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INTERNAZIONALE DEI MARXISTI RIVOLUZIONARI...PER LA RIVOLUZIONE SOCIALISTA MONDIALE
by FIL Sunday, Apr. 11, 2004 at 10:33 PM mail:

DIAMO ALLA CLASSE OPERAIA INTERNAZIONALE QUEL PARTITO RIVOLUZIONARIO IN GRADO DI CONDURLA FUORI DALLA BARBARIE IMPERIALISTA, VIVA IL COMUNISMO MONDIALE VIVA LENIN

INTERNAZIONALE DEI M...
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MOVIMENTO PER LA RIFONDAZIONE DI UN'INTERNAZIONALE MARXISTA VERAMENTE RIVOLUZIONARIA
ORGANIZZAZIONI COMUNISTE RIVOLUZIONARIE:
• Partido Obrero (Argentina)
• Partido Revolucionario de los Trabajadores (EEK - (Grecia)
• Socialist Workers League (Palestina)
• Associazione marxista rivoluzionaria Progetto-comunista- SINISTRA DEL PRC (Italia)
• Partido de los Trabajadores (Uruguay)
• Partido Causa Operaria (Brasil)
• ITO - International Trotzkist Oposition (UK)
Lega operaia marxista (Turchia)


APPELLO PER UN CONGRESSO MONDIALE
SULLA RIFONDAZIONE DELLA QUARTA INTERNAZIONALE*

DAL 20 AL 22 APRILE 2004 A BUENOS AIRES

E’ passato più di un decennio dal collasso dell’Unione Sovietica ma il capitalismo mondiale non è riuscito a trovare una via d’uscita alla sua crisi storica e minaccia l’umanità con una nuova ondata di barbarie, con massicci attacchi a tutti i diritti sociali e democratici all’interno e una serie infinita di guerre imperialiste all’estero. La ricerca nel dopo guerra fredda del dominio mondiale da parte dell’imperialismo statunitense, in nome di una terroristica “guerra al terrorismo”, ha già devastato l’Afghanistan e l’Iraq e minaccia di aggressione militare un elenco infinito di paesi dal Medio Oriente all’Asia, all’Africa e all’America Latina.

La guerra e l’occupazione dell’Iraq segnano l’inizio di un nuovo periodo di convulsioni, scontri militari, lotte di massa sociali e nazionali e ribellioni popolari nella regione e su scala internazionale. La mobilitazione globale, senza precedenti, contro la guerra di milioni di manifestanti, in particolare di una nuova generazione, che hanno invaso le strade in Europa, in America e nel mondo intero prima e durante la guerra contro l’Iraq, è divenuto un fattore politico globale. Subito dopo la seconda guerra del Golfo, una nuova ondata di sciopero di massa ha scosso la Francia e l’Austria. Questa ascesa delle masse in questi paesi coincide con ribellioni rivoluzionarie nella periferia, con l’Intifada palestinese e lo sviluppo dell’Intifada irachena in Medio Oriente, l’Argentinazo, e le rivolte in Bolivia, Ecuador, Perù, Uruguay e nell’intero continente sudamericano.

A dispetto dell’euforia iniziale per la "completa vittoria finale" del capitalismo, le sue contraddizioni mondiali in via di acutizzazione sono l’espressione su scala mondiale della sua tendenza storica alla dissoluzione. La classe operaia, tutte le masse oppresse e sfruttate resistono tenacemente contro gli effetti devastanti della crisi capitalistica mondiale. Ma per far fronte vittoriosamente al sistema capitalistico mondiale, che si dibatte disperatamente alla ricerca di una via d’uscita con i mezzi più violenti, il soggetto rivoluzionario emergente del proletariato che lotta e delle moltitudini degli oppressi ha bisogno di elaborare un programma per la soluzione socialista della crisi, una strategia rivoluzionaria, una prospettiva e una organizzazione internazionale: in altre parole è necessaria con urgenza un’Internazionale, un Partito Mondiale della Rivoluzione Socialista.

Le organizzazioni che sottoscrivono questo Appello hanno già lanciato dal 1997 in poi una campagna internazionale per costruire l’Internazionale rivoluzionaria del ventunesimo secolo, fondata su tutte le lezioni e le esperienze rivoluzionarie del ventesimo secolo e della storia passata, una forza militante per le lotte del presente e aperta al futuro.
Noi ci battiamo per la Rifondazione della Quarta Internazionale che Trotsky e i suoi compagni hanno proclamato nel 1938, nei momenti più oscuri della storia, per difendere, completare e estendere a livello mondiale l’"assalto al cielo" cominciato con la Rivoluzione socialista d’Ottobre del 1917.

