Tutti domattina giovedì 1 aprile 2004 a partire dall'alba in via Adda per impedire ogni azione di provocazione.

Con uno stile da primo di aprile, è stata fatta circolare la notizia che domani mattina le forze dell'ordine interverranno per "sistemare" la situazione in via Adda. Il tentativo evidentemente è quello di far capire alle famiglie rom che occupano da due anni la casa che è meglio per loro evitare uno scontro.
Non è una soluzione al problema. Non è una soluzione al problema delle pressioni razziste e al clima denigratorio alle quali sono state sottoposti gli occupanti della casa. Non è una soluzione al problema dell'immigrazione. Non è una soluzione neppure al problema della casa, che a Milano in questo momento sta assumendo dei livelli preoccupanti.
Queste modalità di reazione non si possono definire in nessun modo una soluzione. Alle richieste di un incontro con la Prefettura per valutare le possibili alternative, è stato infatti risposto con il silenzio e con una campagna di dichiarazioni che non hanno fatto altro che portare avanti il concetto che Milano non deve avere problemi evidenti e che le situazioni irregolari devono essere cancellate al più presto. Anche quando, come nel caso di via Adda, la situazione è davanti agli occhi di tutti da molto tempo e da molto tempo vengono volutamente ignorate. L'azione di domani, volutamente annunciata, assume dunque l'aspetto di una epurazione. Gli interventi possibili sono molti, non c'è un'unica soluzione. Il consiglio di via Adda ne ha già delineate alcune, ma non ha avuto nessuna risposta. Per questo motivo le famiglie di via Adda chiedono a tutti (singoli cittadini, stampa, associazioni) di essere presenti domani mattina a partire dall'alba, per testimoniare e impedire qualsiasi intervento che possa assomigliare più a una deportazione che a una ricollocazione delle famiglie, e a provocazioni che spingono verso un livello di scontro che nessuno vuole.
riferimenti telefonici: 3201831150 , 3332845238