Non tanto velate minacce di Vittorio Feltri a tutti i musulmani presenti in Italia.
ABBIAMO 800 MILA OSTAGGI di VITTORIO FELTRI
Se applicassimo ai musulmani gli stessi criteri che loro applicano a noi dovremmo sequestrare tutti quelli che risiedono in Italia. Ma non lo facciamo perché siamo in una civiltà superiore Da parecchi giorni si diceva: gli iracheni hanno sequestrato quattro italiani e li useranno per ricattare lo Stato. I ministeri della Difesa e degli Esteri hanno sempre smentito sostenendo che nessun connazionale mancava all'appello. Ora gli estremisti sciiti (i quali, sia detto per inciso, erano nemici di Saddam, e questo è un contributo ulteriore alla confusione) mostrano in un filmato quattro paisà ridotti in schiavitù, esibiti con cinismo quasi fossero bottino di caccia, e dettano le condizioni per liberarli: via le nostre truppe dall'Iraq, subito; Berlusconi chieda scusa ai beduini per averne definito inferiore la civiltà rispetto a quella occidentale; restituzione dei prigionieri tenuti sotto chiave a Nassir iya. Pesante intimidazione. Alla quale alcuni nostri governanti hanno risposto d'acchito: non si tratta coi terroristi. Si dice sempre così, d'altronde. Poi di solito si calano le brache. Perché la differenza fra la nostra civiltà e quella dei cammellieri ispirati dal Corano è tutta qui. Noi abbiamo un religioso rispetto per la vita. Loro ne hanno un religioso disprezzo. Noi osserviamo le forme, loro né queste né la sostanza. Non fosse così, sarebbe semplice restituire pane per focaccia, a dirla con stile ruspante. Voi ci rapite quattro sfigati in trasferta nel deserto non per combattere, bensì allo scopo di guadagnarsi la pagnotta nel modesto ruolo di vigilantes, e noi senza fare una piega umanitaria prendiamo, a caso, altrettanti musulmani - anzi, quaranta, applicando l'aritmetica nazista - ospiti in Italia e li incarceriamo in attesa di sgozzarli qualora facciate brutti scherzi ai nostri compatrioti. Con tutta evidenza, questo è un paradosso. Non taglieremo la gola a nessuno perché ciò non rientra nella nostra cultura superiore a quella dei terroristi griffati Allah. Nemmeno è probabile un "mea culpa mea maxima culpa" di Berlusconi. A dire la verità non è una "culpa", semmai è un merito. Se ne rendano conto i nostri concittadini, compresi quelli di sinistra simpatizzanti prima di Saddam e poi dei resistenti (barzelletta) iracheni, che sono talmente barbari da ricorrere al sequestro di povericristi scopo estorsioni straccione. Sappiano, gli assassini maomettani, che se noi applicassimo a loro gli stessi metodi che loro applicano a noi, nel giro di pochi giorni sarebbe strage di musulmani, centinaia di migliaia di fondamentalisti non avrebbero scampo, inseguiti per strada da orde di vendicatori accecati dall'odio. Se ne guardino dal torcere un capello ai quattro ostaggi perché in teoria la ritorsione potrebbe essere micidiale e innescare un meccanismo perverso di tipo israeliano-palestinese: occhio per occhio, dente per dente. Non scherzino troppo con la pazienza dei democratici, buoni e tolleranti ma non intenzionati a finire in ginocchio e scalzi in moschea. In Italia risiedono 800 mila musulmani. Potenzialmente, 800 mila ostaggi. Non agitate le acque signori terroristi, evitate di innervosirci, evitate che per un motivo qualsiasi, poniamo l'esecuzione dei quattro rapiti, si dia inizio alla caccia dei vostri correligionari. Il che sarebbe assai probabile qualora, per giunta, vi saltasse in mente di compiere un attentato, da queste parti, simile a quelli compiuti a New York e a Madrid. A proposito, apprezzate il comportamento degli statunitensi e degli spagnoli. Fossero stati gente come voi a quest'ora avremmo già assistito a chissà quali mattanze: occidentali imbufaliti in giro a stanare figli di Allah casa per casa. Calmatevi, o prima o poi l'esasperazione si trasformerà in rabbia e la rabbia in furia e la furia in carneficina. Il rischio della radicalizzazione della guerra fra terroristi e occidentali è un regolamento di conti su scala mondiale, religioni contro religioni, razze contro razze. Si dà il caso che milioni di maomettani siano emigrati in vari Paesi per sfuggire alla miseria dei deserti; è un bene che lavorino e lavorando si riscattino dalle umiliazioni inflitte loro da dittatori e satrapi arabi. Siano lasciati in pace. Non vengano risucchiati nel tritacarne. Il problema del Medioriente non è di difficile comprensione. Nelle vaste zone desertiche abbonda il petrolio di cui siamo assetati per esigenze energetiche. Ma il petrolio è fonte di reddito per pochi privilegiati, sceicchi e sultani, i quali incassano dollari e dollari che però non investono in attività produttive bensì in lussi riservati alla loro casta. L'effetto è sotto gli occhi di tutti: un contrasto stridente fra una minoranza di ricchi sfondati e una moltitudine di miserabili disperati e sensibili alle suggestioni di religioni interpretate fanaticamente. I miliardari hanno buon gioco ad attribuire ogni disgrazia dei diseredati agli infedeli occidentali, (...) ( segue a pagina 3) (...) causa di ogni male, incitando i sudditi a ribellarsi al presunto nemico americano, israeliano o europeo. Così la fanno franca e seguitano a godere di privilegi inconcepibili nel Terzo millennio. Finché il popolo vede quale nemico il mondo evoluto, trascura di prendersela col suo autentico nemico: il principe. Non occorre molto a comprenderlo eppure non lo comprendono neppure i nostri progressisti uniti sotto la bandiera iridata. I quali ce l'hanno a morte con Bush perché ha dichiarato guerra a Saddam. Poniamo pure che Bush abbia sbagliato, ma la questione non muta. Rimane centrale. L'attentato alle torri gemelle - perfino banale ricordarlo - è avvenuto, a freddo, l'11 settembre 2001 e non ha ancora un perché. Di fronte alla strage, come doveva comportarsi il presidente Usa? Abbozzare o reagire? Cosa sarebbe successo se non avesse reagito? Si dirà: ma che c'entrava Saddam? Saddam è il primo nemico di Israele che è il primo nemico degli Stati Uniti. Saddam, pur non amando Bin Laden, lo ha finanziato. Quindi l'asse andava spezzato, e lasciamo correre le armi chimiche, un triste pretesto. I politologi americani affermano che Bush sarà umiliato alle prossime elezioni. Forse. Ma se egli catturasse Bin Laden (riccone sfondato e petroliere volgare) si aprirebbero altri scenari e un altro futuro per lui. Un fatto è immutabile: siamo minacciati tutti dai kamikaze. Li vogliamo combattere sul serio? Allora non pieghiamoci ai ricatti . Addolora sapere che quattro connazionali sono ostaggi dei pazzi. Ma i pazzi non vanno assecondati bensì sconfitti. Ce ne hanno fatte troppe. È arrivato il momento di dire no. Ai terroristi e a chi, in Italia, sta con loro in varie maniere, anche soltanto a parole.
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