Questa Internazionale si è in seguito frammentata dal punto di vista organizzativo e il suo programma è stato abbandonato o fossilizzato; ma la validità della Quarta Internazionale e del metodo del suo Programma Transitorio, l’attualità della lotta per la rivoluzione mondiale e della tradizione di lotta da essa incarnata sono stati storicamente dimostrati ed è urgente il loro sviluppo. Il ciclo storico aperto nel 1917 non si è chiuso con lo stalinismo, l’organizzatore delle sconfitte e il seppellitore della stessa Unione Sovietica nel 1991.

Il carattere storico della crisi capitalistica mondiale del successivo decennio, che ha prodotto guerre e rivoluzioni, conferma la natura della nostra epoca come epoca di transizione del declino del capitalismo e della rivoluzione socialista mondiale. La tanto pubblicizzata “globalizzazione” non ha aperto una nuova epoca storica ma ha approfondito il declino del capitalismo; non ha risolto la crisi del sistema ma l’ha “globalizzata” su una nuova scala, che rende ancora più necessaria una soluzione globale alla crisi con mezzi rivoluzionari. Questa necessità si manifesta ugualmente nel movimento sorto a Seattle e Genova, nel movimento globale contro la guerra, e ora nelle battaglie di classe che si sviluppano in Europa e internazionalmente.

A causa di questa crisi, gli imperialisti cercano di deviare e neutralizzare questo crescente movimento di lotta sociale, di manipolarlo con forme di centrosinistra di collaborazione e integrazione di classe per stabilizzare il dominio borghese in crisi. Le vecchie burocrazie riformiste socialdemocratiche e i Partiti Comunisti stalinisti così come i gruppi dirigenti “della nuova sinistra” del movimento “per un’altra globalizzazione” (WSF, ATTAC, ecc., assistiti da settori di ”estrema sinistra”, inclusi alcuni sedicenti “trotskysti” come il cosiddetto “Segretariato Unificato della Quarta Internazionale”) sono parte integrante di questi modelli di “soluzioni” di centrosinistra. L’esempio di attacchi social liberali contro i lavoratori e i contadini senza terra condotti dal governo Lula in Brasile -l’incarnazione dello “spirito” del WSF di Porto Alegre- costituisce un serio campanello d’allarme circa il ruolo di queste forze.

Contro tutte queste forze politiche che cercano di legare le masse e i loro settori d’avanguardia al sistema capitalistico e alle sue istituzioni internazionali attraverso un “dialogo costruttivo” con il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, il WTO, l’Unione Europea etc. noi ribadiamo i principi che necessariamente stanno alla base della discussione per la Rifondazione della Quarta Internazionale:
1) L’attualità della lotta per la rivoluzione socialista e per la dittatura del proletariato;
2) La riaffermazione della necessità di lottare contro ogni blocco con la borghesia democratica, contro tutte le forme di collaborazione di classe in stile “fronte popolare” che portano inevitabilmente a ridurre il proletariato e il suo partito ad appendici del capitale;
3) La necessità di una rivoluzione sociale e/o politica nei paesi dell’ex Unione Sovietica e dell’Europa orientale, in Cina, in Indocina, in Corea del Nord e a Cuba;
4) L’elaborazione di una strategia per il rovesciamento del capitalismo fondata sul metodo degli obiettivi transitori;
Sulla base di questi principi, chiamiamo tutti i militanti di avanguardia, le organizzazioni rivoluzionarie e la sinistra classista ad unirsi a noi nella discussione e nella elaborazione del programma e delle prospettive per la Rifondazione della Quarta Internazionale in un Congresso Mondiale di delegati eletti, che avrà luogo a Buenos Aires in Argentina, nella primavera del 2004.

Atene, 16 giugno 2003

(*) Appello promosso dalle seguenti forze politiche:

Il Comitato di Coordinamento del Movimento per la Rifondazione della Quarta Internazionale

Partido Obrero (Argentina): Luis Oviedo, Osvaldo Coggiola

EEK (Partito Operaio Rivoluzionaro) (Grecia): Savas Michael-Matsas, Thodoros Loutsoubos, Yannis Angellis

Associazione Marxista Rivoluzionaria Progetto Comunista - sinistra del PRC (Italia): Franco Grisolia

Lega Operaia Marxista (Turchia): Ender Coscun

Lega Operaia Socialista (Palestina): Yitzhak Betzael

I SITI DI ALCUNE ORGANIZZAZIONI MARXISTE RIVOLUZIONARIE IMPEGNATE NEL COMPITO INTERNAZIONALISTA :

http://www.po.org.ar
http://www.eek.gr/
http://www.progettocomunista.it/
http://www.partido.de.los.trabajadores.web1000.com/
http://www.pco.org.br/



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internazionale settaria
by un trotskista Sunday, Apr. 11, 2004 at 11:17 PM mail:

Rifondare un aborto: il gupprtto graco sono 60 (quasi tutti studenti e si chiamano partito dei lavoratori), i brasiliani sono così settari fda non entrare nemmeno nel partito di Babà, Ferrando lo paga Bertinotti (è funzionario spesato dal Prc), e il Po dopo avre preso lo 0,7% alle presidenziali e lo 0,27% alla provincia di Buenoso Aires sono in crisi nera...l'Ito....una saetta sconosciuta!
Buon viaggio rifate la Quarta .....proprio quell' aborto che malgrado un decennio di sforzi di Trotsky non è mai nata come lui la pensava ma solo come caricatura.

