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comunicato cariche stamattina
by vari Friday, Mar. 26, 2004 at 5:04 PM mail:

comunicato di Collettivo Universitario Rebeldìa, LSO Mucchio Selvaggio, CS Gabrio Disobbedienti Torino


Oggi, 26 marzo, giorno dello sciopero generale contro la riforma delle pensioni, siamo scesi in piazza insieme allo spezzone sociale composto dagli studenti e alle studentesse universitarie e medie, al comitato di lotta contro il ddl Moratti, ai ricercatori e alle ricercatrici di scienze mfn, per dire no alla riforma Moratti, alla mercificazione di scuola e università, alla precarizzazione del lavoro e del diritto allo studio.
Arrivati in Piazza Arbarello, da dove il nostro spezzone avrebbe dovuti immettersi nel corteo, un ingente cordone di polizia in assetto antisommossa, sostenendo di eseguire le direttive della CGIL, si è frapposto fra noi e la manifestazione sindacale, impedendo qualsiasi comunicazione con chi stava già sfilando e negandoci di fatto il diritto di manifestare, nonostante i Cobas si fossero resi disponibili ad accoglierci davanti a loro.
Alle nostre pressioni, mentre i manifestanti alle spalle della polizia urlavano di farci passare, sono partite numerose, violente cariche: il bilancio è di numerosi contusi, di cui alcuni hanno dovuto ricorrere a cure mediche.
Ci pare inspiegabile il tentativo di dividere gli spezzoni sociali, di separare studenti e studentesse e precari dell’università dai lavoratori e dalle lavoratrici, possiamo leggerlo solo come una chiara manovra –maldestra ed inefficace- per fermare l’unità delle lotte, per non permettere la ricomposizione sociale fra chi stava rivendicando il diritto ad una pensione dignitosa e chi stava rivendicando il diritto allo studio, ad un lavoro stabile, ad un’università ed una scuola libera.
Vogliamo sapere se, oltre al governo e alla questura, dobbiamo “ringraziare” qualcun altro: i sindacati, ed in particolare la CGIL che vanta di stare col movimento, i partiti che hanno sfilato stamattina, chiariscano la propria posizione sull’atteggiamento della polizia e sulle affermazioni della questura che attribuisce loro le responsabilità dei fatti.
Forse che, dopo la solidarietà di Pisanu a Fassino per la contestazione il 20 marzo a Roma, i DS sono diventati i protetti del ministro degli interni e della polizia, a scapito della costruzione di un movimento di opposizione sociale forte ed in grado di incidere? Forse è questo il motivo di tanto spiegamento di forze?
Vogliamo la verità e la vogliamo prima della grande manifestazione del primo maggio.
Chiediamo le dimissioni dei vertici della questura, che ad un anno di distanza dalle cariche del 29 marzo 2003 contro i/le migranti che partecipavano al corteo contro la guerra, ancora una volta gestiscono la piazza con cariche e repressione ingiustificata.


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