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polizia carica Operai in sciopero a Melfi
by g*c Monday, Apr. 26, 2004 at 1:27 PM mail:

operai in scioper caricati a melfi da polizi e carabinieri

Alta tensione a Melfi
La polizia carica i manifestanti

Le forze dell'ordine hanno rotto il blocco per far passare
i bus con a bordo i lavoratori che volevano entrare in fabbrica


Negli scontri sono rimasti feriti dieci operai e un vicequestore
La Fiom proclama lo sciopero e attacca: "Una vergogna"



MELFI (POTENZA) - Tensione altissima nell'area industriale di Melfi, dove la polizia ha caricato i manifestanti che bloccavano l' accesso principale all'area industriale di Melfi. Secondo la Fiom, una decina di lavoratori sono stati feriti. Il vicequestore, Amalia Di Ruocco, è stata colpita alla testa da una pietra lanciata durante la carica. Due autobus con a bordo circa 35 lavoratori che intendevano entrare in fabbrica hanno passato il blocco e sono entrati nei cancelli dello stabilimento Fiat. La polizia, con un cordone di uomini, ha bloccato la strada principale, lunga tre chilometri, che conduce ai cancelli. Una parte dei manifestanti è ferma al cordone della polizia, l'altra sta tornando al blocco.

La carica è arrivata dopo che le forze dell'ordine avevano intimato ai lavoratori di consentire il passaggio degli autobus, scortati dalla polizia, con a bordo gli operai che invece intendevano varcare i cancelli. Successivamente, gli agenti hanno cercato di spostare fisicamente, uno ad uno, i manifestanti che restavano seduti facendo resistenza passiva. Il primo ad essere stato spostato è stato il segretario della Fiom del potentino Giuseppe Cillis.

Poi, i reparti celeri hanno iniziato ad avanzare, e la tensione già altissima nell'area occupata da sette giorni dai lavoratori Fiat si è ulteriormente aggravata.
Dice Gianni Rinaldini, segretario della Fiom: "La polizia ha fatto un atto di servilismo nei confronti della Fiat ed è stata filo-diretta dall' azienda. Così qui è successo un fatto vergognoso, picchiando lavoratori che protestavano pacificamente le loro ragioni". Aggiunge Giorgio Cremaschi, della segreteria nazionale dei metalmeccanici Cgil: "Siamo di fronte ad una situazione sudamericana, dove si manganellano i lavoratori in sciopero, è una vergogna e un attacco ai diritti e alla Costituzione, ma i metalmeccanici non si piegheranno".
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Intanto la stessa Fiom ha proclamato per mercoledì 28 aprile quattro ore di sciopero nazionale del settore metalmeccanico, revocando al tempo stesso lo sciopero di domani di quattro ore alla Fiat e alle aziende dell' indotto automobilistico. In Basilicata mercoledì lo sciopero sarà generale, di otto ore e riguarderà tutte le categorie, ad eccezione di quelle vincolate alla legge sul preavviso del diritto di sciopero.

Questa mattina, invece, la Fiom torinese ha proclamato uno sciopero di due ore, dalle 9 alle 11 di questa mattina, nello stabilimento di Mirafiori, dove si scioperà anche domani. Anche in altre fabbriche dell'indotto torinese sono in corso dichiarazioni di sciopero "contro le cariche della polizia e a sostegno della lotta degli operai di Melfi". In Lombardia hanno scioperato anche i lavoratori della fabbrica dell'Alfa Romeo di Arese (Milano), dalle 9.30 alle 11, e hanno preso parte a un'assemblea davanti alla portineria centrale.

Fabbrica deserta e produzione ferma, infine, nello
stabilimento Fiat di Pomigliano d'Arco. L'attività dei circa 5.000 dipendenti è bloccata in seguito alla protesta in corso a Melfi per il mancato arrivo di componenti per la produzione. All'esterno della fabbrica è stato affisso un comunicato della direzione che comunica la sospensione delle attività per i lavoratori addetti ai modelli Alfa 147, Alfa 156 e Alfa G7 "a causa della mancanza di materiali provenienti dalcomprensorio di Melfi".


(repubblica)

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