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CONTRO IL DEVIAZIONISMO-OPPORTUNISMO TROTSKISTA
by Dimitrov Sunday, Apr. 11, 2004 at 11:41 PM mail:

CONTRO IL DEVIAZIONI...
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Mitologia trotskista o marxismo?

Non mi aspettavo, a distanza di due mesi, un articolo di sesta pagina dal titolo roboante quanto inconsistente "Lo stalinista e il satanismo storico" per commentare il mio intervento "Colossali menzogne del revisionismo storico". L’autore (o autrice) del pezzo usa un vecchio metodo, l’attacco mirato, per affrontare delle questioni che, nelle mie intenzioni, dovevano restare soltanto sul piano della discussione storiografica (ovviamente con una valenza politica di critica dell'ideologia anticomunista corrente). Malgrado la qualifica di "compagno" attribuitami (bontà loro!) i rilievi sono fastidiosi, considerato anche il fatto che le tesi portate avanti nell’articolo risultano aberranti.

Cercherò di rispondere punto per punto, senza utilizzare "vieux clichés" di maniera. Considero clichés di maniera espressioni quali "spettri dello stalinismo", "altare manicheo", "clericale agiografia staliniana", sui quali quindi non mi pronuncio, osservando soltanto che le liturgie sono incompatibili con la nostra concezione del mondo.

Veniamo dunque ai punti essenziali:

1. Non esiste, nella teoria marxista, la nozione di "regime di tipo collettivista" (Anche Sparta in un certo senso lo era e rappresentava un modello alternativo alla "democrazia" ateniese. Ma era una società basata sullo schiavismo), ma soltanto di società basata sul modo di produzione capitalista e società basata sulla produzione e la distribuzione comunista dei beni. Tra le due si colloca la società di transizione, il socialismo, cioè il regime della dittatura del proletariato, della dittatura della grande maggioranza dei lavoratori su un piccolo pugno di sfruttatori.

Quando i teorici di Voce Operaia (o di Praxis) parlano, nel caso dell’Urss, di collettivismo burocratico, di "regime totalitario - sfociato ad un certo punto nel potere autocratico di Stalin stesso" dimenticano completamente la teoria marxista sul ruolo della personalità nella storia (so che non amano molto Plechanov e il materialismo dialettico, ma possono ricorrere a Marx ed Engels con esiti altrettanto fruttuosi per una opportuna chiarificazione). Sembra di sentire le nenie trotzkiste che, coerentemente dal loro punto di vista, condussero l’antistalinismo sino alla soglia dell’antisovietismo.

La prima tappa per raggiungere l’antisovietismo (ormai una posizione soltanto storiografica, purtroppo, ma ancora attiva in funzione antileninista nel dibattito politico dell’"area comunista") è costituita dal non riconoscimento dell’Urss come paese socialista (il riconoscimento del carattere socialista dell’Urss limitato soltanto agli anni 20 è un’altra versione della stessa opzione, ma il risultato è lo stesso). La letteratura trotzkista offre un’ampia produzione sul tema della natura sociale dell’Urss, così come quelle bordighiana e bordighista, la teoria di Rizzi sul collettivismo burocratico e, in un certo senso, quella di Gilas sulla Nuova classe (la burocrazia). La prima opera importante che segna un’epoca nella storia di questo filone di critica nei confronti della natura socialista dell’Urss è, si voglia o no, "La rivoluzione tradita" di L. D. Trotsky.

2. E veniamo dunque a Trotsky. Poniamo una domanda preliminare, forse necessaria per svelare un livello di precomprensione molto "personale" dell’avversario dialettico. Una volta riconosciuta, com’è giusto, la statura intellettuale del personaggio e attestato che la lettura delle sue opere da parte dello scrivente risale ad almeno un quarto di secolo fa, riesce spontaneo chiedersi:

Perché si dovrebbero cercare "una miniera di elementi preziosissimi per quanto attiene alla spinosa questione della transizione al socialismo" nelle opere di Trotsky e non, poniamo, nelle opere di Mao-Ze-Dong, che pure ha fondato la Repubblica Popolare Cinese, sconfitto l’imperialismo e il fascismo e la borghesia nazionale, promosso la Grande Rivoluzione culturale proletaria, con lo scopo di schiacciare la borghesia anche "dentro il partito comunista" e ha costruito un forte e potente paese socialista? Chi meglio dei comunisti che fecero integralmente l’esperienza storica della dittatura del proletariato su posizioni marxiste-leniniste nel corso di decenni e in posizioni di dirigenza politica può offrire materia di riflessione ai comunisti oggi su quegli eventi?

