all'archiviazione si richiamano anche i gravi precedenti penali di Stroppiana nell'ambito della sua militanza nei gruppi eversivi di estrema destra e il suo ruolo di pentito in importanti processi, che potrebbe avergli fatto guadagnare qualche indulgenza, come la concessione del porto d'armi dimostrerebbe.

Aggiornamento
(5 aprile 2004)

Il 30 marzo scorso il Giudice per le Indagini Preliminari, dr.ssa Federica Gallone, ha respinto la richiesta di archiviazione e ha stabilito che Paolo Stroppiana, che durante le indagini si era avvalso della facoltà di non rispondere, sia processato per l'omicidio di Marina Di Modica. Il GIP ha rilevato anche l'inquietante coincidenza costituita dalla scomparsa di un'altra donna che lavorava alla Bolaffi, Camilla Bini, che pare avesse avuto una relazione con lo stesso Stroppiana, da questi sempre negata. Per il GIP l'incontro tra l'indagato e Beatrice Della Croce di Dojola, alle 22 della sera dell'8 maggio 1996, non sarebbe certo, visto che non sarebbe stato confermato né smentito dalla stessa figlia della donna. In ogni caso Stroppiana avrebbe potuto incontrare la Di Modica tra le 18 e le 20 di quella sera.

Aggiornamento
(5 luglio 2004)

Il 28 giugno il GIP Simone Perelli, ascoltati i legali, ha fissato l'inizio del processo per il 12 ottobre prossimo. Paolo Stroppiana, accusato di avere assassinato Marina Di Modica e di averne occultato il corpo, ha dichiarato: "Io non ho nessun timore di andare a un giudizio pubblico, nel modo più assoluto. Se io avessi la coscienza non tranquilla avrei chiesto il rito abbreviato". Il suo legale ha inoltre smentito che sia stata posta alla figlia di Beatrice Della Croce di Dojola una domanda sulla cena con Stroppiana la sera dell'8 maggio 1996. Intanto le indagini preliminari non avrebbero trovato riscontri né alla telefonata che Stroppiana avrebbe fatto quel giorno per disdire l'appuntamento con Marina Di Modica dalla cabina telefonica, all'epoca situata in c.so Umberto I a Torino, né alla visita che avrebbe fatto a un centro fisioterapico.

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non so a chi credere
by maurizio Sunday, Jun. 25, 2006 at 10:20 PM mail:

io conosco molti personaggi citati in questo articolo (ex nar)e sono bravissime persone....

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eccezziunali veramente !
by keoma Sunday, Jun. 25, 2006 at 11:26 PM mail:

Te li raccomando gli ex Nar, assassini psicotici che non hanno nemmeno avuto mai una qualche strategia politica ....

Basta leggere l'autobiografia di Giusva Fioravanti, scritta insieme a Bianconi, per rendersene conto.

Io sono tra i molti, anche di sinistra, che li considerano innocenti per la strage di Bologna ( dove invece una strategia politica c'era e come) ma mi sembra innegabile che si trattava di pazzi furiosi che ammazzavano il più delle volte " a gratis", cioè per il puro gusto di farlo....

C'è da dire, a conferma di questo, che la maggior parte delle loro vittime erano a loro volta fascisti, ammazzati per i motivi più allucinanti e, perlomeno in un caso, quello del leader di Terza Posizione siciliano di cui non ricordo il nome, senza poi darne alcuna motivazione credibile ....

E c'è anche da dire che, a differenza della generazione di bombaboli fascisti che li ha preceduti, che erano sostanzialmente estranei a "trame di stato", a rapporti coi servizi segreti, con le mafie ( a parte la collaborazione episodica di alcuni di loro con la Magliana) ecc. ecc. e che anzi un'altra buona percentuale delle loro vittime furono poliziotti, carabinieri e giudici ...

Cioè,ANCHE SE CERTO NON SCHERZARONO (Walter Rossi, Ivo Zini, Valerio Verbano, Roberto Scialabba, forse Fausto e Iaio a Milano), se la presero con i compagni quasi eclusivamente ai primissimi inizi del loro agire terroristico, privilegiando poi - anche se spesso solo per casualità - obiettivi cosiddetti "di stato" e le faide interne all'ultradestra.

Ma da questo a definirli "brave persone" ......

E del resto nemmeno credo pretendano di essere definiti così da nessuno ...

A meno che non ti riferisci ai vari "rifarditi" riciclati in A.N., come il defunto Dimitri o i neo-parlamentari De AngeliS e Piso, ma lì siamo francamente sul lato del "pentitismo" e dell' italico "tengo famiglia" e francamente fanno più schifo degli altri ....

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