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Combattimenti casa per casa a Falluja, 36 i morti.
by INDIPENDENCE NEWS Wednesday, Apr. 07, 2004 at 11:30 AM mail:

CRONACHE DI UN PAESE IN GUERRA.....IRAQ



In Iraq divampa la sanguinosa rivolta degli sciiti fedeli al mullah Moqtada al Sadr. Ma ora, in alcune città, per la prima volta, sunniti e sciiti combattono insieme e chiedono il ritiro dei militari stranieri. La scorsa notte a Falluja, almeno 36 iracheni sono stati uccisi e altri 25 feriti in combattimenti fra le truppe americane e miliziani anti coalizione. Otto persone, tra le quali cinque iraniani, sono morte invece a Karbala, una delle città sante agli sciiti. Nei combattimenti vi sono stati anche 16 feriti, di cui quattro di nazionalità iraniana. Da ieri sera fino a questa mattina all'alba ci sono stati durissimi scontri in numerosi quartieri che hanno opposto i combattenti fedeli al leader radicale sciita Moqtada Sadr alle forze della coalizione e alla stessa polizia irachena. Intanto, a Falluja, la battaglia continua casa per casa. I marine Usa cercano di farsi strada nei vicoli della città sunnita mentre il cielo è sorvolato dagli aerei e dagli elicotteri da combattimento.

Ieri a Ramadi, secondo quanto ha annunciato il Pentagono, una dozzina di marine americani sono stati uccisi e oltre 20 sono stati feriti in combattimenti con guerriglieri anti coalizione, quando 60 o 70 uomini armati di lanciagranate e di armi automatiche hanno attaccato le loro posizioni al palazzo del governatore locale. Per tutta la giornata insorti e ribelli sciiti iracheni hanno compiuto attacchi contro le forze della coalizione nel sud e nel triangolo sunnita, uccidendo almeno 66 iracheni, 13 soldati statunitensi e un soldato ucraino. A Nassiriyah, undici bersaglieri italiani sono rimasti feriti, in modo non grave, nei combattimenti, i più violenti dalla caduta dell'ex presidente iracheno Saddam Hussein. Negli ultimi tre giorni di violenze, almeno 136 iracheni e 30 militari della coalizione hanno perso la vita.

In Italia, intanto, scontata la solidarietà da parte di tutte le forze politiche verso i militari italiani feriti, divampa la polemica. Il più drastico è il segretario di Prc, Fausto Bertinotti: "L'Italia è in guerra, il governo si dimetta". Ma Berlusconi, da "Porta a Porta" risponde che lo scontro di Nassiriyah in cui è stato coinvolto il contingente italiano "non deve far cambiare in nessun modo il senso della nostra missione". Secondo il premier "una democrazia in Iraq sarebbe un esempio per tutta l'area e quindi non è da pensare che noi si possa lasciare la missione". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, sarà oggi in Aula alla Camera per rispondere alle interrogazioni presentate dalle opposizioni sulla situazione in Iraq; il ministro della Difesa Martino risponderà alle 13.30
alle Commissioni Esteri e difesa al Senato.

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