Ancora. Perchè dovremmo trovare la risposta alle nostre domande sulla storia del movimento comunista e in particolare sulle esperienze statuali del movimento operaio negli scritti di coloro che si schierarono contro questo movimento quando era al meglio delle sue forze? di coloro che mettevano in dubbio la possibilità stessa di costruire il socialismo in Russia e in altri paesi in quanto tali, perchè puntavano ad una astratta "rivoluzione mondiale", permanente e ininterrotta, e lottavano dunque per azzerare l’esperienza precedente? Infine, se si analizza nell’insieme l’opera di Trotsky, cosa emerge? Un paradigma alternativo alla teoria leninista della rivoluzione proletaria. Questo è evidente fin dal 1905. E qui diciamo alternativo nel senso che la teoria della rivoluzione permanente di Trotsky rappresenta, a nostro avviso, uno stadio precedente dello sviluppo del marxismo raggiunto dal leninismo, un prodotto intellettuale legato al marxismo della II Internazionale non solo politicamente (menscevismo) ma soprattutto ideologicamente. La lunga storia della lotta di Trotsky contro il leninismo prima della Rivoluzione d’Ottobre e dello scontro con la Segreteria del Partito credo lo dimostri anche a chi non usa quella logica "manichea" che l’articolista attribuisce agli "stalinisti". Ma qui il discorso sarebbe molto lungo e richiederebbe una minuziosa ricognizione, che appartiene al mestiere degli storici.

Andiamo poi alla radice. Alla radice lessicale. Il termine "stalinismo" non ha nessun significato e va sostituito in sede storiografica con "periodo della direzione di Stalin nel PCUS". Il PCUS e non Stalin era la forza dirigente dell’Urss. Che cos’è infatti lo stalinismo? E’ il comunismo, il marxismo-leninismo. Distinguere lo stalinismo dal comunismo è il primo passo per distruggere o sterilizzare ad uso e consumo della borghesia il "comunismo", cosa che Kruschev realizzò effettivamente con il XX congresso, rompendo la continuità storica e la memoria collettiva del movimento comunista. Il comunismo, come dottrina politica, è la teoria e la pratica della rivoluzione proletaria, cioè della dittatura del proletariato contro la borghesia e l’imperialismo, per l’edificazione del socialismo e del comunismo.

E allora, cosa c’entra Trotsky con Bettiza ed Ernst Nolte? Nulla - sostiene l’articolista di Praxis. Bene, ma a chi si deve muovere il rimprovero? Non al sottoscritto, ma a quell’infame storico revisionista russo, Suvorov, che si richiama a Trotsky. Cito testualmente dal mio commento: fu Trotsky "che nelle sue invettite antistaliniane degli anni che vanno dal 1933 al 1939 (cioè dopo essere stato espulso dal partito e dall’Urss) attribuiva a Stalin (cioè al Partito comunista dell’URSS) la responsabilità dell’ascesa di Hitler e della guerra mondiale!!!".

Questo è un fatto oggettivo, che mi sembra confermato dal giudizio espresso dall’ignoto articolista di Praxis, per il quale la lotta contro la socialdemocrazia, la politica dei "fronti popolari" e il patto di non-aggressione del 1939 favorirono l’ascesa del fascismo e spinsero questo all’attacco contro l’URSS. Il che mi sembra un paradossale rovesciamento dei significati storici, prima ancora di quelli che i compagni cinesi chiamavano "i giusti verdetti". D’altra parte, tutti sanno che la repressione della rivoluzione spartachista in Germania fu attuata dai socialdemocratici insieme alla destra militare. Su questa base com’era possibile un’alleanza con la socialdemocrazia? La politica dei Fronti popolari, poi, non fu una concessione all’imperialismo, ma una decisiva scelta di lotta antifascista, nel momento in cui il nazismo diventava un pericolo mondiale. E negli anni 30, mentre l’Urss stava realizzando ancora la sua industrializzazione, iniziata nel1928 con il primo piano quinquennale, com’era possibile la rivoluzione mondiale, cioè sferrare l’attacco decisivo all’imperialismo? Soltanto su base idealistica si può pensare di sfidare e vincere l’imperialismo multinazionale a partire dalle magre riserve del proletariato periferico e dalla ‘reazione a catena’ prodotta dalle sue lotte nelle centrali capitaliste.

