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Gli Usa: «Distruggeremo l'esercito del Mehdì»
by dal corriere Wednesday, Apr. 07, 2004 at 12:58 PM mail:

Scontri anche a Karbala e Sadr City. Bombardamenti americani a Falluja: 60 morti tra cui donne e bambini. Ripresi gli scontri a Ramadi dopo l'offensiva di ieri.

Le forze americane in Iraq hanno dichiarato oggi che «distruggeranno l'Esercito del Mehdì», la milizia del leader radicale sciita Moqtada Sadr. «Attaccheremo l'Esercito del Mehdì per distruggerlo», ha detto il generale americano Mark Kimmit, vice capo delle operazioni militari della coalizione, in una conferenza stampa a Bagdad. Nei combattimenti iniziati domenica fra le forze della coalizione e i miliziani dell'Esercito del Mehdì sono morti in varie zone sciite dell'Iraq almeno 130 persone.

FALLUJA - Continua casa per casa la battaglia di Falujah. I marine Usa cercano di farsi strada dentro la città sunnita mentre il cielo sopra Falluja è sorvolato dagli aerei e dagli elicotteri da combattimento. Negli scontri - in cui gli americani hanno fatto ricorso anche ai micidiali aerei multiuso da combattimento AC-130 dotati di armamento leggero e pesante (raramente usati sinora) - 60 iracheni sono stati uccisi in totale. Oltre 130 i feriti. Tra loro anche donne e bambini. Ieri 26 persone sono state uccise nei raid contro quattro abitazioni (nell’attacco sono state ferite altre 30 persone), e fonti dell’ospedale generale di Fallujah spiegano adesso che il totale dei morti iracheni è da fissare a 60. La situazione resta ancora molto delicata. Per tutta la notte i blindati americani hanno continuato a convergere verso la città e ad essere impegnati in scontri a fuoco nella zona desertica subito fuori dalla città. In alcuni casi, i marine Usa si sono ritrovati praticamente intrappolati nelle prime strade della periferia di Falluja ed esposti al fuoco nemico senza neanche poterne individuare la fonte. Un portavoce militare, il caporale Christopher Ebert spiega che questa volta la situazione è diversa. Per i soldati Usa è una vera e propria battaglia, la prima forse dalla fine della guerra. Gli uomini della guerriglia, spiega, «di solito colpiscono e si danno alla fuga. Ma questa volta si sono trincerati e tengono la posizione. È la prima volta che agiscono così».

SCONTRI A KARBALA, SADR CITY E KUT - Almeno 12 iracheni sono morti negli scontri di questa notte nella città di Kut, nel sud del Paese; altri quattro nel quartiere sciita al Sadr (il degradato sobborgo sciita alla periferia nord-orientale di Bagdad, roccaforte nella capitale irachena dei seguaci di Moqtada Al Sadr) mentre due iraniani sono deceduti a Karbala, dopo essere finiti in uno scontro a fuoco tra milizie sciite e truppe della coalizione. Lo hanno riferito fonti ospedaliere. Secondo alcuni testimoni, anche un civile britannico, che lavorava per un’azienda privata di sicurezza, è stato ucciso dalle milizie che hanno occupato il suo uffico a Kut. Sono proseguiti nella notte, infatti, gli scontri tra le truppe della coalizione e le milizie del leader sciita Muqtada al Sadr. Oggi l’esercito al-Mahdi sembra aver preso il controllo delle città di Kut e Kufa, occupando i palazzi governativi e vagabondando per le strade, senza che la polizia intervenga.

RAMADI - Sono ripresi oggi gli scontri a Ramadi, città in pieno triangolo sunnita a ovest di Baghdad. Lo riferiscono alcuni testimoni. Ieri, «un significativo numero» di marines, che secondo le prime stime sarebbero almeno 12 marines, sono morti in un agguato teso dai ribelli nel cimitero della città. Intanto nella città sunnita cominciano ad essere visibili tracce di una crescente simpatia verso il movimento sciita guidato da Muqtada al Sadr. Manifesti con l’immagine del leader sciita sono comparsi sui muri degli edifici governativi, delle scuole e delle moschee. Su altri, sono comparse anche scritte di elogio per al Sadr, per le sue «azioni eroiche» e la «valorosa rivolta contro l’occupante».

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