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Ritiro immediato delle truppe italiane dall'Iraq
by Confederazione Cobas Wednesday, Apr. 07, 2004 at 10:37 PM mail: cobas@cobas.it

RITIRO IMMEDIATO DELLE TRUPPE ITALIANE DALL’IRAQ!

Ormai in Iraq è in atto una vera e propria insurrezione generalizzata contro le truppe occupanti USA, inglesi, italiane, spagnole, polacche,…
Da Baghdad a Falluja, da Nassiriya a Bassra, da Najaf a Karbala, da Kut a Kirkuk, i morti tra i civili sono diverse centinaia, decine tra i militari; gli USA hanno ripreso i bombardamenti, non risparmiando neppure le moschee.
A Nassirija le truppe italiane –i pacificatori come li chiama Gianfranco Fini- hanno ucciso, in un’operazione di ordine pubblico comandata dagli USA, 15 persone, tra cui una donna e due bambini, raggiunti nella loro casa da una cannonata.
Non ce n’era assolutamente bisogno, ma questa strage è l’enesima dimostrazione di cosa Bush, Blair e Berlusconi intendono, quando parlano di missione di pace, tesa a portare democrazia e sicurezza al popolo iraqeno.
Per chi ci credeva ancora, il mito degli italiani brava gente, dei “nostri” soldati accolti come liberatori che portano soccorso alla popolazione civile, va in mille pezzi.
Le truppe italiane, come tutte le altre, sono truppe d’occupazione; agiscono in zona di guerra per difendere gli interessi in loco nello sfruttamento del petrolio iraqeno da parte di aziende italiane come l’ENI.
Il governo Berlusconi -mentre esprime solidarietà ai bersaglieri italiani lievemente feriti, ignorando in maniera sprezzantemente razzista i morti iraqeni- ha cinicamente dichiarato che la missione continua.
Il triciclo del centrosinistra annaspa ed irresponsabilmente continua a chiedere (forse memore della sua guera umanitaria in Jugoslavia condotta sotto l’ombrello della NATO) l’intervento dell’ONU entro il 30 giugno, mentre manca un’enormità di tempo a quella data e la situazione precipita di ora in ora.
Ma quante morti dobbiamo ancora aspettare prima che si ponga fine alla follia assassina e guerrafondaia di Bush e del suo servo sciocco Berlusconi?
Le truppe italiane vanno immediatamente ritirate, non devono restare in Iraq neanche un altro minuto. Questa è la precisa volontà espressa ancora una volta nell’enorme manifestaziione del 20 marzo a Roma dalla stragrande maggioranza del popolo italiano.
Non possiamo essere complici di un’operazione militare coloniale che, dietro una squallida retorica patriottarda, punta a ridisegnare in Iraq ed in tutto il Medioriente nuovi assetti geopolitici in linea con la dottrina della guerra permanente e preventiva di Bush, mentre espone la stessa Italia al pericolo di attentati terroristici.
Gli Iraqeni hanno tutto il diritto di gestire da sé il proprio Paese.
Non era forse la maggioranza scita ad essere stata in passato orribilmente perseguitata da Saddam Hussein? Non era soprattutto l’oppressione subita dagli sciti che giustificava l’intervento dei liberatori angloamericani?
Ebbene si trattava di un pretesto, che, insieme alla panzana delle armi di distruzione di massa, è servito da cavallo di Troia per giustificare la guerra imperialista di Bush e c.
Ora che a tutti coloro che non fanno come gli struzzi
appare sempre più chiaro il carattere imperialista di questa guerra d’aggressione non resta un minuto da perdere: l’unica cosa sensata da fare, per fermare questa spirale di guerra e morte che rischia di insanguinare tutto il mondo, è ritirare tutte le truppe di occupazione dal territorio iraqeno a cominciare da quelle italiane.


CONFEDERAZIONE COBAS

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