Queste e altre domande cruciali ci debbono condurre a delle conclusioni sensate. Lo stalinismo è fallito? La scomparsa dell’Urss lo dimostra? In questa rappresentazione mitologica della storia si dimentica il XX Congresso, vero punto di rottura della storia politica dell’Urss e il trionfo nefasto del revisionismo a livello internazionale. D’altra parte si potrebbe agevolmente rovesciare il discorso e dire: il trotzkismo, dopo il 1991, scomparsa l’Urss e cessata la persecuzione contro gli eretici, aveva campo libero in Russia (a prescindere dagli altri paesi dell’Est) per praticare la "rivoluzione permanente" o una "rivoluzione antiburocratica". Invece cosa ha fatto? E’ diventato una massa di manovra e un alleato dell’Occidente, al soldo della Nato e della CIA, cioè "spazzatura reazionaria" come voi stessi lo avete definito per aprire completamente le porte alla restaurazione del capitalismo. Ma la questione decisiva, scusate la brutalità, è alla fine: chi vinse la partita della seconda guerra mondiale? Hitler o l’Urss? E gli accordi di Yalta rafforzarono l’imperialismo o il socialismo, con la nascita del "campo socialista"? Naturalmente chi considerava l’Urss un paese non più socialista dal momento in cui Stalin divenne Segretario del Partito comunista estende questo giudizio a tutti gli altri paesi nati sul modello sovietico. Riserverà un trattamento diverso alla Jugoslavia, in forza della rottura con Mosca.

Ma sarà condannato, questo è il punto, a liquidare la maggior parte del patrimonio storico del movimento comunista rendendosi così incapace di analizzarne le vicende, i successi e le sconfitte, onde ricostruire il paradigma della teoria rivoluzionaria, dell’unica teoria rivoluzionaria che il Novecento ci lascia in eredità e di cui ci dobbiamo riappropriare per rigorizzarne la struttura e l’impianto analitico, il marxismo-leninismo, per attendere al nostro compito principale: la ripresa strategica del movimento comunista a livello internazionale e la ricostruzione del partito comunista. Credo dunque sia necessario, sulla base di un’analisi coraggiosa, trarre tutte le conclusioni dalle premesse certe e rinunciare a certi "maestri politici".

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W TROTSKY!
by comunista Sunday, Apr. 11, 2004 at 11:47 PM mail:

W TROTSKY!...
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http://www.icl-fi.org/ITALIAN/DOP.HTM

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Alle organizziazioni facenti parte del Movimento per la Rifondazione della IV. (MRQI)
by Frazione Trotskysta Monday, Apr. 12, 2004 at 1:41 AM mail: kontakt@ft-europa.org

Alle organizziazioni facenti parte del Movimento per la Rifondazione della Quarta Internazionale (MRQI).


Dal 20 al 22 aprile è stata convocata a Buenos Aires una conferenza aperta per la Rifondazione della Quarta Internazionale. Nella convocazione, si fa appello a "tutti i militanti di avanguardia, le organizzazioni rivoluzionarie e la sinistra classista ad unirsi a noi [MRQI] nella discussione e nella elaborazione del programma e delle prospettive per la Rifondazione della Quarta Internazionale". Secondo quanto letto nell’appello, la convocazione si richiama ai quatro principi elementari in base ai quali si è costituito il MRQI : l’attualità della rivoluzione socialista e della dittatura del proletariato, la lotta contro la collaborazione di classe, la necessità della rivoluzione sociale e/o politica negli ex-Stati operai e la strategia di lotta contro il capitalismo fondata su un programma di rivendicazioni transitorie.

In quello stesso periodo, dal 17 al 25 aprile, si terrà a Buenos Aires anche la seconda Conferenza della Frazione Trotzkista Strategia Internazionale (FT-SI), composta da PTS (Partido de Trabajadores por el Socialismo, Argentina), LTS-ContraCorriente (Liga de Trabajadores por el Socialismo-ContraCorriente, Messico), Estrategia Revolucionaria-Quarta Internacional (Brasile), LORCI (Liga Obrera Revolucionaria-Cuarta Internacional, Bolivia), Clase Contra Clase (Cile), insieme a compagni e invitati dal Venezuela, Francia, Gran Bretagna, Germania e Spagna. Di fronte all’organizzazione di due importanti riunioni a Buenos Aires che entrambe fanno appello alla Rifondazione della Quarta Internazionale, ci rivolgiamo a voi con l’obiettivo di cercare di unire le nostre forze e di realizzare una riunione comune di quanti si rivendicano quartointernazionalisti .

Come sapete, questa richiesta è già stata presentata dai compagni della Frazione Trotzkista-Europa a uno dei dirigenti di Progetto Comunista, al quale abbiamo manifestato questa intenzione e indirizzato la proposta.

Malgrado le differenze pubbliche e note che conserviamo con gli organizzatori della riunione del MRQI, condividiamo i quattro punti della convocazione e sopratutto la volontà di progredire nella ricostruzione/fondazione della Quarta Internazionale. Questa necessità si rafforza tanto di fronte agli eventi internazionali quanto in conisderazione dell’esigenza di lottare contro quelle correnti che, come il Segretariato Unificato, parlando in nome della Quarta Internazionale, hanno abbandonato la strategia della rivoluzione e ora mirano allo sparpagliamento delle forze rivoluzionarie in partiti e movimenti riformisti che sostengono la collaborazione di classe. Il Segretariato Unificato non soltanto ha rinunciato all’obiettivo programmatico della lotta per la dittatura del proletariato ma ha anche manifestato concretamente la sua capitolazione davanti alla collaborazione di classe si è concretizzata con la partecipazione di Miguel Roseto, dirigente di Democracia Socialista, nel governo capitalista di Lula.

Tanto il MRQI come la FT-SI denunciano la politica opportunista di questa corrente (cosi come di altre tra cui quella diretta dal Socialist Workers’ Party in Gran Bretagna) e concordiamo nell’idea che un’autentica Rifondazione della Quarta Internazionale possa realizzarsi soltanto attraverso una lotta politica contro queste correnti. Crediamo che questo importante elemento di accordo ci ponga su un terreno comune dal quale provare a avanzare in vista della Rifondazione della Quarta Internazionale. Al contrario, non realizzare tutti gli sforzi possibili per andare verso una riunione comune in aprile a Buenos Aires sarebbe un vero crimine politico settario.

Sperando in una risposta positiva,

saluti fraterni.


Juan Chingo (PTS, Argentina), Javo Ferreyra (LOR-CI, Bolivia), Mario Caballero (LTS-CC, Messico), Nicolás Miranda (Clase contra Clase, Cile), Jean Baptiste Clech (FT, Europa), Val Lisboa (ER-QI, Brasile).


Per maggiori informazioni :

Frazione Trotskysta – Strategia Internazionale ed altri links sul sito http://www.ft.org.ar

Frazione Trotzkysta-Europa sul sito http://www.ft-europa.org

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sconfitti
by Kalinin Monday, Apr. 12, 2004 at 2:12 AM mail:

i cadaveri risorgono dall'altro mondo!!!
gli epigoni degli sconfitti della storia rialzano lo sguardo!!! ma è solo un fuoco di paglia!
da hitler a mussolini passando per trotzky, tutti convinti che il popolo sovietico, avrebbe accolto i tedeschi a braccia aperte perchè visti come liberatori dal regime di stalin... ma com'è finita la storia voi lo sapete!
viva stalin!
NON UN PASSO INDIETRO!

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ma cosa stai dicendo?
by w Trotsky! W l'Urss! Monday, Apr. 12, 2004 at 12:31 PM mail:

Trotsky e Lenin la pensavano allo stesso modo.

stalin non c'entra nulla con il comunismo!

L'Unione Sovietica e l'Armata Rossa non sono state create da stalin ma da milioni di proletari.

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abbiamo bisogno di analisi non di propaganda
by Buffo Monday, Apr. 12, 2004 at 3:05 PM mail:

penso che i il marxismo (non lo stalinismo) possa dare delle risposte alle milioni di persone che in tutto il mondo si stanno chiedendo come poter superare il capitalismo. ma mai come in questo momento nella storia i marxisti non stanno al finaco dei movimenti, e si rinchiudono nelle loro stanzette. se la gente vede questi coglioni che invece di stare nel movimento e lavorare per un suo allargamento e radocalizzazione, non ci stanno dentro e si divertono con l'iconografia e inneggiano a fantomatiche internazionali...perchè dovrebbero prendere sul serio il marxismo? militanza nel movimento, risposte sui problemi che le lotte concrete pongono alle persone! questo serve per far prendere sul serio chi ha una analisi marxista e vuole davvero cambiare il mondo!

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haha
by Buffissimo Monday, Apr. 12, 2004 at 3:16 PM mail:

Cosa viol dire stalinismo?
esiste anche un hitlerismo mussolinismo o polpotismo?
Stalin era un sanguinario come saddam.
Era comunista e basta!

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CHI SONO I NEMICI DELL'INTERNAZIONALE MARXISTA RIVOLUZIONARIA ?
by FIL Monday, Apr. 12, 2004 at 9:52 PM mail:

CHI SONO I NEMICI DE...
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Non stupisce assistere alla canea di opportunisti e centristi d’ogni sorta, oppositori inguaribili della fondazione di una vera internazionale fondata sul marxismo rivoluzionario sulla lezione di Lenin e dell’Ottobre, perché o centristi ed entristi (Segretariato unificato e centristi “trotzkisti” subalterni al riformismo e alla socialdemocrazia, anche la piu’ degenerata) o assertori della collaborazione di classe e del frontismo, veri nuclei centrali dello stalinismo, che non è un demonio da esorcizzare, ma una forma di degenerazione controrivoluzionaria e, nella sua consistenza politica, una linea di opposizione alla rivoluzione mondiale e di progressivo svuotamento della reale base sociale di uno Stato operaio come L’URss, faro della rivoluzione socialista, intendiamoci, che i marxisti rivoluzionari (o meglio bolscevico-leninisti) hanno sempre difeso nelle sue conquiste e per la sua natura sociale, comunque da esaltare per il movimento operaio internazionale
I compagni impegnati nella rifondazione della Quarta Internazionale non sono settari, come qualcuno sosteneva, senza fondamento, (lavorano politicamente per la ricostruzione di un partito mondiale fondato sulle uniche posizioni rivoluzionarie che hanno condotto il proletariato alla vittoria) coprendosi poi di ridicolo nell’insultare un compagno come Marco Ferrando, un marxista rivoluzionario unico, che con coraggio sfida da anni, sulla base della lezione di Marx e Lenin, la degenerazione riformista e piccolo-borghese del PRC, che con grande responsabilità ed equilibrio si è legittimamente proposto come unica alternativa “di classe” e “programmatica” al segretario Bertinotti. E’ grazie alla sinistra rivoluzionaria e a compagni come Marco Ferrando se nel PRC qualcuno mantiene ancora alta la bandiera rossa dell’ottobre di Lenin e di Trotzki, se qualcuno si oppone realmente alla collaborazione di classe e al riformismo, due versanti della stessa medaglia, quella della sconfitta sistematica della classe operaia, dei lavoratori e dei rivoluzionari.
[ stalinismo, perché di questo si tratta, non dello “stalinismo” mitragliato da Bertinotti (che ne riprende poi la politica di collaborazione di classe) strumentalmente, per liquidare il marxismo e il leninismo e gli elementi costitutivi delle posizioni rivoluzionarie, la conquista del potere politico dei lavoratori e la difesa di questo dalla reazione e dal ritorno della borghesia: la base della lotta di classe marxiana, ma di una degenerazione di destra, stalinismo e difesa dell’Urss sono elementi assolutamente distanti, l’Urss la difende chi marcia sotto le bandiere di Lenin e di Trotzki che hanno guidato il proletariato e il partito bolscevico alla vittoria, chi pone Stalin, perfino come simbolo dell’”ortodossia” sbaglia, la dittatura del proletariato, la fase rivoluzionaria di transizione, l’internazionalismo, sono tutti elementi politici liquidati da Stalin sull’altare della coesistenza pacifica con l’imperialismo e della collaborazione di classe mondiale (si veda la storia dei “fronti popolari” e della maggior parte dei partiti comunisti del mondo) ]
Dare al proletariato mondiale un partito rivoluzionario e lavorare per un partito realmente rivoluzionario e marxista in Italia, sono compiti enormi e difficili.
Se ci sono compagni lontani dal settarismo, sono proprio i marxisti rivoluzionari.
Il Partido Obrero in Argentina ha lavorato, facendo avanzare le posizioni rivoluzionarie, nei movimenti di classe, nel movimento piquetero, in tutte le lotte sociali che il proletariato argentino ha sostenuto negli ultimi anni (confermando le potenzialità rivoluzionarie della classe operaia unita e in lotta, ma anche la mancanza di un partito rivoluzionario radicato ed esteso in grado di dare uno sbocco di classe e politico a quelle masse popolari che assediavano il palazzo presidenziale, che volevano realmente e materialmente cacciare la borghesia dai palazzi del potere (alla faccia di chi pensa che la presa del potere politico da parte del proletariato faccia parte del mondo dei sogni, rifugiandosi nel pacifismo buono in tutte le salse piccolo-borghesi)
Porsi il compito della rifondazione rivoluzionari e marxista di un partito comunista mondiale dei lavoratori è la conseguenza dell’analisi di una situazione palese, della necessità di una proposta alternativa programmatica e di classe, che recuperi la migliore (anzi l’unica) tradizione programmatica marxista e bolscevico-leninista, al cospetto della crisi del riformismo (che mai come in questo momento si consolida come “proposta” della borghesia, e delle direzioni borghesi dei partiti centristi e liberali, ma anche socialdemocratici, per il movimento operaio e il suo contenimento) (si veda la situazione italiana, con il centrosinistra borghese che si ristruttura, insieme alla Confindustria, su Prodi e il suo manifesto programmatico borghese, candidandosi alla rappresentanza della borghesia italiana, che ha perso ogni fiducia nel blocco berlusconiano e reazionario, mirando ai voti popolari e dei lavoratori, attraverso i DS e la loro convergenza nel futuro partito unico liberale dell’Ulivo).

E’ un compito difficile, che andra’ avanti, oltre le chiacchiere di “stalinisti” simbolici (in definitiva i meno pericolosi, ignari della loro posizione analoga a quella dell’ ”antistalinista” Bertinotti: gli uni e gli altri opportunisti di destra, che rivendicano e praticano la collaborazione di classe con la borghesia).

I compagni Greci, accusati di settarismo, sono comunisti rivoluzionari, che rivendicano il programma dell’Ottobre e che hanno vissuto nella propria storia di comunisti greci, il tradimento della rivoluzione socialista operato da Stalin, sull’altare della “coesistenza pacifica” (e non mi dilungo sulla tragedia della rivoluzione Greca)

I compagni brasiliani del PCO, sono accusati, da qualcuno, di settarismo.
Bene, se essere settari significa non partecipare al governo liberale e borghese di Lula, che avanza con la controriforma delle pensioni, che manda la polizia contro i senza terra, che puo’ vantare tra i suoi ministri esponenti del capitalismo brasiliano e di partiti borghesi e anticomunisti come il partito liberale, allora, certo, sono settari.
Al contrario dei centristi e degli opportunisti della sinistra del PT, come Democrazia Socialista, questi compagni non vogliono sacrificare sull’altare della collaborazione di classe le posizioni rivoluzionarie, lavorando tra i lavoratori per costruire un partito forte e lontano da tutti gli opportunismi, l’unico strumento che i lavoratori possiedono per far avanzare una vera alternativa di “sistema” in un paese che ha un bisogno vitale di trasformazione sociale (e socialista), che puo’ essere realizzata solo attraverso un governo realmente fondato sui lavoratori e sul loro potere politico di trasformazione economica e sociale. (quello che il governo di Lula non poteva e non puo’ fare….nonostante la benedizione dei “lulisti” nostrani)

I compagni inglesi non sono molto numerosi, si diceva, ..….e allora
In un paese in cui il movimento operaio è stato schiacciato dal peso riformista del laburismo, cosi’ egemone tra la classe lavoratrice inglese per un secolo intero e dove opportunisti ed entristi hanno preferito subordinarsi a questa situazione, senza porsi seriamente il compito di un’alternativa di un partito rivoluzionario (il partito comunista inglese è stato completamente distrutto dalle contorsioni dello stalinismo, vero assassino di ogni posizione realmente rivoluzionaria nel CPGB), alcuni compagni lavorano per il radicamento di classe del vero programma del marxismo e del leninismo, la rivoluzione socialista e il partito rivoluzionario. Un compito arduo, piu’ che altrove, ma necessario. La rivoluzione d’Ottobre trionfo’ grazie all’opposizione di Lenin ad ogni opportunismo e centrismo, grazie al suo coraggio (e a quello di un gruppo di rivoluzionari) di rompere con gli opportunisti socialdemocratici (e comunque infinitamente piu’ a sinistra, quelli, dei “socialdemocratici” e “riformisti” che ci ritroviamo oggi).
Erano pochi e settari.

L’accusa poi, tipica dell’opportunismo piccolo-borghese che caratterizza la maggioranza dirigente del PRC, di non lavorare per il rafforzamento dei movimenti, è comica.
Proprio perché crediamo che la domanda dei movimenti sociali non possa trovare risposte compatibili al sistema della proprietà capitalistica e dell’imperialismo, lottiamo (nei movimenti, ma per un’altra direzione e per l’egemonia delle posizioni che crediamo necessarie alla vittoria) per un’altra rifondazione comunista e per un’altra rifondazione, piu’ grande e difficile, ma necessaria, quella di una vera Internazionale dei comunisti rivoluzionari e dei lavoratori piu’ avanzati.

Avanziamo sotto la bandiera rossa di Marx di Lenin e di Trotzki, in difesa della rivoluzione d’Ottobre e della validita’ generale del suo programma e in difesa dell’Unione Sovietica, uno Stato operaio, simbolo della vittoria rivoluzionaria di Lenin e Trotzki e del marxismo rivoluzionario, uno Stato degenerato, ma da difendere in maniera assoluta come Stato dei lavoratori.
Viva l’Urss
Viva Marx, Lenin, Trotzki e Antonio Gramsci, marxista rivoluzionario e vera guida dei comunisti italiani, liquidato dal riformista Togliatti.
Avanti verso il partito della rivoluzione socialista internazionale
Incondizionatamente con la Resistenza armata dei popoli oppressi dall’imperialismo.
Ogni sconfitta dell’imperialismo è un passo, come insegnava il compagno Lenin, verso la rivoluzione socialista mondiale.
Viva la rifondazione della quarta Internazionale
VIVA IL COMUNISMO MONDIALE




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ai coMMMMunisti così
by XX Settembre Monday, Apr. 12, 2004 at 10:12 PM mail:

prima della rivoluzione, che ne pensate del referendum sulla fec. assistita/ libertà di ricerca ? ;)

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